E’ Angelina Jolie la protagonista di questa decima puntata per questo speciale approfondimento sui videogiochi di Lara Croft.
Oggi il super esperto Fabio Ciaramaglia si sofferma, come recita il titolo, sull’espansione del franchise “Tomb Raider” nel cinema. Questo articolo e l’intero approfondimento è bilingue, in italiano ed in inglese a beneficio degli amici stranieri che ci leggono.
Per chi ci legge oggi per la prima volta, inoltre, ricordiamo che negli articoli precedenti (di questi ultimi due mesi) Fabio ha scritto dei fumetti di Tomb Raider, con l’Introduzione ai primi fumetti di Tomb Raider tra team-up e one-shot e soffermandosi sulla graduale costruzione del canone di Tomb Raider nei primi fumetti Top Cow-Image.
Poi ha proseguito con la disamina di “Merlin Stone” (Tomb Raider ##5-6) e di “Dead Center” (Tomb Raider, ##7-10), e con l’approccio al ciclo conclusivo di Dan Jurgens tra storie brevi e grandi tragedie, ed infine sulla chiusura del primo maxi-ciclo di storie e la graduale apertura del franchise di Tomb Raider, e contestualmente anche all’addio del duo Dan Jurgens e Andy Park.
Buona lettura
da Mario Benenati, curatore del sito Fumettomania Factory Magazine
APPROFONDIMENTO:
Lara Croft, the Tomb Raider,
dai videogiochi ad altri media (fumetti, cartoni, film).
Angelina Jolie nei panni di Lara Croft:
l’espansione del franchise “Tomb Raider” nel cinema.
di Fabio Ciaramaglia
I film tratti dai videogiochi hanno spesso il triste destino di scatenare la curiosità del pubblico e di frustrarlo al tempo stesso, nonché di diventare il bersaglio della critica specializzata sia cinematografica che videoludica.
Ho cercato di darmi delle risposte, senza addentrarmi nel campo che mi è comunque parzialmente estraneo, e fondamentalmente ne ho trovata una principale, che è un po’ una risposta a tutti questi adattamenti: il videogioco parte come forma di partecipazione attiva da parte dell’utente, mentre il cinema è prevalentemente una forma passiva. Questo può causare una certa frustrazione, specialmente per quei videogiochi che sono d’azione, come nel caso della serie di Tomb Raider. A volte può capitare che le produzioni cinematografiche siano a basso costo o che generalmente ci sia poco investimento nella regia o nel cast di attori, puntando quasi del tutto sull’attirare il pubblico fidelizzato del videogioco.
Non tutto ciò è vero però per le due produzioni di cui parliamo qui, poiché, se da un lato il gioco in questione ha degli elementi narrativi strutturati (specialmente attraverso la pubblicazione della serie a fumetti Top Cow-Image) e che in qualche modo filtrano nei film, dall’altro l’investimento è stato piuttosto cospicuo: oltre ad Angelina Jolie (che aveva vinto un Oscar qualche anno prima per Girl, Interrupted, 1999), nel primo film figurano nel cast Iain Glen (noto ai più come Jorah Mormont in Game of Thrones) e Daniel Craig (che in seguito diventerà il celebre James Bond per moltissimi film), mentre nel secondo Ciarán Hinds (moltissimi ruoli, tra cui Giulio Cesare in Rome e Mance Rayder in Game of Thrones) e Gerard Butler (che da lì a pochi anni sarà Leonida in 300).
Forse per la regia le scelte potevano essere più audaci: se nel primo figura Simon West (forte del successo di Con Air, 1997), la scelta nel secondo di Jan De Bont, prevalentemente un direttore di fotografia, sembra piuttosto fiacca. Ma proprio parlando di fotografia, in quell’epoca, e parliamo dei primi anni 2000, le possibilità di effetti speciali forniti dal cinema era ancora nettamente superiore a quello che potevano offrire i videogiochi (possiamo dire che oggi non è propriamente così), quindi, da un punto di vista meramente grafico/estetico, il pubblico non è stato affatto frustrato.
Lara Croft: Tomb Raider (2001)
Per i nostri articoli comunque interessa analizzare maggiormente le storie, la caratterizzazione dei personaggi e le strutture micro e macro narrative che si innestano nell’analisi più globale del franchise, pertanto iniziamo dal primo film, Lara Croft: Tomb Raider, del 2001.
