La morte di Al Williamson (avvenuto il 12 giugno del 2010), ha determinato un approfondimento su questo autore tanto bravo quanto sconosciuto ai più.
Noi lettori lo abbiamo apprezzato come inchiostratore, ma Al era anche un ottimo autore che abbiamo ammirato, anche se in tarda età, sul personaggio Agente X-9. Godiamoci, quindi, questo comics tribute che fu scritto per l’occasione a quattro mani da Carlo Scaringi e Marcelo Vaccari.
M.B. (12-07-2016)
Al Williamson, un grande autore quasi anonimo
di Carlo Scaringi
(riproposta. prima pubblicazione 22-06-2010)
Paradossalmente si potrebbe dire che come le mezze stagioni, anche i grandi disegnatori non ci sono più. E invece non è vero, anche se adesso mancano gli autori geniali e straordinari del passato che hanno legato i loro nomi a quelli dei personaggi che hanno creato. Tranne poche eccezioni, moltissimi hanno disegnato per tutta la vita, o quasi, un unico eroe, da Alex Raymond a Milton Caniff, da Chester Gould ad Al Capp, fino a Guido Crepax che ha tradito Valentina molto raramente, e solo per altre belle ragazze.
Al Williamson, morto in questi giorni quasi ottantenne, è degno di figurare nel mondo dei grandi autori e di uscire da quella forma di semianonimato in cui è vissuto. Solo negli anni della maturità, infatti, ha trovato il personaggio cui legare il suo nome, quell’Agente Segreto X-9, creato nel 1934 da Alex Raymond e poi passato, con alterne fortune, per diverse mani. Ma prima di trovare l’occasione della vita, Al Williamson aveva fatto di tutto. Nato il 21 marzo del 1931 a New York, Williamson è cresciuto a Bogota, per poi iniziare a disegnare nel 1948 nello studio di Burne Hogarth, quello di Tarzan. In seguito è passato con un altro maestro del fumetto, Frank Frazetta e per una dozzina di anni, tra il 1948 e il 1960, ha realizzato storie di fantascienza, di avventura, di horror e molti comic-books, spesso dedicati, secondo la moda dell’epoca, a famosi divi di Hollywood, da Buster Crabbe a John Wayne. Nel 1961 divenne assistente di John Prentice, che disegnava la striscia di Rip Kirby dopo la morte di Raymond. Nello stesso tempo collaborava con John Cullen Murphy, realizzando le tavole domenicali di Big Ben Bolt. Lavoratore infaticabile, Williamson passava da un albo all’altro, comprese alcune incursioni nel mondo di Flash Gordon. La svolta decisiva avvenne sul finire degli anni Sessanta quando gli fu offerto di sostituire Bob Lubbers per “rinnovare” il personaggio di X-9 affidato da poco allo sceneggiatore Archie Goodwin. Insieme i due – che avevano già realizzato numerose storie horror per “Creepy” e altri periodici – hanno trasformato il classico investigatore dell’FBI in un personaggio quasi nuovo, a cominciare dal nome, Phil Corrigan, e dalle attività. Memore delle esperienze fatte con Flash Gordon e Rip Kirby, Al Williamson ha modernizzato il vecchio X-9 dandogli quasi la sua fisionomia e facendone una sorta di agente della CIA impegnato a combattere narcotrafficanti, terroristi, politicanti vari, ecc., ovviamente con la complicità di Goodwin che ne scriveva le avventure. Al Williamson ha disegnato X-9 dal 20 gennaio 1967 al 2 febbraio 1980, quando la striscia è stata continuata da George Evans.
Al Williamson (21 Marzo 1931 – 12 Giugno 2010)
di Marcello Vaccari
Williamson era forse l’ultimo grande disegnatore “classico” rimasto, ed ora non è più.
“Classico” perché il suo stile era originato da quello dei più grandi disegnatori degli anni passati, come Burne Hogarth, Alex Raymond, Hal Foster, e Frank Frazetta (mancato anch’egli poche settimane fa), con il quale aveva condiviso le prime esperienze nel campo dei comics. Proprio per questo era stato scelto per proseguire alcuni dei fumetti creati da Alex Raymond, come Flash Gordon, Rip Kirby e Secret Agent X-9, serie al quale è rimasto maggiormente legato. La sua predilezione per la fantascienza, ereditata nel periodo iniziale della sua carriera, dove aveva contribuito a creare il mito della E.C. sulle testate Weird Fantasy e Weird Science, lo ha anche portato ad una lunga militanza su Star Wars, della quale ha disegnato sia strisce che albi, ed anche alcune delle riduzioni dei film. Il suo disegno dettagliatissimo e caratterizzato da neri netti e precisi lo rendeva disegnatore ideale per le strisce e le domenicali pubblicate sui quotidiani, ma era anche uno straordinario inchiostratore, veste per la quale ha vinto due Eisner Award. Oltre alla fantascienza, un’altra delle sue espressioni migliori era l’horror, avendo lavorato praticamente su tutte le testate più famose, ad iniziare con quelle della Warren Creepy e Eerie che ha contribuito a lanciare, passando per Boris Karloff Tales of Mystery, Grimm’s Ghost Stories e The Twilight Zone per la Gold Key, The Witching Hour e House of Mystery per la DC Comics, e molte altre. E non si possono dimenticare le centinaia di stupende illustrazioni e copertine che ha realizzato durante tutta la sua carriera.
Con la sua morte si viene a creare un grande vuoto nella produzione artistica degli anni a venire.
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