Mentre qui in Italia si resta a casa e le attività (lavorative e culturali) vanno a put…..ne, così come alcuni nostri progetti, ritornano sul nostro web magazine le Note a Grandville, precisamente quelle del quinto ed ultimo volume intitolato: “Grandville Force Majeure”, scritto e disegnato (come i precedenti) da Bryan Talbot. Anche questo volume è inedito per l’Italia.
Mario Benenati, ideatore dei progetti culturali di Fumettomania
P.S.: Le note di oggi sono tradotte ed adattate dal giovanissimo D.A., socio dell’associazione, studente universitario, ed appassionato di fumetti e fan di Bryan.
BENVENUTI NELLE NOTE DI GRANDVILLE,
di James Robertson e Bryan Talbot
James Robertson, che è il curatore del sito del sito ufficiale dedicato al pluripremiato autore britannico Bryan Talbot, ha iniziato a pubblicare le varie puntate di “Grandville Annotation” nell’estate del 2018 ed ha completato l’intera saga. Noi di Fumettomania abbiamo iniziato a farlo (nella versione in italiano), dal 16 novembre 2018 con blocchi di 4 puntata (ogni 14/15 giorni) nello stesso ordine degli articoli in lingua inglese; siamo arrivati al quinto ed ultimo blocco che ci accompagnerà fino a maggio.
Questo delle Note (Annotation) è per concezione simile a quello del volume DirectorsCut of Heart of Empire creato da Bryan e James Robertson: si tratta di un tentativo di rispondere all’eterna domanda “da dove prendi le tue idee?”, ed è un modo per presentarvi le influenze e le immagini che sono confluite nella creazione dei 5 libri in cui è stata pubblicata la saga di Grandville.
EDIZIONE ITALIANA
di Cesare Giombetti, Alberto Conte, D.A., Marcello Vaccari e Mario Benenati
Le note a Grandville: Force Majeure
PARTE PRIMA
a cura di D. A.
(articolo originario: http://www.bryan-talbot.com/grandvilledirectorscut/gfm-1.php )
Pagina 1
L’immagine di copertina è rimanda leggermente al poster di “Unforgiven”, uno dei miei (molti) film preferiti.
Poiché il termine legale “Force Majeure” non è utilizzato in Germania, la pubblicazione tedesca è stata rinominata Grandville Supreme.
Dopo aver affrontato altri ben delineati temi nella mia continuity di omaggi ai romanzi investigativi, come serial killer, teorie complottistiche a persone scomparse, in questo volume finale mi diletto con la faida fra gang, un omicidio premeditato e, nella storia originale anche un giallo.
Pagine 3-8
Tralasciando il fatto che il proprietario del luogo è un gambero antropomorfo, non ho idea da dove l’idea di creare un ristorante di pesce popolato da pesci sia venuta fuori. Un paio di volte nei libri di Grandville, ho mostrato animali che mangiano altri animali, sottolineando una dicotomia inerente la natura delle storie antropomorfiche portando la storia alla sua logica conclusione.
Pagina 5
Vignetta 1
Ero un po’ emozionato con il design del ristorante in stile Art Nouveau, in particolare le finestre a forma di guscio di cappa santa. Il pavimento di vetro con le carpe che nuotano sotto è basato su un ristorante che io e Mary abbiamo visitato in Chongqinq, in Cina, che realmente ha un pavimento come questo.
Ho disegnato il logo della cornucopia con i frutti di mare e il salmone che salta.
Ho immaginato che molte persone riconosceranno il quadro incorniciato in alto a destra che rappresenta “La Grande Onda di Kanagawa” di Hokusai (1760-1849), uno dei più famosi pezzi d’arte giapponese del mondo.
Avevo un libro di stampe di Hokusai nei primi anni 70 e un’immagine del suo Monte Fuji compare nel primo capitolo di “Le Avventure di Luther Akwright” (1978).
