‼️Nuova Miniserie di interviste a collezionisti di tavole originali e schizzi d’autore. Curiosità , aneddoti, e molte opere originali da vedere: oggi si parla con Max Fargo di CURT SWAN, ROSS ANDRU, SAL BUSCEMA, GINO D’ANTONIO... e altro ancora ‼️
Filippo Marzo
Sono felice di ospitare Max. Lo conosco da oltre dieci anni, precisamente dal 2009, quando in seguito ad alcune chiacchierate sui social partecipò con un bell’articolo al n. 19 di Fumettomania (che esiste solo in versione digitale, in PDF, che era interamente dedicato ai 40 anni di fumetti Marvel In Italia) ed allora ci raccontò la sua avventura per acquistare la tavola di Spiderman disegnata da Ross Andru, che viene citata anche in questa intervista.
Buona lettura
Mario Benenati
INTERVISTA A MAX FARGO
Filippo Marzo: Salve a tutti amici di Fumettomania e Comics Reporter primo appuntamento con COMIC ARTS COLLECTORS. Oggi abbiamo il piacere di poter chiacchierare con Max Fargo, noto collezionista di Roma. Salve Max come stai?
Max Fargo: Ciao a tutti quanti.
FM: Quando è cominciata questa passione di collezionare tavole originali e sketch?
Max: La passione del collezionismo è precedente al collezionismo delle tavole originali; ho iniziato da quando avevo 6-7 anni a collezionare fumetti e i primi che mi capitarono tra le mani, a parte i Tex e Zagor di mio padre, furono i numeri dell’editoriale Corno e della Cenisio, dei fumetti americani, quindi, Superman, Batman e l’Uomo Ragno. Questa passione continuò fino a che non ci fu la “folgorazione”; mi ricordo che era il 1992 e collaboravo con un negozio di Roma specializzato in comics americani. C’era stato, da poco in Italia, “un ritorno di fiamma” dei supereroi, dopo la chiusura delle testate storiche della CORNO che aveva portato anche questa possibilità di avere i fumetti in lingua originale.
Nascevano tutte queste librerie specializzate che importavano fumetti dagli Stati Uniti, dove i comics stavano avendo, a loro volta, un nuovo boom con nuovi autori e nuove testate che nascevano proprio in quegli anni. Io collaboravo con “All American Comics” che era un negozio specializzato, uno dei primi qui a Roma, in Comics. Durante una fiera a Lucca nel 1992, frugando tra le varie bancarelle, avendo sempre il tarlo di:
“quanto mi piacerebbe possedere un pezzo dei disegni originali di queste pagine..”
e frugando tra le varie bancarelle ne trovai una, all’epoca c’erano due americani che venivano al Lucca a vendere queste tavole; in particolare, ricordo uno stand in cui questi ragazzi avevano un enorme lenzuolo completamente pieno di tavole originali, buttate alla rinfusa su questo tavolo, dovevi metterti lì a frugare a sfogliare. Poi c’era il famoso Scott Eder, che in seguito non si sarebbe perso neanche una Lucca; tra queste bancarelle trovai una tavola di Conan di John Buscema, delle tavole di Gene Colan di Dracula, e delle tavole di Sal Buscema di Spider-Man, con delle belle scene dell’Uomo Ragno, pagate poche decine di migliaia di lire, all’epoca ci si comprava un piccolo paperback con la stessa cifra!
FM: Altri tempi, ricordo, ricordo…
MAX: Mi trovai con queste piccole cose che per un po’ di tempo ho tenuto appese a casa, nella mia camera, nei quadretti. Finché negli anni, sono improvvisamente iniziate a diventare oggetti di collezionismo più ricercato e sono salite di valore. Salendo di valore ho provato, dato che cercavo anche altri autori, altri disegnatori e altri personaggi, che potessero ancora andare più indietro nel tempo fino a quei fumetti che leggevo da ragazzino (era un Approccio di tipo nostalgico più verso il collezionismo che l’investimento) a vendere, vendendole a delle cifre che non mi sarei mai aspettato, con le quali ho potuto iniziare una collezione che negli anni è diventata abbastanza ricca.
