Ventiquattresimo articolo dedicato a “Dragon Age, dal Videogame ai fumetti“, a cura del super esperto Fabio Ciaramaglia (già apprezzato sullo storico sito Glamazonia). Oggi Fabio continua il suo approfondimento sui fumetti ambientati nel mondo di Dragon Age, e , analizzando Dragon Age: Dark Fortress la miniserie con la quale finalmente arriviamo alla conclusione del ciclo di fumetti pubblicati dalla Dark Horse e dal team creativo De Filippis-Weir e Furukawa.
Questa puntata, la terz’ultima di questo lungo ed interessante approfondimento (come le precedenti), la potete leggere anche in inglese: This is the last article related to currently published material and the story draws to a close whereas the general Dragon Age macro-narrative keeps somehow going.
Vi consigliamo di recuperare le precedenti puntate di questo approfondimento, i link li trovate in coda a questo articolo.
Prossimo appuntamento con “Dragon Age, dal Videogame ai fumetti”, sempre tra due settimane.
Notizie dalla Sede dell’Associazione:
Ci stiamo preparando per il nuovo crowdfunding, che (ricordiamo a chi ci legge) ho come obiettivo quello di completare l’acquisto delle scaffalature occorrenti per l’Archivio dei Fumetti “Luigi Bernardi”. Stiamo creando l’elenco delle categorie di premi ed un calendario di piccoli eventi, stiamo preparando la cover ed una locandina, due videoclip, ed ancora la nota stampa di lancio del crowdfunding, e tante altre cose …Tutto entro
il 30 novembre, speriamo
Mario Benenati,
curatore del sito Fumettomania Factory Magazine
APPROFONDIMENTO: DRAGON AGE dal videogame ai fumetti!
I segreti del Castellum Tenebris e la fine della storia finora
di Fabio Ciaramaglia
Con Dragon Age: Dark Fortress finalmente arriviamo alla conclusione del ciclo di fumetti pubblicatti dalla Dark Horse e dal team creativo De Filippis-Weir e Furukawa.
La storia prosegue direttamente ciò che è accaduto in Blue Wraith e i protagonisti sono fondamentalmente gli stessi: infatti possiamo affermare che, probabilmente, sarebbe stato possibile pubblicare forse anche un solo unico volume per contenerle entrambe, tuttavia con Knight Errant quello dei volumetti da tre storie era diventato in qualche modo uno standard.
Ciononostante, la storia si apre con un flashback, un sogno di Ser Aaron Hawthorne che rivive ciò che gli era accaduto durante la battaglia di Ostagar. Nelle storie precedenti, Aaron aveva sempre cercato di evitare di parlarne in maggior dettaglio, infatti menzionava solo che era un veterano di quella battaglia e niente più. Chiaramente, il tradimento di Logain e la propria impotenza nel salvare Cailan ancora affliggono i suoi pensieri e i suoi sogni. Al risveglio, i nostri eroi si preparano a escogitare un piano per entrare nell’ormai vicino Castellum Tenebris, ovvero la “Dark Fortress” del titolo (o la fortezza delle tenebre, che però ci ricorda un po’ il Grande Mazinga).
La fortezza apparteneva a Danarius, il vecchio padrone di Fenris, ed è stata ereditata dal suo figlio illegittimo, il mezzelfo Tractus. Qui è dove il piano diabolico di Nenealeus deve trovare il suo apice, con l’aiuto del Professor Cedric Marquette e l’elfo Shirallas.
Di base, il Magister vuole applicare a Shirallas una versione potenziata del trattamento con il Lyrium che era stato utilizzato su Fenris, ma usando il Red Lyrium. Una enorme quantità di energia magica è richiesta, specialmente fuoco di origine magica, ma il Mago qua è solo uno (a esclusione dei Venatori sparsi qua e là per protezione): questo è il motivo per cui all’interno del cortile della fortezza viene custodito un Alto Drago, con guinzaglio e museruola, pronto, suo malgrado, ad aiutare il processo.
Castellum Tenebris è costruito su una piccola penisola ed è collegato al continente solo attraverso un ponte. Entrare dalla porta principale non è un’opzione valida e il gruppo di Ser Aaron le altre, e la migliore sembra quella di identificare un servo che lavori lì nel villaggio vicino, Neromenian, e sfruttarlo per intrufolarsi nel castello.
