Dungeons&Dragons 50th Anniversary: Introduzione a Baldur’s Gate 3

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Prosegue lo speciale Dungeons&Dragons 50th Anniversary.

Intro
Nel 1974 appariva il primo gioco di ruolo dedicato a Dungeons&Dragons!
Nell’anno dei festeggiamenti dei 50 anni dall’uscita di quel primo gioco, Fumettomania sembra essere l’unica Associazione Culturaleitaliana e l’unico Magazine che, a livello nazionale, gli sta dedicando un lungo approfondimento.
Siamo felici, inoltre, di aver saputo che a Napoli Comicon, dal 25 al 28 aprile presso la Mostra d’Oltremare di Napoli, ci sarà anche la mostra: 50° anni di Dungeons & Dragons. Il Signore dei giochi di ruolo.
Fine intro

In questa diciottesima puntata Fabio Ciaramaglia, il nostro socio e super esperto ‘condottiero’ di questo approfondimento, pone l’attenzione al terzo videogioco con delle premesse tecniche ed un breve racconto della sua lunga gestazione.

Vi rammentiamo che, nelle settimane scorse (dal 3 febbraio al 30 marzo 2024), Fabio ci ha raccontato alcune cicli di storie a fumetti, molto interessanti nell’ordine dal più recente andando a ritroso: l’articolo sulla conclusione della saga degli eroi di Baldur’s Gate; quello suInfernal Tides, quello su Evil at Baldur’s Gate, ; quello su il profondo nord di Faerûn: Frost Giant’s Fury (2017); che è il seguito del ciclo di storie a fumetti intitolato Shadows of the Vampire (Le ombre del vampiro), pubblicato nel 2016, e del primo ciclo chiamato Legends of Baldur’s Gate.

Questo articolo come i precedenti è bilingue, in italiano ed in inglese, a beneficio degli amici e delle amiche stranieri che ci seguono.

Buona lettura
Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Factory Magazine

immagine promozionale della mostra dedicata ai 50 anni di Dungeons & Dragons, a Napoli comicon

SPECIALE APPROFONDIMENTO 2024:

LOGO D&D

Introduzione a Baldur’s Gate 3: ulteriori premesse tecniche e la sua lunga gestazione

di Fabio Ciaramaglia

Uno dei premi vinti da BG3
Uno dei premi vinti da BG3

Nonostante nei precedenti articoli abbiamo già fornito delle informazioni qua e là per quello che riguarda Baldur’s Gate 3, in questo e nei prossimi entreremo maggiormente nel dettaglio. Essendo questo gioco un prodotto abbastanza recente, è possibile che ci siano molte persone che lo stanno ancora finendo, o che intendono giocarlo per la prima volta nel prossimo futuro, pertanto avvisiamo che ci potrebbero essere d’ora in avanti degli spoiler narrativi piuttosto importanti che ne potrebbero precludere il pieno godimento.

Per quello che riguarda gran parte delle specifiche tecniche e dell’edizione di riferimento di Dungeons&Dragons rimandiamo alla parte finale di quello che già abbiamo scritto in https://www.fumettomaniafactory.net/dungeonsdragons-50th-anniversary-il-viaggio-venticiquennale-di-baldurs-gate/.

Possiamo però aggiungere qualche dettaglio ulteriore in questa sede. Intanto bisogna dire che sussiste un “level cap” relativamente basso, che è fissato al livello 12 (a fronte dei 20 possibili in D&D), quindi può capitare che oltre un certo momento del gioco, sebbene si continuino a guadagnare punti esperienza, il nostro personaggio non progredisca più meccanicamente e questo può avvenire anche molto prima della fase finale della “run”. Non è una novità, perché il level cap esiste in molti altri videogiochi di questo tipo e la sua ragione principale risiede in questioni di bilanciamento di giocabilità, e nella fattispecie in questo caso è possibile che l’accesso ad alcuni incantesimi e/o abilità speciali delle regole di D&D avrebbe potuto rendere soprattutto la fase finale del gioco troppo complessa da bilanciare correttamente. Inoltre, sebbene BG3 segua le regole della 5th Edition, in alcuni casi sono state applicate delle semplificazioni, aggiunte, rimozioni o più in generale delle leggere variazioni, a volte per questioni legate sempre alla giocabilità, altre volte per una troppo complessa resa videoludica di qualche particolare. Ciononostante, l’esperienza di gioco resta comunque molto simile a quella di una campagna di Dungeons&Dragons giocata “dal vivo”.

