I ‘recuperi’ fumettistici della Golden Age, dal gruppo RARO!

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Nuovo appuntamento con Dario Janese, storico e super esperto di fumetti USA con un nuovo articolo.
Dario è anche un collezionista, appassionato della Golden Age e dell’età Pulp del fumetto, e molti dei suoi albi recuperati appartengono proprio a quell’epoca.

A metà gennaio abbiamo pubblicato un primo articolo su suoi recuperi. Per tutto il mese di gennaio, sono proseguite le condivisioni su facebook nei gruppi “RARO!” e “COMICART“, di alcuni dei suoi recuperi.
Leggiamoli tutti insieme, fermandoci al 18 febbraio, in questo nuovo ricco approfondimento. Ci sono albi formidabili e rari, che durante la lettura mi hanno emozionato non poco. C’è tutto un mondo da scoprire nei fumetti della golden Age e Dario ce ne da l’opportunità; nei prossimi mesi pubblicheremo altri suoi ritrovamenti.

Continuiamo ad essere felici e grati di avere Dario ‘a bordo’, tutte le volte che è possibile.

mario benenati,
Responsabile del sito Fumettomania Magazine on line

Nota bene: I precedenti articoli di Dario, relativi ad alcuni importanti autori della Golden Age, sono stati su:
PAUL S. NEWMAN un nome di cui si parla poco, probabilmente il fumettista più prolifico di sempre,
su Leon Lazarus, uno dei più prolifici ghost artist del periodo tra 1947 e 1965;
su Margaret BRUNDAGE , la più grande artista donna dell’età del pulp;
su Leopoldo Raul Morey, il cui tratto pittorico, nitido e classico, dalle soluzioni surreali sino al grottesco è inconfondibile tra le riviste degli anni ’30 e ’40 (del secolo scorso);
su Virgil Warden Finaly, autore che è considerato il più grande tra tutti quelli dei giganti dell’arte dell’età del pulp;
su FRANK R. PAUL il primo dei titani dell’età del pulp;
ed infine su ALEX SCHOMBURG che è stato per il Fumetto quel che Norman Rockwell fu per il “Saturday Evening Post”.


di Dario Janese

18 febbraio

THE TARGET

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TARGET COMICS della Novelty è stata una delle prime testate a imbarcarsi nella nuova moda dei supereroi, battezzando anche in “Target” (dal numero 10), un eroe ad essa intitolato: creato da Dick Briefer, Niles Reed è un ingegnere metallurgico che in memoria del fratello ucciso dal crimine indossa un’armatura di sua invenzione che lo rende invulnerabile, assistito da due luogotenenti chiamati Targeteers. Il suo successo fece dividere le storie in tre tra i protagonisti, nello scenario della guerra nel Pacifico.

Altre serie interne della collana erano quelle western di Bull’s Eye Bill e noir del Camaleonte, un industriale detective per passione e meastro del travestimento, e d’azione dei Cadetti, un duo di militari a cavallo. E a proposito di Bullseye… il costume del nostro gruppo di vigilantes ricorderà sicuramente qualcosa ai fans di Devil in ascolto. Essendo il personaggio passato al pubblico dominio, l’artista Herb Trimpe – probabilmente cresciuto leggendo queste storie – ne ha potuto trasporre la divisa nella prima versione di Bullseye su NICK FURY #15 del 1969, poi copiata in edizione bianconera da Romita su DAREDEVIL #131 nel 1976, mantenendone persino il nome.


17 febbraio

G.I. COMBAT

Questo celebre titolo bellico fu varato dalla Quality comics nel 1952, e insieme a BLACKHAWK fu l’unico titolo della Casa che, con l’acquisizione da parte della DC Comics nel 1956, venne mantenuto nelle edicole, anche se con un deciso cambio di direzione: le storie Quality erano ambientate in Corea con un intenso tono anticomunista, che DC attenuò molto spostando le ambientazioni soprattutto nella Seconda Guerra Mondiale, spesso implicando retro-testi critici verso il conflitto americano in Vietnam.

Tra gli artisti di punta del primo periodo spiccano Charles Nicholas (Wojtkoski), il creatore di Blue Beetle, Vince Alascia e Reed Crandall, disegnatore dei primi anni di Capitan America, Blackhawk, Doll Man e The Ray. Qui esordiranno i Perdenti, il Tank Stregato e addirittura il Monitor, futuro regista della celeberrima “Crisis on Infinite Earths”.

