Bentornati su questo sito, su questo web magazine, curato dall’ass. culturale Fumettomania Factory!
James Robertson, curatore del sito del sito ufficiale dedicato a Bryan Talbot, ha iniziato a pubblicare le varie puntate di “Grandville Annotation” lo scorso 24 giugno 2018, ogni domenica, ed ha quasi completato l’intera saga; noi di Fumettomania abbiamo iniziato a farlo (nella versione in italiano), dal 16 novembre 2018 con una puntata ogni 14 giorni nello stesso ordine degli articoli in lingua inglese.
Dopo un pausa di un mesetto, oggi iniziamo la prima, di quattro parti, delle note al secondo volume (di questa bella saga steampunk) intitolato: Grandville Mon Amour, scritto e disegnato dal maestro inglese Bryan Talbot.
Mentre Bryan sta lavorando ad una nuova graphic novel, sempre su testi della moglie Mary, noi speriamo di poter vedere in lingua italiana qualcuno dei suoi ultimi capolavori.
Oggi le note sono tradotte ed adattate da Cesare Giombetti, amico e collaboratore di Fumettomania; migrato in Inghilterra per lavoro, che si occupa da anni di traduzione dall’inglese e diffusione del fumetto statunitense in Italia.
Mario Benenati
BENVENUTI NELLE NOTE DI GRANDVILLE
di James Robertson e Bryan Talbot.
EDIZIONE ITALIANA
di Cesare Giombetti, Alberto Conte e Mario Benenati
Questo delle Note (Annotation) è un concetto simile a quello di
DirectorsCut of Heart of Empire creato da Bryan e James Robertson: si tratta di un tentativo di rispondere all’eterna domanda “da dove prendi le tue idee?”, ed è un modo per presentarvi le influenze e le immagini che fanno parte della creazione dei 5 libri in cui è stato pubblicato Grandville. Mario Benenati
Le note a Grandville: Mon Amour,
PARTE PRIMA
a cura di Cesare Giombetti
(articolo originario: http://www.bryan-talbot.com/grandvilledirectorscut/gma-1.php )
Il titolo è tratto dal famoso film in stile Nouvelle Vague del 1959 Hiroshima Mon Amour, diretto da Alain Renais. Il film tratta di un’intensa storia d’amore fra una donna francese e un giapponese. La donna senza nome, traumatizzata dalla Seconda Guerra Mondiale, rappresenta la tragedia di Hiroshima. In questo libro Billie è senza nome, se non per il suo “nome di lavoro”, ed è ella stessa traumatizzata dal terrorismo. A pagina 79 inoltre associa se stessa a Parigi, dicendo “Sono merce danneggiata, LeBrock, proprio come Grandville” e, infatti, nella penultima pagina di Grandville Force Majeure, finalmente rivela che il suo nome è Paris.
La copertina è un omaggio a quella di Aberystwyth Mon Amour di Malcolm Pryce (2001), la prima della serie delle commedie gialle Aberystwyth Noir.
Pagina 1
I corvi sono tradizionalmente associati alla Torre di Londra, che ha persino il suo “maestro corviere”. Una leggenda (probabilmente vittoriana) dice che se i corvi mai dovessero lasciare la Torre, sarebbe la fine della Gran Bretagna.
Pagina 6
Vignetta 1
All’estrema destra possiamo trovare un omaggio allo Zio Paperone di Carl Bark!
Pagina 9
L’appartamento di LeBrock si trova in Bedford Square, nel distretto Bloomsbury di Londra.
Pagina 10
Mrs Doyle è un palese riferimento al creatore di Sherlock Holmes.
Pagina 11
Il dipinto sul camino è la Notte stellata (1889) di Vincent Van Gogh
Pagina 15
Vignetta 1
Il dipinto sul muro è un adattamento del famoso ritratto fotografico di Winston Churchill ad opera di Yusuf Karsh. Ovviamente il Primo Ministro britannico DOVEVA essere un bulldog poiché Churchill era spesso rappresentato in quel modo sotto forma di caricatura.
Vignetta 3
LeBrock si scaraventa ad aprire la porta: vedi pagina 17, vignetta 5. “Mastock” è un brutto cane da guardia in uno dei miei film preferiti di sempre: Le Château de ma Mere (1990)
Pagina 16
Vignetta 2
“Oh, yus”: è il famoso slogan pronunciato dal bulldog nella serie di spot pubblicitari delle assicurazioni Churchill.
