Angouleme 1992: la convenzione del realismo di François Boucq e la lezione di Tardi (Fumettomania n.4)

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Nuova puntata di Fumettomania Story!
Seconda parte dell’Itinerario turistico alla scoperta di Autori, tendenze, e fumetti francesi, estratto dal n. 4 della Pro-zine Fumettomania (uno dei più bei numeri della nostra pubblicazione), con l’approfondimento su Angoulême 1992.

Nei prossimi articoli troveremo tanti protagonisti: Michel Rouge, François Boucq, Enki Bilal, Jacques Tardi, e le recensioni di alcuni volumi della Glenat e di Zenda.

Ancora una volta abbiamo recuperato questi testi di archivio completando con immagini e testi.

Per i ricordi legati al Salone di Lucca del 1991, invece, bisognerà aspettare qualche altra settimana.

Mario Benenati, responsabile del Web Magazine Fumettomania.


AL DI LA’ DELLE ALPI
Itinerario turistico alla scoperta di Autori, tendenze, e fumetti francesi

SECONDA PARTE
a cura di Mario Benenati, François Hue, Hubert Holle

Testo estratto dalla rivista cartacea fumettomania:

<<Ancora fortissimamente Angoulême
Non crederete ai vostri occhi. Rieccoci a parlare di Angoulême, per scrivere qualcosa di credibile ed interessante anche a distanza di sei mesi….. >>

Superman - disegno di Marcel Gotlib
Superman – disegno di Marcel Gotlib

... Ma cosa c’era di così interessante quest’anno ad Angoulême? Marco M. Lupoi vi risponderà “c’era il grande Chris Cloremont”. Noi vi rispondiamo: ”che non c’era solo lui, ma c’era un ricco programma dedicato agli americani che dopo 500 anni sbarcavano in Europa.” Bella questa! In realtà gli americani sono sbarcati così tante volte ed in numero così esagerato che ne abbiamo piene le pa …. oops stavo divagando. 

Allora ritorniamo al programma di Angoulême; quest’anno vi siete persi (sigh, ed anche noi): 

EUROGOTLIB LAND, 

una vasta esposizione divisa in tanti padiglioni dai nomi evocativi, il Megalorium, il Marceloscope, le Burporama, il Gotlibodrome, il Gotlib Express. Lo scopo era di far conoscere, scoprire Marcel Gotlib e il suo universo delirante. (Prodotto dalla SIBD con il contributo della Cassa di Risparmio) 

2000 -8 ·: conto alla rovescia verso i fumetti americani dell’anno 2000

(un bel titolo, non c’è che dire).

Gli Stati Uniti sono stati il paese ospite del Salone; questi infatti attraversano un periodo brillante e ribollente di iniziative, basti vedere l’emergere dei fenomeni quali le “Tartarughe Ninja”, creati da Kevin Eastman e Peter Laird o “I Simpsonsinventati da Matt Groening, tanto per renderci conto; la rinascita del comics strip con Bill Watterson e Calvin e Hobbes, riappaiono dei fumetti underground, ect. 

Ecco l’elenco degli invitati: Sergio (Groo) Aragones; Kyle Baker (Alice nel paese delle meraviglie); Lynda Barry, la regina dell’humour; Chester Brown; Charles Burns, inventore di “Trash Comics“, Robert Crumb, il fondatore dei fumetti underground; Julie Docet (Wierdo); Kevin Eastman (Tartarughe · Ninja); Will Eisner (The Spirit); Lee Falk(Mandrake); Mary Fleener (Weirdo);

Drew Friedmon, Matt Groening (I Simpsons); Gilbert e Jaime Hernandez (Love and Rockets); Ben Katchor (l’equivalente nei fumetti dello scrittore Borges); Joe Kubert, uno dei più grandi disegnatori della storia dei comics book; David Mazzucchelli (Batman e Devil); Jerry Robinson, disegnatore di fumetti umoristici e politici; Gilbert She/ton (Freaks Brothers); Art Spiegelman (RAW e Maus); Bill Watterson, creatore della striscia Calvin e Hobbes

NON SAPETE CHI SONO GLI AUTORI SOPRA CITATI ?!
No?
allora è meglio che chiudete questa pubblicazione e andatevi a leggere Capitan America o lron Man, che sono degni di voi.
(L’esposizione è stata concepita da Jean-Pierre Dionnet e prodotta dalla SIBD) 

Disegno di Kyle Baker, tratto dal catalogo "2000 -8 conto alla rovescia".
Disegno di Kyle Baker, tratto dal catalogo “2000 -8 conto alla rovescia”. 

