Dopo gli articoli tratti , dalla rivista Fumettomania n. 19, aventi una componente storico, sentimentale e nostalgico, passiamo a due articoli sul rapporto cinema e fumetti, in campo Marvel.
Mario B.
Il cinema scopre i supereroi
di Carlo Scaringi
Da decenni ormai la casa editrice Marvel significa supereroi, con centinaia di personaggi quasi tutti inventati da quel pozzo di fantasia che è Stan Lee e realizzati da molti tra i migliori disegnatori quasi sempre americani. Per molti produttori cinematografici invece la Marvel è stata la gallina dalle uova d’oro perché in cambio di qualche pugno di dollari per i diritti, hanno potuto realizzare film di successo spettacolare e soprattutto economico. In questi ultimi anni sono decine i film prodotti o messi in cantiere a Hollywood, quasi tutti con protagonisti alcuni fra i più popolari e amati eroi di carta. Per anni la Marvel si è praticamente limitata al cinema d’animazione e ai videogiochi, due settori in grande sviluppo, controllati direttamente da Stan Lee, un autore che da soggettista e sceneggiatore ha scalato tutti i gradini della Marvel, fino ai massimi vertici. I film, invece, sono stati affidati a varie case di produzione, in cambio del pagamento dei diritti. Solo con il primo film di Iron Man, nel 2008, si è gettata nell’autoproduzione, scoprendo nel contempo di essere un gigante dai piedi d’argilla, tanto debole – ma tutto ci appare piuttosto singolare – da essere acquistata dalla Walt Disney Production, col risultato che i prossimi film saranno prodotti dall’impero disneyano, a cominciare dall’ennesima versione di Spiderman, già in cantiere, con un Uomo Ragno inedito, ancora ragazzo, raccontato negli anni della scuola. Una trovata degli sceneggiatori che sembra creata per attrarre gli spettatori più giovani, che potranno così scoprire i primi passi di Spiderman.
Il primo supereroe approdato nel cinema è stato Capitan Marvel nel 1941, quasi un personaggio minore, uno dei primi della nascente casa editrice, seguito nel 1943 da Batman e poi da Capitan America nel 1944 e da Superman nel 1948.
Passerà quasi un trentennio prima che il cinema riscopra i supereroi: solo alla fine degli anni Settanta, infatti, arrivano sul grande schermo il primo Spiderman nel 1977 e poi l’incredibile Hulk, come si intitolava il primo film interpretato nel 1978 da Lou Ferrigno, un atletico Mister America, e ancora Dottor Strange, il tutto alternato con i tanti Batman e Superman che hanno punteggiato gli ultimi anni del Novecento. Il filone, periodicamente riscoperto da Hollywood, non accenna a esaurirsi, anche se in questo momento ci sembra difficile che i nuovi film possano rinverdire i successi del passato, malgrado l’abbondanza di effetti speciali e il prossimo arrivo del 3-D.
Forse c’è una certa stanchezza o meglio ripetitività, che si avverte in quei film che ripropongono talora situazioni e personaggi improbabili, come faceva il cinema italiano 30 o 40 anni fa: allora era facile incontrare Ercole alle prese con i Vichingi, Totò contro Maciste o altri incredibili incroci. Adesso invece capita di imbatterci in film con Hulk contro Thor e Wolverine, con gli X-Men che vanno alla ricerca delle loro origini o i Vendicatori, ovvero gli Avengers, impegnati in missioni impossibili. Anche gli attori che interpretano questi personaggi passano spesso da un supereroe all’altro, lasciando disorientati gli spettatori. Chris Evans, per esempio, che è la Torcia nei Fantastici Quattro, sarà Capitan America in un film in uscita nel 2011, mentre Ryan Reynolds, già Deadpool in Wolverine, diverrà Green Lantern, dopo esser stato Capitan Excellence in Paperman, un film che si diverte a prendere in giro il mondo dei supereroi. Ma il cinema per fortuna non guarda solo all’universo Marvel, e cerca nuovi spunti in qualche fumetto d’autore, per esempio Tintin, su cui sta lavorando Steven Spielberg, o il nostro Dylan Dog, che potrebbe diventare un film, Dead of night, con Brandon Routh, l’ultimo Superman, per ora.
Nota bene: Dylan Dog è già diventato un film, Dead of night, con Brandon Routh (grazie marcello)
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