Nuovo appuntamento con Dario Janese, storico e super esperto di fumetti USA con un nuovo articolo.
Dario è anche un collezionista, appassionato della Golden Age e dell’età Pulp del fumetto, e molti dei suoi albi recuperati appartengono proprio a quell’epoca.
In queste prime due settimane del mese di gennaio, del 2025, ha condiviso alcuni dei suoi recuperi, su facebook nei gruppi “Raro” e “COMICART“, in particolare, leggiamoli tutti insieme in questo ricco approfondimento.
I precedenti articoli di Dario, relativi alla Golden Age, sono stati su:
PAUL S. NEWMAN un nome di cui si parla poco, probabilmente il fumettista più prolifico di sempre,
su Leon Lazarus, uno dei più prolifici ghost artist del periodo tra 1947 e 1965;
su Margaret BRUNDAGE , la più grande artista donna dell’età del pulp;
su Leopoldo Raul Morey, il cui tratto pittorico, nitido e classico, dalle soluzioni surreali sino al grottesco è inconfondibile tra le riviste degli anni ’30 e ’40 (del secolo scorso);
su Virgil Warden Finaly, autore che è considerato il più grande tra tutti quelli dei giganti dell’arte dell’età del pulp;
su FRANK R. PAUL il primo dei titani dell’età del pulp;
ed infine su ALEX SCHOMBURG che è stato per il Fumetto quel che Norman Rockwell fu per il “Saturday Evening Post”.
Continuiamo ad essere felici e grati di avere Dario ‘a bordo’, tutte le volte che è possibile.
mario benenati,
Responsabile del sito Fumettomania Magazine on line
I GRANDI della GOLDEN AGE
di Dario Janese
13 gennaio
GOLDEN AGE: LA MAGAZINE ENTERPRISES
Il Recupero di Oggi nell’immagine è un numero unico (per quanto porti un n.6 che proseguiva da qualche altra testata) di una serie mai varata, “Mighty Atom and the Pixies“, e sul retro ha una pagina pubblicitaria di TIM HOLT, western tra i maggiori successi della Magazine Enterprises.
Fondata da Vin Sullivan nel 1943, la Casa attrasse il duo Siegel & Shuster in causa con la DC (allora National Comics) per i diritti su Superman, e lì il duo creò il bizzarro non-eroe Funnyman, una sorta di Joker al servizio della giustizia, che però non trovò pubblico.
Fu invece sulle pagine di TIM HOLT #13 che il direttore Ray Krank e Dick Ayers fecero il colpo grosso, creando il primo Ghost Rider western, che durò gloriosamente dal 1949 al 1954, svanendo però alle soglie dell’avvento del Comics Code con le sue tinte cupe e virate sull’horror e sul fetish.
L’anno dopo si provò quindi una linea ortodossa col nuovo supereroe THE AVENGER, siglato da Gardner Fox ed Ayers, che poi lasciò il posto a Bob Powell. Altri titoli incrociati tra western e supereroismo furono STRAIGHT ARROW e RED MASK, oltre all’antologia BEST OF THE WEST.
La Casa chiuse l’attività nel 1958, senza rinnovo dei propri copyright, entrando così nel pubblico dominio e prestandosi a ristampe e riprese interpolate da parte di editori successivi come la AC Comics.
12 gennaio
GOLDEN AGE: ADVENTURES IN WONDERLAND
Il 1954 aveva colpito a fondo l’industria del fumetto americano, con l’avvento del Comics Code, codice di autodisciplina editoriale che aveva affondato varie Case come EC ed Avon, ma esaltato altre come DC e Atlas.
Alcuni, come Lev Gleason, si inserirono con scaltrezza nella tendenza alla restaurazione pubblicando serie a fumetti edificanto o dirette all’infanzia; e talvolta talenti a spasso o in difficoltà per le chiusure editoriali confluivano in queste collane, offrendo prove di gran lunga superiori al livello che ci si sarebbe potuto aspettare.