– I BAMBINI TERRIBILI DEI FUMETTI 

Quick e Flupke, Pim Pam Poum, Baule e Bill, Gerard Creiin, les Deblok, Manu, Calvin e Hobbes e tutti gli altri. Onestamente anche noi conosciamo solo per sentito dire alcuni di questi personaggi. Valeva la pena vederla questa esposizione. 

Il mondo secondo Crumb

Sette sezioni, è stata una ricca esposizione con più di 100 tavole originali, con tutti i suoi personaggi Mr.Natural, Fritz il gatto, le sue donne, i suoi fantasmi sessuali. L’esposizione prodotta dalla CNBDI, ha girato un pò tutta l’Europa, alcuni la ricorderanno nei primi giorni di marzo a TREVISO COMICS. 

UN ANNO DI FUMETTI  COUP DE COERUT

Due esposizioni in una, per mettere in evidenza le principali tendenze della produzione fumettistica in Francia ed in Europa e un occhio ai giovani autori che potrebbero essere le star del domani. Un grande spazio era dedicato ad Hugo Pratt al suo meraviglioso mondo. Un video di 3/4 minuti presentava i 17 giovani invitati ad uno ad uno.

ALBERTO BRECCIA 

Ragazzi qui gli aggettivi si sprecano! Nato il 15 Aprile 1919 a Montevideo ha trasposto in fumetti, storie di Garcia Marquez, Borges, Onetti, Alejo Carpentier, Juan Rolfo, Joao Guimaraes Rosa, Horacio Quiroga, Edgard A.Poe, Jean Rayy, Giavanni Papini e i Fratelli Grimm. L’esposizione è stata accolta nella Galleria d’arte MR. Più di 80 tavole di fumetti originali, a colori e in b/n, 20 pitture su acrilico e le superbe illustrazioni del romanzo di Umberto Eco, “Il nome della rosa”. In più c’erano due video inediti su Breccia. 

Il grande maestro di cui custodiamo orgogliosamente l’opera PERRAMUS, non poteva essere festeggiato in maniera migliore. 

– Tra le esposizioni minori, spiccava quelle intitolata: Le avventure di Lattex, i fumetti europei si impossessano del preservativo. 30 brevi storie umoristiche, ludiche, libere dai tabù. Un impegno artistico e sociale. 

Infine c’era BROCOLIS.
E voi a chiedervi che cos’è sto BROCOLIS? 

Su via un attimo di calma: con la pubblicazione BROCOLIS, i visitatori di Anqoulême venivano a conoscenza giorno per giorno del programma, in più dei brevi articoli presentavano le esposizioni, non mancavano le news, i disegnini degli autori, specialmente nel numero pubblicato domenica 26 gennaio. Siccome noi vi vogliamo bene troverete alcuni disegni nelle prossime pagine. 

Una rappresentazione tipica dello scrittore Yann (rileggetevi l'intervista apparsa sul n.3 di FM) dedicata agli americani che sbarcano in Europa
Una rappresentazione tipica dello scrittore Yann (rileggetevi l’intervista apparsa sul n.3 di FM)
dedicata agli americani che sbarcano in Europa 

A noi di Fumettomania ci piacciono le strane conversazioni. Su un numero del già citato LA LETTRE della DARGAUD ne abbiamo trovato una davvero interessante:

UN AUTORE PARLA AD UN ALTRO AUTORE

FRANCOIS BOUCQ RISPONDE A MICHEL ROUGE. 

Traduzione di ANNA STAGNO (gen.- sett. 1992)

foto recente di françois Boucq

Dopo gli inizi su PILOTE (su sceneggiature di Christin e Delan} e un grafismo simile a Alexis, François Boucq ha presto trovato la via giusta per realizzare degli albi che lo hanno fatto diventare celebre nel campo dei fumetti: “I Pioneri dell’avventura umana”, “La moglie del mago”, “Bocca di Diavolo” ( scritto da Charyn) e  recentemente “Le dérisoire effervescence des comprimés”, tutti pubblicati dall’editore CASTERMAN.

Michel Rouge, il disegnatore di COMMANCHE di cui è stato pubblicato una nuova storia nell’aprile di quest’anno (per i tipi della DARGAUD), ha incontrato François Boucq. Scopriamo cosa si sono detti: 

Michel Rouge: Vorrei parlarle del confronto dell’assurdo e delle situazioni realistiche che tu tratti continuamente in una sorta di rottura.