Il Recupero di Oggi è uno dei numeri Quality più famosi, il 32, con la campeggiante tematica atomica che era divenuta la nuova ossessione della cultura popolare di metà anni ’50. Suggestiva la copertina di Dick Dillin, artista di lunghissimo corso sulla JLA dal 1968 con ben 115 episodi.

G.I. COMBAT - cover

12 febbraio

L’AMERICAN COMICS GROUP

Spettri, lupi mannari, vampiri, zombie: tutto il repertorio dell’horror classico in questo recupero della ACG del 1951, il ventesimo numero del titolo-guida della Casa, ADVENTURES INTO UNKNOWN. Fondata e sviluppata da Ben Sangor, titolare dell’agenzia di fumetto su commissione nota come Sangor Shop, e in comproprietà col leggendario collega e concorrente, Jerry Iger, la ACG lanciò un trittico del genere più in voga a cavallo tra ’40 e ’50 (del secolo scorso, NdR), appunto l’horror, con le altre due serie FORBIDDEN WORLDS e UNKNOWN WORLDS.

ADVENTURES INTO UNKNOWN - cover

Ma quello di ACG era un genere diluito, che evitava gli eccessi e gli effetti discutibili di altre Case, la EC in primis: per cui i suoi prodotti sopravvissero all’introduzione del Comics Code del 1954, arrivato sino all’estinzione del marchio nel 1967. Tra i suoi artisti di punta Frank Frazetta, Ken Bald, Kurt Schaffenberger, Al Hartley, Leon Lazarus, Ogden Whitney, Ed Moritz, Lin Streeter e altri.


10 Febbraio

IL MILITE IGNOTO

Il Recupero di Oggi è qualcosa di veramente unico. Quasi tutti conoscono l’Unknown Soldier della linea bellica DC Comics, nato nel 1966 da Kanigher, Kubert e Novick in una storia del Sgt.Rock e titolare dal 1970 di una sua lunga e fortunata serie solista. Ma un personaggio omonimo era già apparso nel 1955 per Charlton, ambientato tra le trincee della Prima Guerra Mondiale, e creato nientemeno che da Ross Andru, coadiuvato da Mike Esposito e affiancato in un’altra storia da Bob Forgione.

Il numero è di rarità estrema: probabilmente fu commissionato all’agenzia Standard dove Andru era impiegato, e fu seguito a distanza di oltre un anno… dal numero 8, per poi sparire nel nulla.


8 FEBBRAIO

L’ultimo Recupero di Oggi è un raro albo omaggio del 1948 prodotto da Street & Smith – la Casa di ASTOUNDING STORIES e di Jack london, Rider Haggard, Upton Sinclair, Isaac Asimov – come promozionale del “Freedom Train”, un’esposizione itinerante di 9 vagoni che tra 1947 e 1947 attraversò l’America esibendo gli originali dei documenti storici nello sviluppo della democrazia del Paese. La copertina dell’albo è del grande Bob Powell, co-creatore di BLACKHAWK in forza allo Studio Eisner & Iger e artista storico su SHEENA THE JUNGLE QUEEN dal 1938 e MR.MYSTIC dal 1940.


7 FEBBRAIO

OZZIE & BABS

OZZIE & BABS è stata una serie Fawcett del genere teen nata nel 1947 su WOW COMICS #59, e subito approdata al rango solista sino al 1949. Ma poco importano le peculiarità della testata, centrata sulle vicende della coppietta Ozzie Turner/Babs Forrester e dei loro amici e parenti casinisti: si trattava di consumo immediato senza alcuna pretesa concettuale, tanto che non ne sono nemmeno noti nè i creatori negli artisti.

Quello che invece conta, e che ha un grande significato, sono i dati di vendita di questa seriola minore della Casa di Capitan Marvel e famiglia: nel 1948 questa pre-Happy Days smerciava 1.317.300 copie mensili – si legge un milione e trecentodiciassettemilatrecento. Cifre impressionanti che attestano l’incredibile popolarità e potenza commerciale della Fawcett rispetto ad esempio a DC Comics, che di lì a 5 anni ne avrebbe causato il tracollo con la famigerata causa legale di plagio contro Capitan Marvel (ritenuto eccessivamente simile a Superman, con una sentenza che vista oggi grida semplicemente allo scandalo).

OZZIE-AND-BABS #3
Nella foto, il recupero di oggi, il numero 3 della serie.

