BRYAN TALBOT presenta GRANDVILLE: LE NOTE. Primo Libro: Terza parte

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Eccoci, puntualissimi, al terzo appuntamento con le Note di Grandville.
Bryan Talbot non è solo un artista eclettico ed imprevedibile, come abbiamo già ribadito nelle precedenti due puntate,  il veterano artista inglese negli anni ’80 è stato anche un precursore della British Invasion e del graphic novel.
Oggi le note sono tradotte ed adattate dal nostro amico e collaboratore: Cesare Giombetti, italiano di origine migrato in Inghilterra per lavoro, che si occupa da anni di traduzione dall’inglese e diffusione del fumetto statunitense in Italia.
Mario Benenati

BENVENUTI NELLE NOTE DI GRANDVILLE

di James Robertson e Bryan Talbot,
edizione italiana di Cesare Giombetti, Alberto Conte e Mario Benenati

Questo delle Note (Annotation) è un concetto simile a quello di
Directors Cut of Heart of Empire creato da Bryan e James Robertson: si tratta di un tentativo di rispondere all’eterna domanda “da dove prendi le tue idee?”, ed è un modo  per  presentarvi le influenze e le immagini che fanno parte della creazione dei 5 libri in cui è stato pubblicato Grandville.

Videata del Sito Ufficale dedicato a Bryan Talbot, con l'inizio della prima parte di Grandville Annotations

Mentre James sta pubblicando le varie puntate di “Annotation“, ogni domenica, a partire dal 24 giugno, noi di Fumettomania abbiamo iniziamo a farlo (nella versione in italiano), dal 16 novembre) con una puntata ogni 14 giorni.
Publicheremo le Note di Grandville nello stesso ordine degli articoli in lingua inglese,  ed a seguire tutte le note di Grandville Mon Amour (il link, per ora è delle versione inglese), di Grandville Bête Noire (anche questo link, per ora è delle versione inglese). etc.

Sotto trovate le note per il primo volume di Grandville, da pagina 40 a 60, buona lettura.

Quelle delle pagine precedenti, se le avete perse, ecco il link:
prima parte delle note di Grandville – pagine da 1 a 20 e
seconda parte delle note di Grandville – pagine da 21 a 37


Le note al 1° volume di Grandville. PARTE TERZA

a cura di Cesare Giombetti

(articolo originario: http://www.bryan-talbot.com/grandvilledirectorscut/grandville-annotations-3.php)

Pagina 40

La scena in cui Roderick chiacchiera con una talpa nel suo salotto rimanda a Topo e Talpa che fanno la stessa cosa in questa illustrazione di EH Shepard tratta da “Il vento tra i salici”.

This scene of Roderick chatting with a mole in his living room is a reference to Ratty and Mole doing the same thing is this illustration by EH Shepard from The Wind in the Willows.

Professor Tope: Tope è la pronuncia inglese del francese “taupe”: talpa. “Taupe” è usato per descrivere un marrone molto scuro, e il nome della moglie, menzionato a pagina 34, “Rose Tope” (rose taupe) è una sfumatura dello stesso colore.

“Snowy Milou”: Il cane di Tintin, in inglese Snowy, in francese si chiama Milou. Lo incontriamo a Pagina 56.

Snowy Milou: Tintin’s dog, Snowy, named Milou in the French language stories. We meet him on Page 56

Pagina 42

Vignetta 5
“Scientific romance”: Avrete notato che ogni libro porta in copertina il sottotitolo “A Detective-Inspector LeBrock of Scotland Yard Scientific Romance Thriller”. In inglese “romance” è inteso come “romanzo rosa”. Una critica al primo volume fu che non ci fosse romanticismo nella storia. Ciò che l’ignorante non sapeva era che “scientific romance” fosse il primo nome usato per descrivere il genere della fantascienza.

Questo perché verso il 1300 in inglese, per “romance”, si intendeva “una storia, scritta o recitata, d’avventura su un cavaliere, un eroe, ecc.”, spesso progettata principalmente per l’intrattenimento.

Pagina 43

Vignetta 3
Perché fare di Napoleone un leone? Mi è stato chiesto in passato ed è qualcosa che pensavo fosse ovvio. Per cominciare, il nome è NapoLEONE. Ai fini della storia, mi fornì il titolo di “Cavalieri di Lyons”, che poi si rivelerà essere “I Cavalieri del Leone”. Inoltre il leone è il “Re delle Bestie”.

Pagina 45

Vignetta 1
LeBrock che legge mentre fa sollevamento pesi è un modo semplice per indicare che ha sia intelligenza che forza. Il titolo del libro è Vidoq: Eugène François Vidoq (1775 – 1857) Il criminale che divenne il primo detective privato e poi il capo della polizia francese. Ispirò vari scrittori, fra i quali Edgar Allan Poe e Victor Hugo. Vedi la voce su Wikipedia.

