SPECIALE “DONNE NEL FUMETTO”:
SETTIMA PUNTATA
Dopo un mese esatto di pausa, necessario per completare le attività didattico-culturali legate ad alcuni progetti con gli istituti scolastici comprensivi della mia città, riprendo a pubblicare gli articoli dello Speciale “Donne nel fumetto“.
Questa settimana diamo spazio un intervento di taglio storico sulle autrici italiane, a cura di Luigi Serra (collaboratore del sito Lo Spazio Bianco), insieme ad 11 brevi interviste ad 11 nuove autrici italiane, anzi ex nuove autrici, perché ormai sono da alcuni una conferma per la qualità espressa con i loro lavori.
La mini intervista è composta di 5 domande, quattro uguali per tutte ed una (la quarta ) specifica dell’attività della singola autrice.
Per migliorare la leggibilità ho diviso questo intervento in due parti; nella prima troverete l’articolo di Luigi e 5 interviste; nella seconda parte (la prossima settimana) si continua con le altre 6 mini interviste.
Con questo articolo-intervista si è rinnovata quella forma di collaborazione incrociata, tra appassionati appartenenti a diversi siti web, che cerco di organizzare (da una decina di anni, a quest parte) in occasione di nuovi progetti di Fumettomania.
Nel sommario in PDF, pubblicato QUI l’intervista è ospite a pagina 137
Buona lettura
Mario Benenati, direttore culturale del web magazine Fumettomania
Nota bene: Questo Articolo è stato pubblicato originariamente il 7 luglio 2009, in questa pagina sul sito Lo Spazio bianco, ed è stato aggiornato primo al 2011 e poi al 2017 per la pubblicazione in questo speciale.
LE (EX) NUOVE AUTRICI DEL FUMETTO ITALIANO
di Luigi Serra
(con la supervisione di mario benenati,
per l’edizione del 2017)
La presenza di autrici nel fumetto italiano è iniziata nel dopoguerra per proseguire sino ai nostri giorni. Lina Buffolente, considerata la prima disegnatrice di fumetti in Italia, ha esordito nel 1945, producendo sia per il mercato nazionale che per l’estero. Per anni ha realizzato le tavole per Il Piccolo Ranger e per Il Comandante Mark.
Nel 1963 le sorelle Angela e Luciana Giussani creano Diabolik. E alla fine degli anni sessanta, Patricia Martinelli, inizia a scrivere alcune storie per “Il Re del Terrore”. Dopo varie collaborazioni con altri editori, tra cui la Casa Editrice Universo, riprende nel 1992 a lavorare per l’Astorina, prima come Direttore editoriale e poi come sceneggiatrice ufficiale di Diabolik.
Negli anni settanta, sulle pagine del Corriere dei Ragazzi, Grazia Nidasio, da vita ai personaggi di Valentina Mela Verde e Stefi. Successivamente con l’affermarsi dei mensili di “fumetto d’autore” come Linus, Alter e Orient Express, etc. hanno modo di esordire numerose autrici, tra cui Cinzia Gigliano, Laura Scarpa, Anna Brandoli, Francesca Ghermandi, Cinzia Leone e Vanna Vinci. Dobbiamo aspettare i primi anni novanta perchè anche alla Bonelli inizi l’invasione di tante giovani autrici. Il merito è da assegnare ad Antonio Serra, che con Legs, il primo fumetto bonelliano dedicato ad una donna, crea uno staff quasi tutto al femminile. Tra i tanti nomi ci piace ricordare Teresa Marzia, Antonella Platano, Patrizia Mandanici, Simona Denna ed Elena Pianta.
Nel 1999 Paola Barbato inizia a scrivere le sue prime sceneggiature per Dylan Dog riuscendo a dare una lettura personale ed originale del personaggio creato da Tiziano Sclavi. Con l’inizio del nuovo millennio, il nome che si e’ affermato di più in assoluto è quello di Barbara Canepa. L’autrice ha contribuito alla creazione e realizzazione delle serie Witch, SkyDoll e Monster Allergy, che sono diventati autentici successi editoriali a livello internazionale.
In questi ultimi anni, sulla scena nazionale e non solo, si sta affacciando una nuova generazione di autrici. Questo fermento ha interessato anche il web. Il sito Yattaaa, dedicato al mondo del fumetto al femminile, è online dal 2004. Mentre è del 2008 la nascita di “Pusciastova”, un blog dedicato esclusivamente alle autrici di fumetto italiane (oggi non più aggiornato).