Attualmente possiedo circa 600 pezzi, tavole prevalentemente americane specializzate prevalentemente nel 90% dei casi nella Bronze Age praticamente gli anni 70 (gli anni che vanno dai primi anni 70 primi anni 80).
FM: I grandi maestri insomma…
Max: Pensa che proprio John Byrne, che incontrai a Lucca, mi disse: “ Bravo hai comprato delle tavole originali? me le fai vedere?” lui vide questa di Sal Buscema con l’Uomo ragno in una scena d’azione di lotta, disse: “Vedi che bello? Bravo, bravo! Ti do un consiglio, colleziona le tavole originali che ti daranno tante soddisfazioni!”
FM: Infatti ci vedeva bene, tra l’altro anche lui era un collezionista. Tra le tante tavole che hai c’è una che apprezzi particolarmente e perché?
Max: Sceglierne una sola…difficile. Tra le tante che ho appeso ce ne sono due; il primo personaggio che ho collezionato, amato, e letto era Superman. Il Superman che conobbi io era quello di Curt Swan, Il suo stile è sempre stato per me un punto di riferimento grafico, un disegnatore sapeva disegnare per me quanto più si avvicinava allo stile anatomico, perfetto, pulito di Swan.
FM: Sono d’accordo con te, Curt Swan sta a Superman come Ross Andru sta a Spider-Man.
Max: Infatti, quello di Ross Andru era “il mio” Uomo Ragno più di quello di John Romita. Tra le altre cose lo apprezzavo perché il primo giornalino dell’Uomo Ragno che comprai fu l’Uomo Ragno numero 182 (edizione Corno) “Faccia a faccia con il morto” ed era di Ross Andru, una storia con Mysterio, di cui ho trovato più di una pagina di quella stessa storia, negli anni.
Però quelle di cui ti parlo sono due tavole a cui sono particolarmente affezionato perché sono parte della prima storia di Superman che ho potuto leggere e di una delle ultime storie, prima della chiusura della testata della Cenisio, una storia che mi è rimasta impressa, quindi l’inizio e la fine di quel periodo dell’infanzia, legato al momento storico in cui i fumetti smisero di arrivare nelle edicole, più o meno nel 1984, l’anno in cui chiusero le testate dei supereroi.
Quelle due tavole lì, anche se non hanno un valore astronomico (io ho tavole in collezione che sono state molto più care molto più pagate più ricercate, ho delle cose di Frank Miller che sono schizzate di valore in maniera incredibile, anche altre stesse tavole di Andru dell’Uomo Ragno, sono oggi difficilissime da prendere) eppure quelle di Superman sono quelle che mi stanno a cuore, lo sono per me. Queste tavole stanno appese lì incorniciate non escono da casa.
FM: Max, qual’è un artista che vorresti incontrare o che avresti voluto incontrare?
Max: Ho avuto la fortuna di non essere stato un cacciatore di schizzi né di tavole, di non essere un invasivo, di quelli sai, che diventano degli “stalker” degli autori, così nel tempo li ho conosciuti un po’ quasi tutti, anche semplicemente per un “ciao” in fiera. Curt Swan sicuramente sarebbe stato un mio sogno, lo è ancora, ma purtroppo lui non è più tra noi. Un autore che mi piacerebbe incontrare di persona e non è escluso che primo poi si possa realizzare questo incontro, è Todd McFarlane.
FM: Come si muove oggi il mercato in Italia? Vedo che ci sono parecchi collezionisti che apprezzano comunque questo genere di arte.