Vignetta 4
L’appartamento di Sarah si basa su quello vero di Sarah Bernhardt.

Sarah’s apartment was based on the real apartment of Sarah Bernhardt.

Pagina 47

Il dipinto è chiaramente adattato dal famoso La libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix (1831), che commemora la Rivoluzione di luglio del 1830, che rovesciò Carlo X di Francia e si trova al Louvre. Ho ritratto la Libertà/Marianne di nuovo come un pollo.

The painting is, of course, adapted from Eugène Delacroix’s famous Liberty Leading the People (1831). It commemorates the July Revolution of 1830, which toppled Charles X of France. It’s housed in the Louvre. I portray Liberty/Marianne as a chicken again.
The painting is, of course, adapted from Eugène Delacroix's famous Liberty Leading the People (1831). It commemorates the July Revolution of 1830, which toppled Charles X of France. It's housed in the Louvre. I portray Liberty/Marianne as a chicken again.

Pagina 48

Vignetta 5
La pubblicità sullo sfondo è un poster autentico sull’assenzio della Belle Époque.

Pagina 49

Vignetta 1
Album: il nome del famoso negozio di fumetti parigino.

Il cartello che indica il negozio di cappelli dietro di esso è basato su un’insegna degli anni ’90 del XIX secolo.

Vignetta 4 e 5
Si basano su strade di Parigi che non esistono più. Le ho ridisegnate dalle illustrazioni di un certo J. Gavin che si trovano in un libro intitolato Shadowsof Old Paris di un cert’altro G.Duval, pubblicato nel 1910. Molte strade e edifici nella serie di Grandville sono basati su quelle illustrazioni.

Pagina 50

Vignetta 2
“Gaff”: è una parola che in slang britannico sta per “casa propria”.

Ho sempre immaginato la voce della deliziosa Madame Moue come quella della caratterista britannica Rita Webb, la quale negli anni ’60 era in televisione forse ogni sera, spesso con comici come Arthur Haynes o Benny Hill o in programmi come Up Pompeii.

I always imagined the voice of the delightful Madame Moue as that of British character actor Rita Webb who, during the 1960s, seemed to be on television every night, often with comedians such as Arthur Haynes or Benny Hill, or in shows like Up Pompeii.

Clicca qui per un omaggio a Rita Webb.

Potete sentire la sua voce qui, tratta da Steptoe and Son, per circa 7 minuti.
Tra l’altro, Old Steptoe, il primo personaggio che si vede qui, fu una delle fonti ispiratrici per Harry Fairfax nelle storie di Luther Arkwright.

Moue: un gioco di parole. Suona come “muuuu”. “Faire la moue” in francese sta per “fare le smorfie” o “fare il broncio”.

 Il personaggio e la sua “gaff” ritorneranno nell’ultimo libro di Grandville.

Vignetta 6
“A Dio”: il significato letterale di “Adieu”: “à Dieu”: “a Dio”: dal francese antico, “Ti raccomando a Dio”, che significa“addio”. Ricordate che, mentre noi leggiamo in italiano, i personaggi parlano in francese.

Pagina 51

Vignetta 4
‘La “Guerra al Terrore” è uno slogan che rimanda chiaramente a quello di George W Bush.

The Hunting party

Vignetta 5
“Il primate”: L’arcivescovo è uno scimpanzé, un primate dal punto divista zoologico, ma primate è anche una parola che indica l’arcivescovo a capo di una regione.

Pagina 52

Vignetta 1
“Tarara-boom-dee-ay”: Ta-ra-raBoom-de-ay: una canzone americana del vaudeville del tardo diciannovesimo secolo, spesso attribuita a Henry J Sayers, sebbene lui affermasse di averla sentita originariamente in un bordello di St Louis, cantata da una cantante nera di nome Mama Lou. C’è qui un video della canzone.

Una volta ho sentito uno tirar fuori l’esclamazione di Pegasus in un bar di Los Angeles mentre guardava una ballerina che ballava. In questo caso, lei è veramente una cagna, ovvero una femmina di cane.

 “Horse” è slang per eroina, ed è per questo che ho fatto sì che il Baronedella Droga di Parigi fosse un cavallo bianco.

Pagina 53

Questa scena è ovviamente molto influenzata dai film di Quentin Tarantino, la cui madre, Connie Zastoupil – e la cosa vi stupirà – comprò 15 copie delle illustrazioni satiriche tratte da La storia del topo cattivo.