Il gruppo è particolarmente fortunato, poiché Nenealeus, considerando inutile la presenza di Tractus Danarius e per di più disprezzandolo per il suo essere un bastardo e un mezzo sangue, lo caccia dalla sua stessa fortezza. Tractus è quindi intercettato da Tessa mentre vaga nel villaggio pensando al suo prossimo corso di azioni: in questo modo egli diventa la migliore delle opzioni che i nostri eroi possano scegliere.
L’interazione con lui non è ovviamente amichevole poiché se da un lato Tractus esige vendetta contro Fenris che gli ha ucciso il padre, dall’altro l’elfo vorrebbe eliminare ogni singola traccia della stirpe di Danarius dalla faccia del Thedas. Segue uno scontro e Vaea convince Fenris a risparmiare la vita a Tractus, anche perché hanno ancora bisogno delle informazioni su come penetrare la fortezza.
I Qunari
Entra in scena a questo punto il “terzo giocatore” della storia, ovvero i Qunari, i quali, a partire da Deception, avevano inseguito Cedric proprio per trovare Nenealeus e, di rimando, sono stati tutto il tempo alle calcagna dei nostri protagonisti.
È il caso di ricordare che, nella struttura macronarrativa, una guerra di più ampia portata è in corso tra i Qunari e l’Imperium del Tevinter. Mentre i Qunari si apprestano a entrare nel villaggio di Neromenian, Fenris riesce a carpire con la tortura le informazioni necessarie da Tractus. Vaea lo persuade, nuovamente, a risparmiare la vita di Tractus, sostenendo che era solo un bimbo quando suo padre aveva impiantato il Lyrium su Fenris, che in effetti lo risparmia ma lo lascia al suo destino legato a una sedia. Tractus viene poi trovato dai Qunari che a loro volta lo torturano.
Utilizzando le informazioni raccolte da Fenris, Vaea si muove acrobaticamente sotto il ponte che porta al Castellum Tenebris per poter aprire un passaggio segreto che conduce al suo interno.
Mentre sono alla ricerca del posto dove il rituale deve essere compiuto, Ser Aaron finalmente racconta a Francesca della sua esperienza nella battaglia di Ostagar. Egli sostiene che è ancora angosciato da quella vicenda, non solo per aver disobbedito agli ordini del suo superiore Loghain o per non essere riuscito a salvare la vita di Re Cailan, ma per il fatto che le sue scelte, siano essere giuste o sbagliate, non hanno inciso sul risultato finale. Su questo interviene Vaea dicendogli che le sue scelte invece hanno inciso sulla sua stessa vita e probabilmente sulle tante altre di coloro che hanno udito le sue storie durante i suoi pellegrinaggi.
Il dialogo viene però interrotto da Fenris che li invita ad affrettarsi a prevenire lo svolgimento del rituale e ricordando che i Qunari sono ormai vicini.
Sta di fatto che, poco dopo aver scoperto della presenza dell’Alto Drago nel cortile della fortezza, i Qunari iniziano l’assedio bombardando l’edificio, poiché evidentemente non sono riusciti a entrare dal cancello principale.
Come spesso accade in questo ciclo di storie, l’intera situazione diventa particolarmente convulsa. Il gruppo si divide in due. Vaea, aiutata da Fenris e Autumn, pensa di liberare il drago ora che è ancora imbavagliato, nella speranza che esso decida semplicemente di volare via verso la propria libertà. Le cose non vanno secondo i piani, perché la museruola si allenta e il drago inizia a sputare fuoco.
Ser Aaron e Marius cercano di fermare Nenealeus che sta per far scattare il meccanismo del sarcofago e dare inizio al rituale. È la prima volta che Marius incontra il suo vecchio padrone, il quale lo insulta ripetutamente causando però ulteriore rabbia ed efficacia nel “magekiller”. Tuttavia, durante il tafferuglio, Cedric trova il modo per azionare il meccanismo e il rituale per impiantare il Red Lyrium su Shirallas ha successo grazie al fuoco del drago.
Tutta la situazione sembra disperata, poiché gli eroi sono chiaramente meno dei Venatori, Nenealeus controlla l’Alto Drago attraverso la sua magia e Shirallas è appena diventato uno “spettro rosso” (Red Wraith, a richiamare il titolo del precedente volume).
Mentre cercano di sopravvivere alla furia dei nemici, Fenris lascia il combattimento per uscire fuori della fortezza e incontrare il Karasten (comandante di fanteria) dei Qunari e proporre un’alleanza temporanea: in cambio dell’apertura del cancello della fortezza, chiede soltanto che ai suoi amici, e sé stesso, venga risparmiata la vita.
