“DOTTER OF HER FATHER’S EYES”, di Mary and Bryan Talbot, HA VINTO IL COSTA BOOK AWARD 2012

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Ripropongo questo post, perché lo scorso 29 gennaio a Londra si è celebrato una grande momento per il fumetto, per la nona arte.
Mario B.

Nella centenaria storia del fumetto, per la seconda volta una Graphic Novel è stata premiata in un concorso, ad appannaggio esclusivo dei libri di narrativa, della letteratura.
Nel 1982 era accaduto a Maus, il capolavoro di Art Spiegelman, che racconta la tragedia della shoah, ricevere il premio Pulitzer.

Quest’anno (2013) il premio della categoria Biography  del Costa Book Award è stato assegnato a  Dotter Of Her Father’s Eyes, di Mary and Bryan Talbot; la G.N. ha partecipato al premio principale del Costa Book of The Year, anch’esso assegnato il 29 gennaio alla scrittrice Hilary Mantel.


Di questo premio, e della scelta tra i candidati della graphic novel di Mary&Bryan Talbot , era stata data notizia sul quotidiano la Repubblica lo scorso 16 dicembre, ed io ho seguito da vicino lo svolgersi egli eventi grazie all’amicizia che mi  lega alla coppia di autori inglesi.
Sono doppiamente felice per loro anche perché, a suo tempo, ho presentato in anteprima (per l’Italia), alcune tavole di questo bel romanzo sul mio blog;  e nel prossimo numero di Fumettomania dedicato alle donne nei fumetti (diventato nel 2017 uno speciale interamente publicato su questo sito) avrò anche il piacere di presentare il work in progress di tre tavole dello stesso libro.

Bryan appena tornato da Londra, due giorni fa, mi ha inviato alcune foto della serata che pubblico con grade piacere.

Auguri a Mary e a Bryan per il loro lavoro, ci rivedremo nei prossimi mesi qui in Sicilia per festeggiare.
Mario Benenati

Mary&Bryan_Talbot_with_DJ_Taylor

Post del 7 febbraio 2012

La scorsa settimana a è stato pubblicato e presentato a Londra il nuovo libro disegnato dal pluripremiato autore inglese Bryan Talbot ( conosciuto per Luther Arkwright,  Nemesis, The Nazz, Sandman,The Tale of One Bad Rat, Neil Gaiman’s Teknophage, Alice in Sunderland, Grandville e tanti altre produzioni ), e scritto da sua moglie  Mary M. Talbot, scrittrice che ha già pubblicato 8 libri e che ora debutta anche nel mondo del fumetto.

In concomitanza con la pubblicazione di questo nuovo volume, che aspetto di vedere anche in Italia,  rivediamoci alcune tavole, scaricate direttemente SITO DELL’AUTRICE, iniziando con  quella in testa alla  hompage che è la tavola 37 tratta dal volume Dotter Of Her Father’s Eyes, e che rimarrà la “copertina” per tutto il mese di febbario 2012.

 

Inoltre vi consiglio QUESTO LINK, dove troverete un bel post con tanto di video di presentazione del libro, con l’esperto Paul Gravett ( giornalista, critico, scrittore di libri ed editore di riviste che si occupa di fumetti dal 1981) , insieme a Lee Harris. Ed ancora sul sito di Paul Gravett, trovate anche QUESTO POST.

Per chi vuole avere un contatto diretto con l’autrice Mary Talbot, inoltre, QUI c’è il link della sua pagina facebobok.

Ricordo infine che il sito di Bryan Talbot ( The official Bryan Talbot fanpage ) è invece questo : www.bryan-talbot.com

Dotter Of Her Father’s Eyes

Part personal history, part biography, Dotter of Her Father’s Eyes contrasts two coming of age narratives: that of Lucia, the daughter of James Joyce, and that of author Mary Talbot, daughter of the eminent Joycean scholar James S Atherton. Social expectations and gender politics, thwarted ambitions and personal tragedy are played out against two contrasting historical backgrounds, poignantly evoked by the atmospheric visual storytelling of award winning comic artist and graphic novel pioneer Bryan Talbot. Produced through an intense collaboration seldom seen between writers and artists, Dotter of Her Father’s Eyes is intelligent, funny and sad – a fine addition to the evolving genre of graphic memoir.

Mary adds, “I think what’s been most distinctive about this project is that I haven’t just completed a script and then passed it over to an artist. We’ve been able to work on the book together, with an intensive and ongoing creative interaction that’s usually missing from writer/artist collaborations.”

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