In attesa della Santa Pasqua si conclude il bell’approfondimento su Capitan America di Dario Janese, con l’ultima parte dedicata alle “morti cicliche” del Capitano (stavolta quelle negli anni duemila, proseguendo nel nuovo millennio).
Non si è conclusa, invece, la quarantena causata dal Covid-19 e continuiamo a restare a casa chissà fino a quando …
Buona lettura e se l’articolo vi piace condividetelo, grazie
Mario Benenati, curatore del web magazine “La Mediateca di Fumettomania”
Nota introduttiva per chi ci legge: questi articoli (estratti dal blog di Dario: “Lone Ranger, di storia critica del fumetto”) vengono ri-pubblicati, a distanza di oltre sette anni, nel nostro web magazine e completati con l’aggiunta di immagini.
da LONE RANGER, un BLOG DI STORIA CRITICA DEL FUMETTO
LE MOLTE CENERI DEL SOGNO AMERICANO – Conclusione
GUERRA CIVILE
(Articolo originario del 10.12.12)
L’America di Reagan, dei McDonalds e della Coca Cola Light non ebbe mai cittadinanza nelle serie Marvel, nate nell’era del maccartismo e sempre profondamente diffidenti nei confronti del paternalismo conservatore
e della cultura della competizione che intanto invadeva gli altri media, soprattutto il cinema. La parabola del secondo Capitan America – il sostituto prescelto dalla Commissione per le Attività Superumane al posto di Steve Rogers – è pienamente significativa. Militare di carriera dall’ironico nome di John Walker (sostanzialmente una marca di whisky), il nuovo Cap si rivela rapidamente uno psicotico reazionario manipolato dal nazista Teschio Rosso, la vera forza nascosta dietro la Commissione. A un anno e mezzo dalla sua uscita di scena, Rogers nel n.350 della serie tornerà trionfalmente al suo ruolo storico, per vedere in poco tempo il sogno reaganiano spiaggiato sulle sabbie del Golfo Persico.
La Prima Guerra del Golfo
La Prima Guerra del Golfo è un colpo pesante per l’America dei ceti medi, il cui sogno di consumatrice acritica di benessere si infrange sulla prima grande crisi economica che il conflitto si porta dietro. La risposta politica porterà alla filosofia dell’“I CARE” di Clinton, all’interventismo in campo sociale e alla riscoperta della solidarietà: ma i fumetti degli anni ’90 porteranno a lungo i segni del trauma, riflettendo un incupirsi dei toni e un inasprirsi dei modi simboleggiati dall’epopea della Morte di Superman (1992): sono gli anni del sorgere della Casa Image, editrice fondata da disegnatore fuoriusciti dalla Marvel e autori di una generazione di eroi cinici e violenti in cui il lettore medio può trovare sfogo alle sue frustrazioni. Anche i nomi più classici risentono della tensione generale: Batman, ferito gravemente, lascia la scena a un giustiziere psicopatico di nome Azrael, Lanterna Verde impazzisce e diventa un assassino, e via dicendo.
In questo panorama la figura di Capitan America cessa di essere un riferimento, e si ritrae nelle retrovie a lungo. Emblematica sarà la storyline “Fighting Chance”, in cui uno Steve Rogers progressivamente abbandonato dagli effetti del siero che lo ha reso Capitan America scivola alla fine in un coma quasi simbolico, dal quale riemergerà grazie a una scaltra operazione di rilancio quasi umoristicamente ri-nominata OPERAZIONE RINASCITA, condotta dal rampante scrittore Mark Waid, fautore della linea di ritorno agli elementi classici dell’universo eroico Marvel.
Da C.A. 445 del tardo 1995 Cap assumerà lo status di cardine morale dello scenario Marvel , sancendo lo standard morale dal quale altri personaggi misureranno la distanza (il Punitore, Wolverine, Ghost Ridet etc).
Questo ruolo acquisterà un rilievo assoluto e definitivo con la svolta psicologica epocale dell’America post-Undici Settembre.