Il nome Harold Drummond: Harold Macmillan e Harold Wilson furono i primi due primi ministri di quando ero bambino, da cui “Harold”. Il cognome viene invece dal detective di fantasia Bulldog Drummond.
Pagina 17
Vignetta 5
Parti dello scenario, da LeBrock che cammina a grandi falcate lungo il corridoio, al modo in cui entra nell’ufficio di Belier facendo saltare il servizio da tè quando colpisce la scrivania con un pugno, sono tutte citazioni di quella che è forse la migliore sigla d’apertura di un telefilm: quella de Il Prigioniero.
“Khyber Pass”: “Il Passo del Khyber”, è slang cockney e fa rima con (e dunque sta per) “arse” (culo)
Pagina 18
Vignetta 5
“Eliminare ciò che è possibile”: si riferisce a “Quanto spesso vi ho detto che, quando avete eliminato l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, è la verità”?, tratto da Sherlock Homes, Il segno dei quattro. Tra l’altro, io sono membro della Sherlock Homes Society di Londra
Pagina 19
Vignetta 5
“Erisson”: dal francese Hérisson, che significa riccio, porcospino.
Pagina 20
Vignetta 1
Ispirata ai gradini di Montmartre.
Vignetta 4
“Puska”: è il nome del gatto nero della nostra vicina Pam.
© Bryan Talbot and James Robertson 2009-19. All rights reserved.
Per gentile concessione di Bryan Talbot e James Robertson
Cesare Giombetti
Laureato a Cagliari nel 2006 in Lingue e Culture europee ed extraeuropee con una tesi sul tema della diversità del supereroe nel fumetto statunitense. È stato responsabile editoriale Green Comm Services. Si occupa da anni di traduzione dall’inglese e diffusione del fumetto statunitense in Italia. Ha tradotto Bloody Mary di Ennis (2008), L’ira dello spettro di Fleisher (2008), JSA Classic 5 di Thomas (2009) per la Planeta DeAgostini, tradotto e curato le pubblicazioni Archivi del fumetto 1-2-3 (Daniele Tomasi Editore) e co-tradotto Cruel and unusual di J. Delano (2012, Green Comm Services).
Si è occupato inoltre della cura editoriale di 2020 Visions di Delano (2011, Green Comm Services). Ha curato la rubrica “Seriali sul serio”, sull’uso del seriale come strumento narrativo, per la rivista Continua… (2010/11, Daniele Tomasi Editore). È stato ideatore e organizzatore della rassegna di incontri con autori e operatori del fumetto Crêpes Dessinées, che si è tenuta a Cagliari fino al 2011 raggiungendo le 5 edizioni annuali. Attualmente, nel poco tempo libero a disposizione tra un cambio pannolino e l’altro (non perché nel frattempo sia invecchiato così tanto da diventare incontinente) scrive qualche breve saggio sul fumetto per Fumettomania, per European Comics Journal, traduce libri, London Macabre di Savile e un libro di ricette e si è anche dato alla scrittura di un radiodramma, Problems , ed all’attività di agente letterario. Per Dana editore sarà infatti pubblicato il primo romanzo di J. Delano.
Tra 14 giorni:
Grandville Mon Amour le note
parte 2^,
che copre le pagine da 21 a 40 del secondo volume di Grandville.
Le note al primo libro Grandville:
prima parte delle note di Grandville – pagine da 1 a 20
seconda parte delle note di Grandville – pagine da 21 a 37
terza parte delle note di Grandville – pagine da 40 a 60
parte quarta delle note del primo libro – pagine 61 – 100
SOME IMPORTANT LINKS:
http://www.mary-talbot.co.uk (author’s website)
http://www.bryan-talbot.com/ (The Official Bryan Talbot fan page)
Le edizioni italiane dei primi due volumi di di Grandville, tra cui Mon Amour, sono acquistabili presso il sito di Comma 22, presso il sito Fumetto-online, su Amazon, e credo anche altrove, basta cercarli.
Recenti Articoli in questo sito, dedicati a Mary e a Bryan Talbot.
http://fumettomaniafactory.net/anche-fumettomania-e-contro-la-violenza-sulle-donne/
https://fumettomaniafactory.net/2012/10/06/grandiville-mon-amour-di-bryan-talbot/
[…] prima parte delle note di Grandville Mon Amour – pagine da 1 a 20 […]
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