Qualche giorno prima del Festival etneo sollevavo qualche timore circa l’importanza che deve avere il fumetto ad Etna Comics; dopo avervi partecipato per 2 giorni, incontrando artisti e comprando fumetti, e dopo aver letto i dati forniti dall’organizzazione (che indicano un totale di 50.000 presenze all’edizione 2014), scrivo le mie impressioni e chiudo i discorsi iniziati la settimana scorsa su questo spazio virtuale.
Ottima la scelta di “spalmare” il Festival su una superficie maggiore rispetto l’anno scorso e ciò ha permesso alle 50.000 presenze di non intasare i vari percorsi. Frequentando per lo più il padiglione degli editori neanche mi sono accorto di ciò che è avvenuto nelle altre aree.
Sono contento dei tanti autori presenti quest’anno alla manifestazione, Greg Capullo, Milo Manara, Leo Ortolani, Akemi Takada, Miguel Angel Martin, Simone Bianchi, Giuseppe Palumbo, Elena Casagrande, Roberto Recchioni, Alessandro Bilotta, Fabio Celoni, Lelio Bonaccorso, Marco Rizzo, Gianluca Gugliotta, Sergio Algozzino, Luigi siniscalchi, Daniela Vetro, Val Romeo, Massimo Asaro, Ignazio Piacenti, ed altri ancora, ma non sono riuscito a fermarmi quanto avrei voluto con alcuni di loro, troppi impegni da parte loro e troppe sovrapposizioni di orari.
Greg Capullo, in particolare, mi ha affascinato ma l’ho visto solo agli incontri ufficiali e negli orari delle dediche allo stand Rw-Lion, poi spariva; dal momento che l’anno scorso sono stato accompagnatore ufficiale di Bryan Talbot, il pluripremiato artista inglese di “Grandville“, “Luther Arkwright“, “La storia del topo cattivo” e tante altre graphic novel di alto livello, ho cercato di fare in modo che Bryan potesse incontrare i suoi fans anche fuori dagli impegni ufficiali. Quest’anno non mi sembra che questa attenzione ci sia stata.
LE MOSTRE
Le mostre sono state molto belle ma quelle nel padiglione E3 erano tropo ravvicinate, mentre quella di Milo Manara, spettacolare per la qualità delle opere, era però situata in un padiglione (E1) che infastidiva non poco il visitatore per la presenza di troppa luce; il padiglione dove l’anno scorso è stata realizzata la mostra su Sergio Toppi (E2) era molto meglio per quanto riguarda la visualizzazione delle opere.
Se ricordo bene, 7 mostre su 11 sono state curate dall’amico Marco Grasso, che ha fatto un gran lavoro in un tempo ristretto; magari l’anno prossimo meglio proporre qualche mostra in meno con una maggiore attenzione all’allestimento e per i visitatori. A parte gli sgradevoli effetti di luce, per una parte della mostra di Manara, ho un solo appunto, le didascalie di tutte le mostre (compresa quella di M.M.) erano troppo piccole.
Molto bella e toccante la mostra fotografica, sulla sbarco degli americani in Sicilia, di Phil Stern nel padiglione E2; nello stesso spazio, al secondo piano, si trovava pure la mostra “Fumetti, figurine e soldatini di carta della 2a guerra mondiale”, a cura di Bruno Caporlingua e della Fondazione Marco Montalbano, ideale continuazione della mostra realizzata a settembre dell’anno scorso a Viagrande. Bravi!
Mi è piaciuta molto l’idea di uno spazio per i bambini, l’Area junior, situato al piano primo della padiglione degli editori (F1), anche alcuni visitatori hanno commentato che, in alcuni momenti della seconda giornata raggiungerlo era faticoso vista l’affluenza di pubblico.
Da dimenticare il momento della premiazione, sia per il metodo usato per definire i premi, sia per l’acustica e sia per i premi consegnati.
L’acustica, inoltre, è stata un problema in tutti gli incontri ai quali ho partecipato (circa 10), perché a meno delle prime file, si sentiva poco e male da metà sala in poi. Anche nell’incontro che abbiamo fatto noi di Fumettomania, ci sono state delle persone che mi hanno chiesto lumi circa le cose dette, perché non si erano sentite.
L’annuale asta di beneficenza, con la venuta delle opere (realizzate dagli artisti nell’area live durante i tre giorni della Fiera), si è svolta domenica sera ed ha avuto momenti esaltanti come la vendita dell’opera di Milo Manara per 3000,00 euro!
Complessivamente Etna Comics, è stato un buon Festival, con qualche piccola sbavatura e qualche rigidità di fondo sicuramente aggiustabile l’anno prossimo; il fumetto ha avuto una buon visibilità, è si vedeva il grande impegno dello staff organizzativo per una manifestazione che continua ad essere in crescita. Come ho già scritto l’anno scorso, ci vogliono altre nuove persone nell’organizzazione a supporto dei tanti eventi che si organizzano durante i tre giorni.
Un saluto dalla Sicilia, ci rivedremo nel 2015, il meglio deve ancora venire!
Mario Benenati