Logo di Larian Studios

Baldur’s Gate 3 è una creazione dello studio belga Larian, ma non è il primo tentativo di prosecuzione della saga, poiché già nei primi anni 2000, era partita una lavorazione su un terzo capitolo da parte di Black Isle Studios dal titolo Baldur’s Gate III: The Black Hound. Con lo studio dei primi due giochi Bioware impegnato su Neverwinter Nights e quindi non più legato allo sviluppo di Baldur’s Gate direttamente, è con l’esperienza di Black Isle sui giochi di Icewind Dale e Dark Alliance che il progetto sembrava proprio che potesse andare in porto. Per ragioni varie sia legali (scadenza dell’uso del diritto d’autore) che tecniche (il tentativo di sviluppare il gioco non più con l’Infinity Engine dei primi BG ma con l’Aurora Engine di NWN), la lavorazione di BGIII fu definitivamente cancellata nel 2003. Oltretutto in questa fase lo studio Black Isle fu chiuso dalla compagnia sua proprietaria Interplay (il marchio è tornato nel 2012), ma molti dei suoi membri si riunirono nuovamente in Obsidian Entertainment e tornarono successivamente allo sviluppo di videogiochi basati su Dungeons&Dragons con Neverwinter Nights 2. Da quel poco che si conosce del mai concepito BGIII, a livello narrativo doveva essere completamente slegato dai primi due giochi e, in teoria, doveva essere il primo capitolo di una trilogia e, in seguito, Obsidian si ripromise di provare ad adattarlo come DLC per NWN2, cosa che però poi non è accaduta.

Proprio Obsidian, così come Beamdog (lo studio che ha riadattato in “Enhanced Edition” i primi BG e concepì il DLC “Siege of Dragonspear”), nei primi anni 2010 tentarono di ottenere da Wizards of the Coast i diritti per lo sviluppo di un terzo gioco, ma senza successo. Anche il “giovane” studio Larian si propose, più o meno all’epoca del suo primo gioco importante, Divinity: Original Sin (2014), ma proprio perché considerati neofiti del mercato furono in un primo momento respinti. Tuttavia dopo il successo di Divinity: Original Sin 2 dell’autunno 2017, fu proprio Wizards of the Coast a proporre a Larian una collaborazione per un terzo gioco di Baldur’s Gate confortata anche da alcuni sample che la casa belga aveva mostrato e che utilizzavano una versione migliorata del motore di gioco dei suoi primi prodotti, il Divinity Engine 4.0. Tra operazioni abortite e idee mai nemmeno concretamente prese in considerazione, finalmente inizia a quel punto la lunga gestazione di Baldur’s Gate 3, che si conclude con la messa in vendita in versione completa a partire dalla prima settimana di agosto del 2023. Tuttavia già a partire dall’autunno 2020 una versione parziale del gioco fu acquistabile in cosiddetto “Early Access”, una mossa che per molti versi si è rivelata abbastanza di successo: da un lato si è iniziato a creare un forte interesse da parte del pubblico che si è sentito più partecipe attivamente anche dello sviluppo, dall’altro il gioco era già fondamentalmente in “fase beta” e quindi gli sviluppatori hanno potuto raccogliere molto feedback da parte dell’utenza su come continuare il proprio lavoro e risolvere eventuali problemi che avevano lasciato in sospeso. Non tutte le classi e le razze erano giocabili in “Early Access”, così come non tutti gli incantesimi e abilità erano disponibili, ma da un punto di vista narrativo, coprendo gran parte del primo atto, vengono ulteriormente incuriositi i giocatori poiché in quella fase le ragioni dell’inizio della nostra avventura sono ancora decisamente avvolte nel mistero e le investigazioni sono appena iniziate. La dedizione dello studio Larian a questo progetto è confermata dal successivo rilascio di molte “patch” non solo per rimuovere bug ma anche per migliorare, sia a livello estetico che per la vera e propria giocabilità, il loro prodotto.

Una schermata di BG3, il primo incontro con i Githyanki
Una schermata di BG3, il primo incontro con i Githyanki. Immagine utilizzata solo per fini divulgativi. © degli aventi diritti

La lunga gestazione e la dedizione hanno però portato molti frutti, sia in termini di vendite che di successo di critica. Nel momento in cui scrivo (gennaio 2024, NdR), a circa cinque mesi dalla messa in vendita di Baldur’s Gate 3, il gioco ha venduto un numero variabile all’interno di una ampia forbice tra i 5 milioni e 27 milioni di copie: è possibile che l’ampiezza della forbice si riduca sensibilmente nei prossimi mesi una volta che verranno analizzati meglio i dati di vendita, soprattutto quelli legati alle piattaforme digitali (può avvenire che alcuni acquisti risultino doppi perché pur acquistando su una piattaforma, per dire Steam, figura nei dati di vendita anche di altre, per esempio GoG, nel momento in cui “importiamo” il gioco). Anche se fossero soli 5 milioni parliamo di numeri importanti, considerato che al momento il prezzo di vendita si aggira intorno ai 60 euro e che il numero di copie vendute potrebbe salire ulteriormente quando il gioco dovesse essere in sconto.