La storia riguarda la ricerca di due pezzi di un artefatto, un triangolo, che può attivare il potere di viaggiare nel tempo ogni cinquemila anni durante il completo allineamento dei pianeti intorno al sole per dare seguito a una perfetta eclissi totale. C’è una società segreta dietro questa ricerca, gli Illuminati, capeggiata da Manfred Powell (Iain Glenn), e il coinvolgimento di Lara avviene perché il suo defunto padre, Richard Croft, ne era membro, ma, conscio della pericolosità dell’oggetto in questione, ha nascosto nella sua tenuta un misterioso orologio la cui funzione è legata al triangolo.
Si noti il cambio di nome del padre di Lara, da Henshigly a Richard, un nome piuttosto fluttuante nei vari prodotti (il primo è usato nella timeline originale e nei fumetti Top Cow, mentre il secondo in tutti gli altri videogiochi e nei film). Una curiosità extra-narrativa è che nei flashback del film, Lord Croft è interpretato da Jon Voight, vero padre di Angelina Jolie-Lara Croft.
Come nei videogiochi, Lara si ritrova prima a combattere l’organizzazione, poi è costretta giocoforza a collaborarci, e infine riesce rocambolescamente a sconfiggerla. Al contrario dei videogiochi, invece, sono qui presenti due collaboratori fissi e residenti in Croft Manor, ovvero l’esperto tecnico Bryce (Noah Taylor) e il maggiordomo tuttofare Hillary (Chris Barry, noto per Red Dwarf), che in qualche modo le offrono il supporto logistico necessario per le sue ricerche. È presente qua un altro “razziatore di tombe”, da quanto si evince un ex di Lara, suo partner in passate missioni e in seguito diventato un suo rivale, Alex West (Daniel Craig) e che qui collabora con gli Illuminati di Powell.
Le ricerche portano Lara prima in Cambogia e poi in Siberia, sempre in stretta rivalità/collaborazione con Powell che pure le aveva inviato una squadra d’assalto in casa per sottrarle l’orologio del padre. In una lettera del padre, inviata postuma esattamente in concomitanza dell’imminente evento astrale, Lara comprende che degli indizi sono in una poesia di William Blake, “Auguries of Innocence”, e, interpretandone i versi, sarà in seguito in grado di destreggiarsi con il meccanismo per attivare/distruggere l’artefatto.
Il rapporto con il padre è fondamentale per la trama, non solo per il coinvolgimento di Lord Richard con gli Illuminati. Attraverso dei flashback (con la giovane Lara interpretata da Rachel Appleton), comprendiamo quanto la ragazza gli fosse molto legata, specialmente dopo la morte di sua madre.
Oltretutto, proprio la possibilità di viaggio nel tempo, le offrirebbe l’occasione di rivederlo dal vivo, e forse anche salvarlo dalla sua morte, ed è proprio questa proposta di Powell, durante un loro incontro a Venezia, che probabilmente la tenta e la porta a collaborare con gli Illuminati. Tuttavia, proprio in uno dei flashback, Lord Richard le chiede esplicitamente di impedire l’uso dell’artefatto perché, soprattutto in mano a quell’organizzazione, potrebbe portare il mondo intero alla sua rovina.
Come nei videogiochi, e come nei fumetti, in effetti Lara opta alla fine per la scelta morale a discapito di quella egoistica di poter riabbracciare suo padre. Nel finale però ha una propria vendetta personale, sconfiggendo Powell in uno scontro corpo a corpo, dopo che questi le ha rivelato di essere stato lui a uccidere suo padre, mostrando come prova un orologio da taschino con l’effige di sua madre (che era comparso in uno dei flashback).
Da un punto di vista scenografico il film è spettacolare, sia nelle scene d’azione che quelle di panoramica negli esterni (specialmente nelle parti in Cambogia). C’è un’estrema cura nel dettaglio, specialmente nel caratterizzare Lara Croft come “British” (come per esempio nelle scene nel suo garage dove le macchine sono tutte di produzione britannica, come l’Aston Martin e la Mini).
Angelina Jolie, nonostante qualche perplessità nella sua scelta (per esempio per il fatto che è americana per un personaggio quintessenzialmente British), è una credibile Lara Croft, sia a livello espressivo nei primi piani, sia nelle posture e nelle scene più complesse. I combattimenti sono degni degli “action movies” di discreta qualità e la computer grafica è più che decente nel rappresentare scene più “fantastiche”, come l’animazione delle statue nel tempio cambogiano.