Mentre i Qunari affrontano i Venatori, il gruppo degli eroi si divide in due di nuovo. Marius, Tessa e Vaea affrontano Nenealeus e lo scontro non è semplice: infatti, essendo stato lo stesso Magister colui che aveva addestrato Marius come “magekiller”, egli conosce perfettamente tutto sulle sue strategie e abilità.
Proprio quando il combattimento sembra volgere in favore del Magister, che ha disarmato Marius e lo ha reso praticamente impotente, Vaea lo accoltella alle spalle. L’elfa è chiaramente turbata per aver ucciso qualcuno, evidentemente è stata la sua prima volta, ma non ha tempo per rimuginare. Frattanto, infatti, Francesca aveva bloccato l’Alto Drago con i suoi incantesimi legati al mondo vegetale e i Qunari sono pronti a ucciderlo. Vaea chiede a Francesca di liberarlo, poiché probabilmente esso volerà via per salvarsi.
Però nel frattempo ancora un’altra battaglia viene combattuta, quella tra il gruppo di Fenris, Ser Aaron e Autumn e l’elfo Shirallas, il quale sembra completamente immune a qualsiasi attacco. Solo quando Francesca si unisce al combattimento essi riescono a fermarlo parzialmente, ma comunque non riescono a infliggergli nessun danno di alcun tipo.
Cedric, forse turbato da ciò che ha contribuito a creare, dice loro che è necessario separare Shirallas dalla sua spada in Red Lyrium perché diventi vulnerabile. Questo improvviso pentimento è solo parziale, poiché Cedric, poco dopo, sfrutta il successivo caos per scappare dalla fortezza portando con sé l’infame statuetta in Red Lyrium.
Ciò che segue è il momento più scioccante e drammatico di tutta la storia. Ser Aaron trova a suo modo la soluzione per disarmare Shirallas, affrontandolo frontalmente, pressoché certo di soccombere nel duello. Sta di fatto che viene infilzato da Shirallas, ma con le ultime forze egli taglia le mani dell’elfo e si getta in mare dalle mura del castello, portando con sé la spada in Red Lyrium. Questo sacrificio finale permette a Fenris di concludere la battaglia decapitando Shirallas, nonostante le sue ultime e disperate richieste di pietà al proprio, una volta, amico.
La battaglia si conclude, i Qunari prendono possesso della fortezza e permettono agli eroi di raccogliere i propri caduti e di andare via. Ser Aaron è moribondo, niente può essere fatto per salvarlo e usa i suoi ultimi momenti per nominare la sua scudiera Vaea cavaliere (in realtà dovrà farlo Re Alistair, ma questo è il primo passo), e per iniziare a raccontare una storia che, ovviamente, non avrà mai un seguito.
La missione che era iniziata in Knight Errant è finalmente conclusa, almeno in apparenza. Il neo-cavaliere Vaea è pronta a eseguire un ultimo servizio da scudiero, ovvero portare i resti di Ser Aaron nella sua città natia di Portsmouth in un’ultima cavalcata sul suo fedele destriero Cassé. Nel viaggio non sarà sola, perché Francesca e Autumn andranno con lei, ma, abbastanza inaspettatamente, anche Fenris, poiché egli riferisce di aver promesso a Ser Aaron di proteggere Vaea. Marius e Tessa faranno presumibilmente ritorno a Skyhold per riunirsi all’Inquisizione.
Ma la storia non è ancora finita. Durante la sua fuga, Cedric incontra Tractus Danarius che, evidentemente, è sopravvissuto anche alle torture dei Qunari. Questi obbliga il Professore a dargli la statuetta in Red Lyrium e solo in seguito lo rilascia. Nell’ultima pagina, un po’ a sorpresa, vediamo Solas, il Dread Wolf, che ha spiato tutto ciò che è successo attraverso un Eluvian.
La storia e i personaggi
Questa è decisamente una buona storia, ricca di azione e pathos, probabilmente il finale migliore per tutto l’arco narrativo scritto da De Filippis e Weir. Non abbiamo potuto indugiare sui molti dialoghi, ma molti di essi riescono a essere al contempo profondi, intelligenti e qualche volta anche divertenti (come i tentativi di dialogo di Fenris e Marius che si trasformano improvvisamente in monologhi del primo perché il secondo continua solo ad annuire in risposta).