Pagina 55

Vignetta 1
“Rue Dorée”: Letteralmente “Strada Dorata”, ma anche una citazione dell’artista francese del XIX secolo Gustave Doré, per le ragioni che vedremo nella pagina successiva.

Vignetta 2
“Non ci servono fottuti tassi qui!”:  Una citazione scherzosa da Il tesoro della Sierra Madre, che viene dal film Mezzogiorno e mezzo di fuoco (regista Mel Brooks, nda).
Nota di Cesare Giombetti: In inglese “badger” (tasso) è molto simile a “badge” (distintivo). In italiano si perde il gioco di parole purtroppo.

Pagina 56

Vignetta 2
Questa stanza è basata sull’illustrazione di una fumeria d’oppio a Londra di Gustave Doré tratta da London: A Pilgrimage (1872).

This room is based on Gustave Dore’s illustration of an opium den from London: A Pilgrimage (1872).

Snowy Milou (vi rimando alle note a pagina 40). I suoi sogni in questa e nella pagina successiva si riferiscono alle storie di Tintin: “Tintin in Congo”, “Il drago blu” (appunto una fumeriad’oppio) e “Il granchio d’oro”.

Pagina 57

Vignetta 4
Notre Dame de Paris.

Pagina 60

Vignetta 1
Il riferimento è alle teorie del complotto sull’11 settembre 2001. Il passaporto bruciacchiato di uno dei dirottatori fu infatti trovato vicino a Ground Zero, e altri due nel luogo dello schianto del Volo 93 in Pennsylvania.

© Bryan Talbot and James Robertson 2009-18. All rights reserved.
Per gentile concessione di Bryan Talbot e James Robertson

Tra 15 giorni:
Grandville Annotations parte 4^,
che copre le pagine da 61 a 98 del primo volume di Grandville.

SOME IMPORTANT LINKS:

http://www.mary-talbot.co.uk (author’s website)

http://www.bryan-talbot.com/ (The Official Bryan Talbot fan page)

Le edizioni italiane dei primi due volumi di di Grandville sono acquistabili presso il sito di Comma 22, presso il sito Fumetto-online, su Amazon, e credo anche altrove, basta cercarli.

Recenti Articoli in questo sito, dedicati a Mary e a Bryan Talbot.

http://fumettomaniafactory.net/anche-fumettomania-e-contro-la-violenza-sulle-donne/

http://fumettomaniafactory.net/con-marybryan-talbot-barcellona-p-g-scopre-le-graphic-novel-i-romanzi-a-fumetti/

http://fumettomaniafactory.net/leggendo-un-romanzo-a-fumetti-ovvero-marybrayn-talbot-a-barcellona-pozzo-di-gotto-me/

https://fumettomaniafactory.net/2012/10/06/grandiville-mon-amour-di-bryan-talbot/

NOTE BIOGRAFICHE

Per leggere  l’intera biografia di Bryan Talbot cliccare QUI

Cesare Giombetti

FOTO DI CESARE GIOMBETTI

Laureato a Cagliari nel 2006 in Lingue e Culture europee ed extraeuropee con una tesi sul tema della diversità del supereroe nel fumetto statunitense. È stato responsabile editoriale Green Comm Services. Si occupa da anni di traduzione dall’inglese e diffusione del fumetto statunitense in Italia. Ha tradotto Bloody Mary di Ennis (2008), L’ira dello spettro di Fleisher (2008), JSA Classic 5 di Thomas (2009) per la Planeta DeAgostini, tradotto e curato le pubblicazioni Archivi del fumetto 1-2-3 (Daniele Tomasi Editore) e co-tradotto Cruel and unusual di J. Delano (2012, Green Comm Services). Si è occupato inoltre della cura editoriale di 2020 Visions di Delano (2011, Green Comm Services). Ha curato la rubrica “Seriali sul serio”, sull’uso del seriale come strumento narrativo, per la rivista Continua… (2010/11, Daniele Tomasi Editore). È stato ideatore e organizzatore della rassegna di incontri con autori e operatori del fumetto Crêpes Dessinées, che si è tenuta a Cagliari fino al 2011 raggiungendo le 5 edizioni annuali. Attualmente, nel poco tempo libero a disposizione tra un cambio pannolino e l’altro (non perché nel frattempo sia invecchiato così tanto da diventare incontinente) scrive qualche breve saggio sul fumetto per Fumettomania, per European Comics Journal, traduce libri, London Macabre di Savile e un libro di ricette e si è anche dato alla scrittura di un radiodramma, Problems , ed all’attività di agente letterario. Per Dana editore sarà  infatti pubblicato il primo romanzo di J. Delano.

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