Sempre in questi ultimi anni diverse altre autrici sono venute alla ribalta.
Emanuela Lupacchino, che è stata disegnatrice di X-Factor per la Marvel, copertinista della miniserie The Secret per la Star Comics, nonché disegnatrice di serie e copertine della Valiant e per la DC Comics.
Michela Cacciatore si occupa prevalentemente di fumetto erotico, ma non solo. Ha esordito pubblicando su X Comics della Coniglio Editore. Ha collaborato con Cronaca di Topolinia di Salvatore Taormina, con cui ha realizzato varie serie tra cui Gothic di genere adolescenziale, Gabbia Dorata, una serie erotica e Lunarossa di ispirazione fantasy. Attualmente collabora con la Disney per diversi progetti, tra cui Descendants, ed è copertinista per l’editoriale Aurea.
Dany & Dany, ovvero Daniela Serri e Daniela Orrù, possono essere considerate le rappresentanti italiane del Global.manga nel mondo. Hanno pubblicato in Germania e negli Stati Uniti. L’ultimo loro lavoro è Dàimones, Ex Tenebris, un urban fantasy a tema vampirico con atmosfere gotiche – (pubblicato in digitale e a breve in cartaceo nel primo volume della serie), si sono fatte conoscere oltre i confini nazionali, in Europa e negli Stati Uniti (citazione dall’articolo pubblicata su “La Donna Sarda“)
Le sceneggiatrici Rita Porretto e Silvia Mericone giungono alla ribalta pubblicando nel 2011 e 2012 la serie Dr. Morgue per la Star Comics. Grazie al “Dr. Morgue”, nel 2012 si aggiudicano il premio ANAFI (Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell’illustrazione). Sempre nel 2011 esordiscono con la Sergio BonellI Editore, realizzando una storia per il Dylan Dog Color Fest 6 dal titolo “La camera chiusa”. Negli ultimi anni hanno realizzato la loro prima sceneggiatura per Dampyr, Nathan Never e cominciato una nuova collaborazione con Dylan Dog.
Daniela Vetro inizia la sua carriera collaborando per la Disney. Ha disegnato Monster Allergy per la Buena Vista Comics, in collaborazione con Alessandro Barbucci su testi di Katja Centomo. Nel 2009 è stata inserita nello staff di Dylan Dog e risulta essere quindi la prima disegnatrice a cimentarsi con l’Indagatore dell’incubo, disegnando una storia breve di DyD che appare, nel 2010, sul diciannovesimo Dylan Dog Gigante, per poi proseguire con una seconda e più corposa avventura che esce a novembre 2013 sul ventiduesimo Gigante dell’Indagatore dell’Incubo.
A testimonianza di questo nuovo movimento di fumettiste la Sergio Bonelli editore ha deciso di realizzare nel 2011 un Dylan Dog Color Fest tutto al femminile.
Tra le autrici coinvolte ricordiamo le disegnatrici Laura Zuccheri (autrice della copertina), Vanna Vinci, Simona Denna, Lola Airaghi, Valentina Romeo e le sceneggiatrici Rita Porretto & Silvia Mericone (come scrito sopra), Paola Barbato, Chiara Caccivio.
Ed infine non si può dimenticare Roberta Sacchi, in arte Sakka, di Cremona, un talento che esce dalla fucina del Centro Fumetto “Andrea Pazienza”.
5 DOMANDE A DODICI (EX) NUOVE AUTRICI
prima parte
Francesca Da Sacco – Nora Moretti –
Sakka – Susanna Raule – Elisabetta Barletta –
FRANCESCA DA SACCO
AUTRICE UNICA
Ci puoi raccontare il tuo incontro con il fumetto e quando è maturata la decisione di lavorare in questo campo?
L’incontro à avvenuto che ero una bambina, molto tempo fa ^^. All’inizio pensavo di scrivere, poi di fare la regista. Infine ho deciso per il fumetto. Avevo 11 anni e mi ero già resa conto (disegnando le mie storie) di come il fumetto fosse in grado di comunicare emozioni che, per la mia giovane età non ero ancora in grado di tradurre in parole. La tristezza, il dramma e l’avventura… Naturalmente, la decisione di farne un vero e proprio lavoro è arrivata attorno ai vent’anni, quando, assieme a mia sorella gemella Michela (Jonathan Steele, L’Insonne, Nathan Never) ho cominciato a lavorare ad una serie di fantascienza su una rivista per esordienti, Casablanca.
