Ad un mese dal compleanno dell’ass. culturale “Fumettomania Factory, pubblico il Sesto ed ultimo appuntamento con i testi dell’edizione cartacea di Comic Book #0, che fu una sorta di “prequel” del magazine FUMETTOMANIA che ha poi originato l’associazione culturale.
Oggi viene pubblicato un articolo di Alessandro Monti sugli X-Men che, cercava di analizzare come mai gli X-Men non avessero popolarità in italia, alla stregua di altri personaggi Marvel (era la fine degli anni ottanta ed ancora non c’era una testata dedicata agli X-Men).
Buona lettura
Mario Benenati, responsabile del Web Magazine Fumettomania.
P.S.: non abbiamo ancora un logo personalizzato. Il nostro amico Antonino Mancuso, già autore dell’apprezzato logo dell’associazione), ci lavorerà la prossima settimana (Il logo ci è stato poi consegnato a metà aprile, NdR).
Fumettomania da 0 a 30, Trent’anni straordinari!
Introduzione
Manca ormai un mese ai 30 anni di vita dell’associazione (il prossimo 14 maggio).
Ci spiace molto, NON POTERE realizzare degli incontri con autori di fumetti ed una mostra espositiva nella nostra città, ma i locali pubblici continuano a non essere concessi (a causa delle restrizioni della Pandemia) e la cultura rimane il fanalino di coda.
Ecco che, dunque, due mesi fa siamo stati nel nostro archivio ed abbiamo recuperato i vecchi numeri della fanzine, le matrici (i lucidi) e i menabò, tutti rigorosamente conservati, e da quelle pagine stiamo estraendo tutti gli articoli (a meno delle news) che vi stiamo presentando settimanalmente.
E tra due settimane si pubblicano i testi da FUMETTOMANIA #0 DEL FEBBRAIO 1990
Mario B.
DA COMIC BOOK n. O – DIC ’88 – GEN ’89 |
Gli X-MEN e gli altri
C’era una volta un Re!” diranno subito i miei lettori. No, cari miei, vi sbagliate.
C’era una volta il gruppo di supereroi “più insolito di tutti i tempi”, un gruppo di esseri superdotati le cui avventure furono narrate inizialmente, 25 anni fa, dal duo STAN LEE e JACK KIRBY e che poi attraverso numerosi cambi. di proprietà arrivarono un bel giorno nelle capaci mani del disegnatore JOHN BYRNE e dello scrittore CHRIS CLAREMONT1•
A questo punto i più sagaci tra voi avranno già capito di chi sto parlando: sono gli X-MEN, il gruppo mutante che da anni, negli USA, “tiene banco”.
Probabilmente coloro che hanno scoperto solo recentemente le loro avventure, magari proprio sulle pagine dell’ UOMO RAGNO della STAR Comics (da un’anno circa era uscita a nuova serie dell’Uomo Ragno a cura dell’editore Star comics, NdR) non sono ancora riusciti a tirare le fila di quella che è sicuramente una delle più bella serie che il mercato fumettistico d’oltreoceano sia mai riuscito a produrre; proprio per i neofiti voglio dunque fare un po’ il punto della situazione, che può anche risultare utile per gli appassionati più distratti.
Cominciamo dall’inizio, gli X-MEN erano un gruppo di mutanti, ossia esseri nati con mutazioni nel codice genetico, mutazioni che sono la causa prima dei loro poteri, riuniti dal telepate Charles Xavier (il “professor X”), impararono ad utilizzare i loro poteri per lottare a fianco degli esseri normali per un mondo migliore, un mondo in cui umani e mutanti potessero convivere pacificamente.
Dalla base della “Scuola per giovani dotati del professor Xavier”, rifugio e residenza dei nostri eroi, i mutanti più amati dagli americani e non, partono ormai da un quarto di secolo per difendere un’umanità che li odia e li teme, dagli attacchi dei “Mutanti Malvagi”, quegli esseri cioé che usano i loro poteri mutanti esclusivamente a proprio vantaggio “chiamateli scemi”.
