Ci sono situazioni, eventi, nella nostra vita personale, lavorativa, intellettuale, che è impossibile programmare.
Alcuni mesi fa scrivevo agli amici più cari, nonché stretti collaboratori della fanzine fumettomania, che l’immobilismo dell’Amministrazione comunale, della nostra città, e del gruppo barcellonese dell’associazione, mi aveva demotivato a tal punto che chiedevo loro un parere, un suggerimento, su quale sviluppo fosse ancora possibile per il nostro gruppo: la chiusura dell’associazione, il gemellaggio con un’altra associazione nazionale, o altro, qualcosa che ci stimolasse a riprendere le attività culturali nella nostra città.
Alcune settimane dopo avviene la “magia”, l’evento inaspettato che cambia la visione delle cose.
Fabrizio Scibilia, barcellonese trapiantato a Milazzo, che già conoscevo, giornalista, autore di testi, uomo di cultura vicino al mondo del fumetto, tant’è che abbiamo degli amici fumettisti in comune, mi chiama per l’ennesima volta con una proposta che ho valutato e condiviso con il gruppo barcellonese e che alla fine da settembre darà un nuovo volto all’associazione.
L’associazione culturale “Laboratorio Giovani Esordienti”, più semplicemente nota come Fumettomania si trasforma, si amplia con nuovi soci, modifica il proprio statuto (che andava svecchiato dopo 21 anni), si allarga aprendosi a nuove attività culturali affini al mondo del fumetto.
Ecco lo stralcio del nuovo articolo 2 dello statuto che definirà la nuova nuova Ass. culturale FUMETTOMANIA FACTORY.
<<L’Associazione ha per fine essenziale la promozione, lo sviluppo e la diffusione di diverse espressioni culturali ed artistiche, in particolare con riferimento al fumetto, all’illustrazione, alla street art, alla caricatura, alla vignettistica, al testo umoristico-satirico, alla narrativa di genere, alle produzioni audiovideo (cortometraggi, videoclip, cartoon et simili), e ad altre forme di creatività, specie se innovative, attraverso l’istituzione di una Biblioteca del fumetto, l’organizzazione di mostre, dibattiti, conferenze, convegni, attività laboratoriali e manifestazioni similari, la produzione di pubblicazioni di giovani esordienti inerenti al fumetto, l’illustrazione, la caricatura, la vignettistica, il testo umoristico-satirico, la narrativa di genere, e/o di testate legate al territorio che usino i sopracitati linguaggi, nonché l’acquisizione di materiale (libri, riviste, stampati vari, vari documenti multimediali e digitali, ecc.) riguardante i linguaggi in questione, da destinarsi alla sopracitata Biblioteca e/o alle sopracitate pubblicazioni.”>>
Queste modifiche nascono dal fatto che noi soci abbiamo una “figlia” che a ventuno anni vuole continuare a proporsi ed abbracciare un vasto pubblico di appassionati, tocca a noi guidarla per mano, per il biennio 2103-2014. Vediamo che succede.
Mario Benenati
Fumettomania incontra “lo Skarabeo”:
il Giornalismo a fumetti e la microeditoria come chiavi per interpretare e agire il territorio
Tra le nuove iniziative previste per la nuova stagione 2012-2013 da Fumettomania, spicca l’impegno editoriale assunto con la redazione dello “Skarabeo”, la rivista nata, almeno come progetto sperimentale, a Milazzo ad inizio anno, da un’idea di Fabrizio Scibilia, giornalista, progettista socio-culturale ed autore di svariati testi per il cinema, il teatro e la carta stampata (e fra l’altro ex direttore del settimanale “la Città di Milazzo”).
Si tratta di una rivista di satira, umorismo, attualità e cultura, come recita testualmente la sua testata, che chiaramente si richiama ad uno dei più noti simboli della città mamertina, quello scarabeo che campeggia ad un angolo del castello, e che pare vigilare su croci e delizie di una città esemplare laboratorio delle contraddizioni meridionali. La “kappa” che però appare nel nome della rivista la dice lunga sugli intenti del progetto, che vuole riprendere la spontaneità e l’irriverenza delle “mitiche” fanzine o dei frutti del ciclostile degli anni Settanta/Ottanta, dalla scelta delle modalità produttive, organizzative e distributive fino a quelle stilistiche, contenutistiche ed estetiche.
Un’iniziativa sì “underground” –oggi si usa dire di “”microeditoria-, ma che, nel suo piccolo, vuole essere anche all’insegna di un’assoluta professionalità, curata da persone ricche di passione, ma anche di esperienze precise e qualificate, convinte che si possa fare il proprio mestiere con piena dignità, anche se esso è di tipo intellettuale e, soprattutto, creativo, ed anche nella sonnolenta provincia meridionale.
Come si sa, molti giornali di provincia (e non solo) muoiono prematuri, figli dell’inesperienza, dell’approssimazione o della presunzione, prima ancora della scarsa richiesta del “mercato”: molti si ostinano a non capire infatti che internet ha trasformato la comunicazione, anche locale, e dato un colpo di grazia al vecchio sistema.
Ma nel caso dello “Skarabeo” non di un classico “giornale” si tratta, pure se lo ricorda nell’aspetto, ma di qualcosa che ancora ha un senso “su carta”, e cioè di una rivista di intrattenimento intelligente (si spera), fondato ovviamente sull’attualità, ma che in genere cerca di filtrare il costume, la società, la politica sotto la lente speciale dell’umorismo e della satira. E che, anche nelle forme espressive, cerca sempre di combinare parole ad immagini. E soprattutto a disegni, a strisce, a fumetti.
Insomma, del tutto in linea con le più avanzate tendenze del giornalismo indipendente, anche nel territorio del nord-est della Sicilia c’è qualcuno che la pensa, ed agisce, come –per citare solo un nome- Carlo Gubitosa, tecno-attivista e autentico “guru” dell’informazione libera nell’Età di Internet, oltre che direttore responsabile della rivista “Mamma!”, il primo magazine italiano di giornalismo a fumetti. Guarda caso, proprio in questi giorni (precisamente il 7 settembre), nel corso dell’edizione 2012 del Premio di giornalismo intitolato ad Ilaria Alpi, Gubitosa terrà un workshop a Riccione sul tema del cosiddetto “graphic journalism”, che ormai sta entrando a far parte della cassetta degli attrezzi del “giornalista multimediale”: cioè l’unico giornalista realmente contemporaneo, quello cioè capace di muoversi sul sottile filo che lega i comics e il reportage, la vignetta e la caricatura, il testo icastico e fulminante e l’articolo di puro paradosso.
Fumettomania dunque “sposa” lo Skarabeo cercando, in linea col proprio intento di promozione dell’arte fumettistica, di aprirsi a nuovi territori, sia espressivi che contenutistici, finendo per puntare ad un inedito e più partecipe radicamento nelle aree di provenienza dei propri associati. Nel frattempo, mira ad offrire qualcosa di differente dal solito anche per la tiratura limitata che si impegna a produrre, e per la formula in larga parte “on demand” della distribuzione, quasi si trattasse di una sorta di editoria “porta a porta”, riservata soprattutto agli abbonati: questo per far sentire il lettore proprietario di un oggetto come la copia della rivista, che, nel suo piccolissimo, non appare uno dei tanti prodotti in serie, ma assume il valore aggiunto di una rielaborazione dei fatti originale e creativa, da vero e proprio artigianato d’autore: dunque un valore a suo modo esclusivo.