Max: Innanzitutto è vero quando si dice che Stati Uniti e Francia sono avanti anni luce rispetto a noi, però è anche vero che qui da noi, ad un livello differente, ci sono grandi collezionisti che hanno meravigliose collezioni. Abbiamo autori che non sono secondi a nessuno nel panorama internazionale, possiamo citare Pratt, Crepax, Manara, Magnus, Toppi che sono nomi conosciuti anche all’estero. Puoi immaginare benissimo le meraviglie che ci sono in giro.
Chiacchierando con Frank Miller, durante una cena, parlando di autori italiani mi ha tirato fuori dei nomi (che tra l’altro avevo nel mio cuore a prescindere dal fumetto), in particolare De Luca, lo stesso Toppi anche Pratt, che per lui sono stati in qualche modo dei punti di riferimento “scolastici” da cui lui ha preso moltissimo, nell’evoluzione di quella che poi è diventata la sua arte, e così per molti americani.
Se parli con gli autori americani tantissimi autori italiani sono stati significativi per loro, così come molti francesi. Ho conosciuto un autore francese, Menart, che ammirava la mia collezione. Infatti, non ne ho parlato prima ma, a parte gli americani, nella mia collezione ho una piccola nicchia di artisti italiani. In questa piccola nicchia di italiani ho Gino D’Antonio, che è uno dei miei autori preferiti. ”La storia del West” è una delle mie opere a fumetti preferita in assoluto, ho molte copertine di D’Antonio e ne sono orgogliosissimo, sono tutte incorniciate in ufficio al lavoro.
D’Antonio è un maestro non soltanto del disegno, ma pure della narrazione, della capacità di raccontare, dello Storytelling, è un autore completo. Non era soltanto un illustratore e/o un disegnatore.
Per cui diciamo che il mercato italiano c’è, è forte, ha un buon riconoscimento. Diciamo però che i nuovi collezionisti stentano un po’ a inserirsi, a partire, ma questo perché il mercato è evoluto troppo, internazionalmente parlando…
FM: Quindi agganciamoci alla prima domanda, da quando hai cominciato ai giorni d’oggi quali sono le differenze del mercato? Come è cambiato e dove vuole arrivare? Sappiamo ovviamente che il trend dei prezzi è in salita…
Max: C’è un discorso in parallelo da fare sul collezionismo, e quindi sulla passione di collezionare l’oggetto e sul valore economico del mercato in sè. Che cosa succede? Finché esiste nell’ambito del collezionismo, tu sai meglio di me che il collezionismo può essere per qualsiasi cosa, ci sono persone che hanno la passione di collezionare le card elettroniche degli alberghi piuttosto che le schede telefoniche o piuttosto che i fazzolettini di carta; indipendentemente, dunque, dal valore intrinseco dell’oggetto la passione della collezione procede in un determinato ambito, all’improvviso ovviamente quando poi aumentano le persone che collezionano, quell’oggetto diventa via via più ambito, più diventa ambito l’oggetto più diventa raro trovarlo e quindi caro.
Ad un certo punto è successa una cosa, soprattutto nel mercato americano, che ha influenzato tutto il resto del mondo (sempre in virtù del fatto che gli americani sono sempre più avanti, rispetto a noi, con questo tipo di logiche ovvero che le “original arts”): le tavole originali del fumetto americano sono diventate a tutti gli effetti, per loro che sono una nazione relativamente giovane rispetto a quello che può essere l’Europa,” pop art”, un esempio concreto, forte, massiccio, di arte popolare, quindi hanno avuto (le tavole a fumetti originali) un riconoscimento, una valenza storica.
La pagina del fumetto per loro è una testimonianza storica, diventa così un manufatto artistico e gli danno quel credito, gli danno quella valutazione, questa che cosa ha fatto sì che nel mercato entrassero delle dinamiche che non erano prevedibili, tra le quali quello dell’investitore, ovvero quello che succedeva nel mercato dell’arte moderna o contemporanea, la persona che aveva disponibilità economica per decidere che la quotazione di X era 10 volte tanto, andava in galleria.
