SPECIALE DAN DARE: DAN E FRANK, DUE EROI BRITANNICI – parte 1 – di Gianfranco Sherwood

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testata ufficiale dello speciale Dan Dare by Fumettomania

Lunedi 30 giugno:
Con questo articolo incomincia lo SPECIALEDAN DARE, Pilota del Futuro“, un dossier suggerito tempo fa dal nostro amico e compagno di viaggio John Freeman, esperto di fumetto anglosassone, che ovviamente abbiamo coinvolto e di cui presto potrete leggere contributi preziosi e interessanti, come sono sempre tutti i materiali che FUMETTOMANIA vi propone.

In questo caso si tratta della prima di otto parti in cui è stato diviso un lungo scritto incentrato sulla storia di Dan Dare e del suo creatore Frank Hampson, un articolo pubblicato undici anni fa su un numero della rivista digitale “Terre di confine“, che ci ha gentilmente consentito di ripubblicarlo. In calce all’articolo riportiamo una nota con tutte le informazioni sulla rivista e i detentori dei diritti di questo materiale.

Certi che troverete questo materiale d’esordio molto interessante, vi auguriamo buona lettura e vi aspettiamo per la seconda parte tra sette giorni. Vi ricordiamo, infine, che lo speciale sarà pubblicato anche nella versione inglese, con i testi tradotti da Daniele Tomasi, il giovedi.

Mario Benenati e Daniele Tomasi, curatori dello SPECIALE DAN DARE

Nota Bene: Questo Speciale-Dossier, come tutti gli altri realizzati su questo magazine digitale non ha scopo di lucro ma è solo a carattere divulgativo e informativo, così come le immagini utilizzate che sono © degli aventi diritti


Testata definitiva dello speciale dossier su Dan Dare. Grafica di Daniele Tomasi.

DAN E FRANK, DUE EROI BRITANNICI – parte 1 – di Gianfranco Sherwood

Una vignetta di Dan Dare e una foto del suo creatore, Frank Hampson. Immagine tratta dalla copertina del volume "The man who Drew Tomorrow: how Frank Hampson created Dan Dare, the World’s Best Comic Strip"

Presentiamo la storia di uno dei più affascinanti personaggi
di Fantascienza mai disegnati, e del suo geniale e sfortunato creatore.

La fine della Seconda Guerra Mondiale trova la Gran Bretagna sfibrata da anni di assedio nazista e gravata di un pesante debito con l’estero. La ex prima potenza navale ed economica del mondo inizia a smantellare il suo ormai anacronistico impero: nel 1947 ottengono l’indipendenza Birmania, India e Pakistan, e l’anno successivo le truppe inglesi abbandonano a un tormentato destino anche la Palestina.
Intanto pure nella vita della gente comune sono in atto mutamenti radicali. Nel 1945, la reazione all’enorme disparità tra ceti – uno dei tratti distintivi ma non più tollerabile della società inglese – porta al governo i laburisti, che varano un vasto programma di nazionalizzazioni e riforme sociali. È la nascita del Welfare state; malgrado le difficoltà quotidiane (i razionamenti restano in vigore sino al 1953), gli Inglesi ora guardano al futuro con grande ottimismo. È in circostanze come queste che l’inconscio collettivo cerca archetipi con cui esprimere aspirazioni e speranze…

Dal 1945, nella parrocchia di St James a Southport, opera Marcus Morris, un prete anglicano trentenne dinamico e ambizioso. Alieno dai dogmatismi ma convinto che sia dovere della Chiesa pubblicare letture educative e moralmente ineccepibili, Morris si è improvvisato editore stampando The Anvil, una curata rivista per famiglie, che però vende poco.

MARCUS MORRIS
dalla copertina di “Living with Eagles”, The Lutterworth Press, 1998, www.lutterworth.com
MARCUS MORRIS
dalla copertina di “Living with Eagles”, The Lutterworth Press, 1998, www.lutterworth.com

Per vincere l’indifferenza del pubblico, il parroco pensa di ricorrere ai fumetti. In realtà, lo motivano anche altre ragioni. Negli USA è in atto la crociata dello psicologo Frederick Wertham, il quale accusa i comics di fomentare efferatezze e depravazione. Benché sia una tesi mal argomentata, il parroco la condivide in pieno. Oltre alla pornografia e al sadismo attribuiti ai poveri Batman e Wonder Woman (ma Wertham diffida persino di Bugs Bunny), a Morris spiace che i fumetti americani siano disegnati e stampati rozzamente; decide quindi di creare un settimanale, rivolto alla fascia d’età tra i 9 e i 14 anni, che offra qualità, personaggi irreprensibili e, soprattutto, storie avvincenti – perché, sebbene i suoi intenti siano educativi, da uomo pratico qual è sa che nessun ragazzo leggerebbe volentieri dei sermoni, per quanto proposti in forma di fumetto.

