Mancano solo 28 ore (siamo al 67° giorno) al termine della campagna di crowdfunding di Fumettomania Factory – APS!

L’obiettivo minimo è stato raggiunto, puntiamo a superare i 6000 euro poter completare l’acquisto delle scaffalature, dei tavoli e delle sedie necessarie per l’Archivio del Fumetto che apriremo nella nostra città! Nel frattempo riusciamo a pubblicare un nuovo articolo con dei testi estratti dal numero 8 della fanzine cartacea Fumettomania” il cui direttore responsabile era il nostro grande amico Luca Boschi (scomparso lo scorso 3 maggio).

Oggi diamo spazio a due bei articoli, il primo di Salvatore Bonanzinga (appassionato di fumetti USA e della DC comics in particolare), che scriveva un bell’intervento su Engines una storia di BatMan, in due parti, da recuperare, ed il secondo di Giorgio Cambini, che ci proponeva le ultime novità dagli USA con un pizzo di critica piccante.

Buona lettura

Mario Benenati,
curatore del sito Fumettomania Factory Magazine

Comunicazione di servizio:
Mancano solo 28 ore (siamo al 67° giorno) al termine della campagna di crowdfunding di Fumettomania Factory – APS!
Riusciremo a raccogliere gli ultimi 1000 euro?
Fino ad ora ci sono stati 68 donazioni, chi sarà il prossimo?

L’obiettivo della raccolta fondi (con ricompense) è stato raggiunto e puntiamo a superare i 6000 euro poter completare l’acquisto delle scaffalature, dei tavoli e delle sedie necessarie per l’Archivio del Fumetto che apriremo nella nostra città!
Ecco il link, https://www.produzionidalbasso.com/project/apriamo-l-archivio-del-fumetto-a-barcellona-pozzo-di-gotto/
Sosteneteci con una donazione libera oppure con una donazione ‘mirata’ per far vostra una delle 20 ricompense previste.

Service communication:
There are only 28 hours left (we are on the 67th day) at the end of the Fumettomania Factory – APS crowdfunding campaign!
Will we be able to collect the last 1000 euros?
Up to now there have been 68 donations, who will be next?
The goal of the fundraising (with rewards) has been achieved and we aim to exceed 6000 euros to be able to complete the purchase of the shelves, tables and chairs necessary for the Comics Archive that we will open in our city!

Here is the link, https://www.produzionidalbasso.com/project/apriamo-l-archivio-del-fumetto-a-barcellona-pozzo-di-gotto/
Support us with a free donation or with a ‘targeted’ donation to make one of the 20 rewards available yours.


Il sommario del n. 8 è riportato di seguito

Engines (da Legends of the Dark Knight # 74-75 )

di Salvatore Bonanzinga (agosto-settembre 1996) 

engines-batman-legends-of-tth dark knigh #75

Quando ci si accinge a leggere una storia di autori come Ted McKeever, bisogna “andare al piano superiore” della “consapevole astrazione dell’incredulità” cui invitava il lettore il sempre citato Coleridge.

Se in quasi ogni fumetto è prevista l’accettazione di un mondo inusuale in cui si muovono i protagonisti, talvolta bisogna fare un passo in più e sperimentare una diversa visione di personaggi e situazioni noti, se non triti, e non solo nel senso dell’Impostazione grafica delle storie. È, appunto, il caso di ENGINES, racconto in due parti di una storia in fondo banale, in cui Batman ha il compito di affrontare un serial killer; ma la banalità finisce qui.

Come in un film noir la vicenda è narrata dal punto di vista del criminale e non dell’eroe, in una città che ancora una volta mostra il proprio degrado, osservata nella sua periferia e non nello splendore (?) dei suoi grattacieli più eleganti; tra i fumi delle ciminiere e della locomotiva sferragliante che non abbandona la mente di Eustace, inesorabile come il suo proposito di autodistruzione. Distruzione o, meglio, decadenza, perché egli vede una tendenza delle cose e delle persone verso il decadimento che reputa il fine ultimo dell’esistenza; ed il dolore di esistere ha sempre caratterizzato la sua solitudine e ne ha fatto un alienato che si considera altro dal proprio corpo, una scomoda sovrastruttura necessaria per albergare un’anima consapevole del proprio disfacimento. 

Un motore irrefrenabile garantisce che ogni cosa, ogni essere persegua questo fine, e nel suo percorso Eustace ne di viene il garante, l’apostolo volontario che trasferisce il suo contributo personale al disfacimento dal lavoro, dato che si occupa di macellazione del bestiame per i cittadini di Gotham, alla strada, e ciò è molto semplice per lui che vede quotidianamente colare il sangue delle sue vittime nelle viscere della terra.