Il processo, man mano che tu disegnavi sbocca nell’opera “La moglie del Mago'”(pubblicato in Italia sulla rivista COMIC ART) e soprattutto nel “La Bocca del diavolo” con delle evocazioni non più operanti con il riso o l’umorismo assurdo, ma sulle rotture generate dalle contraddizioni interne e dai protagonisti …

C’è qui un passaggio dall’umorismo nero al simbolismo da dove s’infiltra a ricerca del lettore. Vorrei che partiamo anche di questa volontà di dare un senso a degli avvenimenti narrativi, sapere se le referenze simboliche che costellano tutta la tua opera sono una preoccupazione maggiore ….. 

François Boucq: Quello che mi interessa è il sentimento di diffrazione che provoca il realismo grafico, venendo a percuotere un universo strampalato. All’inizio, il mio passo era umoristico con un disegno un pò alla “Ronald Searle” e mi sono presto reso conto, che non andava poi tanto bene con quel tipo di grafica.

Ora utilizzo la convenzione del realismo, con i suoi codici d’uso, i suoi personaggi, i suoi scenari facendo intervenire degli avvenimenti strampalati o assurdi. A questo punto, una percussione ha luogo nello spirito del lettore e in un solo colpo, un’apertura, un turbamento s’impone facendo sorgere altre possibilità. 

M.R.: E’ un abile mezzo per aprire lo sguardo sull’illusorio del mondo. Nel tuo ultimo volume, “La dérisoire effervescence des compremés”, c’è questa storia “Una prospettiva laboriosa”, nella quale siamo condotti a rimettere in dubbio la relatività di tutte le visioni. 

F.B.: Disegnando questa storia, ho pensato a quello che c’era qualche secolo fa, la Terra si concepiva come piatta. Più tardi si è detto “la Terra è rotonda”! a questo non mi impedisce che tutto funziona come nel passato.

Dopo con Keplero, il circolo è apparso fittizio e abbiamo dichiarato che il mondo è ellittico. Poi recentemente, con i relativi visti, siamo arrivati ad uno spazio curvo e tutto continua a funzionare. Qualunque siano i nuovi concetti, l’uomo nasce, cresce, utilizza il mondo e muore come 10.000 anni fa.

La lezione è che il mondo è compatibile con tutte le nozioni che noi gli imponiamo. La nozione assoluta e di progresso dal qual il mondo scientifico si definisce, svanisce continuamente e quello che nominiamo verità non è che l’attaccamento ad una di queste tesi particolari.

Se lascio cadere una tazza, lei cade e si sparpaglia qualsiasi sia la concezione che posso portare sulla natura, la cultura e su me stesso. La verità non può mai situarsi realmente dove noi desideriamo che lei sia. 

M.R.: Ritorniamo al tuo passato: in “Bocca di diavolo”, la storia si basa su una rottura definita dai due poli (Est-Ovest): lasci una parte al misticismo ….

Quello che è notevole, è questa redenzione operata da un personaggio della storia, l’Indiano, ancora ricco di tutta la sua spiritualità e dotato di un cosmo” come se “Bocca di diavolo” non poteva più contare su solo cristianesimo …. 

F.B.: In confronto all’umorismo, il fumetto di avventura permette di considerare l’universale senza derisione. Nel primo caso, si tratta di un esercizio solvente; il trattamento di un increspamento di cui tutta l’osservazione sorge dall’intrusione di un’ altro sguardo. Nel secondo caso, ho la possibilità di speculare sull’evoluzione eroico o di iniziatico del personaggio ….

Durante tutta la sua avventura, “Bocca di Diavolo” è sballottato da due potenze rispondenti a due aspetti contraddittori di una stessa ideologia, e quando tu parli di rottura al mondo per trascendenza, si tratta di una “morte”. Tutto questo è destinato a dislocarsi e a sparire e quando lo sguardo concettuale abbandona la propria presa sul mondo, tutte le potenzialità dell’illusorio si rivelano sottomesse ad una una fine che è nello stesso tempo origine. 

M.R.: All’ultima sequenza di “Bocca di diavolo”, questa fine originale rivela il futuro, l’anno dopo. Questa trascendenza potrebbe significare anche che il mondo non ha senso in se stesso … 

F.B.: Penso che il cristianesimo è allo stesso tempo imminente e trascendente; questi due aspetti sono risoluti nel Cristo. Ma “Bocca di diavolo” non ha pensato a tutto questo. Il destino finale di questa storia si è imposto da solo, non poteva essere altrimenti.