Vignette 2 e 3
E’ stato davvero difficile creare una versione antropomorfa di una faccia di aragosta e, esclusione fatta per gli occhi, le aragoste sono quanto più lontano dalla faccia umana si possa immaginare. Sono riuscito a realizzarla solo barando – ho fatto una bocca annerendo lo spazio in mezzo alla coppia delle loro mandibole inferiori.
Pagina 10
“Sia chiaro per il tasso: per lui morde”
Questa in realtà è una citazione da “Il Segno dei Quattro” di Sir Arthur Conan Doyle. Viene detto al Dottor Watson quando visita il serraglio posseduto da Mr Sherman, mandato da Holmes a prendere il cane segugio Toby.
Pagina 11
Vignetta 1
La scena è ambientata sul Lago Coniston nel Lake District (in Inghilterra). Sullo sfondo la montagna Coniston Old Man. La barca è ispirata allo yatch a vapore Gondola, che realmente traghetta le persone a Coniston.
Vignetta 2
Questo molo è ispirato da uno realmente esistente al Lago Coniston.
Pagina 12
In questa scena, il giovane LeBrock sta indossando un pullover Fair Isle, un modo di vestire molto popolare in Gran Bretagna dal 1920 fino ai tardi anni 50.
Vignetta 4
“Jimmy Riddle” è un vecchio slang inglese che significa “urinare”. Originariamente era famoso nel tardo diciannovesimo secolo e probabilmente ancora oggi esiste qualcuno che lo utilizza (poche persone oltre i 60 anni). Non l’ho sentito per decenni.
Pagina 15
Vignetta 1
“The Alpha”: The Alpha Inn è invece un pub in Bloomsbury, dove LeBrock vive, ma solo nella finzione. E’ il pub dove il tacchino contenente l’eponimo gioiello rubato è stato portato nella breve storia di Arthur Conan Doyle “L’Avventura del Carbonchio Blu”(1892).
Vignetta 4
“Dieci-settanta-uno”: 10-71 è un codice radio della polizia londinese per “avviso di fuoco/spari”.
Pagina 16
Vignetta 1
Questo è basato su una vecchia foto di Old Compton Street nel quartiere Soho di Londra (puoi vedere di più a pagina 9). Per un po’ di tempo intorno al 1980 ho fatto delle illustrazioni freelance per “DC Superheroes Monthly” e gli “annuals” di Superman e Batman pubblicati da Egmont, che una volta aveva uffici lì.
“Mitrailleuse cannone automatico”: ho inventato questo. Mitrailleuse in francese significa “mitragliatrice automatica”. L’originale fu inventata nel 1851, un predecessore della mitragliatrice Gatling.
Vignetta 2
“The Soho Nick”: “Nick”: slang inglese per “stazione di polizia”.
Pagina 17
Vignetta 4
Quello che LeBrock dice riguardo le piume di Kingfisher e del pappagallo è corretto.
Pagina 18
Vignetta 1
Stanley Cray (guardare le note dei gemelli Kray, Bête Noire, pagina 66) è il classico stereotipo del boss mafioso dell’East End. Speravo che alcuni lettori ascolteranno la voce del personaggio di Bob Hoskins da “The Long Good Friday” (1980) nel suo dialogo.
Come annotazione a parte, io creai la coppia di fratelli di nome Stanley and Eugene Kray in “Heart of Empire”.
Nel caso non lo sapeste, 3 stelle è il massimo grado sulla Guida Michelin per ristoranti.
Vignetta 5
“Sardina”: originariamente uno slang londinese per gangster, secondo l’ex-criminale Neil “Rasoio” Smith: “Qualcuno non troppo brillante. Le sardine sono pesci così stupidi che nuoteranno dritti nelle reti in branchi interi”.
Chaz (un’abbreviazione dal dialetto cockney) è disegnato come una sardina.
Pagina 19
Vignetta 1
“Les Temps: Fr. The Times.