Esiste una diversa sensibilità creativa tra un uomo e una donna? E questo secondo te si manifesta anche nelle opere finite?
Credo di sì e si manifesta sia nello stile di disegno sia nel tipo di storia, oltre al modo in cui la storia viene affrontata. Semplicemente, uomini e donne fanno attenzione a cose diverse.
Dalla tua esperienza, come sono viste le nuove autrici donne nel mondo del fumetto italiano? E secondo te all’estero (se hai avuto dei contatti) l’atteggiamento è differente?
Spesso mi è stato domandato se nel mondo del fumetto ci fosse maschilismo o se le donne trovassero maggiori difficoltà dei colleghi, ma nella mia esperienza non ho mai avuto problemi, anzi, forse c’è stata una maggiore curiosità nei miei confronti, proprio perchè donna. In realtà trovo che ci sia aspettativa, forse per vedere cosa faremo e dove arriveremo, e questa aspettativa è più tra i colleghi ed editori che tra i lettori. Quello che di negativo ho sperimentato, in quanto autrice (ma qui vale per tutti, maschi e femmine), è la difficoltà a trovare sbocchi, spesso è più facile scrivere o disegnare, inserendosi in qualche serie regolare, che cercare di piazzare una storia propria.
Quali sono i vantaggi e, se ritieni ce ne siano, i limiti di essere l’unica artefice della creazione di un fumetto?
I vantaggi son più degli svantaggi, almeno nella mia esperienza. Innanzitutto posso decidere di raccontare il tipo di storie che desidero, senza dover passare attraverso altri che me stessa. Di solito mi trovo a creare strada facendo, elaboro la storia a mano a mano, anche se la base c’è già, almeno quella, i dettagli li decido sulla tavola. Insomma, quando faccio la sceneggiatrice sono ordinata, quando faccio la disegnatrice sono abbastanza ligia a ciò che mi scrive lo sceneggiatore, ma quando sono sola con me stessa, divento un caos, da cui, non so bene come, escono storie con un senso ^^.
Puoi dirci a cosa hai lavorato negli ultimi tempi e quali sono i tuoi progetti futuri?
Da alcuni anni, cioè dal 2010, ho incominciato a lavorare più come illustratrice che come fumettista, per lo più per il mercato estero. Ho illustrato storie di aerei per bambini canadesi (Midtown Press), libri scolastici per bambini coreani, libri di matematica per ragazzini degli Emirati Arabi. Lavoro soprattutto con gli Stati Uniti, per privati o piccoli editori e mi trovo benissimo. Il primo lavoro italiano fatto da anni a questa parte è stato per un manuale di gioco di ruolo, Inverse World (Marrattiva) che è uscito alla LuccaComics and Games 2014.
Tuttavia, dopo cinque anni da freelance, ho sentito il bisogno di tornare al fumetto e sto lavorando ad una nuova storia. Siccome ormai sono una cittadina del mondo, ho creato una pagina su Patreon (http://www.patreon.com/FrancescaDaSacco ) e cerco finanziatori che vogliano scommettere su di me. All’estero è una cosa che fanno in molti, in Italia si comincia ora a conoscere queste piattaforme.
A breve partirò con un webcomic, Samsara, di cui scrivo le storie, mentre i disegni sono di Manuela Soriani e i colori di Anna Koprantzelas …
Insomma, ho un milione di progetti!
Commento dell’autrice all’immagine pubblicata. Le immagini tratte dal libro intitolato Sammy’s Gold Stars sono a metà tra l’illustrazione e il fumetto. Si tratta di una commissione di una mamma americana, il cui figlio, affetto da autismo, ha scoperto in una certa dieta un ottimo alleato per migliorare le terribili condizioni della malattia. Quindi lei ci ha fatto un libro in cui, siccome è destinato a bambini autistici, che sono molto attenti ai dettagli e alla sequenzialità, abbiamo mescolato illustrazione e fumetto.
Riferimento - Il blog di Francesca Da Sacco è francescadasacco.blogspot.com
NORA MORETTI – AUTRICE UNICA
Ci puoi raccontare il tuo incontro con il fumetto e quando è maturata la decisione di lavorare in questo campo?
