
In attesa della seconda parte dell’incredibile storia dei prototipi MARVEL, che leggeremo a fine giugno, Dario Janese, si sofferma (questa settimana e la prossima) su un icona dell’Universo DC Comics: LANTERNA VERDE che il prossimo mese compie 80 anni di vita editoriale con un testo critico dal titolo: L’Universo la Vita e le Ragazze visti da GREEN LANTERN.
Questo articolo fa parte dello SPECIALE 80 ANNI DI LANTERNA VERDE, a cura di fumettomaniafactory.net e di glamazonia.it
Buona lettura, dunque, e se questo articolo vi piace condividetelo, grazie.
Mario Benenati, curatore di Fumettomania Web Magazine
Nota introduttiva per chi ci legge: questi articoli (estratti dal blog di Dario: “Lone Ranger, di storia critica del fumetto”) vengono ri-pubblicati, a distanza di oltre sette anni, nel nostro web magazine e completati con l’aggiunta di immagini.
da LONE RANGER, un BLOG DI STORIA CRITICA DEL FUMETTO
SPECIALE 80 ANNI DI
Noi di Fumettomania, stiamo festeggiando questa bella ricorrenza con uno DOPPIO SPECIALE 80 ANNI DI LANTERNA VERDE: qui sul nostro sito con quattro articoli di Dario e sul sito di archivio Glamazonia.it (con il quale siamo gemellati dal 2010) con la riproposta aggiornata di 5 articoli, nei quali si ripercorre la storia di Green Lantern, e se ne analizza alcuni aspetti interessanti, ma poco conosciuti, come i logo e il famoso giuramento delle Lanterne.
In tutto saranno nove articoli interessantissimi.
|_ La storia di Lanterna Verde e le edizioni italiane (su glamazonia.it)
|_ L’Universo, la Vita e le Ragazze visti da GREEN LANTERN – parte prima
|_ Il giuramento di Lanterna Verde (su glamazonia.it)
|_ L’Universo, la Vita e le Ragazze visti da GREEN LANTERN – parte seconda
|_ Le grandi novità di Lanterna Verde (su glamazonia.it)
|_ TEMPOSLITTA: GREEN LANTERN#76 (1970) e GREEN LANTERN #1 (1990)
|_ Logo Study: Green Lantern / parte prima (su glamazonia.it)
|_ Logo Study: Green Lantern /2 (su glamazonia.it)
L’Universo, la Vita e le Ragazze visti da GREEN LANTERN
(Articolo originario del 12.06.13)
Ottobre 1959
Il fumetto americano compie un passo fuori dal tunnel in cui è entrato nel 1954, quando la Caccia alle Streghe del Senatore McCarthy aveva rischiato di portare alla chiusura delle sue testate storiche, accusate di corrompere la gioventù trasmettendo immagini torbide e violente. In particolare, la DC Comics era sul banco degli imputati per gli aspetti scabrosi delle storie di Wonder Woman e di Batman, presunta lesbica e feticista l’una, scandalosi conviventi more uxorio l’altro.
Gli Editori si erano tutelati creando un istituto di autocensura, il Comics Code, il quale per 15 anni gravò come una cappa sui contenuti delle vicende, che videro la rimozione accurata dei riferimenti alle tematiche più adulte, riducendo di fatto molte collane a puerili riciclaggi di scazzottate con invasori alieni e agenti nemici, di solito comunisti, con un linguaggio irreale da film per ragazzi.
Questo sviluppo decretò rapidamente un crollo delle vendite che portò alla cancellazione di quasi tutte le serie, ad eccezione delle tre storiche SUPERMAN, BATMAN e WONDER WOMAN.
IL PASSAGGIO ALLA SILVER AGE
L’evento catalizzatore del cambiamento, così epocale da essere poi utilizzato da tutti per calendarizzare il trapasso dalla cosiddetta “Golden Age” alla “Silver Age“- la Rinascita dei Supereroi – fu la comparsa di un nuovo personaggio dal colore di fiamma e la velocità del fulmine, che erompeva dalla copertina del n.4 della rivista SHOWCASE , un’antologia di racconti a fumetti a tema fantascientifico.
Il suo nome era FLASH, un impiegato della polizia scientifica di nome Barry Allen, che investito da una folgore e da un bagno di sostanze chimiche acquista una rapidità sovrumana, che decide di mettere al servizio della giustizia.