Infine, non è stato detto prima, ma c’è stato un grande investimento anche nella colonna sonora con l’impiego di molti artisti famosissimi alla fine degli anni ’90 e primi 2000, come U2, Nine Inch Nails, Moby, Fatboy Slim, Chemical Brothers e tanti altri, creando anche un gioco di specchi promozionale con i videoclip di MTV che all’epoca erano popolarissimi (si veda il video di “Elevation” degli U2, per esempio).
Tornando alla storia, come abbiamo visto nei precedenti articoli, la costruzione del passato di Lara e del suo background è stato caratteristico prevalentemente dei fumetti, ma anche degli ultimi videogiochi del periodo Core Design.
Il rapporto con il padre, come rappresentato nel film, ci fa pensare a una sorta di “complesso di Elettra” irrisolto, che in effetti è presente anche in successivi prodotti: ciononostante la funziona narrativa più importante è qui quella di fornire una scelta tra il bene egoistico/individuale e quello più alto e morale.
Sempre come nei prodotti precedenti, si affaccia un’organizzazione segreta rivale e con ambiziosi piani di dominio del mondo, sebbene il suo sviluppo e approfondimento, anche nel personaggio di Powell, sono piuttosto fiacchi. La presenza di Bryce e Hillary come supporto logistico sono in prevalenza legati a elementi comici, ma anche per fornire degli utili “deus ex machina” per sciogliere alcuni micro-intrecci. Quello che lascia un po’ perplessi è la funzione di Alex West, che potrebbe ricordare quella di Chase nei fumetti, con il consueto gioco, con Lara, di innuendo sessuali, ma viene detto quasi nulla riguardo alla loro precedente relazione e non c’è nessun tipo di sviluppo, nel film, del loro rapporto.
Lara Croft Tomb Raider: The Cradle of Life (2003)
L’elemento di amore/odio “alla Chase” viene invece ripreso con maggiore efficacia nel secondo film, Lara Croft Tomb Raider: The Cradle of Life (2003), con il personaggio di Terry Sheridan (Gerard Butler).
La storia del film entra maggiormente in una tematica legata al mondo classico greco, infatti si apre nei pressi di Santorini. Lara è alla ricerca del Tempio della Luna, ovvero il posto dove Alessandro Magno ha custodito gran parte dei suoi più preziosi tesori ottenuti con le sue conquiste. Al suo interno trova una sfera, tuttavia vi è un gruppo di mercenari che era sulle sue tracce e, dopo un combattimento con loro, essi riescono a sottrargliela e a fuggire, poco prima che il tempio stesso crolli.
Il gruppo mercenario, gli Shay Ling, guidato da Chen Lo, sono stati ingaggiati dal fisico premio Nobel Jonathan Reiss (Ciarán Hinds) per recuperare il Vaso di Pandora, per il quale la sfera è, come si scopre in seguito, la mappa. Alessandro Magno in effetti aveva compreso della pericolosità di quell’oggetto e proprio per quel motivo aveva fatto nascondere la mappa nel suo tempio. In seguito un faraone scoprì il Vaso lui stesso e decide di farlo nascondere in un luogo remoto chiamato la “Culla della Vita”, da cui il titolo.
Il piano diabolico di Reiss, esperto di guerra batteriologica, è di vendere il Vaso a dei compratori, renderli colpevoli di aver scatenato le terribili epidemie che contiene, mentre frattanto lui avrà ricercato un anti-siero e potrà decidere chi sarà degno di vivere nel nuovo ordine mondiale.
Entra in scena anche l’MI6, il servizio segreto britannico, per ingaggiare Lara affinché possa fermare i piani di Reiss, e la nostra protagonista riceve incarico formale proprio dalla Regina (fuori scena).
L’unico supporto che Lara richiede è di far liberare Terry Sheridan, prigioniero in Kazakhstan e traditore proprio dell’MI6: verranno offerti a Terry un cambio di identità, la restituzione della cittadinanza britannica e molti soldi. Lara ha bisogno di Terry perché sa che in passato aveva collaborato con gli Shay Ling e quindi, dopo averlo convinto, i due si recano in Cina verso il covo dell’organizzazione.
Durante il viaggio nell’entroterra cinese (con tanto di corsa in moto lungo la Grande Muraglia), i due hanno modo di parlare del loro passato, e viene detto esplicitamente che hanno avuto una relazione sentimentale durata cinque mesi. Si susseguono da qua in poi numerose battute flirtanti, ma anche la diffidenza di Lara nei confronti dell’avidità di Terry. In una battuta, in cui la ragazza gli dice che una volta lo trovava affascinante, abbiamo in effetti una eco evidente del rapporto che, nei fumetti, Lara aveva con Chase.