ADVENTURES IN WONDERLAND, nato nel 1955 sotto l’egida della “Lega per la Lettura Giovanile”, allineò nomi come Myron Fass, artista Atlas su titoli come MYSTIC,STRANGE TALES,JOURNEY INTO UNKNOWN WORLDS e futuro recordman come editore per numero di marchi gestiti e di riviste edite mensilmente, Fred Kida, autore di titoli nella Storia del fumetto USA come AIRBOY e CRIME DOES NOT PAY e quindi artista Atlas di punta con BLACK KNIGHT, TWO-GUN KID e RINGO, il grande Bob Fujitani co-creatore di SOLAR, e Hi Mankin, tra i primi artisti su SUPERMAN e HOUSE OF MYSTERY, artista di lungo corso sui successi western GENE AUTRY e ROY ROGERS e su BRINGING UP FATHER (Arcibaldo e Petronilla) di Geo McManus.
11 gennaio
GOLDEN AGE: TARGET COMICS
Il Recupero del giorno è il numero 58 del fatidico mese di Aprile 1945 che concludeva la seconda Guerra Mondiale.
TARGET COMICS della Novelty è stata una delle prime testate a imbarcarsi nella nuova moda dei supereroi, battezzando anche in “Target” (dal numero 10), un eroe ad essa intitolato: creato da Dick Briefer, Niles Reed è un ingegnere metallurgico che in memoria del fratello ucciso dal crimine indossa un’armatura di sua invenzione che lo rende invulnerabile, assistito da due luogotenenti chiamati Targeteers. Il suo successo fece dividere le storie in tre tra i protagonisti, nello scenario della guerra nel Pacifico.
Altre serie interne della collana erano quelle western di Bull’s Eye Bill e noir del Camaleonte, un industriale detective per passione e maestro del travestimento, e d’azione dei Cadetti, un duo di militari a cavallo. Il cast artistico su questo numero è composto da Don Rico, Walter Johnson – che sarà sulle strip di L’il Abner di Al Capp per gli anni ’50 e ’60 – Jack Hearne, pittore copertinista di riviste e artista su “Fighting Yank” e il primo “Doc Strange” della Better Publications, e Bill Alison, scrittore-artista della leggendaria Centaur Press, già attivo in DC Comics su “Captain Bill” dal 1936.
10 gennaio
GOLDEN AGE: STAR SPANGLED COMICS #54
Il Recupero di Oggi è uno dei rarissimi reperti della Golden Age DC: il numero 54 di STAR SPANGLED COMICS, anno 1946. Qui troviamo il supereroe The Guardian e la Newsboy Legion di Joe Simon e Jack Kirby, Star-Spangled Kid (Sylverster Pemberton) e Stripesy – dal primo venne il nome della testata -, di autore ignoto con disegni di Jon Small, Liberty Bell di Cameron/Winter e Robotman di Jim Thompson.
Dal numero 65 la serie ospiterà le prime storie soliste di Robin, con varie comparsate di Batman, e dal 69 terrà a battesimo TOMAHAWK, ovvero la Rivoluzione americana attraverso le gesta del soldato Tom Hawk. La collana, nata nel 1941, diverrà dal 1952 STAR-SPANGLED WAR STORIES, titolo con cui proseguirà sino alla chiusura nel 1977. Puro fascino dell’Età Dorata.
5 e 9 gennaio
GOLDEN AGE: BLUE BOLT
Blue Bolt è il più importante supereroe di cui non avete mai sentito parlare. Il perché è semplicissimo: fu sul secondo numero di questo titolo, uscito nel 1940 per la Novelty Press e scritto e disegnato da Joe Simon (l’immagine purtroppo è d’archivio), che lo stesso Simon imbarcò il suo amico Jack Kirby, fresco ghost artist per Blue Beetle, il suo primo supereroe. Blue Bolt fu il secondo, ed è qui su ben 10 episodi che si formò la storica coppia Simon & Kirby. Senza questo passaggio, l’altro tipo in costume a stelle e strisce dell’anno dopo non avrebbe mai visto la luce. Blue Bolt era il nome in codice di Fred Parrish, stella del baseball colpito da un fulmine che, anzichè ucciderlo, ha permeato il suo corpo permettendogli di scagliare saette dalle mani.