Lo sviluppo dei personaggi è altrettanto interessante, sebbene non per tutti. La coppia Marius e Tessa, per esempio, è di base quasi solo un cammeo, e non solo in questa storia. Pure quando una sottotrama importante è portata a conclusione, come lo scontro finale tra Marius e il suo vecchio padrone Nenealeus, tutto sembra un po’ affrettato – nella storia di Rucka, Magekiller, è Tessa a verbalizzare i pensieri del taciturno Marius, ma questo personaggio è abbastanza abulico sia in questa che nelle precedenti storie.
Francesca continua il suo processo di maturazione e l’altruistico aiuto che fornisce per completare la missione è enorme: è plausibile che questo sia un personaggio che può essere arricchito ulteriormente in storie future. Su Fenris abbiamo già detto molto nel precedente articolo e questo fumetto conferma soltanto l’approfondimento che avevamo visto nella prima storia in cui compare.
La sua abilità in combattimento è sempre efficace come di consueto, ma forse ci viene fornita una possibile nuova direzione per il personaggio: in effetti, da persona solitaria quale è egli decide comunque di accompagnare Vaea alla fine della storia, per via di una promessa, o per senso del dovere, o più semplicemente perché ha trovato in lei un’amica sincera con la quale condividere futuri obiettivi e avventure. D’altra parte, non possiamo fare a meno di notare che Vaea stessa è capace di smussare anche gli spigoli più acuti di Fenris.
Vaea, o nel futuro Ser Vaea, è il miglior personaggio dell’intera storyline, perché ci viene fornito tutto il suo background e possiamo assistere direttamente alla sua crescita e accettazione del suo ruolo di eroe, che, da giovane elfa, lei stessa avrebbe prontamente negato come possibilità.
L’impatto sulla vita di tutti coloro che la circondano è enorme, da Francesca a Fenris, per passare all’affetto innato e incondizionato del Mabari Autumn e per finire con Marius a cui lei salva la vita (due volte, se consideriamo anche Knight Errant). Di rimando, naturalmente, il personaggio di Vaea deve a sua volta molto al suo Cavaliere Ser Aaron Hawthorne, probabilmente il protagonista assoluto di questa storia, ma forse anche di tutto quest’ultimo ciclo di fumetti Dark Horse.
Sempre positivo e dalle buone maniere a parte quando viene menzionata la battaglia di Ostagar, egli è l’eroe che è caduto più di una volta ma che ha sempre trovato la forza di rialzarsi. Se escludiamo l’alcol -con cui comunque ha smesso dopo Deception– la sua maggiore debolezza risiede nel suo senso di colpa legato a Ostagar, quel suo ritenere che le sue azioni, giuste o sbagliare, non abbiano un vero impatto sul benessere generale.
Eppure quando infine si confessa a questo riguardo, Vaea è lì per lui come testimonianza diretta che le sue azioni hanno decisamente avuto un impatto sul prossimo. Il suo altruistico sacrificio finale è l’ultima prova in suo favore e la imminente promozione a Cavaliere di Vaea rappresenta il memento di tutto ciò che lui abbia compiuto durante la sua vita. Potremmo aggiungere qui che forse quelle scelte che hanno un impatto possono essere interpretate, in maniera metaletteraria, come un riferimento a noi stesso come lettori, ma anche giocatori, facendoci empatizzare ulteriormente con il fu Ser Aaron.
Non possiamo affermare che questa storia abbia un lieto fine, nonostante il classico piano diabolico del Magister di Tevinter Nenealeus sia stato sventato e nonostante la creazione di un magekiller potenziato dal Red Lyrium sia stata disfatta completamente. Non è un lieto fine solo per l’agrodolce morte di Ser Aaron -che, dobbiamo ammettere, fornisce un’aura un po’ gotica alla vicenda, con il sacrificio dell’eroe per un bene maggiore.
Il mancato lieto fine è relativo, ancora una volta, alle vicende legate al setting e all’ultima pagina con la comparsa di Solas. Il mondo del Thedas sta crollando: i Qunari sono nel pieno dell’invasione del Tevinter e le altre nazioni apparentemente non stanno aiutando, i Venatori rimasti stanno ancora complottando e c’è molto che ancora noi non conosciamo. In tutto questo Solas, con l’aiuto della sua rete di spie elfe e dei suoi Eluvian, sta continuando con i suoi piani di rimuovere il Velo che separa Thedas dal Fade per instaurare un “nuovo-vecchio” ordine mondiale.