Fin da piccola mi sono appassionata alla lettura e al disegno grazie ai fumetti, libri d’illustrazione e film d’animazione. Esprimermi in questo modo é per me un’esigenza naturale ma soprattutto una grande passione e quindi, crescendo, ho puntato a farne il mio lavoro.
Esiste una diversa sensibilità creativa tra un uomo e una donna? E questo secondo te si manifesta anche nelle opere finite?
Direi proprio di sì, sia a livello grafico che narrativo. Uomini e donne sono geneticamente e culturalmente portati a vedere, sentire e rappresentare le cose in maniera diversa, ed è naturale che questo si rifletta anche nel loro modo di creare. Inoltre, fortunatamente, oggigiorno le donne hanno più possibilità di lavorare ed esprimersi nel campo dell’editoria, ambito che fino a poco tempo fa era prettamente maschile.
Dalla tua esperienza, come sono viste le nuove autrici donne nel mondo del fumetto italiano? E secondo te all’estero (se hai avuto dei contatti) l’atteggiamento è differente?
Sicuramente le autrici italiane sono in netta minoranza rispetto alla loro controparte maschile, per una miriade di ragioni, ma sono altrettanto brave e determinate. Credo che le difficoltà nel fare questo mestiere siano più o meno le stesse per entrambi i sessi ma anche le opportunità di farsi valere, se si dimostra di saper lavorare bene. In Francia, da quel che ho visto, non solo è meno “strano” se una ragazza intraprende questo lavoro ma, molto più che in Italia, le donne ricoprono anche ruoli più importanti nel settore e hanno più spazio per iniziative personali o di gruppo. In Italia è un gran peccatosprecare tutto questo potenziale perché poi, come si sa e come succede in molti altri campi, degli ottimi autori/autrici emergenti vanno a cercar fortuna all’estero.
C’è da dire inoltre che purtroppo nel nostro Paese si legge molto, ma molto meno che all’estero, e di conseguenza c’è meno interesse e possibilità, da parte degli editori, di investire su festival ed iniziative che potrebbero rinvigorire il mercato e la situazione culturale in genere.
Quali sono i vantaggi e, se ritieni ce ne siano, i limiti di essere l’unica artefice della creazione di un fumetto?
Realizzare da soli una propria opera é, almeno per me, il massimo che può desiderare un autore per definirsi davvero completo e per far sì che il risultato sia il più possibile fedele all’idea originale. Inoltre in questo modo l’autore si espone completamente al giudizio del pubblico, ed è una sfida complessa ma al contempo molto stimolante. Il confronto con altre persone è fondamentale e ricevere altre opinioni e suggerimenti costruttivi può far migliorare molto il proprio lavoro, per esempio quando qualcuno ti fa notare qualcosa che sarebbe più efficace scritto o disegnato in maniera diversa.
Puoi dirci a cosa hai lavorato negli ultimi tempi e quali sono i tuoi progetti futuri?
Attualmente sto continuando la serie “PRINCESSE SARA” pubblicata da Soleil/Delcourt in Francia, il cui tomo 10 uscirà a settembre 2017.
In parallelo ho partecipato a numerosi festival in Francia e all’estero, e l’accoglienza del pubblico alla serie è stata incredibile (soprattutto considerando che inizialmente il progetto era stato concepito come adattamento in 4 volumi a fumetti del libro “La piccola principessa” di Frances H. Burnett. A partire dal tomo 5, su richiesta del nostro editore, io e Audrey Alwett (la sceneggiatrice) abbiamo immaginato un sequel con i personaggi divenuti ormai adulti, e questo ci ha dato molta più libertà narrativa ed espressiva.
Per ora la serie richiede tutto il mio tempo, ma ho vari progetti personali pronti per essere sviluppati e un altro adattamento di un classico rivisitato in chiave fantasy, sempre in collaborazione con Audrey.
Riferimenti su PRINCESSE SARA :
Facebook: https://www.facebook.com/princessesarabd
Sito Editions Soleil : http://www.soleilprod.com/ serie/princesse-sara-09- intrigue-a-venise.html
Nora Moretti su Facebook : https://www.facebook.com/noramorettiartist
Le immagini sono trate dalla serie a fumetti “Princesse Sara”, pubblicata in Francia da Soleil.