Vignetta 2
DCI “Thicko” Stoatson è stato un personaggio fuori scena di Grandville a partire dal secondo volume. E’ la prima volta che lo incontriamo.
Vignetta 4
“Mi prendi in giro?”: “Prendere in giro” (ragging) origina dall’umiliazione rituale e dagli abusi subiti dagli studenti nelle scuole pubbliche inglesi. Per i cittadini non inglesi è importante sapere che le scuole pubbliche non sono completamente pubbliche, sono collegi privati estremamente costosi dove le classi superiori ricevono l’insegnamento. “Ragging” è usato in maniera generica qui (come fa Stoatson) per descrivere scherni e offese.
Vignetta 5
Eton: di nuovo, a beneficio dei lettori che non sono inglesi. Eton College è la scuola più prestigiosa del paese ed accetta solo ragazzi, quindi è davvero molto costoso e la scuola privilegiata dalle classi più altolocate.
19 Primi Ministri inglesi hanno ricevuto insegnamenti lì.
Pagina 20
Vignetta 1
Questa pagaia a vapore si basa su “The Wingfield Castle”(1934), ora un’esibizione permanente al museo di Hartlepool, che è a circa 20 minuti di macchina dalla nostra casa a Sunderland, N. E. England. Sotto sono inserite delle foto che ho usato come reference che scattai al museo Hartlepool’s Maritime Experience che ospita anche la HMS Trincomalee, una fregata a tre alberi salpata nel 1817.
Nel 2013, fui invitato ad una convention steampunk laggiù, dove, vestendo la mia camicia per gli eventi, ho inaugurato l’evento sparando un colpo di cannone.
Fine prima parte di nove
Le note proseguono la prossima settimana!
© Bryan Talbot and James Robertson 2009-19. All rights reserved.
Per gentile concessione di Bryan Talbot e James Robertson
Le note al quarto libro di Grandville:
Prima parte delle note di Grandville Nöel – pagine 1-20
Seconda parte delle note di Grandville Nöel – pagine 21-40
Terza parte delle note di Grandville Nöel – pagine 41-60
Quarta parte delle note di Grandville Nöel – pagine 61-95
Le note al terzo libro di Grandville:
Prima parte delle note di Grandville Bete-Noire – pagine 1-20
Seconda parte delle note di Grandville Bete-Noire – pagine 21-40
Terza parte delle note di Grandville Bete-Noire – pagine 41-60
Quarta ed ultima parte delle note di Grandville Bete-Noire – pagine 60-96
Le note al secondo libro Grandville:
prima parte delle note di Grandville Mon Amour – pagine da 1 a 20
seconda parte delle note di Grandville Mon Amour – pagine da 21 a 40
terza parte delle note di Grandville Mon Amour – pagine da 41 a 60
quarta ed ultima parte delle note di Grandville Mon Amour
Le note al primo libro Grandville:
prima parte delle note di Grandville – pagine da 1 a 20
seconda parte delle note di Grandville – pagine da 21 a 37
terza parte delle note di Grandville – pagine da 40 a 60
parte quarta delle note del primo libro – pagine 61 – 100
SOME IMPORTANT LINKS:
http://www.mary-talbot.co.uk (author’s website)
http://www.bryan-talbot.com/ (The Official Bryan Talbot fan page)
Le edizioni italiane dei primi due volumi di di Grandville, tra cui Mon Amour, sono acquistabili presso il sito di Comma 22, presso il sito Fumetto-online, su Amazon, e credo anche altrove, basta cercarli.
NOTE BIOGRAFICHE
Per leggere l’intera biografia di Bryan Talbot cliccare QUI
Recenti Articoli in questo sito, dedicati a Mary e a Bryan Talbot.
http://fumettomaniafactory.net/anche-fumettomania-e-contro-la-violenza-sulle-donne/
https://fumettomaniafactory.net/2012/10/06/grandiville-mon-amour-di-bryan-talbot/
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