A distanza di una settimana dalla XXIV edizione del COMICON – International Pop Culture Festival (svoltosi dal 25 al 28 aprile 2024) Ecco il report scritto e fotografico dei nostri due soci accreditati: William Ceraolo e Damiano Gallinaro.
Vediamo cosa ci raccontano. Oggi diamo spazio a Damiano, domani a William.
Mario Benenati
Presidente Fumettomania Factory APS, e direttore culturale del sito magazine di fumettomania

COMICON tra certezze e rivelazioni
di Damiano Gallinaro
Si è chiuso da pochi giorni il COMICON 2024, uno dei festival del Fumetto, anzi meglio della cultura pop, più interessanti e frequentati d’Italia, in cui, sia tu un nerd, un otaku, o un semplice curioso puoi trovare sicuramente qualcosa che ti stupirà.
Per età e gusti non sono attratto da tutto quel mondo variegato che è il Cosplay, ma sono certo che l’amico William Ceraolo ne parlerà con maggiore dovizia. Non sono, neanche un grande fruitore di manga, questo perché, come ha detto anche il buon Castellini, facciamo parte della generazione che è cresciuta con i Robottoni e i fumetti dei supereroi pubblicati dalla Corno, senza sfiorare nella nostra giovinezza il mondo dei manga.
In effetti negli anni ottanta, i manga in Italia praticamente non esistevano, e i fumetti “pirata” pubblicati sulla base delle storie dei cartoni animati giapponesi, altro non erano che fantasiose e artigianali riproduzioni dei cartoons.
Certezze ho scritto nel titolo, e Castellini è una di queste insieme ad un mostro sacro del Marvel Style, il leggendario John Romita Junior.
Proprio dal confronto leggero, sempre divertente, ma mai banale tra i due vorrei iniziare le mie riflessioni. Il talk aveva come argomento il contributo portato dall’Italian Invasion, di cui Castellini ha rappresentato il primo cavaliere e come abbia tentato di cambiare lo stile che lo stesso John Romita Jr. sulla scorta dei leggendari lavori del padre, incarna ancora oggi.
Tra aneddoti e rivelazioni, Castellini ha evidenziato come il lavoro dei disegnatori e autori italiani abbia in qualche modo “sgrezzato” il fumetto americano, portando un nuovo modo di disegnare e una differente sensibilità grafica.
Dall’Italian Invasion alla British Invasion e ritorno, così potremmo sintetizzare i due talk che nei giorni successivi sono seguiti e hanno completato il quadro dell’evoluzione del fumetto statunitense.
Il confronto tra due leggende del fumetto inglese, David Lloyd, che non ha bisogno di presentazioni, basta pronunciare V for Vendetta, e il grande Glenn Fabry per i suoi lavori sulle copertine di Preacher e non solo, tra aneddoti e qualche piccola polemica ha delineato la storia dell’influenza da parte dei “british” sul mondo fumettistico statunitense.
I due artisti hanno sottolineato come all’inizio fu davvero difficile emergere per chi veniva da un mercato con caratteristiche del tutto diverse. Fu con la Vertigo, vero nido di expat inglesi, che finalmente si iniziò a vedere un cambiamento epocale nel fumetto statunitense.
Gli artisti inglesi portarono una nuova sensibilità sia nei temi che nel tratto, sgrezzando anche in questo caso il fumetto “classico” statunitense, e rendendolo meno violento e più adulto. Ma proprio per questo, ha dichiarato Glenn Fabry, la linea Vertigo era destinata a fallire.
Il fumetto statunitense sta vivendo, però, da qualche anno l’influsso di una nuova Italian Invasion che sta rendendo ancor più variegato e complesso il panorama grafico. Chiti e De Meo, disegnatori di punta il primo per la Marvel, il secondo per la DC Comics, si sono confrontati proprio su questo, e su come anche il tratto tipico dei manga (soprattutto grazie a De Meo) stia caratterizzando gradualmente alcune storie Marvel e DC.
Mentre, quindi, il mondo del fumetto statunitense si apre sempre di più al mondo, resta sempre abbastanza chiuso nei suoi canoni classici il fumetto giapponese, che comunque è stato presente con grandi maestri del manga tra cui il sensei Umezawa, che ha presentato il suo ultimo lavoro “Darwin’s incident”.
Ancora certezze nei lavori di Igort, Magister del festival, che oltre ad essere stato omaggiato con una mostra monografica, ha presentato, in una mostra da lui curata, anche cinque “nuovi” autori le cui opere sono state pubblicate nei primi tre volumi del nuovo Alterlinus; gli italiani Cammamoro e Wamu, l’inglese James Harwey, Woshibai cartoonist da Shangai (grazie Igort, per averci indicato il refuso sul nome, NdR) e la francese Helene Usdin.