Come già detto, De Filippis-Weir sono riusciti a creare una storia molto buona e originale, ideando nuovi personaggi, pur mantenendo in corso la macro-storia relativa al Thedas. Hanno mostrato eccellenti abilità narrative, ma anche una profonda conoscenza e comprensione del setting (e dei personaggi canonici come Fenris), forse hanno interpretato qualcosa qua e là, ma sempre in coerenza con ciò che è stato fatto finora. Hanno mantenuto vivo l’interesse dei fan nonostante, a questa data, l’ultimo gioco di Dragon Age ha compiuto ormai otto anni (quasi un secolo nel mondo dell’informatica potremmo dire).
Abbiamo quindi concluso con il materiale pubblicato, ma non ancora con l’analisi di Dragon Age.
Nel prossimo articolo tratteremo della imminente serie Dragon Age: Absolution (prevista su Netflix per il dicembre 2023) ma anche del prossimo gioco Dragon Age: Dreadwolf, che potrebbe essere messo in vendita nella seconda metà del 2023 o nella prima del 2024. Analizzeremo i trailer e forniremo voci e ipotesi basandoci su ciò che è stato fatto finora.
fine articolo n. 24
Bibliografia minima
Nunzio De Filippis e Christina Weir (storia e dialoghi), Fernando Heinz Furukawa (disegni), Sachin Teng (copertine), Dragon Age: Dark Fortress, Dark Horse (2020).
La storia è stata pubblicata in versione digitale sul sito Dark Horse in tre numeri mensili da marzo a maggio del 2021, per poi essere stampata in paperback nel settembre 2021. E’ stata recentemente ristampata in versione cartonata e dalle dimensioni maggiori in Dragon Age: Wraith of Tevinter (August 2022). Non esiste al momento una traduzione in italiano.
Biografia
FABIO CIARAMAGLIA
Con una laurea in letteratura inglese con una tesi su Shakespeare nei fumetti (2000) e con un dottorato con una tesi su Shakespeare nella televisione italiana (2004), ho sempre cercato di occuparmi della relazione tra letteratura e altri media.
Ho collaborato con varie riviste di fumetti, da Fumo di China a Fumettomania nella sua precedente incarnazione, ma ho anche tradotto due fumetti per la Magic Press e alcune poesie inglesi.
Ho poi iniziato a insegnare inglese nelle scuole superiori prima a Roma e poi, dal 2015, a Trieste.
Non ho perso l’animo nerd nemmeno da insegnante, ma a partire dal 2006 ho virato più sul versante dei videogiochi, in alcuni dei quali, forse per deformazione professionale, ho riscontrato elementi degni di analisi che però prima di ora non avevo avuto il coraggio di affrontare con maggiore serietà.
Sostieni l’associazione “Fumettomania Factory – APS”
English version
This is the last article related to currently published material and the story draws to a close whereas the general Dragon Age macro-narrative keeps somehow going.
The secrets of Castellum Tenebris and the end of the story so far
di Fabio Ciaramaglia
With Dragon Age: Dark Fortress we finally hit the end of the cycle of comics published by Dark Horse and by the creative team De Filippis-Weir and Furukawa.
The story follows directly what had happened in Blue Wraith and the protagonists are basically the same: as a matter of fact we might state that probably, in this case, just one larger volume could have been published, yet, starting with Knight Errant, the three-issue volumes have become somehow a standard.
Nevertheless, the story opens with a flashback, a dream by Ser Aaron Hawthorne who experiences, again, what had happened to him during the Battle of Ostagar.
In the previous stories, Aaron has always avoided to speak about it more deeply, he just mentioned he is a veteran of that dramatic battle but nothing more. The betrayal of Logain and his own helplessness at saving Cailan still hurt the thoughts and dreams of the knight clearly. After his waking up, we see our heroes ready to make out a plan to enter the by now nearby Castellum Tenebris, that is the “dark fortress” of the title.
The fortress used to belong to Danarius, Fenris’s dead former master, and has been inherited by his bastard son, the half-elf Tractus. It is where the master plan by Nenealeus, with the active participation of Professor Cedric Marquette and the elf Shirallas, is going to find its climax.
Basically the Magister wants to apply on Shirallas an enhanced version of the Lyrium treatment which was performed on Fenris using instead Red Lyrium. A lot of magical energy is required, especially magical fire, and the Mage here is just one (apart the Venatori placed here and there for safety): this is why within the fortress courtyard a High Dragon is kept, leashed and muzzled, ready to unwillingly help the process.
