Dungeons&Dragons 50th Anniversary. Baldur’s Gate vuol dire leggenda: il ciclo Legends of Baldur’s Gate

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Intro
Nel 1974 appariva il primo gioco di ruolo dedicato a Dungeons&Dragons!
Nell’anno dei festeggiamenti dei 50 anni dall’uscita di quel primo gioco, Fumettomania sembra essere l’unica Associazione Culturaleitaliana e l’unico Magazine che, a livello nazionale, gli sta dedicando un lungo approfondimento.

Questo speciale Dungeons&Dragons 50th Anniversary è a cura del nostro socio e super esperto Fabio Ciaramaglia e, grazie a lui , lo abbiamo iniziato con molti mesi di anticipo. Questa undicesima puntata descrive il ciclo Legends of Baldur’s Gate.

Per chi è interessato alla versione cinematografica, nello speciale sono stati pubblicati: un articolo dedicato al film L’onore dei ladri (Honor Among Thieves)’ del 9 ottobre, e la genesi del gruppo dei “ladri d’onore” (del 4 agosto), prequel del film. Dei precedenti 9 articoli trovate il link in fondo a questo articolo.

Vi rammentiamo, infine, che questo articolo come i precedenti è bilingue, in italiano ed in inglese, a beneficio degli amici/che stranieri che ci seguono. Appuntamento a sabato prossimo

Buona lettura
Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Factory Magazine

P.S.: Fabio Ciaramaglia è il curatore anche dello speciale su Tomb Raider, iniziato il 30 dicembre 2022. Gli articoli su Lara Croft, 11 finora, sono in pausa da luglio 2023, perché Fabio si sta dedicando a Dungeons & Dragons, torneranno si spera nel corso di quest’anno.

L’Associazione FUMETTOMANIA FACTORY – APS, che opera dal 1991 a livello nazionale – senza mai dimenticare le attività svolte nel territorio della propria sede operativa a Barcellona P.G., – ha come finalità la promozione, la divulgazione e la valorizzazione delle tematiche correlate al linguaggio del fumetto.
La “mission” di Fumettomania, è quella di attrarre ragazzi di tutte le età promuovendo progetti a loro dedicati, che parlino di argomenti attuali e coinvolgenti, utilizzando il fumetto, che si profila come forma d’arte autonoma che contiene in sé il codice linguistico della letteratura (le parole), le sue modalità di fruizione, ma anche la sequenzialità del cinema e l’attenzione figurativa delle arti visive tradizionali.
L’impegno dell’Associazione – a 33 anni dalla fondazione – è quello di continuare a diffondere la cultura del Fumetto, e di continuare i progetti culturali e sociali sul territorio con laboratori rivolti a giovani appassionati e alle scuole, mostre personali e collettive dedicate al fumetto, all’illustrazione e affini, presentazioni di fumetti ed incontri con gli autori.


SPECIALE APPROFONDIMENTO 2024:

LOGO D&D

Baldur’s Gate vuol dire leggenda: il ciclo Legends of Baldur’s Gate

di Fabio Ciaramaglia

Dungeons&Dragons, per quanto composto come concetto da un insieme di regole e numeri, conti, calcoli, quindi potremmo dire il lato razionale del nostro cervello, dall’altro è un gioco e un ambiente che fa riferimento anche alle immagini e all’immaginazione, quindi il nostro lato più creativo e fantasioso. Nei primi manuali di D&D accanto alle descrizioni e le tabelle numeriche sono sempre comparse rappresentazioni grafiche degli eroi, dei mostri e delle ambientazioni, ed esistono ormai libri che raccolgono tutte queste illustrazioni e le stupende copertine dei manuali e dei boxed set (per esempio Dungeons & Dragons Art & Arcana: A Visual History).