Coinvolge nel progetto Frank Hampson, un reduce (in guerra è stato autista di camion e aspirante pilota della RAF) poco più giovane di lui che dal 1948 collabora come disegnatore a The Anvil manifestando un talento non comune.

FRANK HAMPSON
Wakefield Carter, Alastair Crompton - “The Lost Characters of Frank Hampson”, www.frankhampson.co.uk
FRANK HAMPSON
Wakefield Carter, Alastair Crompton – “The Lost Characters of Frank Hampson”, www.frankhampson.co.uk

Hampson frequenta la Southport School of Arts and Crafts per migliorare la sua tecnica e acquisire un titolo di studio che lo agevoli nella ricerca di un buon impiego; nel frattempo, avendo una moglie e un figlio da mantenere, si dà da fare come illustratore freelance.
Il progetto di Morris lo entusiasma e i due si mettono all’opera, decisi a realizzare qualcosa di mai visto prima. Il maggiore apporto creativo è proprio di Hampson: è lui a definire la scaletta dei testi e dei fumetti e a disegnare il logo della rivista (il nome, Eagle, è frutto dell’inventiva di sua moglie Dorothy).

Hampson ammira Harold Foster, Milton Caniff e Alex Raymond, i maestri riconosciuti del fumetto d’avventura made in USA, dai quali ha appreso che l’eccellenza non deriva solo dal bel tratto: occorre anche padroneggiare il peculiare linguaggio dei comics. Sino allora in Inghilterra erano state prodotte storie composte da immagini slegate, legnose anche quando di buona mano: non è l’arte sequenziale – come poi la definirà Will Eisner – alla quale ambisce Hampson. Inoltre, da inflessibile perfezionista, egli è convinto che la sospensione dell’incredulità si ottenga solo quando le fisionomie, i macchinari e ogni minimo dettaglio appaiono realistici, anche grazie all’uso generoso del colore. Chi legge dev’essere affascinato da un mondo parallelo ma verosimile.

Alla fine, ha un’intuizione epocale: trattandosi di attrarre sin dalla prima pagina i lettori con immagini le più colorate e avvincenti possibile, quale genere può soddisfare questa necessità meglio della Fantascienza?
Ritenendo che alla Eagle serva un personaggio bandiera come attrazione principale, subito pensa al cappellano di una futuristica Inter-Planet Patrol.

CHAPLAIN DAN DARE
La prima versione di Dan Dare: cappellano militare della Inter-Planet Patrol
fonte: Wakefield Carter, Alastair Crompton - “The Lost Characters of Frank Hampson”, www.frankhampson.co.uk
CHAPLAIN DAN DARE
La prima versione di Dan Dare: cappellano militare della Inter-Planet Patrol
fonte: Wakefield Carter, Alastair Crompton – “The Lost Characters of Frank Hampson”, www.frankhampson.co.uk

Poi decide opportunamente di levargli il collare da prete per farne un colonnello pilota in forza alla Space Fleet dell’ONU, conservando però contesto, comprimari e nome dell’eroe. Nasce così Dan Dare, Pilot of the Future.

Quanto al resto della Eagle, sono previsti personaggi comici e avventurosi (prevalendo i secondi), biografie a fumetti, articoli scientifici. La rivista deve avere venti pagine, otto delle quali a colori. Su queste basi, nella primavera del 1949 Hampson inizia a comporre i primi menabò, associando all’impresa altri giovani artisti locali. Vengono completate le bozze di tre numeri e, con queste sottobraccio, uno speranzoso Morris affronta Fleet Street, a Londra, sede tradizionale degli editori inglesi.

Al parroco preme anche liberarsi dai debiti con le banche, causati dai passivi accumulati da The Anvil e dal fatto che sta pagando di tasca propria Hampson e il resto dello staff. I primi contatti però non sono incoraggianti. Gli editori maggiori, pur riconoscendone il valore, dubitano che il progetto possa risultare redditizio, stanti l’inusuale formato tabloid e la necessità di una stampa con un costoso tipo di fotoincisione (la photogravure) per garantire la resa migliore di disegni e colori. Ma caso vuole che in quello stesso periodo la Hulton Press, editore solido anche se non di primo piano, stia attraversando una crisi; così, quando Morris li approccia, i dirigenti della Hulton si convincono che la Eagle possa servire a superare l’impasse, e il 10 ottobre 1949 gli telegrafano di essere “definitely interested”.