Castellum Tenebris is built on a peninsula and it links to the continent only through a bridge. Entering from the main door is not an option and the group of Ser Aaron is considering their options, the best idea being identifying some servant in the nearby village, Neromenian, and using them to trespass.
However the group is particularly lucky, since Nenealeus, not having any use of Tractus Danarius, basically expels him from his own estate considering him a “lesser” for his being a bastard half-elf. Tractus is found by Tessa wandering in the village while pondering on what to do, and in this way he becomes the best option the heroes could have chosen.
The interaction with him is not friendly, of course, because on one hand Tractus wants vengeance against Fenris who had killed his father and on the other the elf would like to sever and erase the last trace of Danarius’s blood from Thedas. A fight follows and Vaea manages to persuade Fenris to spare Tractus’s life, also because they still need information on how to intrude the fortress.
the Qunari
The third interested party of this storyline enters the stage, that is the Qunari, who, since Deception, had been chasing Cedric to find Nenealeus, and subsequently have been on the steps of our protagonists too. It is the case of reminding that, in the macro-narrative, a larger scale war has broken out between the Qunari and Tevinter Imperium.
While the Qunari are entering the village of Neromenian, Fenris manages to gather the information needed through torture. Vaea persuades him again to spare Tractus’s life, by claiming that he was just a child when his father had implanted Lyrium on him thus not guilty of this. Nevertheless, Fenris decides to leave him tied to a chair for the Qunari to find and they torture him as well.
Using the intel gathered by Fenris, Vaea acrobatically moves under the bridge leading to Castellum Tenebris in order to open a secret passage leading inside.
It is while they are looking for the chamber where the ritual is going to be performed that Ser Aaron finally says his version of the Battle of Ostagar to Francesca: he claims that he is still upset about it not just for having disobeyed the orders of his superior Loghain or for having failed saving King Cailan but for the fact that his choices, be them right or wrong, did not have any significance or impact.
On this Vaea replies that the Knight’s choices had actually an impact on her own life, and probably on the many he spoke to and helped during his wanderings. The dialogue is anyway cut short by Fenris who states they need to hurry to prevent the ritual and reminding them the Qunari are close too.
As a matter of fact, shortly after their discovery of the presence of the High Dragon in the courtyard of the fortress, the Qunari start their siege by bombing the building, since they do not manage to break through the main gate. As it often happens in these stories, the whole matter becomes definitely hectic.
The group splits in two. Vaea, helped by Fenris and Autumn, plans to release the dragon while it is still muzzled, in the hope it could fly way towards its freedom. Things do not really go as planned, since the muzzle looses and the dragon starts breathing fire. Ser Aaron and Marius try stopping Nenealeus from triggering the sarcophagus for the ritual.
It is the first time Marius meets his former master, who insults him, and in this way just causes the magekiller to be more efficient. However, during the commotion, Cedric goes on with the ritual of implanting Red Lyrium on Shirallas, which is successful thanks to the dragon’s fire.
The overall situation seems at this point desperate, since the heroes are outnumbered by the Venatori bodyguards, Nenealeus controls the High Dragon through his magics and Shirallas has just been turned into a “Red Wraith”.
While trying to survive the wrath of their enemies, Fenris goes out of the main fight to go outside and meet the Qunari Karasten (that is the infantry commander in the Qun role set) and propose him a temporary alliance: he opens the main gate of the fortress for them to enter and in change his friends have to be spared.
While the Qunari engage the Venatori, the group of heroes splits again in two. Marius, Tessa and Vaea face Nenealeus and the fight is not simple: as a matter of fact, since the Magister was the one to train the “magekiller” he knows perfectly everything about his strategies and skills.
When the fight seems to be in favour of the Magister, who has disarmed Marius making him completely helpless, Vaea backstabs him. She is clearly upset for having killed someone, apparently that was her first time, but she has no time for regrets. Meanwhile, in fact, Francesca has held the High Dragon with her plant-based spells, and the Qunari are ready to slay it. Vaea asks Francesca to release the dragon, since it will probably fly way to its safety.
Yet meanwhile another battle is being fought, that between the group of Fenris, Ser Aaron and Autumn and Shirallas: the Red Wraith seems completely invulnerable to any damage. Only when Francesca joins them they manage to partially stop him, but still they do not deal him any damage whatsoever.
Cedric, probably out of desperation for the thing he has contributed to create, tells them Shirallas has to be separated from his Red Lyrium weapon to harm him. The change of heart is only partial, because Cedric exploits the incoming commotion to escape the fortress taking along the Red Lyrium statuette.
