Siamo entrati negli ultimi 10 giorni di dicembre e del 2023. In vista della chiusura di questo anno così tribolato e cosi ricco di impegni non poteva mancare una nuova puntata (l’ottava) dello speciale Dungeons&Dragons 50th Anniversary, che ci introduce ai principali elementi narrativi alla base dei primi due Baldur’s Gate.
A chi ci segue ricordiamo che Dungeons&Dragons 50th Anniversary lo abbiamo iniziato già da alcuni mesi e che proseguirà per tutto il 2024.
Per chi è interessato, invece, alla versione cinematografica, il socio e super esperto Fabio Ciaramaglia ha pubblicato un articolo dedicato al film ‘L’onore dei ladri (Honor Among Thieves)’ del 9 ottobre, e la genesi del gruppo dei “ladri d’onore” (del 4 agosto), prequel del film.
Vi rammentiamo, infine, che questo articolo come i precedenti è bilingue, in italiano ed in inglese, a beneficio degli amici/che stranieri che ci seguono.
Buona lettura
Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Factory Magazine
P.S.: Fabio Ciaramaglia è il curatore anche dello speciale su Tomb Raider, dal 30 dicembre 2022. Gli articoli su Lara Croft, 11 finora, sono in pausa da luglio, perché Fabio si sta dedicando a Dungeons & Dragons, torneranno nella primavera del 2024.
L’Associazione FUMETTOMANIA FACTORY – APS, che opera dal 1991 a livello nazionale – senza mai dimenticare le attività svolte nel territorio della propria sede operativa a Barcellona P.G., – ha come finalità la promozione, la divulgazione e la valorizzazione delle tematiche correlate al linguaggio del fumetto.
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L’impegno dell’Associazione – a 32 anni dalla fondazione – è quello di diffondere la cultura del Fumetto e, fra i nostri obiettivi, c’è la volontà di continuare i progetti culturali e sociali sul territorio con laboratori rivolti a giovani appassionati e alle scuole, mostre personali e collettive dedicate al fumetto, all’illustrazione e affini, presentazioni di fumetti ed incontri con gli autori
SPECIALE APPROFONDIMENTO 2024:
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Introduzione ai principali elementi narrativi alla base dei primi due Baldur’s Gate
di Fabio Ciaramaglia
Concepiti in un momento estremamente fertile per la casa Bioware e al passaggio di millennio in cui tante novità erano sorte nel mondo dei videogiochi, i primi due Baldur’s Gate figurano spesso nei manuali di storia e sviluppo di questo medium proprio perché mettono a frutto molte delle nuove possibilità creative anche, se vogliamo, in maniera a loro volta innovativa.
La storia è semplice ed epica al tempo stesso ma anche relativamente lineare e riassumibile, per grandi linee, in poche righe. Il nostro personaggio è un orfano allevato dal padre adottivo Gorion nella reclusa città-monastero di Candlekeep che parte per un proprio viaggio di conoscenza e autoconoscenza attraverso vari luoghi della Sword Coast che lo porteranno prima proprio a Baldur’s Gate e successivamente nello stato di Amn.
Ci sono incontri e scontri, avventure e disavventure, momenti di gloria suprema e altri di caduta dalla grazia divina e la graduale costruzione dell’ “io” attraverso importanti episodi di anagnorisis (ἀναγνώρισις, per usare una terminologia artistotelica). La scoperta più importante è quella che il nostro protagonista è figlio naturale di una divinità defunta, Bhaal, il dio della violenza e dell’omicidio rituale, ed è costantemente trascinato dalle opposte pulsioni di abbracciare le proprie origini o cercare di cambiare il proprio destino, il Male e il Bene, con tutte le possibili gradazioni morali che ogni singola vicenda che gli accade gli mette di fronte.
Il “Bhaalspawn” (la progenie di Bhaal) scoprirà di non essere il solo semidio, e infatti il principale antagonista del primo capitolo del gioco è proprio uno dei suoi “fratellastri”, Sarevok, ma questa scoperta avviene solo verso la fine della storia, in modo tale da costruire un climax proprio in concomitanza della rivelazione.
![Dungeons&Dragons - Candlekeep in Baldur's Gate I](https://www.fumettomaniafactory.net/wp-content/uploads/2023/12/Candlekeep-in-BG-I-600x450.jpeg)
Nel secondo capitolo la questione Bhaalspawn si complica poiché dapprima il nostro protagonista diventa oggetto di sperimentazione da parte di un mago malvagio di nome Irenicus che ne vuole utilizzare i poteri divini latenti e successivamente, dopo aver scoperto dell’esistenza di molti altri figli di Bhaal, deve proseguire (e concludere) il proprio percorso di conoscenza e quindi finalmente decidere di abbracciare il proprio ruolo di divinità, benevola o malvagia a seconda delle scelte del giocatore.