ROBERTA SACCHI, in arte SAKKA – AUTRICE UNICA
Ci puoi raccontare il tuo incontro con il fumetto e quando è maturata la decisione di lavorare in questo campo?
Il fumetto è stato sempre una forma di espressione naturale che ho utilizzato fin da quando ero bambina. Ho sempre amato scrivere storie e per me il disegno è sempre stato in funzione del racconto. Quando sperimenti per così tanti anni un linguaggio diventa parte naturale delle tue giornate e finisci con il voler condividere con gli altri i contenuti che vorresti esprimere. Alla fine le occasioni per proporti a livello più professionale si creano intorno a te, grazie ad associazioni culturali come il Centro Fumetto Andrea Pazienza che puntato sempre a valorizzare i talenti emergenti dando fiducia agli autori. Questo mi ha portato a partecipare a iniziative come concorsi, mostre, workshop che hanno contribuito a invogliarmi a rendere sempre più concreta la possibilità di fare di una passione un lavoro continuativo. In seguito ho frequentato la Scuola Comics a Firenze e ho iniziato le collaborazioni con gli editori. Insomma, la decisione vera e propria non so quando l’ho fatta, ma è disseminata qua e là in questo lungo percorso.
Esiste una diversa sensibilità creativa tra un uomo e una donna? E questo secondo te si manifesta anche nelle opere finite?
La risposta potrebbe essere complessa, in realtà non lo è a mio avviso. Non esiste una differente sensibilità tra uomo e donna, ma la sensibilità varia moltissimo da persona a persona. Conosco autori che creano storie idealmente attribuibili a uno stereotipo di sensibilità femminile, e autrici che hanno invece un taglio facilmente attribuibile a una dimensione più maschile. Non bisogna mai fare l’errore di associare una sensibilità particolare a un autore solo perché appartenente ad una categoria sociale. Fortunatamente la libertà di espressione contemporanea porta sempre di più le persone a sentirsi meno giudicate per i propri contenuti, ma anzi valorizzando la particolarita. Per cui gli stereotipi stanno velocemente scomparendo.
Dalla tua esperienza, come sono viste le nuove autrici donne nel mondo del fumetto italiano? E secondo te all’estero (se hai avuto dei contatti) l’atteggiamento è differente?
C’è un risveglio della valorizzazione delle autrici e forse a volte risulta un po’ strana la categorizzazione di premi o iniziative rivolte solamente a noi. Ci ho riflettuto parecchio, ma alla fine credo che sia necessario spingere con forza per poter far notare realmente quante autrici facciano parte del mondo artistico e lavorativo del fumetto. Come in moltissimi settori artistici gli autori sono la norma, mentre le autrici spiccano come se fossero un elemento alieno. Anche solo pensare che un grande premio fumettistico venga attribuito a una donna è qualcosa che dovrebbe essere normalissimo, invece sfido chiunque a non vederlo come una particolarità. E’ un periodo di grande cambiamento, alcuni concetti retrogradi che sono insiti in noi inconsciamente devono necessariamente essere combattuti e superati. All’estero non saprei come possa essere la situazione, ogni Paese parla per sé…ma sono sicura che non esista un Paese che abbiamo completamente superato questa situazione. Personalmente non vivo così male questa condizione, anzi mi sento spronata a lavorare sempre meglio.
Quali sono i vantaggi e, se ritieni ce ne siano, i limiti di essere l’unica artefice della creazione di un fumetto?
Accidenti, questa è una domanda esistenziale! Senz’altro il vantaggio di scrivere e disegnare una propria storia sta nel poter esprimere dei concetti personali con più libertà. Allo stesso tempo il limite è di dover scegliere il modo di farlo e quindi semplificare e schematizzare. Spesso è la cosa più complicata perché un concetto può essere espresso in infiniti modi che produrranno infinite interpretazioni. Quindi il rischio è molto alto. Quando invece mi capita di disegnare un fumetto sulla sceneggiatura di un altro autore il vantaggio è quello di avere una traccia precisa che posso interpretare, ma più serenamente concentrandomi sul lato tecnico più che quello artistico. Naturalmente la possibilità di esprimersi è limitata dalle idee dello sceneggiatore. Il mio personale obiettivo è poter raccontare molte storie come autrice unica, ma il mio alfabeto artistico si basa su simbologie e metafore legate al mondo onirico e riflessioni surreali sull’esistenza. Non sono concetti che scelgo di raccontare, ma che spontaneamente si fanno strada in me. Per cui non è sicuramente semplice poter concretizzare alcune idee astratte in personaggi, dialoghi e azioni precisi.
