FURY il nostro Agente alla Marvel, di Dario Janese

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immagine disegnata da Hugo Pratt
Ranger: Appunti di Storia del Fumetto dalle Origini a Oggi.
Disney, Marvel, DC, Bonelli e i grandi autori e personaggi indipendenti nell’Arte Grafica Sequenziale.

Ci avviamo alla conclusione della mostra “Fumettomania da 0 a 30, trent’anni straordinari”, dedicata ai 30 anni dell’associazione, nella quale abbiamo voluto fortemente che fosse esposta l’anteprima mondiale della collettiva “Anthropocene”, con 18 opere per lo più di artisti siciliani più qualche artista nazionale ed internazionale.

Visto il buon afflusso di pubblico, anche ieri sera, abbiamo prolungato la mostra di una settimana. Nell’articolo sotto linkato diamo tutti i dettagli del caso.

( https://www.fumettomaniafactory.net/la-mostra-sui-trentanni-dellassociazione-fumettomania-continua-fino-al-28-novembre/ )

Veniamo al sesto articolo-approfondimento a firma di Dario Janese.
Dopo gli eroi cosmici (Capitan Marvell, Thanos, Il Guanto dell’infinito, e Adam Warlock) torniamo sulla Terra per incontrare Fury, Nick Fury agente dello Shield.

Leggete i nostri articoli: gli ultimi due mesi del 2021 ed il 2022 saranno scoppiettanti!

Mario Benenati, curatore del Sito Web-Magazine Fumettomania


Lone Ranger: Seconda stagione

FURY
IL NOSTRO AGENTE ALLA MARVEL

di Dario Janese

(post originari del 4 e 12 maggio 2015 dalla pagina social Lone Ranger)

C’è una serie che non viene mai citate tra le Classiche della prima Era Marvel, e il cui protagonista è da sempre uno degli elementi-cardini del Marvel Universe, ma non figura mai nelle hot list dei suoi personaggi.

Nicholas Fury è un eroe scomodo, non allineato al profilo tipico del suo ruolo: non è un civile ma un militare, non ha un aspetto attraente o di spicco, è spesso trasandato, di maniere spicce e linguaggio crudo e tagliente. Non ha alcun potere, non indossa costumi, non fa bei discorsi e non si distingue per il suo credo progressista.

Eppure, in dal suo esordio del Maggio 1963 nella serie bellica SGT.FURY AND HIS HOWLING COMMANDOS, Nick è risultato una figura fuori da ogni schema, unica e irripetibile.

Alla guida del primo gruppo plurinazionale e multietnico della storia Marvel – è noto che Stan Lee dovette riprendere gli addetti ai colori perché nel numero 1 Gabe Jones, primo personaggio di colore della Casa, era stato colorato di default in rosa -, Nick è un semplice sergente, insofferente alla disciplina, critico delle gerarchie e della burocrazia, irruento e sboccato ma stratega e guerriero nato.

I suoi uomini formano un’anti-elite molto più adatta a conseguire gli obiettivi che a seguire gli ordini, e alcuni dei comprimari mostrano una caratterizzazione così netta che verrano mantenuti accanto a Nick nel tempo, come l’oriundo irlandese Dum Dum Dugan e lo stesso Jones.

NF resta una serie tematica ma di grande appeal, scritta con competenza ed entusiasmo da Stan Lee e illustrata in modo impareggiabile da un Kirby fuori dal suo ambiente grafico ma devotissimo allo spirito della guerra al nazifascismo (gli episodi hanno base in Inghilterra all’apice del Secondo Conflitto), e poi avvicendato da un Dick Ayers al suo meglio.

Lee infila tra i primi numeri delle autentiche gemme che ne fanno albi ricercatissimi tra i fans: l’incontro tra Nick e l’ufficiale Reed Richards, futuro leader dei Fantastici Quattro, nel n.3 – evento ripreso nel 21 della serie del Quartetto, primo ingresso di Fury nella continuity in un team-up che vedrà lo scontro finale con un Adolf Hitler scampato alla fine del Conflitto.