5 FEBBRAIO

SMITTY di WALT BERNDT

Smitty” è una serie da noi ignota ma che in America è durata per 50 anni, dal 1922 al 1973. Walter Berndt non riusciva a farsi ricevere da nessun giornale (allora i fumetti uscivano solo come strip sulle pagine di quotidiani e riviste) perché tutte le redazioni erano impegnate con le World Series di baseball.Il padre di Popeye, Elze Segar, gli suggerì di provare a Chicago, esclusa dal circuito: e il direttore del Tribune, la leggenda del giornalismo americano Joseph “Captain” Patterson, acquistò la serie senza nemmeno contrattare il prezzo, solo cambiandole il titolo da Billy the Office Boy a Smitty.

Di lì niente più la smuoverà per mezzo secolo, sino al ritiro del suo autore, 6 anni prima della sua scomparsa. In suo onore prese nome da un gruppo di artisti di Long Island, dove Berndt aveva vissuto per 42 anni, la “Berndt Toast Gang” (composta tra gli altri da Frank Springer e Al Micale), che col tempo diverrà una delle ali principali della National Cartoonists Society.

Il Recupero di Oggi è il quarto numero della sua serie, edita da Dell Comics nel 1948. Il tono delle storie è una rara combinazione di humor leggero, fantastico e noir. Qui ad esempio Smitty e Mr. Bailey, ingannati dal perfido assassino Mr.X, lo aiutano a uscire in barca dal Paese: ma l’isola dove approdano ospita un vascello fantasma, e mentre X risale a bordo in procinto di eliminarli, scopre di trovarsi sulla nave sbagliata, e scompare con essa nella nebbia.


31 Gennaio

BATTLE STORIES

BATTLE STORIES è stato un titolo bellico della Fawcett Comics, i cui artisti in buona parte provenivano dalla Timely di Martin Goodman, colpita dalla fine della Guerra e sino a fine decennio da una forte flessione di vendite. Carl Pfeuer era stato l’artista principe su Sub-Mariner, sia insieme che al posto di Bill Everett (chiamato alle armi del 1942), e successivamente considerato la miglior firma sulla serie del celebre eroe western Tom MIx.

Clem Weisbecker lasciò presto il fumetto per la pittura (noti e apprezzati i suoi acquerelli a soggetto animale), ma negli anni 1943-44 fu l’artista sia di Capitan America che del suo predecessore The Shield, per Archie firmò la popolarissima testata teenager Betty & Veronica e in Fawcett Mary Marvel, Lance O’Casey e Gabby Hayes.

Edd Ashe fece invece il percorso inverso, passando dall’illustrazione popolare e pubblicitaria (fu anche art director di un noto studio a metà anni ’50) al fumetto, come disegnatore di grande prolificità per tutti gli anni ’60 sui titoli fantascientifici della ACC e soprattutto della Charlton, dove lavorò a ben 24 serie, tra cui “Hot Rods” e “World of Wheels” per la sua insuperata capacità nel design automobilistico. BATTLE STORIES durò per 11 numeri, sino alla chiusura della casa editrice. Curiosamente i nomi dei suoi scrittori, a parte un oscuro John Martin sicuro pseudonimo, sono rimasti ignoti.

Il recupero di oggi è il quinto numero del titolo, anno 1952.

29 e 25 Gennaio

CAPTAIN MARVEL ADVENTURES del 1952

CAPTAIN MARVEL ADVENTURES del 1952_cover

Il Recupero di oggi è il numero 134 di CAPTAIN MARVEL ADVENTURES del 1952, dove l’antagonista del nostro eroe è la sua nemesi principale, il Dottor Sivana. Nelle intenzioni originali dei suoi creatori del 1940 (Will Parker e C.C. Beck, in WHIZ COMICS #2), Thaddeus Sivana era un brillante ed eclettico scienziato spinto al crimine dal disprezzo e l’incomprensione dei colleghi e dell’industria che finanzia la scienza. Sua caratteristica innovativa è possedere un’eterogenea famiglia, formata da 4 figli di indole e capacità molto diverse. Per il resto, la sua lotta contro Marvel per il dominio di un mondo secondo lui ignorante e incapace di ordine, attraversa i decenni. Notate le pittoresche pubblicità d’epoca a tema fantascientifico e western (la seconda sul retro presentata da Red Ryder, tenutario di una serie italiana nel 1947-48 sulla mitica Collezione Uomo Mascherato).