La città è decadente e così chi la popola e agisce perpetrando rituali di morte, inconsapevole della coralità di questi eventi; egli diventa un serial killer appunto per “giustiziare” chi turba in tal modo il processo di decadimento naturale affrettando la morte altrui e impedendo che quest’ultima sia quello che ritiene “l’unica consolazione alla fine della vita … una morte generosa e gloriosamente guadagnata” perché “ricevere qualunque cosa in meno significherebbe essere ingannati”.

In questo non può che incrociare il cammino di un ben diverso, e più noto, crociato di Gotham, interpretato graficamente come presenza immanente, inattesa da chi non trova luce in questa periferia degradata, deformata dalle paure del protagonista, tentacolare come la città e non rassicurante manto protettivo, minaccioso quando è raffigurato come un demone dalle lunghe corna prima d’essere trasfigurato fino ad apparire, durante il confronto, come un crociato dall’armatura risplendente con tanto di simboli cristiani, cosa decisamente insolita per il Cavaliere Oscuro. 

Naturalmnente anche Batman ha un suo motore, senza il quale non potrebbe certamente condurre una crociata contro il male con tanta determinazione ed efficienza.

Eustace non sa che l’allenamento seguito per prepararsi a una così insana missione non è che un pallido sunto di quello intrapreso da Bruce Wayne negli anni oscuri che hanno portato alla nascita dell’uomo pipistrello, di cui ammira, dopo aver commesso il primo delitto, la scrupolosa tecnica d’indagine e a cui non può sparare poiché egli “merita almeno la dignità di una morte appropriata”; infine cede la propria spada al Cavaliere quando è diventato il crociato dall’armatura scintillante, quasi accecante, modello di eroe puro che affronta il pericolo dandosi completamente a chiunque abbia bisogno di lui, anche se si tratta di chi ha cercato di ucciderlo.

Nel finale, quando si rende conto della conclusione ormai imminente della sua carriera criminale, riesce a vedere con occhi nuovi, più razionali e naturali, colui che lo fronteggia e il mondo che Io circonda: nella penultima tavola infatti dal crociato si passa ad una immagine più consueta dell’uomo pipistrello, il cui costume riprende forme e colori più familiari, mentre alle sue spalle lo sfondo torna finalmente luminoso, la bocca non è più segnata da una doppia fila di denti aguzzi e torna a sorridere nella prima vignetta dell’ultima tavola, eroe rassicurante rappresentato con un tratto chiaramente ispirato alle storie di Bob Kane e dei suoi emuli. 

Post scriptum: se pensate che in un fumetto non ci sia spazio per citare Kafka, non leggete ENGINES né il resto della produzione di McKeever. That’s all,folks! 

engines-batman-legends-of-tth dark knigh #74

Novità dal fronte americano 

di Giorgio Cambini (agosto-settembre 1996 )

Dopo la caduta del sogno MARVEL di spazzare ogni concorrenza dal mercato agendo sui distributori (memorabile il fiasco della casa distributrice Heroes Comics) il mondo dei comics si illude di vivere tranquillo, magari godendosi un pò di quella creatività che gli autori hanno sempre dimostrato. Con la MARVEL costretta a rivedere le proprie linee (addio alla Ultraverse, che doveva essere la Super Heroes line del 2000) il mercato si è diviso tra numerose case editrici, che si dividono i lettori senza più gli enormi dislivelli che il dualismo DC-MARVEL aveva creato. 

Siamo passati da una situazione di duopolio, con fetta di mercato del 78% o più, all’attuale situazione di uniformità di share. Rimangono, è vero, le case trainanti, e cioè DC, MARVEL (ancora viva!, come fa?), IMAGE ( e suoi derivati) ed una DARK HORSE che, come la Fenice, rinasce continuamente dalle proprie miserie; ma insieme a queste si è sviluppata una serie di piccole case produttrici che appaiono tutte estremamente agguerrite. 

Tutte queste nascono da personaggi che hanno partecipato al grande boom degli anni ’80 e che hanno, in maniera e modo diverso, vissuto la grande contrazione del periodo ’90-93. Molti di questi personaggi sembrano intenzionati ad evitare quelli che sono stati gli errori costati il fallimento di una serie infinita di case editrici. Altri continuano disperatamente ad illudersi che il mercato sia cambiato, e che ciò che in precedenza aveva causato sfacelo sia improvvisamente la way to go. 