Questa storia verrà poi depennata dalla continuity ufficiale per il bisogno di aggiornare la storia Marvel in accordo con l’età apparente dei personaggi.


Il numero 5 vede invece l’esordio del Barone Strucker, aristocratico nazista poi capo supremo della futura HYDRA, mentre l’8 ospita nientemeno che l’unica apparizione a volto scoperto dello scienziato Zemo, nemesi di Capitan America e in seguito responsabile della (oggi provvisoria) fine di Bucky Barnes e dell’uscita di scena precoce del Capitano stesso dall’epilogo della guerra.

Ma l’albo più ambito dell’intera serie è il celebre numero 13, ovvero il primo incontro tra lo stesso Cap e gli Howlers, nella doppia veste di Sentinella della Libertà e di soldato semplice Steve Rogers.

La serie, senza mai fare sfracelli, vende bene: dopo l’oblìo dei tardi ’40, le vicende delle truppe americane in Vietnam hanno ridato interesse al tema bellico.

Dopo la sua immissione nel continuum moderno in Fantastic Four #21, è evidente che Lee ha in mente per il personaggio uno sviluppo in scenari differenti: ma l’occasione verrà solo un anno e mezzo dopo, quando il declino delle vendite delle storie del duo Torcia Umana e Cosa indurrà a decidere la loro sostituzione con una nuova serie.

L’esplosione del fenomeno cinematografico James Bond indurrà allora il baffuto genio del marketing, che già aveva a suo tempo sfruttato il successo del filone fantascientifico nel lancio di FANTASTIC FOUR, HULK e ANT-MAN, a decidere il varo di un serial di genere spionistico e ipertecnologico. Brillante fu l’idea di non creare un protagonista nuovo, ma di appoggiarsi alla notorietà di uno già esistente e dal profilo ideale per il ruolo di super-agente segreto e leader di un’immaginaria Agenzia Suprema per la difesa dello Stato americano, a nome SHIELD (lo Scudo).

E l’uomo per questo lavoro non poteva essere che il neo-colonnello Nicholas Fury, ex-ragazzo del quartiere popolare di Hell’s Kitchen a New York, orfano precoce e responsabile di due fratelli minori, pugile dilettante e avventuriero confluito nell’Esercito.

“The Man for the Job” è il primo capitolo di NICK FURY, AGENT OF SHIELD, da subito serie principale sull’ammiraglia delle antologie Marvel, STRANGE TALES, in coabitazione per criterio di complementarità con le avventure mistiche del Dottor Strange.

E’ l’estate del 1965, e l’America del post-Kennedy, divisa e incerta, lacerata dai postumi del maccartismo e dalla sua Caccia alle Streghe, presa tra il sorgere del femminismo e l’ascesa del movimento del reverendo King per i diritti civili dei neri, percorsa dai fremiti della contestazione giovanile nelle università e cantata dal profeta Bob Dylan, si sta scoprendo un Paese molto diverso da quello che aveva pensato di essere.
Il lavoro di Nick Fury sarà tutt’altro che facile.

1965.
L’America è cambiata, e sta per scoprirlo.

Bob Dylan ha appena finito di cantare “The Times They are A-changing“, quando volta le spalle alla tradizione folk e a un vasto pubblico per abbracciare il repertorio del blues elettrico, più adatto alla stagione dei conflitti che si sta aprendo: i neri, le donne, le università svelano il volto diviso e lacerato di una società segnata dalla diseguaglianza e ferita dalla guerra nel Vietnam.

Nicholas Fury, a modo suo, interpreta questo passaggio con l’abbandono dei vecchi scenari della Seconda Guerra Mondiale per salire al livello critico della Guerra Fredda: un conflitto invisibile dove la lista dei buoni e dei cattivi spesso si confondono, e l’unica certezza è che non vi sono certezze.

Sarebbe stato facile per Stan Lee limitarsi a cavalcare l’onda del successo di 007 per offrire avventura fine a se stessa sullo sfondo antisovietico che il grande pubblico prediligeva: ma lo scrittore liberal virò la serie SHIELD in un senso molto meno convenzionale, mantenendo la stessa filosofia e il carattere che aveva reso Fury unico.