Nei sei mesi che intercorrono tra quella data e l’esordio della rivista, Hampson, nominatone chief designer (con Morris direttore), lavora freneticamente per trovare disegnatori e sceneggiatori all’altezza, assumendo, insieme a validi professionisti, anche sconosciuti di talento, tra i quali spicca l’ancora inesperto Don Harley. La Hulton si adopera intanto per garantire successo all’impresa: oltre a pagare un buon stipendio a quelli che sono ora suoi dipendenti – e a risolvere i guai finanziari di Morris – fa costruire una rotativa capace di stampare in photogravure il milione di copie con cui s’intende far esordire la rivista e, per essere certa che vadano vendute, mette in atto una campagna pubblicitaria senza precedenti. Le cose parrebbero quindi volgere al meglio, sebbene, nell’entusiasmo del momento, Hampson trascuri un dettaglio che gli sarà foriero di conseguenze dolorose: Morris ha concesso alla Hulton la proprietà dei personaggi della Eagle, Dan Dare compreso.

Ad ogni modo, venerdì 14 aprile 1950 la Eagle debutta trionfalmente nelle edicole. Il milione di copie basta appena a soddisfare le richieste; in seguito la vendita si stabilizza sulle 750.000 copie alla settimana, una tiratura superiore a ogni previsione.
La Eagle è davvero qualcosa di mai visto prima, che entusiasma lettori di ogni età e ceto. Oltre a personaggi d’avventura ben rappresentati, offre articoli scientifici a misura di ragazzo, meravigliosi paginoni centrali con spaccati di fabbriche e macchinari (i celeberrimi cutaway, curati per lo più da Leslie Ashwell Wood, un maestro di questo tipo di disegno tecnico), biografie di personaggi storici, storie umoristiche, in splendidi colori, spesso acquerellati. Il tutto a opera di una redazione che si assesta sulle duecento unità.

LESLIE ASHWELL WOOD
Un esempio degli splettacolari ‘cutaway’ di Wood presentati nella Eagle
scan: Jonathan Morris (collezione privata) - www.flickr.com/photos/calamityjon/
LESLIE ASHWELL WOOD
Un esempio degli splettacolari ‘cutaway’ di Wood presentati nella Eagle
scan: Jonathan Morris (collezione privata) – www.flickr.com/photos/calamityjon/

Il successo genera supplementi, annuals, tre pubblicazioni gemelle di pari qualità anch’esse dirette da Morris (Girl rivolta alle ragazze, Robin mirato alla fascia d’età tra i 7 e gli 8 anni, e Swift inteso come raccordo tra Robin e Eagle, per una tiratura complessiva di 2 milioni di copie settimanali) e un lucroso merchandising basato sui personaggi più apprezzati: Jeff Arnold, protagonista di un western maturo e realistico, splendidamente disegnato da Frank Humphris; il sergente della Legione Straniera francese Luck, eroe d’avventure tanto politicamente scorrette quanto trascinante; P.C. 49, un bobby già protagonista di un serial radiofonico scritto da Alan Stranks. Ma è Dan Dare a diventare la meraviglia nazionale oggetto di culto da parte di un’intera generazione.

[segue nella parte 2]

(Grazie a Richard Sheaf per aver segnalato un errore in un nome e fornito la versione corretta, che abbiamo provveduto a inserire)

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NOTA A MARGINE

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Fonte:

TERRE DI CONFINE magazine n. 2 – Aprile 2014
Prima pubblicazione: 17 aprile 2014 – ISBN 9788898585113
Aperiodico di cultura fantastica realizzato da Associazione Culturale TERRE DI CONFINE
in collaborazione con PLESIO Editore
©2014 A.C. TERRE DI CONFINE
Largo S. Carlo 3/13, 33085 Maniago (PN)
redazione@terrediconfine.eu – www.terrediconfine.net
©2014 PLESIO EDITORE
Via Plutarco 38, 47121 Forlì (FC)
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NOTE EXTRA

testata ufficiale dello speciale Dan Dare by Fumettomania

INFORMAZIONI e SCHEDA TECNICA

I nostri progetti da pubblicare sul MAGAZINE ONLINE così come quelli sul TERRITORIO (le MOSTRE ESPOSITIVE, per intenderci),  hanno tutti la stessa modalità di partecipazione. ecco di seguito le informazioni per partecipare allo Speciale Dan Dare.