I SETTE PECCATI CAPITALI

Shazam. Una parola magica e Superman veniva trasformato ogni mese in un Maciste dal costume rosso e dal mantello bianco, che parlava in modo buffo e aveva un alter ego in un ragazzino di nome Billy Batson. Il suo nome era Capitan Marvel e lavorava per la Fawcett Comics, vendendo regolarmente enormi quantità di copie, sovente più dello stesso azzurrone a cui era ispirato (cosa che innervosiva non poco la DC Comics, che intentò causa facendogli alla fine chiudere la serie, anzi, le svariate serie in cui compariva).

I suoi nemici erano pittoreschi se non grotteschi, dal minuscolo genio del male, il verme alieno Mr. Mind, al perfido Dottor Sivana e a tutta la sua famiglia disfunzionale: ma la minaccia più suggestiva erano le personificazioni dei vizi stessi degli uomini, i Sette Peccati, rinchiusi da secoli dal mago Shazam in grottesche statue di pietra, ma che ogni tanto si liberavano scendendo in Terra a portare fuori il peggio dalle persone più insospettabili.

Il Recupero di Oggi è CAPTAIN MARVEL 137, del 1952. Testi di Otto Binder, disegni di C.C.Beck.

28 gennaio

BOYS’ RANCH

Ed ecco BOYS’ RANCH di Joe Simon e Jack Kirby, tra i titoli più apprezzati dalla critica del Dinamico Duo per quanto riguarda la produzione non-Marvel e non-DC. Approccio di notevole innovazione al western, con Simon ai suoi massimi di lavoro psicologico e Kirby che pare divertirsi e sbizzarrirsi a creare spettacolo dal contesto più ordinario. Questo numero – il terzo di sei della breve serie 1950-51 – si segnala per la famosa storia “Mother Delilah”, un drammatico racconto di inganni e redenzione senza lieto fine, dove campeggia una struggente figura di tenutaria di saloon ispirata a Simon da Marlene Dietrich.

RETROCOMICS: L’ALTRO KIRBY

Il secondo Recupero di Oggi (25 gennaio, NdR) ci porta, come scritto sopra, alla produzione più anomala e stralunata del Jack Kirby dell’Età Dorata: quella per la Harvey. Per la Hillman gli avevamo visto fare conigli e alligatori, per la Archie nuovi bizzarri tentativi di supereroi. Qui nel 1950 su BOYS RANCH, in coppia con l’immancabile Joe Simon, assistiamo alle avventure di una fattoria abitata da una squadra di teenager e del loro tutore, nipote adottivo del capo Geronimo.

BOYS' RANCH _pagina interna doppia

Quello della banda di adolescenti era un topic di successo all’epoca, sul quali il Dinamico Duo aveva già prodotto la Newsboys Legion e i Boy Commandos per la DC. Di insolito spessore psicologico, la serie evitava gran parte dei clichè western del tempo, e mescolando dramma e humor introduceva anche elementi anomali come la figura di Delilah Barker, ispirata a Marlene Dietrich.

Malgrado la continua apparizione di nativi di varie tribù, la maggior parte delle volte a causare faide e violenza risultava l’avidità di predoni e trafficanti di armi bianchi. Inizialmente in mano ai soli Simon e Kirby, la serie verrà poi in parte delegata agli artisti dello staff riunito grazie ai grossi profitti di YOUNG ROMANCE e YOUNG LOVE, tra cui Mort Meskin, Bruno Premiani e George Roussos. Nell’immagine, il numero 3 di inizio 1951.


27 gennaio

TEENA

Un nome da noi completamente sconosciuto, eppure questa ragazzina dai capelli rossi nel 1944 mise in moto qualcosa di importante nell’industria del fumetto americano.

Creata da Hilda Terry per le strip dei quotidiani nazionali, debuttò l’1 Luglio del quarto anno di guerra per documentare le reazioni giovanili al Conflitto. Presto però la striscia assunse un tono più leggero e romantico, riscuotendo un tale successo che la Timely di Stan Lee lanciò in Autunno un’altra teenager dalla fulva chioma, di nome Patsy Walker, la cui testata diventerà il titolo di maggior durata della casa, e unico ad andare ininterrotto da Timely ad Atlas sino a Marvel, di cui secondo alcuni il numero 95 porterà per la prima volta il nuovo marchio.

Teena verrà pubblicata dal 1948 sugli albi della Magazine Enterprises – poi famosi per il primo Ghost Rider western -, per tre soli numeri, di rarità estrema (il Recupero di Oggi in foto è il terzo e finale: il numero 15 è fuorviante perchè rinvia a una sequenza interna dell’editore tra più serie). Il pubblico degli albi non era però lo stesso delle strisce sui giornali, e mentre la serie scomparve subito, il titolo proseguì decorosamente almeno sino al 1963.

