Da “l’Uomo che Inventò il Fumetto” … ai Fantastici Quattro di Steve Ditkovich

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immagine disegnata da Hugo Pratt

Lone Ranger: Seconda stagione

La prima parte di questa nuova stagione è dedicata ai Pym Space (ovvero aneddoti e curiosità), scritti da Dario Janese, che furono un’evoluzione dei “Flashfacts”.
Vediamo chi sono i protagonisti di oggi: si comincia con Rodolphe Toppfer (Chi è costui? S chiederanno in molti), ed a seguire avremo il primo comprimario afroamericano in un fumetto mainstream, il primo GHOST RIDER e, per finire, un breve approfondimento sul Gran Maestro STEVE DITKO.
Buona lettura e se l’articolo vi piace condividetelo, grazie.

Mario Benenati, curatore di Fumettomania Web Magazine


“GIANT-SIZE” PYM SPACE: QUARTA PARTE

Da “l’Uomo che Inventò il Fumetto “…

(rassegna di brevi testi estrapolati da post su FB tra il 07 ottobre ed il 08 novembre 2016)

PYM SPACE 014:
L’UOMO CHE INVENTO’ IL FUMETTO E CHE NON AVETE MAI SENTITO NOMINARE

Rodolphe Toppfer era uno svizzero di Ginevra.
Era un insegnante di Storia dell’Arte che aveva dovuto rinunciare alla pittura per una malattia agli occhi.
Per diletto disegnava storielle accompagnate da un testo destinate ai suoi allievi. Uno dei suoi amici, uno scrittore tedesco “di qualche rilievo” di nome Goethe, lo convinse a pubblicarne una dal titolo “Monsieur Jabot“. Nell’introduzione di questa storia Toppfer scrisse questa premessa:

«Questo piccolo libro è di natura mista. È composto da una serie di disegni accompagnati da una o due righe di testo. I disegni senza testo avrebbero un significato oscuro. I testi senza disegno non avrebbero alcun significato».

Era il 1833.
Quattro anni dopo pubblicò “Monsieur Vieux Bois“, che nel 1842 venne poi edita negli Stati Uniti ritradotta “The Adventures of Obadiah Oldbuck“, vicenda per riquadri rettangolari ciascuno accompagnato da didascalie.

La sua idea era di un nuovo genere di narrazione semplificata, destinata all’infanzia, alla gioventù e alle classi popolari per promuoverne la crescita spirituale. Nel 1845 Toppfer fu il primo ad auspicare l’uso del tratto espressivo nella rappresentazione umana, per comunicare immediatamente il carattere e le intenzioni dei personaggi.
Toppfer morì l’anno dopo, senza poter vedere il successo europeo del proto-fumetto “Max und Moritz” di Busch che nel 1865 utilizzò il suo metodo per offrire al pubblico la celebre epopea didattica dei bambini terribili, poi passata nel successivo “Bibì e Bibò” di Dirck (1897).

Digitando il seguente link
http://www.openculture.com/2015/01/read-the-very-first-comic-book-the-adventures-of-obadiah-oldbuck-1837.html
potete accedere alla lettura di “Obadiah Oldbuck” nella sua interezza.

Ricordatevi, ogni tanto, di Rudolph Toppfer.


PYM SPACE 015:
I RACCONTI DELL’OSSERVATORE

Uatu, l’Osservatore del Marvel Universe, è apparso circa un anno prima della serie Corno dei Fantastici Quattro – dove debutta nel leggendario team-up di Steve Ditko e Jack Kirby di FANTASTIC FOUR 13, era il n.9 dei F4 Corno – e precisamente su EUREKA 35 del 15/7/1970.

In un inserto a colori (di quella rivista sempre della Corno), a centro albo viene infatti presentata la serie USA dei Racconti dall’Infinito nei quali l’Osservatore, sul modello dei ‘guest teller’ delle riviste fantasy/horror DC COMICS, introduce il remake esteso di una storia di fantascienza edita su AMAZING ADULT FANTASY #9 del 1962, e poi ripresa in appendice a SILVER SURFER #1 del 1968, visto il formato espanso voluto da Stan Lee e che fu parte delle cause dell’insuccesso della testata presso il grande pubblico.

Le Storie dell’Osservatore vennero pubblicate in coda alla serie TALES OF SUSPENSE, dedicata a Iron Man sino al numero 59 quando vennero soppiantate dall’ingresso trionfale in quella collana di Capitan America.