Nick è un paradosso vivente: un eroe operaio cresciuto nelle strade, che diffida della ricchezza, della politica e ha in odio disciplina e burocrazia; un comandante anarchico il cui patriottismo non lo rende cieco ai mali del suo Paese, che sovente e volentieri ignora gli ordini e le consegne, si tuffa in prima in linea e fa ogni cosa a modo suo. Considera gli eroi in costume in modo sprezzante come dei dilettanti più che altro di danno, e ammira il solo Capitan America, suo ex- compagno d’armi.

La trincea è diventata il Mondo: l’ipertecnologia spesso usata in modo parodistico è solo una facciata che dissimula la nuda violenza che sta al cuore dello scontro con i vecchi nemici diventati nuovi…. il nazismo del Barone Strucker che si fa società segreta (HYDRA), la tecnocrazia militare alla caccia del potere assoluto (AIM), il Medio Evo feudale che tenta la rivalsa sulla modernità (Artiglio Giallo).

I fronti sono oscuri e tutt’altro che definiti: il primo capo di Hydra si rivela il grigio assistente di un grande industriale – il male che nella banalità si infiltra e si insedia all’interno della società capitalistica per cancellare la democrazia. Il perfido Strucker che assume identità diverse ma sempre di leader della finanza mondiale, aristocratici, uomini di potere.

Il sottotesto liberal e popolare di Lee è sottile ma stringente: il vertice sociale è una minaccia per la sua base, e deve essere controllato per impedirne la corruzione – la grande filosofia dell’età di Roosevelt come rimedio alla crisi della coscienza della Nazione.

Il successo della testata spinge l’editor a osare di più, e liberando Kirby (ormai sovraccarico di impegni) dalla serie affida la sua grafica a un giovane ambizioso di nome Jim Steranko, che alla lezione kirbiana unisce l’ispirazione innovativa del maestro Will Eisner – primo straordinario sperimentatore nel contesto mainstream con l’immortale SPIRIT – e brillante cultore delle nuove tendenze figurative, dal surrealismo di Dalì ed Escher all’Action Painting.

Da STRANGE TALES #151 Steranko farà della serie SHIELD una cavalcata di innovazione grafica nella scansione narrativa, nel taglio cinematografico, nell’impostazione dinamica della tavola e del movimento, integrando il disegno con l’uso di sfondi fotografici (già lanciato da Kirby in FANTASTIC FOUR) e di decorazioni simboliste. La sceneggiatura vera e propria resterà invece molto più tradizionale, fedele ai canoni del genere noir-spionistico, e andrà quindi col tempo a soffrire del logorìo di questo gusto presso il grande pubblico.

Con la chiusura di tutte le storiche collane antologiche STRANGE TALES dal 169 proseguirà nella numerazione come serie solista del consolidato comprimario Dottor Strange, che l’aveva condivisa con Nick dal numero 135.

Nick Fury passerà al suo secondo titolo solista, AGENT OF SHIELD, dove svincolato da ogni obbligo di continuity nei primi 5 numeri si esibirà in una lunga serie di virtuosismi grafici che fanno di questa sequenza un oggetto di studio e di culto fino ad oggi.

La breve saga di Scorpio, l’affiliato dell’organizzazione criminale Zodiaco, imprendibile spia con un’apparente fissazione d’odio per Nick, la impegna quasi del tutto. Steranko sceglie di non rivelare la sua identità, lasciando aperto un enigma che sarà Roy Thomas a sciogliere circa due anni dopo.

L’abbandono della serie da parte di JS per affrontare due famose sequenze di X-MEN (##50/51) e CAPTAIN AMERICA (##126/27 e #129) lascerà Fury orfano di una direzione, e pur se le storie manterranno un livello più che decoroso – con alcuni momenti notevoli come il 13 “A day in the Life” di Barry Smith – porterà alla chiusura della testata con un famoso numero 15: il quale vede la morte apparente del direttore SHIELD per mano di un killer di nome Bullseye, la cui identità e il cui aspetto verrano in seguito assunti da uno dei più noti e letali nemici di DAREDEVIL.