L’incontro con Chen Lo, che pure era iniziato con una trattativa diplomatica, finisce invece con un combattimento in cui questi muore, ma la sfera viene comunque trasferita a Hong Kong per finalizzare lo scambio con Reiss. Altro viaggio, altre scene di combattimento nella città e all’interno di un centro commerciale, con tanto di rocambolesca fuga in paracadute da un grattacielo, alla fine Lara riesce a prendere la sfera e, grazie all’aiuto di Bryce, ottiene l’intera mappatura che la indirizza al Kilimangiaro.
Dopo un momento sensuale tra Lara e Terry, in cui sembra siano sul punto di fare l’amore, lei lo ammanetta e decide che il suo servizio è finito, comunicherà all’MI6 di pagarlo, ma che non si fida a sufficienza di lui per il prosieguo della missione. Frattanto Reiss ha rapito proprio Bryce e Hillary, quindi anche lui è a conoscenza della localizzazione della Culla della Vita.
Grazie a un suo vecchio amico, Kosa, Lara raggiunge un gruppo di guerrieri africani che sono apparentemente i custodi della Culla della Vita e li convince a farsi mostrare l’esatto luogo, nonostante essi la avvertano che quel posto è custodito anche da misteriosi guerrieri-ombra. Come detto, Reiss è sulle sue tracce e la obbliga ad aiutarlo poiché ha in ostaggio Bryce e Hillary.
Dopo numerosi combattimenti con i guerrieri-ombra, finalmente Lara e Reiss trovano l’alcova dove è custodito il Vaso di Pandora, e proprio quando il secondo cerca di disfarsi di lei, arriva Terry, che frattanto l’aveva rintracciata lui stesso, che la salva. Tuttavia, proprio Terry, alla fine, vorrebbe prendere il Vaso per poterlo vendere e Lara non ha altra scelta che ucciderlo. Il finale è sui festeggiamenti nel campo dei guerrieri, e una successiva fuga da esso in fuoristrada per evitare che Bryce e Hillary siano coinvolti in una cerimonia matrimoniale.
Non sarebbe del tutto corretto analizzare questi due film come se fossero un blocco unico, anche perché, a parte gli attori coinvolti nelle parti della protagonista e dei suoi più fidati collaboratori, gran parte del cast e dello staff cambia tra il primo e secondo.
Ci sono tuttavia alcuni elementi comuni che rimandano ai videogiochi, come per esempio le ambientazioni esotiche, gli artefatti capaci di cambiare il destino dell’umanità, e, soprattutto, le scene d’azione.
Da un punto di vista visuale, pur rimandando al più classico abbigliamento di Lara Croft, tendenzialmente si opta per un campionario più ricco, ma sempre ispirato ai videogiochi: anche per questo, e per le varie capigliature (spesso con lunghe trecce), Angelina Jolie in generale risulta credibile nei panni della nostra protagonista.
Per ciò che riguarda l’impianto narrativo è il caso di notare che ambo i film hanno degli elementi che sono stati sviluppati soprattutto dai fumetti Top Cow-Image, come per esempio il ricordo doloroso della perdita della famiglia, nel primo, e i rapporti sentimentali conflittuali e problematici (Lara e Terry), nel secondo.
Anche i villain sono abbastanza ben caratterizzati, forse Reiss meglio di Powell, così come le loro organizzazioni, sebbene non si entri troppo nel dettaglio di esse. Tuttavia entrambi i film di base grattano solo la superficie del potenziale di Lara Croft, e, come detto, è probabile che anche i primi sei videogiochi non offrissero moltissimo come spunto e che su alcuni aspetti gli staff creativi non abbiano voluto (o potuto) osare più di tanto, cercando di restare il più possibile fedeli all’idea originale fornita proprio dai giochi.
Idee basate, peraltro, sul sex appeal della protagonista -ci sono scene di lei in doccia o mentre si cambia, ma anche alcune inquadrature sono decisamente ammiccanti. Entrambi i film ebbero un certo successo (il primo ruppe alcuni record riguardanti film basati sui videogiochi e film con protagoniste femminili), ma non molto di critica, e, sebbene fosse stato annunciato da Paramount la possibilità di un terzo film, ciò non accadde -si disse che ciò era da imputare alla Jolie che non aveva intenzione di vestire ancora i panni di Lara Croft.