Puoi dirci a cosa hai lavorato negli ultimi tempi e quali sono i tuoi progetti futuri?
Il mese scorso ho pubblicato Artbook Ninfe, una selezione di disegni raffiguranti figure feminili calate in atmosfere a volte oniriche e mitologiche. Sono disegni che ho realizzato nel corso degli ultimi tre anni nelle pause che ho bisogno di prendermi dai progetti più impegnativi. In questo artbook ho potuto finalmente esternare più concretamente alcuni aspetti del mio immaginario che non sempre affiora nei fumetti che ho realizzato. Chi mi segue su facebook però ha sempre potuto vedere questo tipo di immagini.
Al momento sto mettendo mano a un nuovo progetto con Beccogiallo, sarà sempre una biografia un po’ alternativa sempre scritta da Francesco Barilli (autore di Goodbye Marilyn). Ho anche preso contatto con altre casi editrici per nuovi progetti.
COMMENTO IMMAGINI – Questi sono le mie ultime pubblicazioni:
“Stradivari Genius Loci” (2017), edito da Kleiner Flug e sceneggiato da Michele Ginevra, è un fumetto che ripercorre la biografia dei primi 20 anni del famoso liutaio cremonese mostrando il percorso che lo ha portato a creare i violini più famosi del mondo. E’ un racconto che fonde elementi reali con suggestioni fantastiche e misteriose.
“Goodbye Marilyn”, edito da Beccogiallo e sceneggiato da Francesco Barilli, è una biografia alternativa in cui si ipotizza che Marilyn sia sopravvissuta alla notte tragica in cui venne ritrovata nel suo letto morta. Questa storia una Marilyn anziana parla della condizione femminile, dello star system, e più in generale di un periodo storico complesso.
“Artbook Ninfe”, edito da Centro Fumetto Andrea Pazienza, è una raccolta di disegni, sketch, e illustrazioni che hanno come tematica i personaggi femminili che da sempre amo disegnare. Questo artbook è nato spontaneamente per cercare di trovare un contenitore a tutte queste immagini sparse che adoro creare per rilassarmi, solitamente prima di andare a dormire, oppure per preparare qualche progetto personale.
https://www.facebook.com/sakkafumetto/
https://www.instagram.com/sakka_fumetto/
SUSANNA RAULE – SCENEGGIATRICE
Ci puoi raccontare il tuo incontro con il fumetto e quando è maturata la decisione di lavorare in questo campo?
In realtà non saprei dirti con esattezza “quando”. Ho sempre letto fumetti, da piccola Topolino, il Corrierino, i Bonelli e i supereroi americani, poi, verso i 14 ho scoperto i fumetti Vertigo. Ho iniziato a disegnare fumetti tratti dalle mie storie, ma a un certo punto mi sono resa conto che, in definitiva, non sapevo disegnare affatto. Verso il 2000 ho incontrato i tipi di Cut-Up e gli ho chiesto se potevo sceneggiare qualcosa per loro. Ho iniziato direttamente con una miniserie crime, “Inside“, ma il vero esordio professionale direi che c’è stato quando ho deciso di partecipare al Lucca Project Contest con Armando Rossi, con “Ford Ravenstock“. E’ stato più o meno a quel punto che mi sono resa conto che potevo vivere di fumetti.
Esiste una diversa sensibilità creativa tra un uomo e una donna? E questo secondo te si manifesta anche nelle opere finite?
Tra uomini e donne non saprei. Di sicuro tra persone e persone. Bisogna però ammettere che spesso le opere “femminili” sono riconoscibili, ma credo che si tratti più di humus culturale che di vera differenza a priori. Credo che fare distinzioni di genere sia inesatto e fuorviante, e trovo i commenti sulla “sensibilita’” femminile (intesa come “sospirosita’”) sottilmente denigratori.
Dalla tua esperienza, come sono viste le nuove autrici donne nel mondo del fumetto italiano? E secondo te all’estero (se hai avuto dei contatti) l’atteggiamento e’ differente?
