COMICS TRIBUTE 28 – PHANTOM, L’UOMO MASCHERATO

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Phantom è stato uno dei primi “eroi” mascherati della nona arte, nato nel formato striscia ha avuto delle versioni comic books. In italia è conosciuto come L’uomo Mascherato ed ha avuto un buon successo ed un buon seguito fino agli anni ’60. 
M.B. (28-07-2016)

Phantom, un eroe dietro la maschera

di Carlo Scaringi

(riproposta. prima pubblicazione 19-02-2011)

ct02_11_Copertina di un albo italina di L'Uomo mascherato (phantom)

I personaggi dei fumetti non hanno età: nascono già grandi, come Tex e tanti altri, oppure sono dei bambini cresciuti, come Charlie Brown e compagni. Talvolta muoiono, come Superman, ucciso temporaneamente da autori ed editori in cerca di un facile rilancio, oppure scompaiono con la morte del loro autore, come è avvenuto per i PeanutsValentina. Un personaggio senza età è senz’altro Phantom, conosciuto in Italia come l’Uomo Mascherato: è immortale come vuole un’antica leggenda che risale al Cinquecento – al 1525 oppure al 1536, secondo varie versioni – quando il giovane Sir Christopher Standish, in viaggio col padre nel golfo del Bengala, aveva visto i pirati Singh assalire il loro vascello e uccidere tutti, lasciandolo unico superstite in balia delle onde. In seguito avrebbe giurato sul corpo del padre di dedicare tutta la sua vita alla lotta contro i pirati, gli assassini, i criminali di ogni genere. Per mantenere la promessa , il giovane Standish è diventato un giustiziere mascherato, che vive nella giungla insieme ai suoi amici pigmei che lo hanno subito chiamato Phantom o l’Ombra che cammina.
In Italia il personaggio – creato il 17 febbraio 1936 dallo scrittore Lee Falk e disegnato all’inizio da Ray Moore – è apparso quasi subito sull’Avventuroso, sul numero 101 del 13 settembre. Ma con un altro nome, perchè Mario Nerbini (editore storico del fumetto anni Trenta) quando vide le prime tavole arrivate dall’America esclamò con chiaro accento fiorentino: “Ma gli è ‘n ‘omo mascherato!”. Fu un colpo di genio, perché il nome Phantom, il fantasma, evocava scenari lugubri, nebbiosi, inquietanti, mentre l’Uomo Mascherato poteva ricordare altri eroi della letteratura d’avventura.
Il successo, anche in Italia, fu notevole e immediato, soprattutto per le prime storie che contenevano tutti gli ingredienti dell’avventura più classica, con gli scontri tra Phantom e i pirati Singh, con la battaglia contro la banda aerea formata tutta da donne, abili a pilotare, combattere e magari amare (con Phantom conteso tra la Baronessa che guidava la squadriglia e Sala, pentita dei suoi errori) oppure spostarsi dalla giungla fino a Londra sulle tracce del piccolo Toma, un ragazzo inglese rapito dagli indigeni. In queste e altre vicende Phantom – grazie alla bravura degli autori – dà il meglio di sé, mostrando il lato migliore di un Terzo Mondo non ancora saccheggiato dal capitalismo occidentale o invaso da frotte di turisti in viaggio low cost.
Lo scenario delle avventure di Phantom è un mondo incontaminato, con il tam-tam che serve per trasmettere le notizie e con i pigmei che combattono ancora con frecce avvelenate. In questo mondo perduto Phantom, con l’aiuto del cavallo Hero e del lupo Diavolo, si trova benissimo, anche se da qualche tempo lo abbandona, sia pure temporaneamente, per compiere le sue missioni di giustizia in Occidente, dove si reca infagottato in un pesante cappotto, con bavero alzato e occhiali scuri e con l’identità di un anonimo Mr. Walker. In tutti questi anni lo hanno conosciuto e amato milioni di lettori, che hanno scoperto che sotto quel costume violetto (rosso nelle prime versioni in Italia) c’è un uomo coraggioso, possente, muscoloso, forse anche bello (bisognerebbe sentire Diana, l’unica che lo ha visto senza maschera), e naturalmente invisibile, ma non un supereroe come quelli che hanno ormai invaso il mondo dei fumetti. Non è neppure immortale anche se il popolo dei pigmei continua a crederlo, perché in qualche storia – soprattutto quelle più recenti, realizzate da altri autori per i comic-books e apparse anche in Italia in una collana dell’Eura Editoriale – Phantom talora sfoglia il libro dei ricordi, conservato nella Caverna del Teschio dove vive, per rievocare le imprese dei suoi antenati. Nella sua vita non ci sono date sicure, come quella della nascita e forse della morte, ma solo quella del suo matrimonio con Diana (1977, dopo oltre quarant’anni di fidanzamento) e quella della nascita dei due gemelli, Heloise e Kit, nel maggio 1979. A quest’ora Kit potrebbe aver sostituito il padre, diventando il Phantom numero 22, ma la serie è destinata a proseguire nei secoli, visto che anni fa negli Stati Uniti è uscito un ciclo fantascientifico, ambientato nel 2040 con il Phantom numero 24. Ma non ha avuto molto successo, perché il fascino di Phantom è proprio quello di essere un eroe immerso entro confini temporali ben precisi, che sono quelli dell’avventura classica, forse improbabile ma certamente possibile, almeno per la fantasia.

Per saperne di più

ct02_11_Copertina di una striscia di phantom

Le strisce di Phantom –il numero 21 secondo un’incerta genealogia – sono apparse per la prima volta il 17 febbraio 1936 sul New York American Journal, ma il protagonista è comparso una settimana dopo perché il suo autore, Lee Falk, amava creare un clima di attesa intorno al protagonista. Del resto anche due anni prima, Mandrake (altro suo personaggio di successo) compariva solo dopo alcune strisce, introdotto da un gigantesco nero, Lothar ormai popolare come il mago.

Lee Falk è nato nel 1911 (anche se alcuni storici non ne sono certi) e ha lavorato a lungo nel mondo del teatro, come autore e impresario. Ha scritto per decenni (è scomparso nel 1999) le sceneggiature per Mandrake e Phantom. Molti i disegnatori dell’Uomo Mascherato nel corso di 75 anni. Il primo è stato Ray Moore, che ne ha fatto un eroe prestante e agile, spesso circondato da belle donne che suscitavano la gelosia di Diana Palmer. Negli anni della guerra Wilson McCoy è subentrato a Moore, disegnandolo praticamente fino alla morte nel 1981. Venne sostituito da Sy Barry, terzo grande disegnatore del celebre personaggio. In anni più recenti Phantom è stato realizzato anche da Wallace Wood, Al Williamson, Steve Dito e altri grandi del fumetto americano. Merita di essere ricordato, infine, anche Roberto Lemmi, che nel 1938 e seguenti ne disegnò le storie per l’Avventuroso. Il regime aveva messo al bando i fumetti americani e Nerbinirimediò trasformando Phantom nel Giustiziere Mascherato e affidandolo a un autore della casa.

ct02_11_The-Phantom-comic-strip

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