Il passaggio dall’illustrazione al fumetto non è così ovvio, ma sta di fatto che, sebbene non proprio immediatamente, D&D ha cercato di sviluppare un mercato parallelo di storie a fumetti ambientate nei suoi mondi. Si inizia con una discretamente lunga e corposa collaborazione con DC Comics dal 1987 al 1991 (circa 120 albi divisi in diverse serie e miniserie, ne analizzeremo alcune più in là) e si prosegue un po’ a macchia di leopardo nei decenni successivi con fumetti pubblicati da varie etichette indipendenti (Kenzer&Company) o addirittura autoprodotti (TSR e poi Wizards of the Coast).

Dal 2004 al 2008 si inizia una collaborazione più stretta con la Devil’s Due Publishing (circa 60 albi divisi in varie serie e miniserie) tra cui figurano i primi adattamenti dei romanzi di Drizzt di R.A. Salvatore. Infine, e ci avviciniamo a tempi più prossimi al nostro, dal 2010 fino ad almeno il 2023, l’editore di riferimento per il materiale di D&D a fumetti è IDW (Idea and Design Works), che si è anche occupato di ristampare vecchie storie sia della DC Comics che di DDP nonché di collegare il gioco di ruolo ad altri personaggi o serie, come Rick&Morty e Stranger Things (i cui protagonisti, ricordiamo, sono appassionati giocatori e gran parte della trama ha come sottotesto proprio una campagna di D&D).

Cercheremo nel tempo di analizzare tutto questo materiale (che consta all’incirca di 90 albi), tuttavia dopo questa breve digressione torniamo rapidamente a Baldur’s Gate.

Cover del primo volume paperback di Legends of Baldur's Gate

2014-2022

A partire dal 2014 fino al 2022, si sono susseguite sei miniserie (30 albi totali) sempre sceneggiate da Jim Zub e con protagonisti un cast di personaggi più o meno fisso che praticamente rende il tutto una sorta di serie regolare che mantiene un proprio sviluppo narrativo e una continuity interna. Oltre a questo, l’opera di Zub entra anche in modalità cross-mediale poiché molto spesso i suoi minicicli di storie fanno riferimento anche a materiali di D&D pubblicati nello stesso periodo (si ricordi che proprio nel 2014 inizia l’epoca della 5th Edition), da manuali a videogiochi (gli ultimi due volumi fungono da prequel a Baldur’s Gate 3). E proprio dai videogiochi arriva uno dei protagonisti delle miniserie, ovvero il ranger Minsc, ovviamente accompagnato dal suo criceto Boo.

Nato dalle sessioni di gioco del game designer dei primi Baldur’s Gate James Ohlen e successivamente rifinito dal lead designer dei giochi stessi Lukas Kristjanson, in più riviste specializzate Minsc figura come uno dei comprimari più amati di sempre in tutte le serie di videogiochi. Ne abbiamo avuto un assaggio nel parlare dei giochi, è un personaggio donchisciottesco e visionario, non è un abile stratega ma è generosamente sempre il primo a gettarsi in una lotta per difendere il bene, ha questo rapporto strano con la propria coscienza rappresentata dal criceto Boo, con il quale scambia alcune “catchy-phrases” che sono ormai in uso negli ambienti videoludici come “Go for the eyes, Boo!”.

Non sorprenda che la sua prima apparizione, dopo pochissime pagine, nella prima miniserie che analizziamo, Legends of Baldur’s Gate, è già di per sé bizzarra considerando che la storia è ambientata circa cento anni dopo le vicende finali di Baldur’s Gate II e la vita del nostro amato ranger dovrebbe essere finita per lo meno per cause naturali. Ma tutto (o quasi) è possibile in D&D: una statua fu pianificata alcuni anni dopo nella città di Baldur’s Gate per celebrare l’eroe, ma in realtà il prodotto finale non era altri che proprio Minsc, con Boo nelle mani, che era rimasto vittima di un incantesimo di pietrificazione da parte di misteriosi nemici.