Uatu, l’Osservatore del Marvel Universe, è apparso su EUREKA 35 del 15/7/1970 circa un anno prima della serie Corno dei Fantastici Quattro.

PYM SPACE 016:
SCENE DI LOTTA SOCIALE IN MARVEL

Gabriel Jones è la figura storica meno famosa della Marvel delle origini!

Il primo comprimario afroamericano in un fumetto mainstream (c’erano stati protagonisti di colore, ma erano africani DOC e guerrieri leopardati come Lothar e Lion Man) nasce a metà 1963 per mano di Stan Lee che, come riferimento simbolico al movimento di emancipazione civile del popolo nero in America, lo volle col ruolo di trombettiere dell’avanzata alleata a fianco di Nick Fury in SERGEANT FURY AND HIS HOWLIN’ COMMANDOS.
La cosa era così inusuale che il colorista sul primo numero lo rese in rosa, nonostante il somatismo chiaramente differente, mandando l’Editor su tutte le furie.

Lui e Dum Dum Dugan furono i soli Howlers recuperati al seguito di Nick nella nuova testata spionistica del 1965 che Lee e Kirby, sulla scia del successo mondiale di 007, affiancarono a Dr. Strange dal n. 135 di STRANGE TALES in poi.

PYM SPACE HALLOWEEN SPECIAL:
IL PRIMO GHOST RIDER

Ghost Rider è un nome che viene da lontano: nasce come personaggio western addirittura nel 1949, sulle pagine dell’albo TIM HOLT delle Magazine Enterprises, e fu creato da Ray Krank e dalla futura icona Marvel Dick Ayers. Le sue erano storie di tipo horror virate verso un gusto di perversione e violenza, e la nascita del Comics Code le fermò nel 1955.

Dopo il decadere del copyright, Ayers mise il vecchio personaggio a disposizione del nuovo editore e dello scrittore Gary Friedrich, che se ne attribuirà disinvoltamente la paternità, eliminando il lato horror e limitandosi a un dark patinato.
GHOST RIDER uscirà di nuovo come titolo Marvel nel 1967, con scarsissimo successo.

Nel 1972, in risposta alla richiesta di Stan Lee a Roy Thomas di creare una serie di nuovi titoli gotico-soprannaturali, Friedrich passò il nome Ghost Rider ad un restyling del personaggio Golden Age di Bob Davis Blazing Skull (1941), confermando un’inclinazione allo ‘scippo creativo’ e facendone un demone motorizzato anziché un giustiziere a cavallo.

In modo quasi comico, lui e il disegnatore Mike Ploog si disputeranno per anni la paternità delle fiamme intorno al teschio di GR, già presenti nel design del ’41.

Il cavaliere western (chiamato Ghost Rider), invece, verrà prima riciclato nel 1974, sulla scia del successo del suo erede, con l’infelice nome di NIGHT RIDER – la popolare designazione dei seguaci del Ku Klux Klan negli Stati del Sud, molto imbarazzante per un vigilante incappucciato in costume bianco.

Poi, ribattezzato PHANTOM RIDER (i Rider erano finiti), verrà integrato nella continuity di GR creando una successione dinastica sovrannaturale tra gli spiriti di Carter e Hamilton Slade (l’idea del Precursore passerà anche nel primo CineMarvel), con un famoso team-up nel numero 50 della serie.

E pensare che tutto era iniziato 30 anni prima con una vecchia ballata country dal titolo “Ghost Riders in the Sky“……..

PYM SPACE 018:
PETER, TI PRESENTO GLI ZII

Steve Ditkovich non ha mai gettato via niente. Come nella Storia – e che altro è il Fumetto, se non un insieme di storie? – tutto torna, così il Mago Supremo Steve Ditko ha spesso ripreso layout e spunti disseminati qua e là nella sua sterminata carriera.


Ed ecco così che Zia May nasce in realtà nel 1957 sull’albo OUT OF THIS WORLD #6 della Charlton, e ritorna un pò ringiovanita ( già col suo nome definitivo in compagnia del marito Zio Ben), nella prova generale di STRANGE TALES #97 del Giugno 1962 – cioè 2 mesi prima dell’epocale AMAZING FANTASY #15, debutto assoluto dell’Uomo Ragno ma non di Peter Parker, già collaudato il mese prima in AMAZING FANTASY #14, col nome di… Tad Carter (“Man in the Sky“, di cui ho già detto più volte altrove).

