Nuvole di guerra, parte seconda: Da Capitan Ukraine a Iron Zelenskyy.

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Articolo n. 2000, per questo sito nato sulle ceneri della ProZine siciliana Fumettomania (1990-2012)!

E non poteva essere scelta migliore, di Damiano Gallinaro, scrittore, antropologo, collaboratore del mitico sito Glamazonia, negli anni 90, collaboratore e socio sostenitore di Fumettomania, per questa bellissima occasione.
Continua il viaggio di Damiano, tra i fumetti che raccontano la Guerra, nello specifico i tre anni di guerra in Ucraina, dopo l’articolo del 5 aprile. Oggi leggerete dei supereroi ucraini e scoprirete tante cose interessanti.

Breve premessa prima di iniziare a leggere l’articolo.
“L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata ufficialmente il 24 febbraio 2022 quando le forze armate russe hanno, di fatto, invaso il territorio ucraino compreso nelle due regioni di Donetsk e Luhansk, dove già dal 2014 in seguito agli eventi conosciuti come Euromaidan e all’annessione della Crimea, erano presenti militari provenienti dalle regioni russe limitrofe”.

Buona lettura,
Mario Benenati, responsabile di Fumettomania Magazine on line


NUVOLE IN GUERRA

Seconda parte: Da Capitan Ukraine a Iron Zelenskyy, un viaggio tra supereroi o presunti tali e nuovi patrioti.

di Damiano Gallinaro

Iron Zelenskyy

Bentornati amici ed eccoci alla seconda parte di questo viaggio nel cuore della guerra che, purtroppo, ancora insanguina il suolo ucraino. Nella prima parte del viaggio vi ho portato a scoprire alcune produzioni di carattere internazionale che hanno offerto ad alcuni autori e disegnatori ucraini a non solo, di interpretare a modo loro il dramma della guerra e ci eravamo lasciati nel finale con una sorta di frase ad effetto tipica di alcune produzioni supereroistiche Marvel degli anni sessanta e settanta: ” E se vi dicessi che esiste un Capitan Ukraine e un Iron Zelensky?

Se vi ho incuriosito come spero, vi sarete catapultati nel web alla ricerca di questi improbabili supereroi, ma se non l’avete fatto, allora ve li racconto io.

Iniziamo da Capitan Ukraine. Benefit book for the Ukranian Red Cross, pubblicato nel 2022 dalla Hexagon Comics, casa editrice che ha una storia abbastanza peculiare. Si tratta, infatti, di un syndacate di artisti italiani, francesi, e spagnoli che nel 2004, dopo il fallimento della Semic Comics, decisero di fondare una nuova casa editrice, che grazie all’acquisizione di ben 300 characters provenienti proprio dalla Semic ma anche dalla scomparsa Editions Lug, inizia la pubblicazione di materiale di repertorio e storie inedite fin dal 2006.

E proprio da questo calderone immenso di characters riemerge Capitan Ukraine la cui prima incarnazione risale al lontano 1963.

(foto 1)

Ma iniziamo dalla storia recente che apre il volume, sceneggiata da uno dei più grandi nomi della Hexagon Jean Marc Lofficier, sceneggiatore tra l’altro di alcune storie anche per la Marvel e DC Comics e che vede ai disegni il disegnatore Constanzo, su cui poco o nulla ho trovato sul web.

foto 2 - lo sceneggiatore Jean Marc Lofficier
foto 2 – lo sceneggiatore Jean Marc Lofficier

Ma chi è il Capitan Ukraine del 2022?

Prima di tutto è una lei, ed è una discendente del primo Capitan Ukraine, Ivan Karine e nella storia proposta sarà in team up con un altro storico carachter Hexagon, Guardian of Republic, una sorta di Capitan America francese, membro del supergruppo The Strangers.