A livello di critica, BG3 ha vinto, al momento, sette Golden Joystick Award (di cui uno come gioco dell’anno e uno come miglior storia), sei Game Award (ancora uno come gioco dell’anno e uno come miglior storia) e due Steam Award (gioco dell’anno e storia, ancora una volta). Pertanto, questo gioco è stato considerato da molti addetti ai lavori il migliore del 2023 a livello generale, ma è stato considerato eccellente soprattutto da un punto di vista narrativo.

A tal riguardo, contrariamente all’abortito Baldur’s Gate III: Black Hound, sebbene Baldur’s Gate 3 sia narrativamente autonomo e perfettamente godibile anche senza sapere molto dei primi due giochi, la sua storia contiene numerosi rimandi proprio a quelli. Rileviamo la presenza di ben tre companion dei primi giochi come NPC (Jaheira, Minsc e Viconia) non con semplici cammeo ma come protagonisti di importanti sottotrame, tant’è che due di essi possono eventualmente essere arruolati come companion anche in questo gioco. Ma c’è soprattutto una prosecuzione della vicenda legata ai “Bhaalspawn”, ovvero il nucleo centrale della trama dei primi due giochi, che a tutti gli effetti può diventare centrale anche in questa se dovessimo decidere di usare come nostro protagonista The Dark Urge (ne parleremo più diffusamente nei prossimi articoli). Questo denota chiaramente la volontà di offrire un affettuoso tributo al passato, ma al contempo anche una buona conoscenza del setting e della storia generale che, peraltro, si legano a filo doppio, come abbiamo visto, al materiale di D&D che è stato pubblicato in contemporanea allo sviluppo del gioco (Infernal Tides, Mindbreaker e Descent to Avernus).

Nel prossimo articolo entreremo maggiormente nel dettaglio della trama e dei protagonisti di Baldur’s Gate 3.

fine articolo n. 18

The Dark Urge, frame da Baldur's Gate 3.
The Dark Urge, frame da Baldur’s Gate 3. Immagine utilizzata solo per fini divulgativi. © degli aventi diritti

Biografia minima

A.A.V.V., Baldur’s Gate 3, Larian Studios, agosto 2023. La fase dello “Early Access” è partita nell’ ottobre 2020.

Biografia dell’autore

FABIO CIARAMAGLIA

Con una laurea in letteratura inglese con una tesi su Shakespeare nei fumetti (2000) e con un dottorato con una tesi su Shakespeare nella televisione italiana (2004), ho sempre cercato di occuparmi della relazione tra letteratura e altri media.

Ho collaborato con varie riviste di fumetti, da Fumo di China a Fumettomania nella sua precedente incarnazione, ma ho anche tradotto due fumetti per la Magic Press e alcune poesie inglesi.
Ho poi iniziato a insegnare inglese nelle scuole superiori prima a Roma e poi, dal 2015, a Trieste.

Non ho perso l’animo nerd nemmeno da insegnante, ma a partire dal 2006 ho virato più sul versante dei videogiochi, in alcuni dei quali, forse per deformazione professionale, ho riscontrato elementi degni di analisi che però prima di ora non avevo avuto il coraggio di affrontare con maggiore serietà.


L’Associazione FUMETTOMANIA FACTORY – APS, che opera dal 1991 a livello nazionale – senza mai dimenticare le attività svolte nel territorio della propria sede operativa a Barcellona P.G., – ha come finalità la promozione, la divulgazione e la valorizzazione delle tematiche correlate al linguaggio del fumetto.
La “mission” di Fumettomania, è quella di attrarre ragazzi di tutte le età promuovendo progetti a loro dedicati, che parlino di argomenti attuali e coinvolgenti, utilizzando il fumetto, che si profila come forma d’arte autonoma che contiene in sé il codice linguistico della letteratura (le parole), le sue modalità di fruizione, ma anche la sequenzialità del cinema e l’attenzione figurativa delle arti visive tradizionali.
L’impegno dell’Associazione – a 33 anni dalla fondazione – è quello di continuare a diffondere la cultura del Fumetto, e di continuare i progetti culturali e sociali sul territorio con laboratori rivolti a giovani appassionati e alle scuole, mostre personali e collettive dedicate al fumetto, all’illustrazione e affini, presentazioni di fumetti ed incontri con gli autori.


Di seguito la versione inglese dell’articolo…

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