Noi oggi abbiamo autori americani che sono esposti a Londra: Frank Miller per esempio, Brian Bolland è un altro, è inglese però sta nel mercato americano; questi autori inevitabilmente diventano non solo oggetto di collezione, diventano anche mira per un investimento, cioè io arrivo a pagare 150, 250, 300.000 $ dollari per una copertina dell’Uomo Ragno di McFarlane piuttosto che di John Romita Sr. ; io ho il numero 15 di Amazing fantasy, dove compare per la prima volta l’Uomo Ragno, le cui tavole sono interamente donate alla libreria del congresso di Washington D.C.
FM: Sì sì a Washington, è stato donato da un collezionista anonimo che ha appunto donato le tavole di Steve Ditko.
Max: Ditko è incorniciato in un museo!
Quindi per loro è una testimonianza artistica a tutti gli effetti, in questo momento è chiaro che chi ha la capacità di investire detta le regole del mercato, e questo ha fatto sì che tutto, anche il minore, anche il sommerso, anche il dozzinale, anche il prodotto in centinaia di migliaia di pagine, passasse dai sette agli otto, ai dieci dollari, a foglio, ai 1000 $ dollari di oggi. Per un ragazzo che oggi si avvicina a questa forma di collezionismo, è difficile.
Io ricordo che quando avevamo 10.000 lire non compravamo due fumetti, compravamo una pagina di Conan. Per la persona che ha la passione del fumetto, perché comunque comprare pagine del fumetto deriva prevalentemente dalla passione del fumetto, e dunque per un ragazzo che ha una disponibilità economica limitata, acquistare un pezzo a 300 dollari è dura ed è difficile, allora magari si accontentano di tavole secondarie, di personaggi terziari, però è un collezionismo che io chiamo “dell’accontentarsi”, non è quello che veramente voglio io, perché se io potessi mi comprerei altro.
Parliamo di un autore famoso o di un personaggio famosissimo in Italia, come Dylan Dog, che èuno dei più venduti; il ragazzo che si vuole comprare una pagina di Dylan Dog, il suo sogno è avere certe storie, certe storie particolari; ci sono quelle disegnate da Roi, Casertano, disegnate da nomi che sono arrivati a quotazioni importanti, la copertina di Villa … Ma la copertina di villa di Dylan Dog è un investimento, ti compri la macchina con la stessa cifra, capisci? Quindi è difficile oggi, per chi dovesse collezionare, perché la sua voglia di collezionare nasce dalla voglia di avere un pezzetto di storia del fumetto in mano, quindi dalla passione per il fumetto.
Se tu fossi un ragazzo che oggi si vuole comprare o avere lo sfizio di comprarsi un oggetto, ti direi le cose che dico sempre a tutti quanti:
<<non pensate all’investimento, non pensate a quanto ci potresti guadagnare rivendendolo, pensate soltanto a cosa vi piace veramente, a quanto ci tenete ad averlo per voi, poi se sale di valore ed avete fatto l’affare, buon per voi, vi darà la possibilità di ricomprare una collezione più grande, o puntare ad autori più cari, più costosi.
Se non dovesse cambiare di valore o rimanere tale, non valere nulla per gli altri, è importante che valga per voi, perché ve lo terrete sempre, sarà comunque una testimonianza storica unica, questo è il bello di questa collezione, che ogni pagina, ogni singolo pannello che compone un fumetto che poi sia di tremila come di cento pagine, è unica, c’è solo quella>>.
FM: Con gli errori con le cancellature…
Max: Quelle poi sono la mia passione, infatti, preferisco quelle degli anni 70 dove c’erano queste correzioni. Il motto del disegnatore, dell’artista era: “non si butta nulla” perché tutto ha un costo, i pennelli costano, l’inchiostro costa, il lavoro costa, la fatica costa, la carta costa, quindi io sullo stesso foglio sbianchetto, correggo, mi ci è cascato il caffè? Lo assorbo. Ho delle tavole bellissime non ricordo se sono di Gene Colan, che c’era ancora un segno di qualcosa, gli era cascato sopra del caffè, probabilmente, ed aveva sporcato una parte di tavola e lui l’aveva sbianchettata facendo un effetto sfumato…
FM: Questo segno questa testimonianza artigianale secondo me da un valore aggiunto storico all’oggetto.