La ‘soluzione’ per il personaggio “Bocca di diavolo” era questa caduta nel tempio (la cattedrale, ultima tavola dell’ albo, n.d.r.). Quello che il lettore deve capire è che si tratta in effetti di una vera ascensione. 

M.R.: Tutti sanno che stai lavorando su un teso di Jodorowsky. E’ per te un seguito coerente ai tuoi precedenti lavori? Proseguirai con le scene realistiche e allegoriche a questa scoperta dell’illusorio? 

F.B.: Per me, c’è soltanto una cosa che sia degna d’interesse, è quella prospetti va lì. Non mi possono soddisfare di storie basate su delle fluttuazioni psicologiche o su aneddoti. Anche in “Commanche” o “Blueberry“, possiamo cogliere delle volontà essenziali attraverso l’insieme delle storie …

M.R.: Senza dubbio; ma questo ècelato, non conscio …. Naturalmente non possiamo raccontare una storia senza dire ”qualche cosa”. 

F.B.: Si, mi sembra che sia impossibile lavorare 8 ore al giorno in una attività così stretta senza che ci sia un coinvolgimento essenziale. Forse non sta nella storia stessa, nè nel linea (tratto), ma questa linea e quello che racconta possono costi mire una serie di messa alla prova, corrispondenti, esse, alla storia del disegnatore e al suo modo di vi vere la sua professione. 

Un disegno pubblicitario del Salon international di Angoulême realizzato da Boucq
Un disegno pubblicitario del Salon international di Angoulême realizzato da Boucq 

NOTE EXTRA

Per maggiori informazioni su questo grand artista vi indichiamo questi siti

https://www.europecomics.com/author/francois-boucq/

https://it.frwiki.wiki/wiki/Fran%C3%A7ois_Boucq


LA CASELLA RITROVATA

Di Emmanuele Proust, traduzione Gisella Medici

Organizzatrice dello spazio fanzine al 19′ salone d ‘Angoulême, la fanzinoteca di Poitiers Primo luogo europeo di stampa alternativa/parallela“, è una associazione creata dal consiglio comunale dei giovani di Poitiers.

Il suo scopo: costituire una collezione di tutti i giornali a tiratura limitata specializzati nei fumetti e presentati ogni anno al festival nazionale della stampa per i giovani. “Scoop in stock”. Il progetto è sostenuto dalla città di Poitiers. L’ammontare delle sovvenzioni annue destinate a costituire il fondo si aggira intorno ai 70000 F di cui 30000 F per l’acquisto delle fanzine.

Responsabile dell’operazione, Dìdier Bourgoin. Installata dal l’ settembre 1989 all’interno della discoteca in voga di Poitiers, ‘La fanzinoteca’ è operativa solo dal 1990. Possiamo trovarci le prime opere di Glénat, Hislaire, Dovodeau, appese ad una griglia con una semplice pinzetta o ammucchiate in cartoni. Nè museo, nè biblioteca, ma strumento di ricerca, la fanzinoteca, che già possiede più di 1000 titoli francesi e stranieri è innanzitutto un luogo di scambio. 

Animazione, partecipazione agli Stati del Rock di Montpellier e visite nei licei sono previsti per farla conoscere. Un catalogo bilingue delle fanzine francesi le più rappresentative è stato anche spedito in tutta l’Europa e un abbecedario delle riviste di fumetti è stato realizzato per il Salone d’Angoulème.

Sono previsti ugualmente la produzione di un CD Rom, una consultazione tramite MINITEL e l’organizzazione di un festival delle fanzine! L’ambientazione presentata dalla fanzinoteca è di diventare un Centro di ‘interesse nazionale’, di ricevere il deposito legale allo stesso titolo della CNBDI, e, perché no, di creare gli STATI GENERALI D’EUROPA delle FANZINE? 

Se vi interessa eccovi l’indirizzo: La FANZINOTHEQUE 185, rue du Faubourg du Pont-Neuf, 86000 POITIERS – tel.49.46.85.58. 

Disegno di Berthet, che è stato in corsa per il premio Alph 'Art ( migliore volume a fumetto francese del '91), con "Sur la route de Selma ". Ed. DUPUIS
Disegno di Berthet, che è stato in corsa per il premio Alph ‘Art ( migliore volume a fumetto francesedel ’91), con “Sur la route de Selma “. Ed. DUPUIS 

NOTE EXTRA

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti su LA FANZINOTHEQUE, vi rinviamo a questo LINK


BILAL E LA LETTERATURA 

DI CAROLE CIACOBBI: traduzione di Joe Sottile

<<Ogni veduta delle cose che non è strana è FALSA>>, scriveva Paul Valery. Con BILAL, vi rassicuro, che è vero!