TEENA_cover

LANCE O’ CASEY – 1948

Il Recupero di Oggi è l’ultimo dei 4 numeri della breve serie Fawcett dedicata a Lance O’ Casey, avventuriero dei sette mari apparso per la prima volta già nel 1940 sul secondo numero di WHIZ COMICS, la prima testata di Capitan Marvel, e poi su altre dove aveva sempre agito da comprimario. Creato da Bill Parker e dall’artista sinonimo di Cap Marvel, C.C. Beck, verrà qui appaltato ad autori come Otto e Jack Binder (sua la copertina in foto), Harry Anderson e Bill Woolfolk, esordendo con una lusinghiera vendita di oltre 600.000 copie, ma calando e colando a picco per l’incapacità di distaccarsi dalle convenzioni narrative del suo sottogenere.


26 gennaio

CASPER-COVER

CASPER

Il Recupero di Oggi è il numero 36 della serie Harvey CASPER THE FRIENDLY GHOST (anno 1955), uno dei suoi maggiori successi. Casper era nato come cartoon d’appoggio cinematografico nel 1945, ed era passato al fumetto dal 1949 con 5 albi editi da St.John, per poi venir rilevato nel 1952 dalla Harvey.

Le vicende dell’amabile fantasmino, che abbandonò una casa infestata nel desiderio di vivere in amicizia tra i vivi, ebbero da subito grande eco popolare, facendone uno tra i personaggi più amati d’america (imitato più volte, tra cui dall’ Homer the Happy Ghost della Atlas, unico a distaccarsi per interesse e gradimento di pubblico grazie all’humor di Stan Lee e Dan De Carlo).

Per 5 volte protagonista di serie animate televisive sino al 2012 e con un film a lui intitolato nel 1995, Casper è “sopravvissuto” felicemente sino ai giorni nostri.


25 gennaio

DICK TRACY - COVER

DICK TRACY

Il Recupero di Oggi è il numero 100 della leggenda Dick Tracy di Chester Gould, il poster della Legge & Giustizia americana nella sua versione integrale, manichea e senza sfumature. Qui al confine tra l’Età Dorata e quella d’Argento, la storia è come sempre scritta, disegnata e inchiostrata da Gould, che ne ha dipinto la copertina (l’ottimo colorista è ignoto).

Nato nell’Ottobre 1931, Tracy verrà realizzato interamente dal suo creatore sino al 1977, dopo essere stato portato al cinema ben 4 volte tra 1937 e 1941, e nel 1944 essere diventato programma radiofonico alla NBC.


23 gennaio

ALL AMERICAN WESTERN (1948-1952) – DC COMICS

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Il Recupero di Oggi ci apre un discorso di enorme interesse: perchè seguendo l’evoluzione di questa serie attraverso le sue tre identità, dal 1939 al 1966, capiamo che cosa voleva leggere il pubblico dei fumetti in America. E non si tratta di un peso leggero, ma di uno dei titoli portanti della DC fin dalle sue origini come National Comics.

Nata ALL AMERICAN COMICS nel 1939, fu una testata di supereroi sino al 1948. Ma quando l’interesse per i costumi svanì poco dopo la fine della Guerra Mondiale, la testata fu resettata come ALL AMERICAN WESTERN, incontrando la richiesta di un pubblico nostalgico per la gloria e il mito della Frontiera, lontani dalle ombre di Hiroshima e della Guerra Fredda. E poi, nel 1952, l’impresa di Corea portò il baricentro della passione nelle vicende belliche, e nacque ALL AMERICAN MEN OF WAR, che sarebbe arrivato oltre la metà degli Anni ’60.

Il cast di questo numero 118 – cioè il 16 del nuovo titolo – è stellare: la copertina è di Gil Kane e Joe Giella, JOHNNY THUNDER del guru Robert Kanigher e del divo Alex Toth, OVERLAND COACH, un’anticonvenzionale eroina guida di diligenza (uno tra i lavori più pericolosi al mondo in quell’epoca) era dello stesso Kane, FOLEY OF THE FIGHTING 5TH era di Carmine Infantino e scritto da David Levine, alias David Reed, ghost writer per Bob Kane e Bill Finger del Batman Golden Age e creatore di Deadshot, e MINSTREL MAVERICK di Irwin Hasen, eclettico artista creatore di Wildcat e che lungo gli anni ’40 firmò praticamente tutti i serial supereroici e non di casa DC.