La cover del disegnatore Costanzo è un chiaro tributo alla famosa copertina del primo numero di Capitan America di Simon&Kirby del marzo 1941.

foto 3 - Capitan Ukraine. Benefit book for the Ukranian Red Cross (2022)
foto 3Capitan Ukraine. Benefit book for the Ukranian Red Cross (2022)

La storia è ambientata a Parigi e vede la bella Nadiya Karine, discendente dei prodi guerrieri di Khortytsia, apparire nel cuore di Parigi per chiedere l’aiuto del possente Guardian of Republic. Nadiya che in modo rocambolesco è riuscita a viaggiare fino a Parigi da Kiev, ha intenzione di recuperare il leggendario cristallo di Koschei, custodito in un museo francese, per il quale, nel corso dei secoli, francesi e russi hanno spesso lottato insieme contro sanguinari nemici.

foto 4 - Captain Ukraine e Guardian of Republic.
foto 4 – Captain Ukraine e Guardian of Republic.

Nel 1812 Ivan Karine lasciò il pericoloso manufatto tra le sicure mani di Albert Saint Claire, ma ora è tempo che ritorni in Ucraina perché potrebbe rivelarsi un’arma vincente nella guerra contro i russi.

Il cristallo non è unico in realtà. Nel 1935, infatti, il padre di Nadiya ne trova un altro tra le montagne del Caucaso, e dopo averlo indossato in una cinta e recuperato l’elmetto di Khortytsia, che si tramanda da padre in figlio, prese le sembianze di un nuovo Capitan Ukraine si trova a combattere contro il male incarnato dall’imperante nazismo.

Ma Stalin non ama l’eroe e manda i due super uomini sovietici The Hammer and The Sickle a sconfiggerlo rubandogli la cintura. Nonostante la sconfitta però Ivan Karine è ancora vivo e riesce a tornare nel villaggio della sua famiglia, mentre contemporaneamente Stalin muore ucciso da un demone da lui stesso evocato.

Il secondo cristallo non venne più trovato ecco perché è, quindi, necessario “recuperare” il cristallo custodito nel museo francese. Ma mentre un pur titubante Guardian si decide ad aiutare Nadyia, ecco che alcuni sicari russi appaiono dal nulla pronti ad uccidere la combattente ucraina.

Il nemico è il mortale Chernobot, un robot dotato di un’arma di distruzione di massa elaborata a Chernobyl pochi giorni prima dell’esplosione. Il duo sembra dover soccombere ma come in ogni storia di supereroi arriva il colpo di scena. Guardian aveva già con sé il cristallo e voleva solo essere sicuro di consegnarlo nelle mani giuste. Tra un colpo e l’altro per Chernobot non c’è più speranza.

foto 5 - l'artista italiano Vincenzo Chiomenti
foto 5 – l’artista italiano Vincenzo Chiomenti

Il finale è quanto più scontato, Guardian augura a Nadyia buona fortuna nella lotta contro i russi, ma capitan Ukraine ci tiene a chiarire:” non sto combattendo contro la Russia, ci sono molti russi al nostro fianco ma sto combattendo contro un regime malvagio …”.

E quindi in volo verso Kiev … Glory to Ukraine (Slava Ukraini).

La seconda storia contenuta nell’album è la riproduzione anastatica della storia contenuta nel n.138 del 1963 della Rivista Rodeo in cui appare per la prima volta Ivan Karine il capostipite di tutte le incarnazioni di Capitan Ukraine, e vede ai disegni il grande artista italiano Vincenzo Chiomenti, classe 1930, collaboratore nel tempo del Vittorioso, l‘Intrepido e seppur per poco, delle edizioni Bonelli.

La serie è ambientata nel diciasettesimo secolo nelle terre allora, e in parte anche oggi, popolate da Russi, Tatari, Polacchi, Ucraini, ebrei, turchi, romani (rom) e Cosacchi. Vagamente ispirato al Michel Strogonoff di Giulio Verne, la serie è ambientata nella zona oggi tristemente nota di Zaporizhia.

foto 6 - Ivan Karine
foto 6Ivan Karine

Ivan Karine è un Kochevoy, un capitano che cerca di portare la giustizia e proteggere vedove e orfani. Ivan però è al tempo stesso un agente segreto dello Zar Pietro il Grande. Zaporizhia è da sempre terra di Cosacchi, e proprio un nerboruto cosacco è l’assistente di Karine unitamente al giovane e ingegnoso Pavlo Gavrile. Ivan stesso ha origini cosacche ed è nato lì dove secondo molti storici risiede il vero cuore della nazione ucraina, in quei luoghi dove si ergeva la fortezza dei cosacchi, The Sich, nella “terra aldilà delle rapide” tra il fiume Dnipro e il fiume Donetsk.

Se vi piace la storia e volete approfondire la storia dell’Ucraina dalla Rus fino ai giorni nostri vi consiglio due testi: La Storia militare della Guerra Russo-Ucraina. Volume primo (1917-2014) di due esperti di storia militare Mirko Campochiari e Giovanni Cecini, edito da Parabellum edizioni, e il libro dello storico ucraino Serhii Plokhi, Le Porte d’Europa, edito per l’Italia da Mondadori.

I 14 episodi della serie originale di Capitan Ukraine sono stati ristampati completamente in lingua francese dalla Hexagon Comics , mentre un secondo Ivan Karine, un discendente dell’originale, al servizio dello Zar Alessandro I (1777-1825), è apparso recentemente nella storia Guardian of the Republic/Zembla e ripresa nei flashback della prima storia dell’albo che stiamo recensendo, mentre combatte nel 1812 contro Koshei per il cristallo del potere.

foto 7 - Guardian of the Republic/Zembla
foto 7 – Guardian of the Republic/Zembla

Ma non finisce qui, un terzo (o un quarto) Ivan Karine, parte del supergruppo Freeshooters, opera in una terra parallela chiamata “Mosaic Earth“, in una storia che si vedrà in un prossimo numero della serie dedicata al supergruppo degli Strangers.

Conclude il volume uno sketchbook in cui troviamo anche la formazione di un supergruppo The Ukrainian Avengers, in cui però mi sembra di non vedere Super Iron Zelensky che invece è il protagonista della prossima storia che viaggia tra patriottismo, propaganda e intento sociale.

Il secondo albo che vi propongo non è precisamente un albo a fumetti, più una fiaba illustrata in cui ci sono eroi, principesse e orchi.

Ma non è una fiaba innocente, se mai innocenti sono davvero le fiabe, ma qualcosa che è al limite tra fantasia, realtà, patriottismo e propaganda, e che forse per la sua esagerazione arriva a sfiorare quasi il ridicolo.

Super Iron Zelenskyy and the Nation of Superheroes against the Orcs” è già al titolo un manifesto.

foto 8 - Super Iron Zelenskyy and the Nation of Superheroes against the Orcs
foto 8Super Iron Zelenskyy and the Nation of Superheroes against the Orcs

Iniziamo dai colori prevalenti il giallo e il blu, i colori della bandiera ucraina, Iron Zelenskyy e i suoi pards già in copertina sfoggiano un’aria marziale, pronti a affrontare i pericoli che vengono da Est, dal paese degli Orchi.

Il paese di Dreamland, un gioiello di bellezze naturalistiche, culturali, scientifiche e tecnologiche è governato da un giovane uomo chiamato Vova, un ragazzo venuto dal popolo che dopo aver ridicolizzato i potenti del paese, diviene in modo incredibile … Presidente. Al suo fianco la bellissima Yelena.

Ma il lavoro di Vova per portare il paese sempre più verso il progresso è minacciato dai vicini del paese di Orkostan, popolato da truci Orchi capeggiati dal malvagio Hutin, che non ha mai fatto nulla per il suo popolo e ora sta per muovere una guerra per gelosia e rabbia.

foto 9 - Iron Zelenskyy
foto 9Iron Zelenskyy

L’invasione ha inizio ma il sempre placido Vova non può che chiedere al suo popolo di difendere la Patria, ma ogni patria ha bisogno dei suoi eroi e in questo caso di … Supereroi.

E così nelle pagine successive ecco arrivare un altro eroe, il verde Valera, che inevitabilmente tanto ricorda Hulk, che altri non sarebbe nella finzione che il Generale Zaluzhnyy, uno degli uomini forti di Zelelenskyy nella realtà prima rimosso da Zelensky e da qualche settimana di nuovo nei ranghi.

foto 10 - il verde Valera
foto 10 – il verde Valera

Ma non c’è solo la forza bruta, è necessario un Angelo a difesa di Kyiv, e allora ecco arrivare con i suoi colori soft Guardian Angel of Dreamland, mentre Vova continua la sua progressiva trasformazione in Iron Zelensky e la bella Yelena diviene … Super Yelena.

foto 11 - Super Yelena.
foto 11 – Super Yelena.

E gli abitanti di Dreamland? Eccoli trasformati in ambigui Batman che sembrano provenire dalle pagine di Batman: Metal.

La guerra inizia, il leader degli Orchi avanza senza paura, sicuro della vittoria, ma Iron Zeleskyy c’è e addirittura con l’aiuto dei suoi pards arriva fino nel cuore di Mosca, al Cremlino, mettendo a ferro e fuoco Orkostan.

foto 12 - il malvagio Hutin
foto 12 – il malvagio Hutin

Questa la storia e le immagini … a voi il giudizio di valore.

L’autore di questo opinabile lavoro è Yevhen Kot, attore, art designer, scrittore e blogger, e quanto meno il lavoro ha una finalità umanitaria, visto che, anche in questo caso, i fondi andranno ad una Onlus che opera a favore degli orfani di guerra.

foto 13 - Yevhen Kot, attore, art designer, scrittore e blogger,
foto 13 – Yevhen Kot, attore, art designer, scrittore e blogger,

Concludiamo con l’analisi di due altri lavori autoprodotti da autori ucraini.

Brother in Arms. Stop Russian Aggression n.1, ci porta il punto di vista interno dei primi giorni dell’invasione, e i tentativi di organizzazione di una resistenza popolare.

foto 14 - Brother in Arms. Stop Russian Aggression n.1,
foto 14Brother in Arms. Stop Russian Aggression n.1,
foto 15 - l'artista Tallaida Roselvain
foto 15 – l’artista Tallaida Roselvain

Questo fumetto militare è basato, infatti, su eventi reali. Racconta la storia dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, di coloro che fanno di tutto per avvicinare la vittoria dell’Ucraina in guerra. Narra di soldati e ufficiali ucraini che sacrificano la propria vita, di persone comuni che donano i propri risparmi all’esercito ucraino, di volontari che hanno deciso di dedicare la propria vita ad aiutare gli altri.

I disegni sono stati realizzati da una giovane artista della città di Izyum, Tallaida Roselvain.

Durante i bombardamenti russi, un proiettile di artiglieria colpì la sua casa, la disegnatrice perse tutto, la casa, la famiglia ma nonostante le ferite, riuscì a evacuare prima che la città venisse occupata dalle truppe russe. Il fumetto è un modo per esorcizzare le paure e il dolore per la perdita.

foto 16 - retrocopertina dedicata alla Fondazione di Beneficenza Brothers in Arms,
foto 16 – retrocopertina dell’albo dedicata alla Fondazione di Beneficenza Brothers in Arms,

L’albo racconta anche la storia della Fondazione di Beneficenza Brothers in Arms, fondata da due fratelli Volodymyr e Andrii Shvets che ha finanziato la creazione di questo fumetto. La Fondazione Brothers in Arms assiste i combattenti delle Forze Armate ucraine con la fornitura di equipaggiamento speciale e veicoli, nonché supporto finanziario ai rifugiati che si trovano in gravi difficoltà. Acquistando il fumetto, quindi aiuterai questa onlus nel suo lavoro.

L’ultimo lavoro è Fury da un’idea di Oleksii Zolotov , sceneggiatura di Yuliia Khmilevska e disegni di Vlada Fedchenko, il primo progetto di futurecomics Team, e ci riporta nella regione di Zaporizhia nell’immaginario villaggio di Osonnia (traducendo liberamente, “area illuminata e riscaldata dal sole”) trasformato in un nuovo Sich Cosacco.

foto 17 - Fury da un'idea di Oleksii Zolotov , sceneggiatura di Yuliia Khmilevska e disegni di Vlada Fedchenko,
foto 17 – Fury da un’idea di Oleksii Zolotov , sceneggiatura di Yuliia Khmilevska e disegni di Vlada Fedchenko,

A seguito dell’invasione, il villaggio di Osonnia è completamente isolato, non c’è alimentazione elettrica, non c’è internet, e neanche l’acqua arriva con continuità. Gradualmente il tempo sembra tornare indietro, e ci ritroviamo in una sorta di nuovo medioevo, dove il centro della vita diviene la Biblioteca e il villaggio somiglia sempre di più ad un Sich Cosacco, di cui già abbiamo accennato in precedenza.

La storia di resistenza contro il nemico russo alle porte, ruota intorno alla figura di tre ragazzi, Vyatoslav che ha i poteri della divinazione, perché un suo antenato era un Kharacternik , un uomo con poteri straordinari, Vlasa che sviluppa fin da bambina poteri vicini alla stregoneria e che ci accompagna sempre con un corvo dal nome Charo, e Ivan che è, invece, una sorta di genio dell’elettronica.

Il Consiglio del villaggio si riunisce, c’è da difendere il ponte sul fiume Dnipro e di conseguenza evitare l’avanzata dei russi verso Kyiv. Ma ecco arrivare i Russi, come al solito raffigurati come dei “semi orchi” che minacciano i residenti di Osonna, hanno una notte di tempo per arrendersi.

Ma la resa non è un’opzione così Vlasa, ormai divenuta “La Strega”, Vyatoslav ora divenuto “Il Cosacco”, e Ivan, capeggiano la rivolta riuscendo a battere i più forti ma meno furbi Russi.

Restano da segnalare alcune pagine di fumetti satirici che hanno giocato con l’immagine dei protagonisti in guerra e che mi riservo magari in futuro di approfondire in un eventuale speciale sulla figura di Zelensky.

foto 18

Spesso il fumetto racconta con il suo linguaggio immediato storie che difficilmente le sole parole riuscirebbero a rendere, e lo vedremo nell’ultimo capitolo di questo approfondimento dove analizzeremo alcune produzioni italiane e qualche opera non strettamente italiana ma che è pervenuta a noi in traduzione.

Buone letture.


NOTE A MARGINE:

i fumetti che raccontano la Guerra, nello specifico i tre anni di guerra in Ucraina.

PRIMA PUNTATA, 5 APRILE


Damiano Gallinaro Breve biografia

Antropologo è socio e ricercatore per l’Associazione Nazionale Professionale Italiana Antropologi (ANPIA). Nel 1996 si laurea in Giurisprudenza e  nel 2004 in Teorie e Pratiche dell’Antropologia. Nel 2011, dopo un percorso di ricerca di tre anni ottiene un PhD in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Da sempre appassionato di fumetti ha collaborato alla rivista Glamazonia e nelle sue pause dal lavoro di ricerca antropologica si diletta nello scrivere storie che spera un giorno possano diventare fumetti. E’ sempre più convinto che da grandi poteri nascano grandi responsabilità.

Sotto trovate il link per accedere la suo nuovo sito

https://www.damianogallinaro.it/



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