Luigi Bernardi, i suoi scritti dal 1982 al 1993

foto di Luigi Bernardi

Era l’anno 2011 quando, mentre programmavo le modifiche al sito di Fumettomania per una sua migliore visibilità, mi balenò  l’idea di ripresentare tutti gli articoli scritti da Luigi Bernardi sulla rivista Comic Art, tra il 1985 ed il 1990. Ne parlai con Luigi ed era d’accordo, e nel 2012-2103 avevamo scannerizzato un buon numero di pagine che contenevano quegli articoli, grazie anche all’aiuto del Centro fumetto “Andrea Pazienza“. Purtroppo Bernardi venne a mancare prematuramente, il 16 ottobre 2013, e non me la sono sentito di pubblicare subito dopo le pagine da lui scritte, ho voluto aspettare un po’ prima di decidere se continuare questo proposito.
Dopo che, alcuni mesi fa, ne ho parlato con il figlio Marco, abbiamo deciso (di comune accordo9, che questo recupero biologico ha un senso e che  da settembre-ottobre  2016 Fumettomania ha iniziato a pubblicare tali scritti.

PRIMO PROGETTO

Banner del progetto Luigi Bernardi: Circus, Nuvole Vere e Parole di Gaijin

GLI SCRITTI di LUIGI BERNARDI su “COMIC ART” (1985-1990)

E’ iniziato il 15 ottobre 2016, contiene tutti i suoi articoli estratti dalla rivista Comici Art, è stato terminato il 17 luglio del 2017, dopo 48 articoli più due introduttivi.

A seguire quell’estate del 2017 sono riuscito ad unire un gruppo di amici (Daniele Barbieri,  Vittorio Giardino, Onofrio Catacchio, Otto Gabos, Roberto Baldazzini e Sergio Rossi) che hanno scritto alcuni ricordi legati a Luigi.


SECONDO PROGETTO

LUIGI BERNARDI, da “Nova Express ad Orient Express”

è costituito da 49 puntate): le prime 19 puntate le ho pubblicate tra l’11 gennaio ed il 14 luglio 2018. Questa la pagina del sito con l’elenco della Prima Serie di articoli dedicate ai 18 numeri della rivista Nova express più un’introduzione.
Alla prima serie di articoli sono seguiti un nuovo gruppo di ricordi amici di Luigi.

I Ricordi sono stati dello scrittore Sacha Naspini , dell’editor Panini  Andrea Plazzi (curatore delle collane dedicate a Ratman), dell’autore ed editor Massimiliano De Giovanni (uno dei quattro mitici Kappa Boys, fondatore della Kappa Edizioni) e di Michele Ginevra, responsabile del Centro Fumetto “Andrea Pazienza” di Cremona, ed infine di Alessandro Di Nocera, Giornalista, Critico di fumetti ed Insegnante di materie letterarie e Storia dell’Arte, di origine Campana. 

Il progetto filologico di ripubblicazione degli scritti dell’editore, critico, giornalista, scrittore e talent scout di Bologna, è poi CONTINUATO dal 24 ottobre 2018 fino al 23 ottobre 2019 con tutti gli scritti estratti dalla storica rivista di fumetti italiana: Orient Express.

Anche questa seconda parte di articoli si è conclusa con dei nuovissimi ricordi di alcuni suoi amici e conoscenti.
Gli interventi sono stati nell’ordine di: Loriano Macchiavelli, Massimo Rotundo, Franco Saudelli, Laura Scarpa e Alessandro Di Virgilio


NOTE EXTRA

Dalle pagine del sito a lui dedicato ecco una breve biografia

Appunti per un’autobiografia che non scriverà

Luigi Bernardi è stato un editore, scrittore, saggista, sceneggiatore, traduttore e critico fumettistico. È nato l’11 gennaio 1953 a Ozzano (Bo) e ha vissuto a Bologna, dove è morto il 18 ottobre del 2013. Ha creato alcune case editrici di fumetti (L’Isola Trovata, Glénat Italia, Granata Press) e diretto case editrici, riviste e collane editoriali (“Orient Express”, “Mangazine”, “Nova Express”, “Stile Libero Noir”, “Perdisa Pop”).