HARRIS COMICS VENGEANCE OF VAMPIRELLA #22 JANUARY 1996

Un esempio classico è la HARRIS Comics, che ha avuto il merito di credere ciecamente su Vampirella. Ha scoperto validi disegnatori ed ha contribuito a lanciare la bad girls mania. Ora che i lettori si sono accorti di lei, che comprano il loro prodotto che cosa fanno alla HARRIS? Invece di dedicare il loro successo al miglioramento del prodotto, magari con nuovi scrittori, nuovi artisti, preferiscono propinarci la tragicomica lista di nuovi prodotti, spin-off, reprints, tutti basati sul personaggio di successo. 

La COMICO non ha dunque insegnato nulla a questi signori, che cavalcano la effimera tigre del successo come se fosse un diritto inalienabile che, una volta conquistato, non può più allontanarsi. 

L’unica possibile conclusione per questo tipo di avventura sarà il fallimento della casa editrice (con conseguente strascico causato dagli autori non pagati, distributori nei guai, lettori sempre più presi in giro), ma non è ciò che importa alla HARRIS

L’importante è lanciare un prodotto (in questo caso Vampirella), invadere il mercato, farne un l’household nome” cioè un nome universalmente conosciuto, e godersi i frutti di quello che ormai è il vero fine di chiunque si avvicini al mondo dei comics: il merchandising. 

Oramai le case editrici sanno che non si fanno soldi vendendo fumetti: troppi costi e mercato troppo competitivo. Le abitudini del pubblico sono poi difficili da cambiare, e il pubblico stesso ha la caratteristica di essere troppo volatile e quindi le grandi campagne pubblicitarie sono troppo rischiose. 

Cos’è allora che rende fruttifere le case editrici, tanto che la TIME WARNER (la multinazionale dei media di Ted Turner) decide di acquistare la DC? Il vero patrimonio della DC non sono i 700 numeri di Detective Comics, oppure lo sparuto gruppetto di fanatici (come me) di Garth Ennis che seguono Preacher  a tutti i costi.

Ciò che veramente la DC porta sono i nomi, tutti conosciutissimi nel mondo e quindi marketizzabili. Chi non vorrebbe avere il nome di Batman a disposizione? Films, statue, T-shirt, panini con il suo nome sono ovunque e portano fiumi di denaro al titolare del nome. Così è questo l’approccio con il quale le case editrici si avvicinano ai nuovi titoli: la markettabilità ha. la precedenza sulla qualità.

Il pubblico si diverte gustando personaggi studiati appositamente per la propria fascia di appartenenza: sei ispanico? eccoti l’eroe su misura. Sei sei un teenager? eccoti i giovani titani, ognuno con la sua T-shirt già pronta, il suo diario ultra segreto, i suoi adesivi e tutto il resto. Il pubblico è protagonista con eroi studiati proprio su misura per lui.

Suppongo che anche Shakespeare ai giorni nostri avrebbe scritto solo versioni edulcorate di Romeo e Giulietta, senza perdere tempo con  Macbeth, Re Lear od altre opere, prive di ogni appeal economico. Che tristezza!

Comunque, qualcosa di buono ancora si può trovare, e vi propongo  come al solito le perle da cercare nella fanghiglia dei cloni delle copie delle imitazioni di grandi successi. Poison Elves (SIRIUS Comics) è il primo titolo da cercare. E’ ormai avanti con i numeri, ma vale la pena cercare gli  arretrati (o magari il paperback, uscitodi recente che raccoglie i primi 6 numeri). Preacher (DC Vertigo) è un  must per chiunque ami Garth Ennis (Hellblazer) e per chi gradisca un pò di humour anche in un horror.

Altri titoli da provare sono:

Wandering Star (SIRIUS-fantascienza)

Stray Bullets (EL CAPITAN – crime story alla Pulp Fiction)

Exit-Strangers in  Paradise Kane (DANCING ELEPHANT).

Con questi titoli andate sul sicuro. Leggeteli e poi andate a vedere Batman XXIV, con tutti i nuovi  personaggi che vi piacciono tanto: le T-shirts sono già in vendita dal vostro  rivenditore di fiducia. 

 


L’INTERO NUMERO OTTO DI FUMETTOMANIA

File written by Adobe Photoshop? 5.0

LO POTETE VISUALIZZARE E SCARICARE DAL SITO DALL’APP HyperComix


NOTE EXTRA

FUMETTOMANIA INDEX 1990 -2021

ovvero, tutte le informazioni e tutti i contenuti relativi ai 20 numeri pubblicati della rivista cartacea Fumettomania.

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