Ovviamente il prof. Xavier, come tutti i docenti che si rispettino ha avuto più di una classe. La prima composta da Ciclope, Angelo, Ice-Man, la Bestia e Marvel Giri (Jean Grey, per intenderci), ebbe inizialmente un buon successo, ma in seguito, vuoi per la mancanza di abilità da parte di soggettisti e disegnatori, vuoi per il fatto che i personaggi stessi erano ormai” stanchi”, al 66° (sessantaseiesimo) numero, la barca affonda.
Per qualche tempo nella serie furono inserite solo le ristampe dei primi numeri: nel 1975, uscì, fra il disinteresse dei lettori, quell’ormai famoso – e costoso- GIANT SIZE ANNUAL #1 che presenta “la Seconda Genesi” del gruppo.
Da allora sotto l’abile regia di Claremont la serie + diventata un vero e proprio fenomeno di costume, tanto da dar vita a quella che viene chiamata “Esplosione Mutante” : magliette, posters, spille ed ogni sorta di gadget portano impresse le immagini degli X-MEN.
C’e da chiedersi il perché del successo di questa testata che negli USA ha frantumato tutti i record di vendita. Ebbene, qualche hanno fà Claremont rilasciò in una intervista la seguente dichiarazione:
” ……. per me importano solamente le relazioni emotive: le lotte sono merda!”.
Ed in effetti è proprio lo sviluppo degli intrecci interpersonali, che ha dato alla serie un gusto nuovo. Si potrebbe dunque pensare che il fautore del successo sia stato solo il Claremont, non è così parte del merito va anche ai disegnatori, che si sono sempre mantenuti su standard qualitativi molto alti.
Come faceva notare M.M.Lupoi sulla posta dell’Uomo Ragno, non siamo di fronte al DARK KNIGHT di Frank Miller, ai New Mutants di Bill Sienkiewicz o al BatMan di David Mazzuchelli.
Siamo di fronte ad un prodotto che dal punto di vista grafico non si discosta dai canoni “Classici” dei super-eroi, e nonostante questo risulta un tono sopra a quello che siamo abituati a vedere negli ultimi anni.
Nel periodo d’oro (che è quello che appare in questi mesi in Italia (autunno 1988, Ndr), esisteva un incredibile intesa fra i membri del gruppo creativo : i disegni si adattavano benissimo alla costruzione “scritta” della pagina; le chine non facevano che rinforzare il tutto, senza alterare la bellezza delle matite di un Byrne in gran forma; infine si davano i colori, che si fondevano armonicamente in un insieme che sa quasi di poesia.
A dimostrazione di tutto questo la serie ha vinto una miriade di “EAGLE AWARDS“( una specie di Oscar del comics americano), i premi che vengon attribuiti sulla base dei voti dei lettori.
Ma allora come mai questo capolavoro non ha trovato il giusto successo anche sulla nostra penisola?
Senza dubbio la causa principale è dovuta al fatto che gli X-Men sono sempre stati pubblicati, qui da noi, come “comprimari” di un’altra testata e non hanno mai avuto a disposizione una serie tutta loro. E questo è senz’altro vero nel primo periodo, quando le loro storie venivano affiancate a quelle di Capitan America (collana dell’editoriale Corno, NdR) , di quel mostro sacro chiamato Jack Kirby (poi scadute un po’ di tono), successivamente il problema non consisteva tanto nella qualità dei personaggi cui le loro storie venivano affiancate, ma piuttosto nella quantità: dopo CAP, le storie degli X-Men apparvero nel giro di pochi mesi sulla collana THOR (collana dell’editoriale Corno, NdR) , poi – per un solo numero- sugli ETERNI2 (altra collana dell’editoriale Corno, NdR) , quindi su Uomo Ragno (la seconda serie, sempre a cura dell’editoriale Corno, NdR), con storie orrendamente sezionate anche in tre albi.
Dopo la chiusura della Corno, l’odissea dei nostri eroi ha portato la loro imbarcazione sulle spiagge dello sfortunato MARVEL (erano finalmente protagonisti), ed infine con un salto di due numeri, di nuovo sull’Uomo Ragno della Star Comics.