Dopo ottant’anni o giù di lì, a causa di un incantesimo fuori controllo della wild mage Delina, Minsc e Boo ritornano in carne e ossa. Proprio su Delina si incentra questo primo arco di storie, con la ricerca di questa “Moon Elf” del proprio fratello gemello, Deniak, che l’ha portata nella tentacolare città di Baldur’s Gate. Dopo l’inizio confuso, con un inseguimento ai danni di Delina di alcuni gargoyle e, successivamente alla “resurrezione” di Minsc, delle guardie cittadine, entrano in scena altri due protagonisti di queste storie, Shandie e Krydle, due ladri, con i quali si stringerà abbastanza presto un forte legame che li porterà a proseguire tutti insieme con le proprie avventure: il gruppo finale si completerà soltanto nel secondo arco di storie con l’ingresso in scena di Nerys, cleric del dio dei morti Kelemvor. Questo incontro è parzialmente interrotto da altri oscuri personaggi, dei membri del Culto del Drago, che sono essi stessi all’inseguimento di Delina, ma vengono presto sconfitti dai quattro.

Legends of Baldur's Gate: Delina infligge il colpo di grazia al drago
Legends of Baldur’s Gate: Delina infligge il colpo di grazia al drago. Immagine © degli aventi diritti

Shandie, una halfling, e Krydle, un mezzelfo, sono dei ladri buoni, diciamo nell’ottica un po’ anche scontata alla Robin Hood, che rubano ai potenti per ristabilire un certo equilibrio sociale. In realtà c’è qualcosa in più, poiché il secondo ha dei motivi più profondi per la sua lotta al potere, rappresentati dal padre, l’elfo Coran, che ha intrapreso una carriera politica a Baldur’s Gate, diventando uno dei consiglieri più vicini al granduca Ulder Ravengard (a capo dei Flaming Fist, personaggio che poi rivedremo in Baldur’s Gate 3). Le accuse di Krydle verso Coran sono di imborghesimento e corruzione e di aver dimenticato le proprie origini di avventuriero in aiuto dei più deboli, nonché di averlo lasciato anche praticamente senza padre.

Come già menzionato, questo personaggio è uno dei possibili companion nei primi due giochi di Baldur’s Gate, probabilmente non uno dei più interessanti ma sicuramente uno di quelli più divertenti a modo suo. Fondamentalmente l’elfo cerca di sedurre qualsiasi donna che si incontra, sia la protagonista o una companion o una qualsiasi NPC, con battute ammiccanti e a volte di poco gusto. Inizia infine uno strano rapporto con un’altra companion, Safana, molto tormentato (all’inizio di “Siege of Dragonspear” essi litigano e si separano) che finisce meravigliosamente male in BGII, quando questa, proprio sfruttando l’amicizia con Coran, tende un’imboscata al nostro protagonista con un branco di lincantropi per potere acquisire una taglia indetta da Bodhi. Alla morte di Safana, Coran reagisce con estremo e sincero dolore, ma immaginiamo che negli anni successivi egli non abbia fatto altro che ritornare alle proprie abitudini, frattanto ascendendo politicamente a Baldur’s Gate.

Il coinvolgimento del padre di Krydle in questa storia è comunque vagamente più diretto. Delina, infatti, chiede a lui e Shandie di aiutarla a salvare il proprio fratello gemello, poiché ha avuto visioni di lui in pericolo. Buoni nell’animo, pur consapevoli che in questo non ci sarà nessun tornaconto economico, essi decidono di aiutarla e sfruttano le proprie conoscenze all’interno del mondo criminale per rintracciare Deniak. Ma per ottenere informazioni bisogna pagare con oro o servizi adeguati, quindi viene chiesto loro di portare un messaggio proprio a Coran durante un ricevimento. Dopo un breve momento di riunione tra Minsc e Coran, con questi che è molto sorpreso di vederlo ancora in vita dopo così tanti anni, i cultisti tornano alla carica e rapiscono Delina che viene portata proprio dal fratello Deniak.