Fino a qualche anno fa ti avrei detto che il mondo del fumetto italiano era meno discriminatorio della maggior parte degli altri ambienti. Ora che non sono più una “nuova” autrice, tuttavia, ho inquadrato meglio la situazione. Il mondo editoriale italiano non è discriminatorio, ma di certo è intriso di una certa misoginia a bassa frequenza. Le ripercussioni sono evidenti: quante posizioni apicali sono occupate da donne? Quanti direttori editoriali? Quanti direttori di testata? Quanti editori? Il che non significa non esistano, ma sono pochissime. È il soffitto di cristallo, anche qua. E come tutti i soffitti di cristallo ha diverse motivazioni, una delle quali è che poche donne fanno fumetti, come disegnatrici o sceneggiatrici, quelle poche che ci provano si trovano a dover competere in una logica maschile particolarmente bizantina per i loro standard (i feudi intellettuali maschili sono decisamente complessi da espugnare) e finiscono per cedere alla logica non-detta per cui i migliori chef e i migliori artisti sono sempre uomini.
E, bada, credo che il 99% delle persone che compartecipano a questo meccanismo non si renda minimamente conto della cosa. La loro misoginia è oscura a loro stessi.
Da anni nell’ambiente del fumetto italiano ci si lamenta della penuria di nuovi sceneggiatori. Secondo te è un fenomeno reale, e se si a cosa è dovuto questo?
Penso che questo problema non lo abbiamo più. Credo che ora il nostro problema sia che i nuovi sceneggiatori seguono tutti uno stesso modello, o quasi. Per il lettore, abituato ai vecchi stilemi, è una boccata d’ossigeno, come autrice non posso fare a meno di notare che quell’ossigeno è per lo più derivativo e ombelicale. Ma ci sono delle eccezioni e spero che, dopo un primo momento di omologazione, emergano.
Puoi dirci a cosa hai lavorato negli ultimi tempi e quali sono i tuoi progetti futuri?
Non a fumetti. Molto riposante.
Ho scritto tre romanzi (“L’ombra del commissario Sensi”, Salani, “Satanisti perbene”, Salani, e “Il Club dei Cantanti Morti”, OttoMicron) e un ebook (“Anatomia di uno statista”). Avevo bisogno di confrontarmi con la lingua italiana in modo più diretto, così da imparare a padroneggiarne davvero le sfumature (o quanto meno provarci). Credo che scrivere narrativa sia un ottimo esercizio per uno sceneggiatore – e per un romanziere scrivere una scenaggiatura sarebbe un’eccellente esercizio, se solo lo facessero con un minimo di modestia in più.
A Livello fumettistico è uscito in Italia il graphic novel “Inferno”, per i disegni di Armando Rossi (RW Lineachiara), che durante il 2015 è stato pubblicato anche in Olanda.
Riferimento – Il sito di Susanna Raule è sraule.blogspot.com
ELISABETTA BARLETTA – DISEGNATRICE
Ci puoi raccontare il tuo incontro con il fumetto e quando è maturata la decisione di lavorare in questo campo?
L’incontro è nato, un po’ come per tutti i “fumettari”, leggendo da piccola il “ corriere dei piccoli” ed il “giornalino”…poi per lungo tempo li ho abbandonati per poi innamorarmene definitivamente verso i 18 anni … è stato lì che ho deciso di voler diventare fumettista! dopo la maturità scientifica infatti mi sono iscritta alla scuola internazionale di comics. terminata la scuola,e rientrata a Salerno, ho avuto la fortuna di conoscere i disegnatori salernitani,già famosissimi all’epoca per aver influenzato stilisticamente un’intera generazione di fumettisti. questo mi ha permesso di non “staccare” dal mio obbiettivo e grazie alle loro critiche sui miei lavori,ho cercato di migliorare sempre più.
Esiste una diversa sensibilità creativa tra un uomo e una donna? E questo secondo te si manifesta anche nelle opere finite?
Direi di sì…diverse teste.. diversi risultati…ma medesime capacità…ricordiamolo, giusto perché da donna sono portata a puntualizzare!
Dalla tua esperienza, come sono viste le nuove autrici donne nel mondo del fumetto italiano? E secondo te all’estero (se hai avuto dei contatti) l’atteggiamento è differente?
Beh…forse è una domanda da fare ai maschietti…che sono ancora in maggioranza,sia in Italia che all’estero! credo sia rimasto un briciolo di pregiudizio nei confronti del “gusto” femminile,ma in ogni caso un lavoro di qualità viene sempre apprezzato, indistintamente dai sessi. Per l’estero non saprei.