22 gennaio

DON WINSLOW

DON WINSLOW #17

“Don Winslow of the Navy” è stato il titolo della Fawcett di maggior successo dopo la famiglia dei titoli di Capitan Marvel, con vendite che ancora nel 1948 sfioravano i 3 milioni di copie mensili. Winslow era l’alter ego eroico dell’ufficiale di intelligence della flotta americana Frank Martinek, veterano del Primi Conflitto, che ideò la strip – approvata dalla direzione del Corpo stessa – e la fece eseguire graficamente dal collega ufficiale Leon Beroth. La serie esordì come striscia quotidiana nel 1934, debuttò alla radio nel 1937 e raggiunse la massima popolarità nel 1943, con il protagonista inviato in guerra sul fronte del Pacifico, e due serial TV di successo; questo apice innescò la serie della Fawcett, che sul primo numero la fece presentare da Capitan Marvel in persona, e la affidò a Tom McNamara, animatore, regista, grafico pubblicitario e fumettista.

Sin dall’inizio i nemici di Winslow si caratterizzarono come villains di tipo supereroico, e l’organizzazione criminosa mondiale detta scorpia, coi suoi pittoreschi agenti e assassini, ha molto della futura Spectre di 007. Così come la piratessa Singapore Sal, all’esordio nel 1947, unisce il fascino della femme fatale hollywoodiana con una forte carica di emancipazione femminile. La serie finì travolta dalla crisi generale di inizi anni ’50, chiudendo nel 1951 col 69esimo numero, seguita due anni dopo dalla Fawcett stessa. Notare nell’ultima foto l’apparizione “casuale” di Freddy Freeman, alias Capitan Marvel Jr.

DON WINSLOW cover #55

SINGAPORE SAL

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SINGAPORE SAL è apparsa per la prima volta sul numero 47 di DON WINSLOW OF THE NAVY della Fawcett, nel 1947: e con il suo ambiguo fascino tolto di peso da una storia di Caniff è stata tra le prime figure di criminali a caratterizzarsi in modo complesso, con un salto evolutivo dal manichesimo alla “Dick Tracy”. Guida carismatica di un clan di moderni pirati, scaltra e spietata, inizia con Winslow una lunga gara fatta di perfidia e attrazione reciproca, creandosi un seguito tale da far apparire il suo nome in copertina. Si segnala anche per l’abitudine a lavorare in costume, tratto che la avvicina alla narrazione supereroica. Scomparirà insieme alla testata, vittima della grande crisi 1950-1954 del fumetto classico, e due anni prima della chiusura dell’editore nel 1953.

SINGAPORE SAL_altra vignetta
SINGAPORE SAL_vignetta

22 gennaio

SILVER AGE: LONE RANGER

Naturalmente, Lone Ranger è un personaggio che data molto più indietro dell’Età d’Argento, e addirittura a quella di Platino, avendo debuttato alla radio nel 1933, prima di quasi tutti i suoi colleghi vigilantes. Creato da Fran Striker, che redasse fin dall’inizio un codice preciso che ne facesse un modello di virtù civile americana, LR rimane nel tempo come una figura unica: unico superstite di un agguato a un gruppo di ranger tra cui il fratello maggiore (le versioni qui divergono, a volte si tratta dello zio o del padre), salvato da un indiano solitario di nome Tonto (“Il Selvaggio” in linguaggio locale), giura vendetta contro il crimine, e si maschera per combatterlo. Non beve, non fuma e non si concede ad avventure romantiche: il suo nome stesso non viene mai chiarito, anzi, ne esistono più versioni diverse.

Passato al fumetto dal 1939, ebbe una prima serie solista presso Dell Comics dal 1948, rinnovata dalla sua erede Gold Key nel 1964 (l’albo in foto, che rinnova la storia della sua origine), scritta da Paul S. Newman e disegnata da Tom Gill. Anche Tonto e persino il suo cavallo albino Silver ebbero testate a loro intitolate. Da notare come il popolare vigilante metropolitano del noir, Green Hornet (a sua volta titolare di una serie Gold Key dal 1966), risulterà essere un discendente di questo archetipale eroe del West.