Legends of Baldur's Gate: L'incontro di Delina e Deniak
Legends of Baldur’s Gate: L’incontro di Delina e Deniak. Immagine© degli aventi diritti

In vari flashback sul passato dell’elfa scopriamo del suo rapporto, abbastanza tormentato a dire il vero, con il proprio fratello gemello: entrambi educati nell’uso della magia arcana, mentre a fatica Deniak ha intrapreso la via del mago (wizard), Delina fece progressi più rapidamente essendo nata stregone (sorcerer).

Breve digressione: in D&D esistono due forme principali di magia, quella arcana e quella divina (la seconda è quella, per esempio, dei cleric). Nel caso della magia arcana essa può essere “naturale”, nel senso che si nasce già con dei poteri a essa legati che devono solo essere veicolati, più o meno istintivamente (è la magia, appunto dei sorcerer e dei bardi per esempio); altrimenti può essere appresa con lo studio, con la ricerca, e attraverso la faticosa compilazione di un libro degli incantesimi. Non si può dire a priori quale delle due tipologie di arcanisti sia migliore, sicuramente i sorcerer hanno più facilità appunto nell’uso quasi spontaneo della magia (attraverso il loro carisma), mentre i maghi, sempre attraverso studio e ricerca, possono progredire a livelli immensi di potere (attraverso la loro intelligenza).

I facili progressi della piccola Delina fecero sviluppare a Deniak un senso di inferiorità condito da una buona dose di invidia, che lo hanno portato, in seguito, a entrare nel Culto del Drago per poter ottenere dei poteri ancora più spaventosi. Pensando di poter controllare un enorme drago rosso grazie a un rituale che usa il sangue di Delina come catalizzatore, Deniak commette un errore di principio e si trasforma lui stesso in un drago assetato di sangue e distruzione.

Frattanto gli eroi hanno raggiunto il covo dei cultisti e cercano di salvare Delina, ciò ovviamente comporta una battaglia contro il drago. Lo spettacolare combattimento che sembra impari, tra momenti in volo sui tetti degli edifici di Baldur’s Gate e poi sui tetti stessi, si risolve con delle astute strategie di guerriglia dei quattro eroi: una volta tramortito, è proprio Delina a infliggere il colpo di grazia a quello che una volta era il suo fratello gemello. Nelle pagine finali, in cui i quattro sono celebrati come eroi per avere salvato la città dal drago, festeggiando in una taverna, Delina annuncia la sua intenzione di tornare a casa, perché la sua missione a Baldur’s Gate, per quanto fallimentare, si è conclusa. Ma Minsc e gli altri, la convincono a restare con loro per formare un gruppo permanente per nuove avventure in difesa del bene e per la protezione dei più deboli.

Legends of Baldur's Gate: Minsc, Boo e Delina
Legends of Baldur’s Gate: Minsc, Boo e Delina. Immagine © degli aventi diritti

In questo primo arco di storie chiaramente è Delina la protagonista principale, visto che è il suo rapporto conflittuale con il proprio gemello lo snodo più importante della trama. Il ranger Minsc (che peraltro più volte la confonde con un’altra wild mage, Neera, di BG1 e 2), anche grazie ai dialoghi con il criceto Boo, non è soltanto il legame principale con la serie di videogiochi, ma anche quell’elemento comico e di leggerezza in una storia che ha dei risvolti tragici, non solo per la vicenda di Deniak ma anche nel non ancora del tutto approfondito rapporto tra Krydle e Coran -altro riverbero dei videogiochi- che verrà in effetti sviluppato più in là. Ma fondamentalmente inizia a stringersi un rapporto di amicizia e lealtà tra i quattro personaggi che è destinato a prolungarsi nel tempo delle loro future avventure che comunque li porteranno anche fuori dalla città di Baldur’s Gate, un po’ appunto come avviene nei giochi.