Da “Il ballo maledetto” pubblicato nel 1972 sulla rivista PILOTE, l’universo del disegnatore è sorprendente: una prima storia barocca, tre volumi tormentati (scritti in coppia con Pierre Christin) è il tono è dato. I parcheggi sono abbandonati, i marciapiedi angosciosi e le donne ‘insidia’ … Il piccolo mondo del fumetto è conquistato. Non è l’unico. 

Molto, anche i cineasti ne sono sedotti. All’inizio degli anni ’80, Enki BILAL fa gruppo con Alain Resnais per il manifesto del film “Mon Oncle d’Amerique” e le scene di “La vita è un romanzo“. Qualche anno più tardi, il disegnatore acquista fiducia in se. Ormai farà il grande passo da solo. “Bunker Palace Hotel” è un lungometraggio con Carole Bouquet e Jean-Louis Trintignant, che egli scrive e mette in scena, uscito sugli schermi nel 1988. 

<<Il fumetto, si ricorda Bilal, non era più il sostegno indispensabile delle mie attività, ma semplicemente una fonte di ispirazione. Il film era autonomo, indipendente. Soprattutto non era l’adattamento di uno dei miei volumi …>> 

La collaborazione, anche indiretta, cinema-fumetto, funziona bene. Ma la 7a arte non è la sola ad adattarsi così bene all’universo di Bilal. La sua opera è egualmente vicina alla letteratura. Sono Baudelaire e Poe gli ispiratori de “il ballo maledetto”.

E’ anche grazie al volume Le Falangi dell’Ordine Neroche, per la prima volta nel 1979, un volume di fumetti è classificato nei TOP 20 dei migliori libri dell’anno (attenzione libri, non fumetti) della rivista LIRE. Finalmente, il disegnatore ha moltiplicato le copertine dei romanzi. 

Dopo con l’iniziativa dell’editore Christian Desbois, il procedimento si è invertito. Per la prima volta, oggi, dei testi illustrano un disegno. Sono gli scrittori che si ispirano ai personaggi di Bilal per lavorare, con una libertà … quasi assoluta. Poiché il loro papà ci teneva a rendere piccante la nuova vita dei suoi personaggi. Ha dunque imposto alcune regole agli autori.

Bilal racconta : <<Dapprima volevo che i sessi s’ìntercambiassero. Gli uomini parlassero di una donna, e viceversa. Gli uomini potevano scegliere, per esempio, fra Irina la donna bianca, Farida la bella bruna, Yoko la piccola perla asiatica e Mamadi, la giovane nera … Ciò mi divertiva tanto quanto il fatto che i miei personaggi facessero degli incontri. Dunque ho chiesto a tutti d’iniziare il loro racconto con ‘ho incontrato’>> … 

Infine, la terza regola, è quella del viaggio. Per cieli, mare o terra. Treno, aereo, nave, poco importa. Solo il moto è necessario. Ma il tema conduttore di queste nuove storie, era quello del transito, del luogo improbabile dove la gente passa, ripassa, sfila … 

Transitoè dunque il nome dell’ esposizione che ha riunito dal 14 gennaio scorso i disegni di Enki Bilal e i testi dei più grandi autori contemporanei. Sono, in effetti, Jean Vautrin, Dan Frank, Yves Simon o ancora Patrick Cauvin che l’artista ha ispirato. 

Con un tema come quello, solo un luogo di passaggio poteva fare da arbitro a tutti questi lavori! E’ dunque sul Parvis de la Defense, ai piedi del Grande Arco, che sono svelati i segreti di 12 personaggi colorati in larghezza e in lunghezza, giacchè si esprimono su grandi pannelli di 3m x 4m. All’aperto, come nella vita! 

L’esposizione è rimasta fino alla fine di marzo (del 1993, NdR). Tra l’altro i testi che accompagnavano i disegni di BILAL sono stati pubblicati da le “FIGARO LA DEFENSE” nell’edizione del 14 gennaio. 

NOTA EXTRA

Concludevamo quell’articolo che: <<Avremo tra qualche mese delle riproduzioni dei disegni esposti da Bilal, inoltre abbiamo contattato personalmente l’autore, per programmare una sua venuta in Italia, un ‘intervista in esclusiva ed una copertina sempre per la nostra pubblicazione … restate in contatto con noi per saperne di più. >> Poi invece non fu possibile portare avanti quella progettualità per una seie di difficoltà sia nostre, sia di Bilal.

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