21 gennaio

KIRBY, CONIGLI E ALLIGATORI

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Il Recupero di Oggi ci porta una delle più bizzarre testimonianze del percorso artistico di Jack Kirby nell’immediato dopoguerra. Tra il 1946 e il 1947 lui e Joe Simon fecero ogni tipo di lavoro freelance, prima di chiudere con la Prize Comics del gruppo Crestwood un contratto per la serie YOUNG ROMANCE che sarebbe stato un clamoroso successo, figliando diversi spinoff che, se fortemente remunerativi sul piano economico, frustrarono l’artista vincolandolo agli scenari dei racconti rosa. Proprio nel 1947 Kirby si prestò per PUNCH & JUDY, un titolo multiserie per bambini della Hillman dove creò due stravaganti animali parlanti, l’alligatore Lockjaw (nome che rivedremo in Marvel per un altro noto bestione) e Earl il Coniglio Ricco, occasione di satira sociale intergenere con le continue faide con il livido vicino Elmer, specista della working class.


20 gennaio

THE DOUBLE LIFE OF PRIVATE STRONG 1, 1959.

Il Super-Recupero di oggi è un’icona della produzione secondaria kirbiana:

THE DOUBLE LIFE OF PRIVATE STRONG 1, 1959 - cover

Lancelot Strong, alias The Shield, riprendeva il nome e il costume dell’omonimo eroe creato da Harry Shorten e Irv Novick nel Giugno 1940 su PEP COMICS 1, il primo supereroe a indossare le stelle strisce. Simon & Kirby trovarono sponda per la nuova testata presso la Archie Comics, e al fondo di questo primo numero – cui ne sarebbe seguito solo un altro – una storia promozionale in due pagine introduceva per la prima volta il supereroe più noto della coppia negli anni di vigila della Marvel: The Fly, alias Tommy Troy, supereroe con tutti i poteri del regno degli insetti, da Joe Simon rivendicato come sua creazione esclusiva ma disegnato fin dall’esordio da Kirby. Fly avrebbe poi avuto una sua testata dal mese di Agosto, con 4 episodi del Dinamico Duo e altri 26 di autori diversi, sino al tardo 1964.

THE DOUBLE LIFE OF PRIVATE STRONG 1, 1959._altra pag. interna

Ecco alcuni interni di THE DOUBLE LIFE OF PRIVATE STRONG, alias The Shield, di Joe Simon e Jack Kirby, anno 1959. La terza pagina è il debutto ufficiale di The Fly, che dal mese dpo avrà il suo titolo solista. Qui è già facile notare il salto stilistico rispetto alle produzioni kirbiane pregresse, grazie allo studio del repertorio Atlas messo a disposizione dalla redazione l’anno precedente.


19 gennaio

PRIVATE EYE – Atlas, 1951

Rocky Jorden, di autore ignoto ma disegnato da George Tuska, fu uno di diversi casi di importazione nel fumetto di successi della radio o della TV: solo che questa volta in redazione si limitarono a cambiare una vocale da “Rocky Jordan”, restauratore e detective nell’ambiente esotico del crimine al Cairo ed eroe radiofonico di annata 1950, per la più classica delle serie noir d’azione in stile Dashiell Hammett o Mickey Spillane (che allora, tra l’altro, stava lavorando con DC Comics). La testata passò poi a Vernon Henkel, con altri artisti ospiti come Sol Brodsky, Syd Shores e Joe Sinnott. Il numero 1 del Gennaio ’51 (reale uscita Novembre 1950) è il mio ultimo recupero e 66esimo numero 1 della mia raccolta Atlas.

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18 gennaio

ROY ROGERS – 1948

Il western è stato, ovviamente, uno dei generi di punta del fumetto americano sino agli anni ’60, quando uno nuova stagione critica ha rivisto l’intera storia del Paese. Roy Rogers, con Tom Mix e Gene Autry, è stato il più popolare interprete di serie derivate da cinema e televisione, ma le sue storie edite da Dell Comics erano tutt’altro che convenzionali e stereotipe. Nato Leo Slye, Rogers era un vero mandriano, già raccoglitore di frutta in California, il cui talento per musica e canto lo aveva portato nelle radio con un trio di nome Sons of Pioneers, approdando nel 1938 al cinema. L’autore Dell di lungo corso Gaylord DuBois – poi cocreatore di Turok – scrisse la sua intera serie in modo mai banale, coadiuvato ai disegni da Albert Micale, illustratore, copertinista e grafico pubblicitario prestato al fumetto, che dagli anni ’60 passerà alla pittura con svariate esposizioni in musei di rilievo.

Nella foto il Recupero di Oggi, il numero 2 della serie, anno 1948.
Nella foto il Recupero di Oggi, il numero 2 della serie, anno 1948.