I fumetti

Comincia a lavorare nel 1978, indipendentemente dagli studi universitari in filosofia, e subito si occupa di fumetti. Per Tuttifrutti, una cooperativa culturale di Ravenna, realizza un paio di opuscoli didattici: uno sulla storia dei comics, l’altro sulle produzioni emiliano-romagnole. Contemporaneamente, gli è affidata la cura del supplemento fumetti di “La città futura”, il settimanale della Federazione Giovanile Comunista Italiana, allora diretto da Ferdinando Adornato. Nello stesso anno, crea anche la sua prima casa editrice, si chiama L’Isola Trovata e va avanti per qualche tempo a sfornare album a fumetti per il mercato delle librerie. In catalogo, opere di Alberto Breccia, Jesè Munoz, Carlos Sampayo, Lorenzo Mattotti, Laura Scarpa, Cinzia Ghigliano, Giancarlo Berardi, Renzo Calegari, Ivo Milazzo, Georges Pichard, Jacques Tardi, Gérard Lauzier, Altan, Massimo Cavezzali, Daniele Panebarco, e altri ancora. Nel 1982, L’Isola Trovata manda in edicola una rivista che molti rimpiangono ancora, “Orient Express”. Ci sono belle rubriche, i fumetti di Roberto “Magnus” Raviola, Vittorio Giardino, Attilio Micheluzzi, Giuseppe Ferrandino, Franco Saudelli, Ugolino Cossu, Massimo Rotundo, Roberto Baldazzini, Anna Brandoli, Renato Queirolo, Silvio Cadelo e parecchi altri. Fra soci che entrano ed escono, nel 1984 la casa editrice è inglobata nel gruppo di Sergio Bonelli. Bernardi se ne va l’anno successivo, quando esce l’ultimo numero della rivista. Nel 1985, con le francesi éditions Glénat e l’italo-argentina agenzia Quipos, fa nascere la Glénat Italia, con la quale si rilancia un grande personaggio del fumetto italiano, il Lupo Alberto di Silver, si costruisce una rivista intorno alla Pimpa di Altan, e ci si toglie lo sfizio di pubblicare altri libri e albi, fra cui molti fumetti storici e un paio di deliziose opere di Copi. Bernardi ancora una volta se ne va, meno di due anni dopo. La seconda parte di esistenza de L’Isola Trovata e la Glénat Italia lo forzano a risiedere gran parte del tempo a Milano, lui invece ha voglia di restarsene a Bologna

Piccoli lavori crescono

Dal 1987 al 1989 traduce molti fumetti francesi, scrive articoli per le testate del gruppo Vogue, collabora alla rivista “Dolce Vita”, di cui è redattore, cura alcune mostre per il “Salone dei comics di Lucca”, per “Trevisocomics” e partecipa alla realizzazione della “Biennale Giovani Artisti del Mediterraneo”, a Bologna nel 1988. In quel periodo scrive e pubblica il suo primo libro, “Destinazione utopia” (Eleuthera, 1988). È un saggio su “l’evasione impossibile di tre personaggi a fumetti”, si occupa di Corto Maltese, Graziano Frediani di Mister No e Luca Boschi di Ken Parker. Per quel libro scrive anche l’introduzione, “Verso un paese lontano”, un testo che ancora emoziona. Nel 1989, con Luca Boschi (che se ne andrà dopo pochi mesi) e Roberto Ghiddi crea Granata Press. Per il primo anno è solo service editoriale, poi arrivano le prime pubblicazioni, i manga, le riviste “Nova Express” e “Nero”, i fumetti americani, quelli italiani, i romanzi, i saggi, infine i video degli anime giapponesi. Nel 1996 Granata Press finisce, e per Bernardi tutto cambia

Il noir e la letteratura

L’elenco degli scrittori pubblicati da Granata Press all’inizio degli anni Novanta fa impressione: Cesare Battisti, Pino Cacucci, Ivan Della Mea, Paolo Di Orazio, Marcello Fois, Giuseppe Ferrandino, Carlo Lucarelli, Stefano Massaron, Giancarlo Narciso, Davide Pinardi, Alda Teodorani, Nicoletta Vallorani; e le traduzioni: Didier Daeninckx, Paco Ignacio Taibo I, Paco Ignacio Taibo II, Léo Malet, Jean-Patrick Manchette, Patrick Raynal, Andreu Martin… tutti autori le cui opere sono oggi nei cataloghi di grandi editori.
Dopo la fine di Granata Press, continua a lavorare con il noir e i suoi scrittori. Dal 1998 al 2000 progetta e dirige due collane (“Euronoir” per Hobby & Work e “Vox” per DeriveApprodi) destinate a rivelare scrittori come Maurice G. Dantec, Pascal Dessaint, Anne Holt, Thierry Jonquet, Vittorio Bongiorno, Piergiorgio Di Cara, Franco Limardi, Michele Monina, Riccardo Pedrini (ora Wu Ming 5), Giampaolo Simi. Dalla fucina DeriveApprodi escono anche autori di assoluto rilievo e non di genere: Marco Berisso, Emidio Clementi, Paolo Nori, Cinzia Zungolo, fra gli altri.
Nel 2000, inizia a curare per l’editore Fazi la traduzione delle opere di Léo Malet, che proseguirà fino al 2007. Sempre nel 2000, infine, è chiamato a elaborare il progetto della Noir per Einaudi Stile Libero, serie che fonda e dirige fino ai primi mesi del 2005. Fra gli autori proposti da Einaudi, non può tacere i più grandi di tutti: James Crumley e Jean-Patrick Manchette. Gli avessero fatto pubblicare compiutamente anche Jim Thompson (i diritti erano stati comprati) sarebbe stata una tripletta formidabile. Nel 2005 e 2006 è consulente di Dario Flaccovio, editore per cui pubblica compagni di strada come Giancarlo Narciso, Giampaolo Simi, Nicoletta Vallorani e Cinzia Zungolo, i “nuovi” Danilo Arona, Valter Binaghi, Serena Brugnolo, Giacomo Cacciatore, Nicola Verde e Cristina Zagaria, nonché ripesca un paio di gioielli dimenticati di Loriano Macchiavelli.
All’inizio del 2007 inizia la collaborazione con il Gruppo Perdisa, per il quale ridisegna la configurazione editoriale e crea il marchio Perdisa Pop. Come sempre gli succede, ogni lavoro editoriale è l’occasione per ritrovare vecchi amici e incontrarne di nuovi, fra questi ultimi: Rosario Palazzolo, Barbara Baraldi, Alessandro Zannoni, Sacha Naspini, Alfredo Colitto, Elisabetta Bucciarelli, Alessandro Berselli, Antonio Paolacci, Alberto Custerlina, Silvia Tebaldi, Stefania Nardini, Roberto Saporito, Gordiano Lupi, Marilù Oliva, Remo Bassini, Giona Nazzaro, Stefano Domenichini, Paola Ronco, Franz Krauspenhaar, Matteo Righetto, Mauro Baldrati, Gianluca Chierici e Carlo Cannella.
Il 5 aprile 2011, a trentatré anni dall’uscita del primo numero del supplemento a fumetti de “La Città Futura”, decide di smettere con l’editoria. D’ora in avanti si occuperà soltanto delle proprie scritture. Il marchio Perdisa Pop sarà diretto dallo scrittore e allievo di Bernardi Antonio Paolacci.
Il suo lavoro di editor di fumetti e narrativa è riassunto in “Granata Press, sulle tracce di una casa editrice”, a cura di Lucia Babina (Mobydick, 2000).