Max: Tutti i grandi artisti prima di essere tali e diventare grandi, sono stati grandi artigiani. Alcuni si facevano pure i pennelli da soli, si mescolavano gli inchiostri le chine da soli per avere la tonalità la forza giusta, se leggi Will Eisner nell’intervista al fumetto di Eisner e Miller, lui parla dei suoi tempi, Miller che era il golden boy dell’arte americana, viene deriso un po’ quando racconta di quando lui da giovane si inventava di tutto pur di portare a casa il pezzo di pane, anche facendo tantissime pagine in un giorno per avere una paga proporzionata.
FM: Max, direi che per oggi ti abbiamo rubato abbastanza tempo, è stato molto piacevole parlare di fumetti, di arte dei comics…
Max: Aspetta! prima che te ne vai ti faccio una sorpresa, prendo un quadro te lo mostro, così facciamo vedere una delle tavole più belle secondo me che ho più importanti che ho.
FM: Bellissima è un Superman di Curt Swan, poi tra l’altro, notiamo le dimensioni di una volta, giganti rispetto a quelle attuali.
Max: Agli americani piace disegnare su tavole di dimensioni grandi.
FM: Max, raccontaci di chi è questa tavola.
Max: Questo è chiaramente Curt Swan, una pagina tratta da Superman 344 del febbraio 1980
FM: Una bellissima Splash page!
Max: È una Title Splash, tra l’altro una storia molto curiosa, come si facevano negli anni 70 fino agli inizi degli anni 80, era Superman che si scontrava nella sua continuity originale con Dracula e Frankenstein, contemporaneamente, tutto in una storia di 20 pagine.
FM: Grande Max, grazie per questo regalo, per questa sorpresa per il nostro pubblico.
Max: Per far capire di che cosa abbiamo parlato fino adesso.
FM: Assolutamente importante in questo contesto testimoniare mostrare più immagini possibili. Documentare il tema del quale stiamo parlando. Da parte di Fumettomania e Comics Reporter ti ringraziamo e alla prossima. Grazie Max, ciao!
Max: Grazie a voi è stato un piacere alla prossima!
NOTE EXTRA
L’INTERVISTA VIDEO A MAX FARGO
Max ha avuto anche un sito web dove si potevano visualizzare alcune sue tavole originali; oggi ha uno spazio sul famoso Comic Art Shop:
https://www.comicartshop.com/comicartshopsbycat.asp?gcat=5842
BIOGRAFIA/BIOGRAPHY
Filippo Marzo nasce nel 1975, grande appassionato fin da piccolo di cartoni animati e fumetti, da Topolino a Sturmtruppen fino a Beetle Bailey. Crescendo i suoi gusti si spostano verso i super eroi e il connubio durerà per moltissimi anni.
Collaboratore con fanzine locali, diverse fan page e siti con contenuti cinematografici, visto che il cinema è un’altra sua passione. Piccolo collezionista di opere originali è curatore di due mostre di sketchbook di disegnatori di comics negli anni ’90, sposta ancora una volta i suoi interessi verso il fumetto maturo e dai contenuti artistici sopraffini, con un occhio di riguardo alle case editrici indipendenti, come Eclipse, Tundra, Fantagraphics e Dark Horse.
Fan delle opere di Bill Sienkiewicz, Mike Mignola e John Byrne.
Da qualche anno reporter e corrispondente dall’estero per quanto riguarda Comic Convention che hanno luogo in Messico e negli Stati Uniti.
[…] La precedente intervista ad un collezionista l’abbiamo pubblicato il 24 giugno:COMIC ARTS COLLECTORS 1http://www.fumettomaniafactory.net/comic-arts-collectors-1-max-fargo/ […]