Vi sono però, anche altre cause, di cui si possono ricordare alcune assurde colorazioni degli albi Corno (“ricordo un irriconoscibile Wolverine colorato tutto in blu, come la Bestia ….. ), e nelle altrettanto assurde traduzioni di NIGHTCRAWLER, diventato -Lombrico – e il nostro amato psicopatico omicida, WOLVERINE, ribattezzato – Ghiottone – (immaginatevi” ed ora, amico, dovrai affrontare gli artigli di GHIOTTONE! e l’altro” Ma ghiottone di che? Di cioccolata?).
Per concludere, mentre apettiamo che la STAR Comics pubblichi in un volume brossurato l’intera saga di Proteus – in questi giorni” – e che le sue vendite si assestino, non ci resta che augurarci che i nostri mutanti preferiti riescano prima o poi ad ottenere una testata propria, dove possano essere pubblicate, anche con una certa sincronia … chissà le altre serie “mutanti” : New Mutants, X-Factor, ExCalibur e le numerose mini serie limitate3 che nel corso degli anni sono state dedicate a questi incredibili personaggi del fumetto americano.
Alessandro Monti
NOTE DELL’ARTICOLO
- Tra i disegnatori ricordiamo, Dave Cokrum, John Byrne, specialmente quest’ultimo, per molto tempo negli USA parlare degli X-MEN, significava dire di BYRNE e CLAREMONT, ed ancora Barry Smith, J. Romita Jr. e tanti altri.
2. Gli Eterni era una testata contenitore.che pubblicò le seguenti serie originali: ETERNALS. 2001 A SPACE ODYSSEY ( di J. Kirby), NOVA, MARVEL PRESENTS ( I Guardiani della Galassia). MACHINE MAN, OMEGA, ed alcune storie prese da ASTHONISHING TALES (Cybernius), MARVEL PREMIERE (Torpedo. Paladin, Man 3·D.ecc.), MARVEL SPOT-LIGHT(Moon Knight) e proprio sull’ultimo numero gli X-MEN.
3. Le serie limitate sono messe sul mercato, molte volte per arricchire il collezionismo, tra quelle dedicate agli X•Men ricordiamo: Wolverine, Nightcrawler, X-Men VS. Teen Titans, X·Men vs. Alpha Flight, X-Men vs Fantastic Four, X•Men vs Avengers, X-Terminator, ecc.
ALESSANDRO MONTI
Alessandro Monti, nato a Firenze nel 1971, è stato co-fondatore della storica fanzine “Collezionare“, negli anni 80, insieme a Saverio Ceri, Moreno Burattini e Francesco Manetti , e nel 1992 dell’altra storica pubblicazione Dime Press per Glamour International Production di Firenze del compianto Antonio Vianovi. Trovate tutta la loro storia (qui su https://dimeweb.blogspot.com/p/da-collezionare-dime-press.html , NdR)
Con la fine di quell’esperienza ha poi abbandonato il fandom attivo, ma continua a essere ancora oggi un appassionato lettore e collezionista di fumetti di qualsiasi tipo, bonelliani e no.
Nella vita reale si è laureato in lettere con indirizzo storico presso l’ateneo fiorentino, e ha poi conseguito il titolo di dottore di ricerca in storia moderna presso l’Università di Pisa, dove è anche cultore della materia. Già giornalista professionista, dal 2008 è docente titolare di storia e filosofia nelle scuole superiori, attualmente in servizio presso il liceo scientifico “Agnoletti” di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio.
È membro della Società Italiana di Storia Militare ed ha partecipato a missioni archeologiche in Italia e in Medio Oriente. I suoi studi storici hanno riguardato soprattutto il tardo medioevo e la prima età moderna, con particolare attenzione per le vicende dell’ultima repubblica fiorentina e le guerre d’Italia del Cinquecento. A lui si è ispirato l’amico Burattini per il personaggio del prof. Alessio Montanari, apparso per la prima volta nello speciale 12 di “Dampyr” e che presto tornerà in nuova avventura.