16 gennaio

MORE FUN COMICS

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Questo è stato il primo titolo della futura DC Comics. Uscito nel febbraio 1935 come NEW FUN, sulla scia dell’apripista FAMOUS FUNNIES (la parola “comics” sarebbe subentrata quache anno dopo), fu il primo a offrire solo materiale inedito anzichè ristampe di strip dei quotidiani, e ad avere pagine pubblicitarie. E’ dal numero 6 di quell’Ottobre che appaiono i primi due titoli di una coppia di giovani autori di nome Siegel e Shuster, lo spadaccino Henry Duval e il mistico Dottor Occult. Proprio qui debuttano sul n.52 Spectre e sul 55 il Dottor Fate, seguiti da Green Arrow sul 71 e da Aquaman sul 73. E sul 101 esordirà Superboy, la versione teenager di un personaggio con cui nel frattempo quei due giovani autori hanno trovato il successo mondiale (siamo ormai nel 1945). Dal 108 i supereroi verranno trasferiti su testate apposite, e MORE FUN diventerà un titolo umoristico, con stelle come Genius Jones, ragazzino in costume con la risposta a ogni domanda figlio nientemento che del nume della fantascienza Alfred Bester – già autore del primo giuramento delle Lanterne Verdi -, la coppia di investigatori gemelli Clover & Dover (che probabilmente hanno ispirato la creazione dei Dupont di Tintin) e Cabbie Casey, taxista detective newyorkese.

Il Recupero di Oggi (qui a sinistra, NdR)è il numero 118, del Gennaio 1947. Il 127 di Novembre sarebbe stato quello finale del primo e allora più longevo titolo della DC Comics.


15 gennaio

TOM-TOM THE JUNGLE BOY

Magazine Enterprises, 1947

Uno degli aspetti per noi oggi più incredibili dell’Età Dorata è come spesso i creatori dei personaggi e delle storie rimanessero ignoti. Gli “indicia” a cui da Marvel in poi ci siamo abituati erano pressochè sconosciuti, si faceva un grande uso di agenzie di produzione su commissione (la Iger, la Chesler etc.), i ghost artist erano quasi la regola e in molti casi si riusciva a rintracciare un disegnatore solo da firmette apposte in alcuni riquadri in modo discreto, se non clandestino. Esistono da anni piattaforme dedicate alla ricostruzione bibliografica, di solito per singoli editori, come Atlas e Charlton: ma un enorme repertorio artistico rimane tuttora privo di attribuzioni. “Tom-Tom, the Jungle Boy”, il mio recupero odierno, è uno di questi: il piccolo Tarzan e i suoi amici, la scimmia Itchy, il porcospino Peter e l’elefantino Tree-Trunk, editi nel 1947 dalla Magazine Enterprises e poi ristampati a distanza di un decennio, dopo quasi 80 anni sono ancora orfani dei loro autori.

14 gennaio

STAR-SPANGLED STORIES

Ecco le immagini interne di STAR-SPANGLED STORIES della DC Comics, anno 1946, estremamente raro come tutto il materiale USA di questi anni (a chi non sia pratico ricordiamo che l’assenza dei resi, le leggi belliche sul riciclo della carta tra 1941 e 1946 e le tirature in proporzione molto più basse che da noi (più o meno uguali in assoluto, ma per una popolazione 5 volte la nostra) configurano fasce di rarità senza paragone, per cui anche albi frusti, laceri o incompleti vantano quotazioni di tutto rilievo.

In questo numero la NEWSBOYS LEGION e Guardian di Joe Simon e Jack Kirby, STAR-SPANGLED KID (Sylvester Pemberton) di Jon Small, ROBOTMAN di Jim Thompson, LIBERTY BELLE di Cameron-Winter, e persino la pubblicità di coda è supereroica, con VOLTO FROM MARS, creato da ignoti come egida pubblicitaria di cereali in scatola, puro camp dell’epoca le cui gesta potrete seguire al link

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BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Dario Janese, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Per vari anni ha condotto un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.


NOTE EXTRA

Articoli precedenti di Dario

14-01-2025

06/01/2025

25/09/2024

10-08-24

26-07-24

11-07-24


Nell’archivio di questo sito potrete trovare:

La prima stagione di Lone Ranger (articoli di approfondimenti scritti da Dario), cliccando la sottostate pagina del web magazine:

mentre la seconda stagione la potete rileggere cliccando la sottostante pagina del web magazine:


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