A mettere fine alla sua assenza dopo un anno sarà appunto Roy Thomas, che in un episodio di AVENGERS – il 72 – riprenderà la trama di Scorpio secondo le idee di Steranko e rivelando come alla fine di AGENT 5 Nick avesse riconosciuto nel nemico il fratello Jake (introdotto in modo anonimo da JS in un flasback in STRANGE TALES #159). Aveva quindi progettato di simulare la propria morte per assumere l’identità di Jake e infiltrarsi così nei ranghi dello Zodiaco.

Il restituito Fury si troverà così di fronte un nuovo decennio, ridefinito dagli eventi successivi al 1968, con nuove sfide l’adeguatezza alle quali sarà tutta da dimostrare. Ancora una volta, il Sergente di Ferro dovrà ripartire da zero.

Fine

BREVE BIOGRAFIA

Dario Janese, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Da vari anni conduce un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.


NOTE EXTRA

Precisazione:

TUTTI gli articoli sono estratti dalla pagina FB chiamata Lone Ranger (Appunti di Storia del Fumetto dalle Origini a Oggi. Disney, Marvel, DC, Bonelli e i grandi autori e personaggi indipendenti nell’Arte Grafica Sequenziale), e vengono ri-pubblicati, a distanza di oltre sei-cinque anni, nel nostro web magazine con alcune piccole modifiche, impaginati diversamente, e completati con l’aggiunta di immagini.

Seconda stagione, gli approfondimenti

Elenco articoli degli ultimi sei mesi:

5° approfondimento del 5-11-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/uno-nessuno-centomila-lenigma-di-adam-warlock-di-dario-janese/

4° approfondimento del 08-11-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/il-guanto-dellinfinito-ovvero-il-signore-delle-gemme/

3° approfondimento del 01-11-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/thanos-il-villain-dellinfinito/

2° approfondimento del 25-10-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/capitan-mar-vell-leroe-dei-due-mondi-di-dario-janese/

1° approfondimento del 18-10-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/la-saga-del-costume-nero-di-dario-janese/

Gli articoli brevi

45° articolo del 27-09-21
https://www.fumettomaniafactory.net/splendore-e-miseria-di-alan-ford/

43° e 44° articolo del 20-09-21
https://www.fumettomaniafactory.net/la-nascita-delle-rogues-gallery/

doppio articolo del 13-09-21
https://www.fumettomaniafactory.net/disney-la-questione-razziale-e-le-prime-apparizioni-di-famosi-personaggi/

articolo del 06-09-21
https://www.fumettomaniafactory.net/la-prima-vendicatrice-ovvero-larte-dimenticata-della-golden-age/

articolo del 30-08-21
https://www.fumettomaniafactory.net/i-pet-shop-boys-alla-casa-delle-idee/

articolo del 23-08-21
https://www.fumettomaniafactory.net/il-fumetto-e-per-sempre/

doppio articolo del 16-08-21
https://www.fumettomaniafactory.net/alan-moore-otto-binder-due-articoli-da-leggere-sotto-lombrellone/

articolo del 02-08-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/solar-eroe-dellera-dellatomo/

articolo del 02-08-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/il-piu-famoso-gruppo-che-non-e-mai-esistito-i-dinamici-difensori/

articolo del 26-07-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/gerber-kirby-e-la-banda-degli-onesti/

doppio articolo del 19-07-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/x-e-le-avventure-del-multiverso-marvel/

doppio articolo del 12-07-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/il-lato-oscuro-dellamerica-ovvero-lepopea-del-ghost-rider/

doppio articolo del 05-07-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/la-vita-e-le-rinascite-di-matt-murdock-e-angolo-dellimbarazzo/

articolo del 21-06-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/per-asgard-la-nascita-di-un-dio/

articolo del 14-06-2021
https://www.fumettomaniafactory.net/doctor-strange-e-the-pink-floyd-comic-experience/

La prima stagione di Lone Ranger (articoli di approfondimenti scritti da Dario)
la potete approfondire in questa pagina del web magazine:

https://www.fumettomaniafactory.net/appunti-di-critica-fumettistica/lone-ranger-un-blog-di-storia-critica-del-fumetto/

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