La scrittura

Dal mese successivo alla fine di Granata Press, comincia a scrivere le prime opere di narrativa, il visionario-autobiografico “Erano angeli” e l’autobiografico-visionario “La foresta dei coccodrilli”. Scrive per onorare le storie che gli vengono in mente, quelle che gli pare di poter raccontare soltanto lui. S’interessa, prima che diventi una moda, di cronaca nera, di crimini, di gesti estremi. Scopre le emozioni in presa diretta del teatro, e gli torna anche la passione per l’intricato linguaggio dei fumetti, tanto da sceneggiarne qualcuno.Ormai dedica tutto il suo tempo alla scrittura (narrativa, teatro e fumetto). Organizza corsi e laboratori di scrittura e di tecniche editoriali: smette perché il numero di allievi ed ex allievi diventa imbarazzante. Gli esiti di alcuni di questi laboratori sono pubblicati in “Altre scomparse di Patò” (Edizioni della Battaglia, 2003), “Amore e altre passioni” (Zona, 2005), “Qualche sera d’inverno a Maranello” (Zona, 2005).
Collabora cinque anni con il quotidiano “Il domani”, scrivendo di Bologna in un rapporto inutilmente conflittuale. È per sei anni presidente della giuria di “Lama e Trama”, il concorso letterario organizzato dal comune di Maniago, che nel novembre 2006 lo gratifica della cittadinanza onoraria. A proposito di onorificenze, anche di “Lama e Trama” diventa presidente onorario, così come de “La compagnia del Tratto”, ensemble palermitano di nuove drammaturgie.
Crea infine questo spazio personale, forse per vanità, di sicuro per fare ordine fra le sue cose, ma anche per dare seguito alle parole di Cormac McCarthy che inserisce come epigrafe al suo primo libro, Erano angeli: «Non si può fare a meno di nulla»

La trilogia “Atlante freddo” (2006) è pubblicata anche nelle tre singole componenti. “Vittima facile” (2003), “Rosa piccola” (2004), “Musica finita” (2005).

“Il tempo insegue i giorni” (inizio 2008) è un progetto in divenire che comprende sei romanzi e una raccolta di racconti. Già pubblicati “Senza luce” (Perdisa Pop, 2008), “Niente da capire” (Perdisa Pop, 2011), “Crepe” (Il maestrale, 2013), “Segni sogni sintomi”, “La sera prima”, “Nottetempo”, “Il mattino dopo”. Protagonisti della serie sono il magistrato Antonia Monanni e il giornalista/scrittore, alter-ego dell’autore, Giulio Tradardi, nonché un gruppo di personaggi che converrebbe definire “ai margini”.

Insieme al progetto “Il tempo insegue i giorni”, conclude e pubblica via via altre partiture narrative, da “Nazione catalana” a “Piazze”, passando per “Avvoltoi” e “Quaderno di disciplina”, quest’ultimo con le illustrazioni di Otto Gabos. Ancora più recente è l’incontro con il male e la malattia, espressi nel romanzo “Parlami di settembre”, nella novella “Andandomene” e in un ulteriore romanzo – “E non saprò chi sei” – dedicato a uno dei morbi simbolo della nostra contemporaneità.