In realtà FLASH era un caso di ripescaggio e revisione di un personaggio precedente, creato e presentato già nel 1940 e protagonista di 2-3 testate negli anni bellici e sino al 1951: si trattava di un ricercatore di nome Jay Garrick , che aveva acquisito poteri analoghi inalando per caso dell’acqua pesante (erano gli anni di auge della Bomba Atomica). Membro fondatore della cosiddetta SOCIETA’ DELLA GIUSTIZIA con altri eroi mascherati – con lui solo a volto scoperto – , aveva combattuto le Potenze dell’Asse e le quinte colonne nemiche su suolo americano sino alla progressiva estinzione dell’interesse del pubblico. Il nuovo Flash mantenne il colore dominante rosso e l’emblema giallo del fulmine e nient’altro, mentre nella finzione Barry li adottava proprio in omaggio a quello che ora diveniva solo un personaggio di una serie a fumetti, eroe preferito della sua adolescenza.
Il successo e il clamore suscitato da questo rilancio indussero la redazione DC a ritentare l’esperimento esattamente tre anni dopo, nel numero di Ottobre della stessa SHOWCASE, il 22.
IL DEBUTTO DEL NUOVO GREEN LANTERN
Sull’onda del riuscito esperimento, la DC affidò alla coppia composta dallo scrittore John Broome (che con Robert Kanigher e l’artista Carmine Infantino era già stato responsabile della creazione di Barry Allen) e al disegnatore Gil Kane la revisione di un’altra icona perduta degli anni ’40, un personaggio di nome LANTERNA VERDE lanciato nel Luglio ’40, sei mesi dopo il primo Flash. Alan Scott, un ingegnere che aveva rinvenuto un anello magico i cui poteri andavano periodicamente ricaricati da un’antica lanterna deposito di energia mistica verdognola, aveva scelto un costume verde e rosso per difendere le strade dal crimine e , poi, l’America dal nazifascismo insieme alla Società della Giustizia. Anche lui era scomparso nel ’51 insieme a un’intera generazione di supereroi, che avrebbero poi fornito la matrice concettuale dei celebri WATCHMEN dell’inglese Alan Moore nei tardi anni ’80.
L’unica direttiva editoriale agli autori era stata di dare vita a una serie del genere che attraeva più pubblico all’epoca, cioè la fantascienza. Gli ultimi anni avevano visto una serie di exploit cinematografici di titoli come
“La Guerra dei Mondi“, “L’Invasione degli Ultracorpi” e soprattutto “Il Pianeta Proibito“, enorme successo anche in termini di merchandising; il tema spaziale imperversava, dalla cronaca della corsa alla Nuova Frontiera tra USA e URSS al dilagare di letteratura popolare (quasi sempre scadente, ma illuminata dai lavori di nomi come Edmond Hamilton e Jack Williamson) le cui versioni digest erano i brevi racconti grafici della Atlas e della Charlton, STRANGE TALES e UNUSUAL TALES.
Gli eroi del momento erano gli astronauti, i piloti e gli esploratori: per cui il nuovo protagonista sarebbe stato tutte e tre le cose – un pilota collaudatore, professione che richiede assoluto sprezzo del pericolo – , che il destino avrebbe portato ad esplorare gli orizzonti dello spazio esterno.
HAL JORDAN MEMBRO DEL CORPO DELLE LANTERNE VERDI
E fu così che HAL JORDAN, intrepido navigatore delle Industrie Aeronautiche Ferris, nel Novembre 1959 si trovò ad ereditare da un alieno morente, Abin Sur, il ruolo di poliziotto interstellare e membro del Corpo delle Lanterne Verdi, un ordine para-militare di protettori dell’ordine e della pace in un cosmo centrato sul pianeta OA, patria degli enigmatici GUARDIANI DELL’UNIVERSO, razza primordiale dagli immensi poteri e fondatrice del Corpo stesso. Costoro sono gli autori della suddivisione dello spazio conosciuto in 3600 settori, ciascuno presidiato da una Lanterna Verde dotata di un “anello del potere”, in grado di rendere reali i costrutti mentali del suo portatore – il che ne fa, così è detto, l’arma più potente che possa esistere.
Il requisito basilare del membro del Corpo , oltre ad un altissimo profilo morale, è di avere una volontà incrollabile e priva di paura: ciò in quanto gli anelli incanalano e mobilitano la forza primigenia della Volontà, che vibra nel colore verde dello spettro della luce, ed è resa inefficace dall’ emozione della paura, che brilla invece nella fascia gialla dello spettro stesso.
Appartenere al Corpo è il più grande onore attribuibile ad un essere senziente. E nessun rappresentante della specie umana aveva mai intrapreso questo compito prima di Hal Jordan.
Fine parte 1 – continua
BREVE BIOGRAFIA
Dario Janese, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Da vari anni conduce un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.