IL NUOVO DECENNIO
Il Capitan America del nuovo decennio riprenderà quelle caratteristiche di libertarismo ispirate allo spirito della Costituzione che già lo avevano portato in urto col Governo nei tardi ’80: e di fronte alla realtà del neoconservatorismo espressa in leggi come il Patriot Act, di fronte all’imperialismo paranoico dei Bush e dei Cheney e alla sindrome da controllo giustificata dalla lotta al terrorismo (vedere il celebre documentario e Oscar APOCALYPSE 9/11 di Michael Moore), era solo questione di tempo prima di arrivare allo scontro frontale chiamato Guerra Civile (CIVIL WAR).
CIVIL WAR
Casus belli è una legge sulla registrazione obbligatoria degli individui dotati di capacità supernormali, in quanto potenzialmente pericolosi per la popolazione civile, e l’arruolamento obbligatorio degli eroi alle dipendenze del Governo. La legge spacca in due la comunità superumana, dividendone i fautori – capeggiati da un Tony Stark/IRON MAN profondamente diverso da quello estroso e anarcoide ritratto dal cinema – e gli oppositori, guidati da Cap stesso, la cui esperienza diffida profondamente della deriva autoritaria di ogni Stato che discrimini i cittadini e ne violi il diritto a privatezza e libera scelta.
L’esito del contrasto è uno scontro di immane violenza, per porre termine al quale Steve sceglie di costituirsi per perorare la sua causa in sede giudiziaria anziché su un campo di battaglia metropolitano. Ma all’ingresso del tribunale l’eroe viene apparentemente abbattuto da un cecchino di Teschio Rosso, il quale ha visto nel disordine e nella paura forze da fomentare per favorire il possibile instaurarsi di una dittatura.
L’ennesima dipartita di Cap, che avrà durata di circa un anno, servirà questa volta all’ autore di punta Marvel Brian Michael Bendis a precipitare l’America immaginaria in una sorta di stato di polizia sorvegliato da un’esercito superumano chiamato l’Iniziativa dei 50 Stati, poi a destabilizzarlo tramite la scoperta di un’infiltrazione aliena e a portarlo al parossismo con l’incarico di guida della difesa del Paese al folle Norman Osborn, l’omicida nemico dell’Uomo Ragno, il quale porterà rapidamente la situazione al disastro.
Dalle macerie di una inverosimile campagna contro Asgard (regno degli Dèi nordici temporaneamente installato nel bel mezzo della nazione) il redivivo Steve Rogers uscirà ancora una volta come l’Uomo al servizio dell’Idea, l’eroe che per quanto maltrattato ed emarginato dal suo Paese legale, in nome del Paese reale si ripresenta ad argine delle forze del caos e del totalitarismo. Capitan America appartiene al Sogno Americano di libertà e giustizia, che nulla ha a che fare col dominio delle corporations , delle operazioni di polizia internazionale e dell’irresponsabilità sociale delle lobbies finanziarie.
2011
Per questo nel 2011 si vedrà assegnare la direzione di tutti i corpi di sicurezza governativi, diventando ad ogni effetto – e secondo le sue parole – il “top soldier” d’America, simbolo e garanzia di un’ America ancora sana e ad ogni costo determinata a ritrovare se stessa, in quella che la Marvel brillantemente presenterà come la nuova HEROIC AGE: l’Età degli Eroi di cui Steve Rogers, figlio di poveri immigrati irlandesi della Lower East Side di Brooklyn, è stato il primo e il più grande, autentico protagonista.
fine
Janisch
BREVE BIOGRAFIA
Dario Janese, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Da vari anni conduce un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.
NOTE EXTRA
GLI ARTICOLI DI DARIO SU CAPITAN AMERICA, SONO:
16 del 02-03-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/capitan-america-ovvero-il-primo-vendicatore/
17 del 09-03-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/il-volto-dellamerica-i-tempi-che-cambiano-levoluzione-di-cap-america/
18 del 16-03-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/la-seconda-vita-di-capitan-america-un-uomo-fuori-dal-tempo/
19 del 23-03-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/le-molte-ceneri-del-sogno-americano/
20 del 30-03-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/sono-fedele-soltanto-al-sogno-le-molte-ceneri-del-sogno-americano-parte-seconda/