Ci puoi dire che tecnica e materiali utilizzi per realizzare una tavola e quanto è importante la documentazione e l’aderenza al reale nei tuoi fumetti?
Appartengo alla scuola della “linea chiara” quindi semplicemente realizzo delle matite molto pulite, su cartoncino liscio, che ripasso a china con diversi pennarelli spesso con punte consumate ma che si piegano al mio volere! da poco integro col digitale per le rifiniture delle tavole.
L’aderenza al reale se è richiesta,è fondamentale, spesso la documentazione è allegata alla sceneggiatura, soprattutto se ci sono riferimenti precisi a livello storico. ad esempio le due serie a cui ho collaborato Cassidy e Saguaro, sono ambientate negli anni ’70 e la ricerca di documentazione è stata necessaria,incisiva e divertente,e questo rende credibile tutto quello che si disegna. al di là di questo però è un modo anche per “studiare” il funzionamento di qualsiasi oggetto,da uno strumento musicale,ad un elicottero oppure tutta la vasta gamma di armi. le elaborazioni varie sono passaggi successivi.
Puoi dirci a cosa hai lavorato negli ultimi tempi e quali sono i tuoi progetti futuri?
Per la Sergio Bonelli Editore, oltre ai 3 albi della miniserie Cassidy, ho realizzato 4 albi della serie Saguaro; a giugno è in uscita la storia “On the road” (Soggetto e sceneggiatura di Stefano Piani) all’interno del n. 39 di Agenzia Alfa. Parallelamente sto sperimentando qualcosa di diverso, ma il tutto è in fase embrionale!
Riferimento – Eura Editoriale: http://www.euraeditoriale.it e SBE: http://www.sergiobonellieditore.it/
LUIGI SERRA – NOTE BIOGRAFICHE
Cagliari (1963). Nel 1989 crea le riviste amatoriali a fumetti “Little Nemo” e Chance, considerate tra le più interessanti del periodo.
Tra il 1990 e il 1992 collabora con le riviste locali Giorno e Notte e Cagliari By Night.
Nel 1996 è tra i fondatori della rivista a fumetti “Gruppo Misto”, dove lavora sia come disegnatore che sceneggiatore.
Nel 1997 realizza i testi ed il progetto grafico de “II Piccolo Rinoceronte”, un libro per l’infanzia, disegnato da Efisio Bianco, esposto alla “Mostra internazionale di narrativa per l’infanzia” di Padova.
Nel 2001 è tra gli autori di “Gruppo Misto Television”, programma dedicato ai fumetti ed ai cartoni animati in onda sull’emittente sarda Videolina, e diffusa via satellite.
Dal 2000 è il direttore del Laboratorio di fumetto organizzato da “Gruppo Misto”, e dal 2001 collabora con diversi Istituti scolastici per l’organizzazione di corsi di fumetto.
Nel 2001 con Alessandro Deplano scrive la sceneggiatura del libro a fumetti dedicato alla vita di Sant’Ignazio da Laconi.
Dal 2002 al 2004 è docente di grafica presso l’Ente Regionale IFoLD.
Per conto del Comune di Cagliari ha curato nel 2004, insieme a Corrado Zedda, il catalogo della mostra “Il Pietrificatore”, dedicata alla scienziato cagliaritano Efisio Marini, scrivendo la sceneggiatura del fumetto contenuto nel relativo catalogo.
Realizza e cura inoltre il sito dedicato allo scienziato cagliaritano www.efisiomarini.info.
Dal 2006 collabora con la rivista di cultura Sarda “Paraulas” edita da Ape Sardinia.
Nel 2008 inizia la collaborazione con il sito Lospaziobianco.it, occupandosi di interviste ed articoli.
Nel campo del fumetto ha una predilezione per autori come Vittorio Giardino, Jiro Taniguchi e Naoki Urusawa. Nella narrativa gialla ha una venerazione per Ed Mcbain.
Immagini e marchi registrati sono © dei rispettivi autori e degli aventi diritto e vengono utilizzati esclusivamente a scopi conoscitivi e divulgativi.
SOMMARIO WEB
INTRODUZIONE
COPERTINA E SOMMARIO
http://fumettomaniafactory.net/2017/03/08/8-marzo-inizia-lo-speciale-le-donne-nel-fumetto/