La rivista presentava poi altri interessanti personaggi, come DICK COLE di Bob Davis (creatore di Blazing Skull, il prototipo del futuro Ghost Rider), teenager cresciuto con tecniche sperimentali che ne hanno fatto un esemplare umano perfetto; e Sergeant Spook, di Malcom Kildale, poliziotto fantasma perito in un incidente, e nemesi del crimine con alleati come Robin Hood e Capitan Kidd e nemici come Napoleone (sic), abitanti della Città degli Spettri. Sono quindi molto lieto di essere il possessore degli ultimi due numeri della rivista, editi nel 1949 (foto 2 e 3).
L’immagine (di sopra) è il numero finale di BLUE BOLT, serie supereroistica che aveva esordito nel 1940 per la Novelty Comics, dove la coppia Joe Simon/ Jack Kirby esordì e fece pratica prima dell’exploit dell’anno successivo alla Timely con CAPTAIN AMERICA (come già indicato sopra, NdR).
La testata uscì continuativa sino a questo numero 101 del 1949, con lo staff artistico composto da nomi delle agenzie storiche di produzione di fumetto conto terzi (la Iger, la Chesler, la Funnies Inc, la Sangor etc.), e un tono che aveva messo da parte il super eroe, in netta fase calante presso il pubblico post-bellico, a favore del cittadino virtuoso ed eccellente ma senza poteri.
I nomi sull’albo sono quelli di Jim Wilcox, di Henry Kiefer, di Leon Lazarus e di Alex Blum, che portano qui a compimento le gesta di Blue Bolt, di Dick Cole, di Sergeant Spook e di Edison Bell, riconvertiti da costumi colorati, villain grotteschi e situazioni irreali a vicende di ordinaria umanità.



5 e 8 gennaio
GOLDEN AGE: CHAMP COMICS (1941)
All’inizio degli Anni ’40 lo Studio Eisner & Iger era la più importante agenzia di confezionamento di fumetti su commissione per i molti editori e i giornali che volevano sperimentare l’effetto sulle loro vendite di questo genere in rapida ascesa.
La Harvey Comics fu uno dei suoi clienti di maggior peso, e Art Peddy – padre di Phantom Lady e di Jann della Jungla, attivo sulla futura DC con Justice Society, Dr. Midnite e Wildcat – era uno degli artisti di punta di un cast moltiplicato da vari pseudonimi.
CHAMP COMICS – nella foto il mio recupero di oggi, il terzo numero (13 in copertina, essendo la serie iniziata dall’11) – presentava Human Meteor, The Champ, Neptina, Steve Battle, Dr.Miracle, Johnny Fox e i Liberty Lads con le grafiche di Peddy, Harry Pakhurst, Art Helfant, Henry Kiefer, Alex Blum e vari altri, con copioni di Robert Turner, R.L. Bellem e altri coperti dai cosiddetti “house names”, pseudonimi collettivi depositati da un’agenzia e usati diffusamente nella narrativa popolare in generale – i primi e più noti furono il Maxwell Grant di THE SHADOW e il Kenneth Robeson di DOC SAVAGE. La testata durò sino all’Aprile del 1943, per un totale di 15 numeri.



La gloria e lo splendore della Golden Age in questo CHAMP COMICS 13 (in realtà il terzo numero della serie, iniziata con l’11) del 1941: “Human Meteor” di Bob Turner e Art Peddy, “Neptina” di Harry Pakhurst e “Dr. Miracle” di Toni e Alex Blum, oltre a “Steve Battle”, “The Champ”, “Liberty Lads” e “Dragon’s Teeth”. Materiale oggi ai limiti dell’introvabile, che ci riporta all’alba dell’età dei supereroi.
7 gennaio
GOLDEN AGE: WHIZ COMICS
Il Recupero Odierno è un numero di tutto rispetto di WHIZ COMICS della Fawcett, il 98 del 1948, in cui vengono presentati gli eroi di casa Golden Arrow e Ibis l’Invincibile.