Sussistono tutti gli elementi di una tragedia greca, ma non sussistendo le unità di luogo, tempo e azione, ed essendo comunque presenti molti elementi più comici, digressivi e di contorno, nonché essendo il “Fato” qualcosa che noi possiamo davvero cambiare in base alle nostre scelte, potremmo dire che l’impianto narrativo dei primi due Baldur’s Gate ha echi decisamente shakespeariani.
Scelte, che per l’appunto, in questo genere di giochi procedono sempre da un punto X (Candlekeep e Gorion) a un punto Y (Bhaal e la possibile divinizzazione), con anche una serie di punti intermedi abbastanza fissi (gli incontri/scontri con Sarevok e Irenicus, per esempio), ma il percorso non è una linea retta e univoca perché frattanto il protagonista sarà coinvolto più o meno direttamente in altre questioni di rilievo (il ruolo geopolitico della città di Baldur’s Gate, la sanguinosa guerra tra gilde in Amn) e in altre apparentemente meno vitali (una serie molto corposa di side-quest e companion-quest).
Il tutto avviene nel pieno della continuità narrativa di Dungeons&Dragons come effetti del cosiddetto “Time of Troubles” (l’epoca dei problemi letteralmente), in cui tutta la magia nel Faerûn smette di funzionare per un periodo abbastanza prolungato, in cui perfino alcune divinità, rese temporaneamente mortali, vengono in effetti uccise e alcune, presagendo questa possibilità, hanno pianificato delle strategie per non essere annientate del tutto, come per l’appunto Bhaal. La continuità narrativa dei due giochi con il resto dei prodotti del franchise è puntellata anche dall’apparizione, in brevi cammeo, di personaggi estremamente noti di D&D, come Drizzt ed Elminster, a loro volta protagonisti di cicli di romanzi, manuali, avventure, videogiochi.
Tutto ciò è ovviamente alla base del successo prolungato nel tempo di questi giochi che sono ormai più che ventenni (e con il sistema dell’ “età dei cani”, ultracentenari virtuali) e che ha compensato quel naturale processo di rapida obsolescenza che coglie i prodotti legati all’elettronica e all’informatica come i videogiochi. Quasi nessuno oggigiorno, se non per desideri masochisticamente filologici, sarebbe attratto dalla grafica scarna e l’ostilità delle regole di Advanced D&D 2nd, da meccaniche concepite per vecchie macchine e console e ambienti mossi da vecchie versioni di AI.
![Dungeons&Dragons - La mappa più ridotta del DLC di BGII Throne of Bhaal](https://www.fumettomaniafactory.net/wp-content/uploads/2023/12/La-mappa-piu-ridotta-del-DLC-di-BGII-Throne-of-Bhaal-600x434.jpg)
Lo storico Tacito affermava che “tutte le cose che ora si credono antichissime furono nuove un tempo”, quindi dobbiamo necessariamente sempre contestualizzare alcune specifiche tecniche ma anche di ricezione del pubblico. Eppure ciò che non può mai invecchiare è la qualità di narrazione di una storia, anzi proprio la resilienza di una buona epopea contro i colpi del tempo è alle basi di quello che noi definiamo “classici”.
Quindi, dopo questo primo approccio, nei prossimi articoli ci addentreremo nei dettagli di questi classici dei videogiochi e di come da un punto di vista narrativo abbiano gettato le basi di un lungo successo e forse anche creato un nuovo standard.
fine articolo n. 8
Bibliografia minima
Si rimanda ai precedenti articoli per informazioni sui giochi di cui abbiamo trattato (trovate i link in fondo all’articolo, NdR).
Chi volesse approfondire qualcosa sulla cronologia di Forgotten Realms, rimandiamo ai due seguenti link:
https://forgottenrealms.fandom.com/wiki/Time_of_Troubles
e
https://forgottenrealms.fandom.com/wiki/Bhaalspawn
Biografia dell’autore
![](https://www.fumettomaniafactory.net/wp-content/uploads/2023/03/foto-recente-di-fabio-ciaramaglia-600x712.jpeg)
FABIO CIARAMAGLIA
Con una laurea in letteratura inglese con una tesi su Shakespeare nei fumetti (2000) e con un dottorato con una tesi su Shakespeare nella televisione italiana (2004), ho sempre cercato di occuparmi della relazione tra letteratura e altri media.
Ho collaborato con varie riviste di fumetti, da Fumo di China a Fumettomania nella sua precedente incarnazione, ma ho anche tradotto due fumetti per la Magic Press e alcune poesie inglesi.
Ho poi iniziato a insegnare inglese nelle scuole superiori prima a Roma e poi, dal 2015, a Trieste.
Non ho perso l’animo nerd nemmeno da insegnante, ma a partire dal 2006 ho virato più sul versante dei videogiochi, in alcuni dei quali, forse per deformazione professionale, ho riscontrato elementi degni di analisi che però prima di ora non avevo avuto il coraggio di affrontare con maggiore serietà.
L’articolo prosegue con la versione inglese …