What follows is the most shocking and dramatic moment of the story. Ser Aaron finds his own way to disarm Shirallas, by engaging him in combat frontally, pretty certain that he is going to lose the fight: as a matter of fact he is stabbed but he severs the elf’s hands and he dives off the walls of the keep, bringing with him the Red Lyrium sword. His ultimate sacrifice allows Fenris to end the battle by beheading Shirallas, despite his last and desperate cry for mercy and calling him friend.
The battle is over, the Qunari take possess of the fortress and allow the heroes to get their wounded and go away. Ser Aaron is dying, nothing can be done to save him, and he uses his last moments to name as a Knight his squire Vaea (actually King Alistair will need to complete the process) and to start a story telling that will never be concluded. The mission which had started in Knight Errant is finally over, apparently at least.
The newly knighted Vaea is ready to accomplish her last task as a squire, that is taking Ser Aaron’s remains to his hometown of Portsmouth in a last ride on his horse Cassé. She is not travelling alone, because Francesca and Autumn join her and, quite surprisingly, Fenris joins too since he had promised Aaron’s to protect her. Marius and Tessa probably go back to Skyhold and to Inquisition’s matters.
The story is not over yet, though. During his escape, Cedric meets Tractus Danarius, who has clearly survived also the Qunari tortures. He forces the Professor to give away the Red Lyrium statuette and then lets him free. In the last page, quite unexpectedly, we see Solas, the Dread Wolf, having spied everything which has happened through an Eluvian.
The story and the characters
This is definitely a good story, rich in pathos and action, and probably the best ending for all the plotline written by De Filippis and Weir. We could not linger on the many dialogues of this story, but many of them manage to be deep, witty and sometimes even funny (like the attempted dialogues of Fenris and Marius which turned suddenly in monologues of the former because of the simple nods in reply of the latter).
The development of the characters is interesting too, though not for all of them. The couple Marius and Tessa, for instance, is just a sort of cameo, and not only in this story. Even when a major side storyline draws to a close, such as the final fight between Marius and his former master Nenealeus, it all seems too rushed – in Rucka’s story Magekiller it was Tessa to provide proper words to Marius’s thoughts, but the character seems almost non existant throughout this and the previous story.
Francesca is keeping with her process of bildung and the selfless help she provides to the completing of the mission is huge: it is likely she can be a character ready to be further enriched in future stories. On Fenris we have already said much in the previous article and this comics just enhances the development we had seen there.
His prowess in combat is always as effective as usual, but possibly we are provided a different direction for the character: as a matter of fact, from a loner as he is, he decides anyway to partner with Vaea at the end of the story, because of a promise, or out of duty, or simply because he feels her as an honest friend with whom sharing adventures and future goals. On the other hand we cannot help noticing that Vaea herself is able to soften even the harshest features of Fenris.
Vaea, the future possible Ser Vaea, is the best character of the whole storyline, because we are provided a full background of hers and we can witness directly all her growing and acceptation of her role as a hero, which, as a young elf she would have promptly dismissed. Her impact on the life of all those surrounding her is huge, from Francesca to Fenris, the selfless and almost innate affection of the Mabari Autumn, to end with Marius, whose life she saves (twice if we consider also Knight Errant).
Of course Vaea as a character owes a lot to her Knight Ser Aaron Hawthorne, probably the unmatched protagonist of this story, but also the most important of the last Dark Horse cycle. Always good mannered and positive, apart when the Battle of Ostagar is mentioned, he is the hero who has fallen more than once but has always found a way to stand up again.
Apart alcohol -which he has quit completely after Deception– his greatest weakness stays in his regret about Ostagar, that is his feeling that, right or wrong, his actions do not impact on the general welfare. Yet when he finally comes out about this, Vaea is there for him as the living proof that his actions definitely do have an impact on others.
His selfless, and ultimate, sacrifice are the last proof of this, and naming Vaea Knight (with the pending confirmation of King Alistair, though) represents the final memento of all he has done throughout his life. We may add also that choices which have an impact could be also interpreted as a reference to us, as readers but also players of the game, making us sympathise even more with the late Ser Aaron.
We cannot say this story has a happy ending, despite the classic villainous plan of the Tevinter Magister Nenealeus has been spoiled and despite the making of a super-powered Red Lyrium imbued magekiller has been totally unmade. It is not a happy ending not just because of the bittersweet taste in our mouth for the death of Ser Aaron -which admittedly provides a sort of Gothic mood to the story, with the hero’s self sacrifice for a better good. It is again about the setting and the last page with the appearance of Solas.