Questo primo ciclo di storie è disegnato magistralmente da Max Dunbar, a suo agio sia con i primi piani, con l’abbigliamento tipicamente fantasy, con le scene di interni ed esterni -alcune splash-page sono davvero splendide- nonché con le spettacolari scene d’azione dei combattimenti. È altrettanto magistrale il lavoro di Jim Zub sui testi e sulla sceneggiatura non solo perché raccolgono pienamente lo spirito di Dungeons&Dragons e di quel palinsesto fornito dai giochi di Baldur’s Gate (giochi di fazioni e macchinazioni politiche, agnizioni e tradimenti, l’eroismo dei protagonisti in varie sfumature di grigio), ma soprattutto perché in questa prima storia vengono gettate le fondamenta di una piccola epopea con protagonisti Delina, Krydle, Shandie (l’unico personaggio che per ora resta ancora un po’ piatto, a parte qualche battuta) e la coppia Minsc e Boo, cast che dal prossimo arco di storie sarà arricchito con Nerys, e viaggeranno per vari luoghi di Faerûn, ma anche oltre. Lo vedremo nel prossimo articolo.

fine articolo n. 11

Legends of Baldur's Gate: Splash page del ricevimento di Coran
Legends of Baldur’s Gate: Splash page del ricevimento di Coran. Immagine © degli aventi diritti

Biografia minima

Jim Zub (testi), Max Dunbar (disegni), Sarah Stone (cover art), Dungeons & Dragons: Legends of Baldur’s Gate, 1-5, ottobre 2014-marzo 2015, IDW. Le storie sono state raccolte, sempre per IDW, in un primo volume dal titolo omonimo nel maggio del 2015, e successivamente in un paperback dal titolo Days of Endless Adventures (marzo 2020), più corposo e che contiene anche i due archi di storie successivi. Esiste una versione cartonata in italiano per l’editore Panini, Dungeons & Dragons 1: Leggende di Baldur’s Gate, pubblicata nel luglio del 2019.

Se si vuole qualche anticipazione e/o approfondimento su Coran e Ravengard, si vedano: https://forgottenrealms.fandom.com/wiki/Coran e https://forgottenrealms.fandom.com/wiki/Ulder_Ravengard

Su https://max_dunbar.artstation.com/projects/Vg8v3R sono disponibili alcuni studi anticipatori di max Dunbar per la serie.

Non siamo entrati troppo nel dettaglio sulla questione del Culto del Drago, ma segnalo qui che le vicende in qualche modo fanno da contorno ai materiali pubblicati nello stesso periodo, ovvero.

A.A.V.V., Hoard of the Dragon Queen, Agosto 2014, Wizards of the Coast

A.A.V.V., The Rise of Tiamat, Ottobre 2014, Wizards of the Coast

Entrambi i manuali sono stati successivamente raccolti con altro materiale in Tyranny of Dragons, Ottobre 2022, Wizards of the Coast.

Biografia dell’autore

FABIO CIARAMAGLIA

Con una laurea in letteratura inglese con una tesi su Shakespeare nei fumetti (2000) e con un dottorato con una tesi su Shakespeare nella televisione italiana (2004), ho sempre cercato di occuparmi della relazione tra letteratura e altri media.

Ho collaborato con varie riviste di fumetti, da Fumo di China a Fumettomania nella sua precedente incarnazione, ma ho anche tradotto due fumetti per la Magic Press e alcune poesie inglesi.
Ho poi iniziato a insegnare inglese nelle scuole superiori prima a Roma e poi, dal 2015, a Trieste.

Non ho perso l’animo nerd nemmeno da insegnante, ma a partire dal 2006 ho virato più sul versante dei videogiochi, in alcuni dei quali, forse per deformazione professionale, ho riscontrato elementi degni di analisi che però prima di ora non avevo avuto il coraggio di affrontare con maggiore serietà.

L’articolo prosegue con la versione inglese …

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