Ne parleremo nelle prossime settimane in un approfondimento proprio dedicato alla nuova incarnazione della storica rivista antologica.
E le rivelazioni?
Iniziamo da uno schetbook poetico, quello del frontman dei Foja, storico gruppo rock napoletano, Dario Sansone che in Santo Sud, racconta Napoli, il Sud e i suoi amori raccogliendo poesie e nuove canzoni in un quaderno pieno di colori e “suoni”, un diario pieno di frammenti di vita e di vite, di emozioni e smarrimenti. Non fatevi fermare dalla “lingua”, molte poesie e riflessioni sono, infatti, in napoletano, fatevi trasportare dai colori e dalle emozioni visive in un viaggio iniziatico.
Sempre nel mondo dell’immaginario, ma solo in parte, vive la seconda novità che vi propongo.
Si tratta del graphic novel di Andrea Settimo e Alessandro Tota, La Novella dell’Avventuriero.
Avevo avuto modo di conoscere Andrea Settimo un paio di anni fa al Lakes Festival in Inghilterra e già allora ci aveva parlato del making of di questa graphic novel. Ora finalmente è stata pubblicata ed è disponibile dal 3 maggio sullo store di Coconino Press e nelle migliori fumetterie fisiche e on line.
La storia è un fedele rifacimento di un romanzo incompiuto di Arthur Schnitzler, che probabilmente molti ricorderanno per aver scritto il romanzo “Doppio Sogno” da cui è stato tratto il film “Eyes Wide Shut” girato dal grande Stanley Kubrik.
Ambientato nell’Italia del 1520, è la storia del giovane Anselmo che, venuto a conoscenza della data esatta della propria morte, fa di tutto per sfuggire al proprio destino. Accorgendosi che ogni sua azione, inevitabilmente, non fa altro che avvicinarlo al terribile appuntamento.
Tante le domande che la storia, magistralmente disegnata da Andrea Settimo, pone al lettore: siamo realmente padroni e artefici delle nostre vite? Oppure non siamo che semplici pedine, intrappolate in un gioco del quale le regole fondamentali ci sfuggono? ‘La novella dell’avventuriero’ inizia con un’ambientazione realistica, quasi un romanzo storico, per scivolare in una dimensione quasi fantasy, in cui la realtà si disgrega e si mescola con una dimensione onirica, fino a diventare un racconto filosofico.
E proprio al mondo del Fantasy sono legate le due altre novità che vi propongo: ai mondi creati da Tolkien e al leggendario mondo di Dungeon e Dragons (interessante la piccola ma curata mostra per i 50 anni) in cui quasi settimanalmente il nostro amico Fabio Ciaramaglia ci fa viaggiare.
Il primo graphic novel è il secondo volume delle Cronache di Arda “I cacciatori di Frodo”, che già dal titolo vi dovrebbe dare un indizio ben chiaro in quale mondo ci stiamo immergendo. Nel primo volume “Le avventure di Sottocolle”, due eroi improponibili, di mezza statura, coi piedi pelosi, riescono ad avere la meglio di misteriosi Cavalieri Neri, un esercito di Orchi e Goblin, ma soprattutto dell’Oscuro.
Proprio dalla sconfitta dell’Oscuro inizia la storia de “I Cacciatori di Frodo”.
Un nuovo pericolo sorge all’orizzonte e ancora una volta i nostri due eroi improbabili si rimettono in marcia. Basteranno le loro forze o avranno bisogno dell’aiuto di amici esperti?
A voi la scoperta della storia resa unica e peculiare dalle matite, chine e colori degli artisti Disney più noti, come Mirko Babboni. Ai testi Roberto Arduini, a lungo presidente della Società Tolkeniana e massimo esperto di Tolkien in Italia, una garanzia. Fateci piacere se vi è piaciuta, ne parleremo a lungo nei prossimi mesi.
La seconda ci porta nel mondo “spaghetti fantasy” di Brancalonia. Interessante fin dalla mappa del mondo in cui è ambientata la storia, un’Italia in cui l’Istria e la zona del Friuli hanno un ruolo fondamentale.
Brancalonia è un gioco di ruolo e un romanzo, è ironia, fantasia e divertimento puro. Sono certo che l’amico Fabio Ciaramaglia sarà interessato al mondo di Brancalonia e vorrà deliziarci con una bella recensione.
Tutto qui?
No, c’è molto di più e nei prossimi mesi prenderemo spunto spesso da quanto presentato durante il Comicon per parlare di altre novità, o scavare nel passato.
Ad esempio vi dice niente l’Albo dell’Intrepido? O il personaggio di Nick Slavo o Max Fax? Ho scovato per voi delle vere chicche scartabellando tra gli scatoloni dell’usato, un mondo che propone sempre grandi emozioni vintage.
Magari ne parleremo in uno speciale sui fumetti che raccontano e hanno raccontato i Balcani e sono certo che resterete stupiti.
Fino ad allora buone letture e fate buon viaggio con qualunque mezzo viaggiate, in cielo, in terra, in acqua o nel sogno.
Damiano Gallinaro Breve biografia

Antropologo è socio e ricercatore per l’Associazione Nazionale Professionale Italiana Antropologi (ANPIA). Nel 1996 si laurea in Giurisprudenza e nel 2004 in Teorie e Pratiche dell’Antropologia. Nel 2011, dopo un percorso di ricerca di tre anni ottiene un PhD in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Da sempre appassionato di fumetti ha collaborato alla rivista Glamazonia e nelle sue pause dal lavoro di ricerca antropologica si diletta nello scrivere storie che spera un giorno possano diventare fumetti. E’ sempre più convinto che da grandi poteri nascano grandi responsabilità.
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