La leggendaria testata nata a inizi 1940 nella più bizzarra delle maniere – non ne esiste il numero 1, bensì un 2 seguito da due numeri 3, e con una copertina che richiamava sfacciatamente ACTION COMICS 1 con un Superman in costume rosso e giallo che scagliava un auto contro un muro: il suo nome era Capitan Marvel.
Il successo incontrastato del personaggio, che superò in fretta le vendite di Supes e di Batman, provocò da parte della DC Comics una causa durata per ben 12 anni, al termine della quale Fawcett pagò una cifra neanche eccessiva di indennizzo per plagio – 400.000$ -, ma dovette chiudere le testate del personaggio.
La stessa DC acquisirà i diritti con la fine della Fawcett, ma dovrà cambiare nome all’alter ego di Billy Batson, dato che “Capitan Marvel” era stato nel frattempo registrato dalla Marvel, che importò con disinvoltura la trovata della dualità adolescente/supereroe, scritturando nel ruolo il Rick Jones che il decennio primo era stato il partner di Hulk.
6 gennaio
Il Recupero di Oggi è un memorabile esempio del fanta-camp del periodo tra fine ’50 e primi ’60: ed è il debutto della leggendaria coppiua creativa di Gerry e Sylvia Anderson, i coniugi britannici che ci avrebbero dato THUNDERBIRDS, UFO e SPAZIO 1999. Qui viene sviluppata la tecnica di animazione tramite marionette azionate elettricamente che, replicata in Thunderbirds, turberà i sogni di tanti bambini della mia generazione.
A fumetti gli exploit del modello multiambientale Supercar (da non confondere con l’automobile alla James Bond degli anni ’70), pilotato dal temerario Mike Mercury, furono curati da Paul Newman, alfiere delle serie Gold Key e creatore di Solar e (forse) di Turok, uomo nel Guinness dei Primati come scrittore più prolifico del Fumetto con oltre 4100 storie accreditate – più molte come ghost artist alla Atlas, dove fu attivo almeno su JOURNEY INTO MYSTERY e MARVEL TALES.
La grafica era di Ray Osrin, nel 1950 chinatore su “It Rhymes With Lust”, considerata la prima graphic novel di sempre. La magnifica copertina pittorica era probabilmente di George Wilson.
4 gennaio
GOLDEN AGE: AVON CALLING
Il secondo recupero odierno è BLAZING SIX GUNS #1 del 1952, una classica serie western della Avon Comics, in attività dal 1945 al 1956, e tra le vittime dell’ingresso del Comics Code nel 1954.
I più grossi successi della Casa furono il titolo horror EERIE, JESSE JAMES (vita e misfatti del celebre bandito), THE SAINT che portava in fumetto le avventure dell’eroe del noir Simon Templar, spesso scritte dal suo stesso creatore Leslie Charteris, ROMANTIC LOVE, il popolare PETER RABBIT dell’autrice per l’infanzia Beatrix Potter; ma la ricerca indiscriminata di pubblico portava anche a titoli come SLAVE GIRLS e REFORM SCHOOL GIRL.
Sempre di Avon il primi titolo fantascientifico OUT OF THIS WORLS, che alla chiusura della Casa sarà subito ripreso dalla Charlton, che ne farà una sua serie di punta, graziata da storiche prove di Steve Ditko. SIX BLAZING GUNS serie esordì invece come vetrina sulle gesta di miti della Frontiera come Wild Bill Hickock, Kit Carson e lo stesso Jesse James. Gran copertina di Everett Kinstler e interni di Howard Larsen, Gerald McCann e Vince Alascia. Lo speciale resterà senza un seguito.
NOTA A MARGINE: BIOGRAFIA DELL’AUTORE
DARIO JANESE
Dario Janese, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Per vari anni ha condotto un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.
NOTE EXTRA
Articoli precedenti di Dario
06/01/2025
25/09/2024
10-08-24
26-07-24
11-07-24
Nell’archivio di questo sito potrete trovare:
La prima stagione di Lone Ranger (articoli di approfondimenti scritti da Dario), cliccando la sottostate pagina del web magazine:
mentre la seconda stagione la potete rileggere cliccando la sottostante pagina del web magazine: