Filippo Marzo chiacchiera oggi con un’altra leggenda dei Comics USA: Tom DeFalco, che negli anni 80 fu scrittore di Spider-Man, Thor: Thunderstrike, dei Fantastici Quattro, della mini-serie Machine Man , ed Editor-in-Chief per la Marvel Comics dal 1987 al 1994.
Buona lettura
Mario Benenati, curatore di Fumettomania Web Magazine
DIRETTAMENTE DAL NOSTRO INVIATO A MONTERREY (MESSICO),
PRESENTIAMO:
Quattro chiacchiere con
di Filippo Marzo e Vanessa Molina
FILIPPO MARZO: Salve a tutti amici di Comics Reporter e Fumettomania, l’ospite di oggi è il leggendario Tom DeFalco, scrittore di Spider-Man, Thor: Thunderstrike, dei Fantastici Quattro, della mini-serie Machine Man , che ricordiamo molto bene in italia (pubblicata la prima volta dalla Play Press, NdR), ma soprattutto noto per il suo ruolo da Editor-in-Chief per la Marvel Comics dal 1987 al 1994.
Benvenuto Tom.
TOM DeFALCO: Grazie mille per avermi invitato.
FM: La prima domanda te la propone Crisis in Comics e ci chiede se puoi parlarci della tua collaborazione su Amazing Spider-Man e Thor: Thunderstrike, con l’artista Ron Frenz.
TDF: La mia esperienza con Ron Frenz è stata fantastica. Ron e io ci siamo incontrati e conosciuti molti anni fa ad una fiera del fumetto. Siamo andati a cena fuori, eravamo un gruppo di creativi; appena siamo usciti dalla cena Ron e io abbiamo cominciato a parlare ed ho capito che a tutti e due piaceva lo stesso genere di fumetti. Un paio di anni dopo l’editor di Spider-Man mi ha chiesto di realizzare un fill-in per Roger stern, ho pensato che John Romita jr lo stesse disegnando…lui dice: no, è Ron Frenz, lo conosci? io rispondo: <<sì, Ron è un ragazzo fantastico ci siamo conosciuti una volta e ci siamo divertiti molto insieme, quindi sarà fantastico>>, e così Ron e io abbiamo iniziato a lavorare insieme e non mi rendevo conto di quanto fosse bravo, sai; secondo la mia modesta opinione Ron Frenz è forse uno dei migliori narratori visivi di questo settore che io abbia mai visto. Lui pensa a ogni cosa, e mi riferisco al disegno e alla narrazione, sia la storia che l’aspetto grafico, perché per quanto lo riguarda, la storia è la storia, colei che comanda, e Ron ed io abbiamo cominciato a lavorare insieme e abbiamo iniziato a tirar fuori le idee e solo adesso posso dirti che quando riguardo le nostre storie, quelle realizzate insieme, tutte le buone idee erano di Ron e quelle cattive erano le mie.
FM: Marco Grande ti chiede: “Tom quando hai iniziato a scrivere Amazing Spider-Man sapevi che Roger Stern aveva già deciso che Hobgoblin doveva essere Kingsley?”
TDF: No, al principio Roger, non voleva farne un mistero e gli ho detto di non creare un “enigma” come con il Green Goblin originale, e lui ci ha pensato e ha detto ok, ma non ti dirò chi è, lo terrò segreto… ho risposto: va bene. Ero l’editor in quel periodo, ho detto: << ok ma ho un po’ di esperienza con i misteri, quindi avrò una lista di controllo e ogni volta che qualcuno verrà eliminato, con una crocetta verrà cancellato dalla lista, e quando avrai deciso di chi si tratta, io deciderò se va bene oppure no>>. Fu così che andò…
FM: Sempre dal pubblico, Kris Machaud ti chiede: “ Sei stato tu a decidere che il costume nero sarebbe stato un cattivo, se si lo avevi deciso dall’inizio?”
TDF: Non sapevo che sarebbe diventato un personaggio malvagio. Quando é stato introdotto il costume nero, è stato più o meno quando ho preso il controllo di Amazing Spider-Man. Mi ricordo che andai da Jim Shooter e gli dissi: “Hey questo costume nero ha tutti i tipi di poteri speciali, ma come funzionano?” Lui si é girato verso di me e ha detto: “hai la libertà di inventarti qualsiasi cosa” e allora che decisi che il costume nero fosse un simbionte. Che fondamentalmente fosse una forma di vita aliena che si fosse attaccata a Peter Parker. Ho sempre pensato a questa ipotesi, perché si era legato a Peter in un certo senso, con amore quasi, ma Peter lo aveva rifiutato. Quindi odiava Peter. Dunque i nostri parametri di bene o male realmente non si applicarono con lui, perciò non l’ho mai pensato come un’entità malvagia. Dave Michelinie in seguito riprese il concetto e collegò il simbionte con Eddie Brock e co-crearono Venom insieme a Todd McFarlane, ho pensato che fosse semplicemente un’idea geniale e do tutto il merito del successo di Venom a loro due, perché non ero così intelligente per poterlo creare da solo.
FM: Tom, cosa ti proponevi di fare quando sei diventato Editor-in-Chief della Marvel? Pensi di esserci riuscito? Questa è la domanda di Maurizio Clausi.
TDF: Quando sono diventato capo redattore i miei obiettivi erano collegati ai freelance, l’unica meta che avevo in mente e ho lottato con i piani alti per ottenerla. Quello che ho sempre voluto era far sì che i creativi venissero pagati per le licenze straniere, ogni volta che i fumetti venivano stampati in un altro paese la Marvel, non pagava in più gli scrittori, artisti e inchiostratori, e ho sempre pensato che non era giusto, e ricordo che… credo che sia successo il giorno dopo essere diventato capo redattore, sono andato da Mark Gruenwald e gli ho detto: <<pagheremo i ragazzi per i diritti di pubblicazione all’estero>>. Questo era il mio primo obiettivo, e ho provato per sette anni a far si che ciò accadesse e ho fallito miseramente, molte volte, ricordo quando ero capo redattore e penso che sia stato un fallimento.
FM: Fabio Butera chiede: “Quanto hai contribuito alla creazione del Nuovo Universo?”
TDF: L’idea del Nuovo Universo è nata da Jim Shooter, voleva creare un universo che fosse vicino al mondo che vediamo al di fuori della finestra, aveva molte regole, niente alieni, niente tecnologia avanzata, cercava dei dialoghi molto più realistici, penso che era un’idea rivoluzionaria all’epoca, e non credo che il mercato fosse pronto a questo…Qualche anno dopo Jim passò alla Valiant Comics ed essenzialmente ha portato il Nuovo Universo con sé alla Valiant. Se guardi i personaggi, quasi la maggior parte di loro sono una copia di quelli del nuovo universo…Penso che un paio di anni dopo avrebbe potuto funzionare meglio l’idea. Quando abbiamo lanciato il nuovo universo non penso che i creativi o il mercato fossero pronti in quel momento.
FM: Un tuo lavoro che ha avuto parecchio successo in italia è stata la mini-serie Machine Man, scritta da te e illustrata da Herb Trimpe e da Barry Windsor Smith, puoi parlarci di come sia nato quel progetto?
TDF: Machine Man ha un posto molto speciale nel mio cuore, il primo titolo della Marvel che ho scritto con regolarità è stato The Machine Man, quello creato da Jack Kirby e dopo curato da Steve Ditko, l’abbiamo scritto insieme a Marv Wolfman. giá conoscevo Marv, che ha avuto l’onore di lavorare con Steve Ditko, penso per cinque numeri circa, per questo ho sempre amato il personaggio. Il fumetto non vendeva, quindi venne chiuso.
Un paio di anni dopo, stavo parlando con Larry Hama, una delle persone più creative che ci sia nell’industria del fumetto, un vero genio, un grande artista e un grande scrittore.
Larry ed io, ci scambiavamo delle idee e Larry disse: <<lavoriamo insieme su qualcosa?>> Io risposi: <<sai, vorrei lavorare con Herb Trimpe>> e lui ha detto: <<Il personaggio con cui vuoi lavorare?>> <<…Non so… forse è il momento di tornare su Machine Man>>, e continuo dicendo: <<non facciamolo nella stessa maniera di prima, stavolta dobbiamo fare qualcosa di nuovo>>. Rispose che andava bene. Ho chiamato Herb e gli ho detto: <<Hey Herb, vuoi lavorare su Machine Man?>> E lui rispose: <<Non ho mai sentito parlare di questo personaggio. chi é Machine Man? É un personaggio sul quale avevo già scritto. >> Io e Herb eravamo buoni amici, e Herb disse: <<se tu lo scriverai, ci sto>>. Gli chiesi se voleva sapere qualcosa riguardo il personaggio, e mi rispose di no, che andava bene cosí… Gli dissi che volevo fare qualcosa di folle con il personaggio…lui rispose: <<piú folle è e meglio è per me>>. Era una sfida, e dopo iniziai a pensare come potevamo cominciare questa storia per renderla speciale e ricordo l’ultima scena di Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta, ricordi le casse?…
Ho immaginato cosa sarebbe successo se qualcuno trovasse una cassa con dentro Machine Man.
Dopo la storia è cominciata a fluire. Ho telefonato a Herb, e ho cominciato a raccontargli le mie idee e lui mi diceva le sue, ci siamo divertiti. Herb ed io abbiamo completato il primo numero e abbiamo cominciato a lavorare al secondo numero. Barry Windsor Smith é un amico di Herb, e una volta Barry venne a casa sua, vide le pagine e disse: <<aspettate un attimo…che spettacolo! è una cosa pazzesca>>, e Herb: <<sto lavorando a questo progetto insieme a Tom>>. Barry chiese: <<chi lo inchiostrerà?>> Herb, rispose: <<forse lo inchiostrerò io>>. Barry vide le pagine e disse: <<perché non lo fate fare a me? >> Quindi Barry andò via e Herb chiamò Larry Hama, e gli chiese: <<Barry Smith potrebbe inchiostrare Machine Man?>> Larry Hama esclamò:<<Aspetta un attimo, parli del vero Barry Smith?>>
E’ stato così, il come ed il quando Barry si è unito a noi, durante quella festa. Larry, Barry, Herb ed io, tutti e quattro ci divertivamo molto, perché continuamente creavamo cose pazzesche. E ricordo che alla fine del…non ricordo quale numero (Machine Man numero 2 Ndr), però era uno di questi, dissi: <<sapete, mi tengo questo personaggio dal nome Arno Stark, lui sarà l’Iron Man del 2020 deve essere un personaggio cattivo>>, e Herb mi chiese: <<come farai per far si che Iron Man sembri un cattivo?>> Io gli risposi: <<Non lo so questo é un tuo problema>>. E’ stato molto divertente. Eravamo quattro “simpaticoni” che si divertivano molto.
FM: Tom ti ringraziamo per le tue risposte, grazie mille per la tua disponibilità.
TDF: Grazie, grazie mille, è stato molto bello, ho ricordato molte cose del passato, vi ringrazio moltissimo.
BIOGRAFIA DI TOM DeFALCO
Tom DeFalco è entrato alla fine degli anni 70 a far parte della Marvel Comics, con la quale trascorrerà i successivi vent’anni della sua carriera. DeFalco ha scritto brevemente per la DC Comics alla fine degli anni 70. Ha scritto diverse storie di Jimmy Olsen e Lois Lane per la serie dal titolo Superman Family ; il capitolo finale di Starfire (ottobre-novembre 1977); e una storia di Caino in House of Mystery n. 258 (maggio-giugno 1978). Successivamente , DeFalco è tornato alla Marvel , dove ha scritto due numeri in The Avengers e gli ultimi cinque numeri di Machine Man più un numero Marvel Team- Up con Machine Man, prima di pubblicare Dazzler nel marzo 1981.
In seguito ha scritto una mini serie con protagonista Machine Man nel 1984, con gli artisti Herb Trimpe e Barry Windsor-Smith . DeFalco è stato l’autore principale della serie Dazzler e in seguito è diventato uno degli autori di Spiderman . Mentre scriveva Dazzler , ha scritto alcuni numeri di Marvel Team- Up, prima che Dennis O’Neil assumesse la carica di editore di quel titolo, oltre ad assumere compiti editoriali per Ghost Rider , What If …? e titoli di Spiderman , che ha curato per tutti gli anni 80.
Nell’agosto 1983, DeFalco ha scritto i primi quattro numeri della terza serie di Red Sonja e dopo aver delegato i suoi compiti editoriali su Spiderman a Danny Fingeroth , ha sostituito Roger Stern, come autore di The Amazing Spider- Man . I due hanno collaborato per i crossover di Guerre Segrete. DeFalco introdotto su Spiderman il costume nero sulle pagine di The Amazing Spider- Man . Dopo aver scritto due numeri di Fantastici Quattro , insieme a Roger Stern , un titolo che avrebbe riscritto tra il 1991 e il 1996, DeFalco ha scritto Thor.
DeFalco è diventato il decimo caporedattore della Marvel il 15 aprile 1987. Ha prestato servizio dal 1987 al 1994, diventando una delle persone con la più lunga esperienza in quella posizione. Gli unici Editor in Chief con più anni di servizio di lui sono stati Stan Lee (1941-1942, 1944-1972), Jim Shooter (1978-1987) e Joe Quesada (2000-2011). Durante il suo periodo come Editor in Chief, DeFalco ha continuato a scrivere, The Migthy Thor, ha creato i New Warriors , e con l’artista Ron Frenz la serie Thunderstrike e ancora I Fantastici Quattro. Negli ultimi anni tra le altre cose ha scritto la serie Riverdale per la Archie Comics.
NOTE EXTRA
IL VIDEO DELL’INTERVISTA a TOM DE FALCO
In inglese con i sottotitoli in italiano
Nel caso non appaia l’anteprima del video ecco il link da digitare e/o cliccare per vederlo sul canale YouTube di Comics Reporter.
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Filippo Marzo nasce nel 1975, grande appassionato fin da piccolo di cartoni animati e fumetti, da Topolino a Sturmtruppen fino a Beetle Bailey. Crescendo i suoi gusti si spostano verso i super eroi e il connubio durerà per moltissimi anni.
Collaboratore con fanzine locali, diverse fan page e siti con contenuti cinematografici, visto che il cinema è un’altra sua passione. Piccolo collezionista di opere originali è curatore di due mostre di sketchbook di disegnatori di comics negli anni ’90, sposta ancora una volta i suoi interessi verso il fumetto maturo e dai contenuti artistici sopraffini, con un occhio di riguardo alle case editrici indipendenti, come Eclipse, Tundra, Fantagraphics e Dark Horse.
Fan delle opere di Bill Sienkiewicz, Mike Mignola e John Byrne.
Da qualche anno reporter e corrispondente dall’estero per quanto riguarda Comic Convention che hanno luogo in Messico e negli Stati Uniti.
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