… Ai Fantastici Quattro disegnati da Steve Ditko

PYM SPACE 019:
E SE… STEVE DITKO AVESSE DISEGNATO I FANTASTICI 4?

Il titolo è ingannevole: il Mago Supremo Marvel (che per Dario è STEVE DITKO, NdR) HA disegnato la Prima Famiglia della Marvel, e non soltanto nei brevi intermezzi di AMAZING SPIDERMAN #1 e #8. Ha disegnato, infatti, un intero episodio della serie Fantastic Four: il leggendario numero 13 dell’Aprile 1963, niente affatto soltanto
inchiostrando Kirby, ma producendo arte completa e finita sugli sketch di massima del Re (Jack kirby), che era alle prese con l’ingente mole di lavoro in scadenza che Lee gli scaricava.

Se la storia di per se è pedestre, tra le più approssimative di Lee, ha il pregio storico di introdurre l’Osservatore – che fu un concetto caro a S.L. quello dell’intelligenza aliena superiore ai limiti e alle meschinità umane, – che Kirby riciclò dal layout di un racconto da TALES OF SUSPENSE #35 (ultima foto).

Il maldestro villain Ivan Kragoff, genio sgarrupato comunista ed allevatore di scimmie dal carattere simile al suo (presente nella stessa storia), invece, non decollò mai come personaggio.

La prova di Ditko rimase unica ed affascinante per come il suo tratto fiabesco e cupo pervase la base a matita kirbiana; in quella fase di sviluppo ancora incerta e meno incisiva della sua (il Re come è noto dovette lavorare a lungo per arrivare a una definizione somatica dei personaggi, soprattutto la Cosa, di cui diede svariate interpretazioni successive), e l’apparizione dell’Osservatore con il contesto avveniristico e surreale della Zona Blu fu una chiara anticipazione dei reami onirici che l’artista avrebbe aperto di lì a pochi mesi sulla nuova serie del Dr. Strange.

4 – continua la prossima settimana


BREVE BIOGRAFIA

Dario Janese, torinese, 1964, sociologo e storico americanista, dall’infanzia cultore del Fantastico in tutte le sue forme espressive. Scrittore, saggista e curatore di laboratori letterari e di informazione civile, ha tenuto cicli di divulgazione dell’opera di Lovecraft, Ballard e Pasolini e di lettura storica delle Scritture. Da vari anni conduce un blog (Lone Ranger) di storia critica del fumetto e vari gruppi Facebook sulle espressioni del Fantastico nella cultura popolare.


NOTE EXTRA

Una precisazione, per chi ci legge:

TUTTI gli articoli sono estratti dalla pagina FB chiamata Lone Ranger (Appunti di Storia del Fumetto dalle Origini a Oggi. Disney, Marvel, DC, Bonelli e i grandi autori e personaggi indipendenti nell’Arte Grafica Sequenziale), e vengono ri-pubblicati, a distanza di oltre sei-cinque anni, nel nostro web magazine con alcune piccole modifiche, impaginati diversamente, e completati con l’aggiunta di immagini.

Gli altri articoli di Dario, che possono rientrare nella “famiglia” degli aneddoti e delle curiosità sono:

l’articolo del 02-11-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/arcinemici-fratelli-cattivi-e-genesi-curiose-delluniverso-marvel/

l’articolo del 26-10-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/pym-space-dai-mostri-giganti-della-atlas-a-carnage/

l’articolo del 17-10-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/pym-space-fatti-poco-noti-o-sorprendenti-inerenti-il-marvel-universe/

l’articolo del 10-10- 2020
https://www.fumettomaniafactory.net/disney-e-marvel-sviste-e-curiosita-a-confronto/

l’articolo del 03-10-2020 (prima puntata della seconda stagione di Lone ranger)
https://www.fumettomaniafactory.net/incredibile-ma-assurdo-alcun-aneddoti-e-curiosita-sui-supereroi-marvel-lone-ranger-stagione-2/

l’articolo del 17-08-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/flashfact-cose-che-vi-stupiranno-del-fumetto-parte-seconda/

l’articolo del 10-08-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/flashfact-cose-che-vi-stupiranno-del-fumetto/

l’Articolo 32° del 06-07-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/marvel-numero-speciale-forse-non-tutti-sanno-che/

e infine l’Articolo 29° dell’01-06-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/evento-zero-lincredibile-storia-dei-prototipi-marvel/