The world of Thedas is collapsing: the Qunari are invading Tevinter and the other nations are apparently not helping, the residual Venatori are still plotting and there is much still unknown. In all this Solas, with the help of his elven spies network and his Eluvians, is keeping with his agenda of removing the Veil which separates Thedas from the Fade in order to restore a new-old world order.
De Filippis-Weir, as already stated, have managed to create a very good and original story with brand new characters yet keeping the macro-story of Thedas going.
They have showed great writing skills but also a deep knowledge and insight about this setting (and the characters such as Fenris), they may have interpreted some things here and there but also consistently with what has been done so far. They have kept the fans’ interest on despite the last Dragon Age game, at this date, is by now eight years old (which is like a century in IT terms somehow).
We are done with the published material but not with the analysis of Dragon Age.
In the next article we shall deal with the incoming series Dragon Age: Absolution, scheduled on Netflix for December 2023, but also with the next game Dragon Age: Dreadwolf which may be released in the second half of 2023 or the first of 2024. We shall analyse the trailers and provide rumours and hypothesises based on what has been done so far.
Further readings
Nunzio De Filippis and Christina Weir (story), Fernando Heinz Furukawa (art), Sachin Teng (covers), Dragon Age: Dark Fortress, Dark Horse (2020).
The story was released in digital on Dark Horse website in three monthly issues from March to May 2021, then it was published in a trade paperback in September 2021. It has been recently reprinted in hard cover and larger format in Dragon Age: Wraith of Tevinter (August 2022).
end of article 24
Biograph
FABIO CIARAMAGLIA
With an M.A. degree in English Literature, with a dissertation on Shakespeare and comics (2000) and a Ph.D. with a dissertation on Shakespeare and Italian TV (2004), I have always tried to deal with the complex relationship between literature and other media.
I have written for comics magazines, such as Fumo di China and Fumettomania (in its previous printed version), but also translated into Italian a couple of American comics for the publisher Magic Press and some poems. Meanwhile I have begun teaching English language at High School, at first in Rome and then, after 2015, in Trieste.
I have never lost the nerdy attitude even as a teacher, but since 2006 videogames have attracted me more and in some of them, maybe for a personal inclination, I have found several elements which are worth of being analysed, though before this year I had never dared approaching more seriously.
NOTE EXTRA
Le puntate precedenti di “DRAGON AGE dal videogame ai fumetti!“, dal più recente al primo (del 18 gennaio 2022):
Articolo del 26 ottobre 2022
Articolo del 11 ottobre 2022
Articolo del 26 settembre 2022
Articolo del 11 settembre 2022
https://www.fumettomaniafactory.net/dragon-age-lultima-serie-regolare-dark-horse/
Articolo del 26 agosto 2022
Articolo del 13 agosto 2022
Articolo del 5 agosto 2022
https://www.fumettomaniafactory.net/la-trama-di-dragon-age-inquisition-nuovi-protagonisti/
Articolo del 28 luglio 2022
Articolo del 22 luglio 2022
Articolo del 7 luglio 2022
https://www.fumettomaniafactory.net/lapproccio-a-dragon-age-inquisition-e-gli-antefatti-in-asunder/
Articolo del 28 giugno 2022
Articolo del 14 giugno 2022
Articolo del 1 giugno 2022
https://www.fumettomaniafactory.net/tra-maghi-e-templari-cassandra-e-i-seeker-of-truth/
Articolo del 17 maggio 2022
https://www.fumettomaniafactory.net/il-conflitto-maghi-templari-in-dragon-age-idw/
Articolo del 10 maggio 2022
Articolo del 19 aprile 2022
Articolo del 12 aprile 2022
https://www.fumettomaniafactory.net/il-passaggio-del-tempo-da-dragon-age-ii-a-the-silent-grove/
Articolo del 29 marzo 2022
Articolo del 15 marzo 2022
https://www.fumettomaniafactory.net/protagonisti-in-dragon-age-e-nei-fumetti/
Articolo dell’1 marzo 2022
https://www.fumettomaniafactory.net/il-setting-di-dragon-age/
Articolo del 15 febbraio 2022
https://www.fumettomaniafactory.net/bioware-da-dungeonsdragons-a-dragon-age/
Articolo dell’1 febbraio 2022
DRAGON AGE : I giochi di ruolo e i media (Role Playing Games and media)
Articolo del 18 gennaio 2022