I disegnatori, gli illustratori, gli scrittori, i giornalisti,  le associazioni culturali, i collaboratori dell’associaizone e del sito, vengono invitati a parteciparvi liberamene con la newsletter oppure con per mail.

Gli articoli  e i disegni (le illustrazioni) saranno pubblicati sul nostro web magazine

A) Ogni artista potrà partecipare con una singola illustrazione, oppure con un breve fumetto di lunghezza massima di due pagine.
Sono accettate tutte le tecniche: matite, chine, acquerello, olio, acrilico, digitale.
Il formato dell’opera può essere A4 o A3, non più grande.

B) Ogni scrittore (o giornalista): potrà partecipare con un testo, cioè un articolo o con un breve saggio, di almeno 600 parole (3600 caratteri, spazi compresi).

Ogni artista partecipante, potrà inviare l’opera originale su carta, quando il progetto prevede anche l’esposizione collettiva (come in questo caso).

La proprietà dell’opera è dell’artista che l’ha realizzata.

Possono partecipare anche gli Autori di fumetti e gli illustratori che lavorano in digitale. In quest’ultimo caso, oltre il file ad alta risoluzione,  se lo vogliono possono anche inviare una stampata dell’opera su carta firmata.

Non accettiamo lavori fatti con la AI

Oltre l’opera (su carta o digitale) ogni artista è invitato, a comunicare le seguenti informazioni per mail a info@fumettomaniafactory.net:

a) il file dell’illustrazione o della storia a fumetti in formato JPG a 600 dpi
b) l’indicazione del formato fisco dell’opera
c) il titolo dell’opera ed una eventuale didascalia o testo breve legato all’opera
d) il mezzo o la tecnica utilizzata nell’opera.
e) eventuali note di diritto d’autore

tutte informazioni che saranno utilizzate per la promozione del progetto stesso e per l’esposizione collettiva.

Ogni opera dovrà essere accompagnata dalla biografia dell’autore e da una sua foto recente, in modo da poter dare la massima visibilità ad ognuno di voi.

ULTERIORI INFO PER I PARTECIPANTI:

Per chiunque volesse spedirci l’opera originale ecco l’indirizzo:
“Fumettomania Factory APS” C/O Mario Benenati,
Vicolo Basilicò, n.c. 6 – CAP 98051 – Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) – Italia.

Le spese di spedizione saranno rimborsate da “Fumettomania Factory – APS” a chi richiederà tale rimborso.

A termine delle mostre (che eventualmente Fumettomania realizzerà il prossimo anno), ogni autore, in quanto proprietario, potrà disporre della sua opera a suo piacimento, cioè potrà venderla a terzi o donarla ad altri enti oppure all’associazione, nella massima libertà

Per domande, delucidazioni, chiarimenti e maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria dell’Associazione scrivendo a associazione.fumettomania@gmail.com


BIOGRAFIA

DANIELE TOMASI

Daniele Tomasi è un creativo poliedrico nel campo del Fumetto, svolgendo il ruolo di disegnatore, letterista, colorista, impaginatore, editore. 

Con il marchio DTE, “la più piccola casa editrice del mondo”, ha curato e pubblicato tre volumi della serie DebbieDillinger (di cui è anche disegnatore), un albo della serie TetroTeatro (autore di testi e disegni), la rivista digitale Continua… (rivista-contenitore a distribuzione gratuita con opere a fumetti di vari generi e autori, sinora sette numeri) e l’omonima rivista (cartacea, sinora tre numeri, sono previsti nuovi numeri e volumi di grande formato) del progetto Gli Archivi del Fumetto

Ha realizzato fumetti e illustrazioni per vari editori nazionali (Tunuè, ProGlo, ComixCommunity, UndergroundPress, BotteroEdizioni, Pegasus/Comicus, Antani, Apache, AltaFedeltà). 

Si è occupato della grafica editoriale per ProGloEdizioni, GreencomService e Shockdom. 

Ha realizzato il lettering di pubblicazioni della Black Velvet e di RW Edizioni.

È stato grafico e illustratore per Palabanda Edizioni e Chimbe.

Organizza corsi sul Linguaggio del Fumetto. 

In internet è possibile vedere sue realizzazioni nel sito danieletomasi.altervista.org , vederne altre e leggere sue opinioni nel blog danieletomasi.blogspot.com , leggere gratuitamente a schermo o su stampa un falso storyboard sul film Spider-man di James Cameron scaricando il pdf dal sito spidercameron.altervista.org , scrivergli alle e-mail danieletomasi@gmail.com e dteditore@gmail.com

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