Resta il fatto che, come detto, bisognerà aspettare quindici anni per un terzo film, che analizzeremo più in là, e frattanto molto sarà cambiato nello sviluppo del personaggio e del suo franchise.
Questo primo periodo che stiamo analizzando (i primi sei giochi, i primi venti numeri della serie a fumetti e i primi due film) sarà caratterizzato da una crisi creativa che porterà a un periodo invece di transizione.
Nei prossimi articoli torneremo ai fumetti che fanno da collante tra questa fase e quella chiamata “Legend”.
fine articolo n. 10
Bibliografia minima
A.A.V.V., Lara Croft: Tomb Raider, 2001, Paramount Pictures. Per informazioni complete si veda https://www.imdb.com/title/tt0146316/
A.A.V.V., Lara Croft Tomb Raider: The Cradle of Life, 2003, Paramount Pictures. Per informazioni complete si veda https://www.imdb.com/title/tt0325703/
Biografia dell’autore
FABIO CIARAMAGLIA
Con una laurea in letteratura inglese con una tesi su Shakespeare nei fumetti (2000) e con un dottorato con una tesi su Shakespeare nella televisione italiana (2004), ho sempre cercato di occuparmi della relazione tra letteratura e altri media.
Ho collaborato con varie riviste di fumetti, da Fumo di China a Fumettomania nella sua precedente incarnazione, ma ho anche tradotto due fumetti per la Magic Press e alcune poesie inglesi.
Ho poi iniziato a insegnare inglese nelle scuole superiori prima a Roma e poi, dal 2015, a Trieste.
Non ho perso l’animo nerd nemmeno da insegnante, ma a partire dal 2006 ho virato più sul versante dei videogiochi, in alcuni dei quali, forse per deformazione professionale, ho riscontrato elementi degni di analisi che però prima di ora non avevo avuto il coraggio di affrontare con maggiore serietà.
English version
Lara Croft, the Tomb Raider, from video games to other media (comics, cartoons, films).
Angelina Jolie as Lara Croft: the “Tomb Raider” franchise enters cinema.
Fabio Ciaramaglia
The video-game-inspired films often end in the wicked circle of causing at the same time curiosity and frustration for the audience and as a target for cinema and video game professional criticism.
I have tried myself to find some answers, without entering too much in this field which is not completely mine, and I actually found one which can be good for all these types of adaptations: a video game is a medium which demands active participation whereas cinema mostly is a passive enjoyment. This can lead to some frustration especially for those video games which are mainly action games, as in the case of Tomb Raider.
Sometimes it may also happen that the production of these films is low-budget or that there can be just a little investment in the direction or in the cast of actors, confiding mostly in the appeal of the titles on the loyal audience of the video game itself.
This is not wholly true for the two films which we will deal with here, because, if on one hand the game has some narrative structure behind (especially provided by the Top Cow-Image comics) and which sometimes pour in them, on the other hand the overall investment has been rather good: besides Angelina Jolie (who had won an Academy Award a few years earlier with Girl, Interrupted, 1999), in the cast of the first film there are Iain Glen (mostly known as Jorah Mormont in Game of Thrones) and Daniel Craig (a few years later in the role of James Bond for several films), while in the second film there are Ciarán Hinds (a long career, known for his Julius Caesar in Rome and Mance Rayder in Game of Thrones) and Gerard Butler (a few years later his role as Leonidas in the iconic 300).
Maybe for the direction the choices might have been braver: the first film is directed anyhow by Simon West who had great success with Con Air, 1997, but the second is directed by Jan De Bont, mostly a photography director, thus, let’s say, a weaker option. Speaking of photography we have to remind that in the first years of 2000 the visual effects provided by cinema were still greatly better than those of video games (whereas today it is not really like this), so probably, from a mere aesthetic/graphic point of view, the audience has not been frustrated.
Lara Croft: Tomb Raider (2001)
However, in these articles our main concern is related to stories, character development and the micro and macro narrative structures which are involved in the more general analysis of the franchise, so let us begin with the first film, Lara Croft: Tomb Raider (2001). As far as the story is concerned it is about the research of two pieces of an artefact, a triangle, which can trigger the power of time travel once every 5,000 years, that is during the complete alignment of planets for a perfect solar eclipse.
There is a secret society behind this quest, the Illuminati, led by Manfred Powell (Iain Glenn), and Lara is involved because her late father Richard Croft was one of its members, but aware of the dangers related to that object he hid in the Manor a mysterious watch whose functions are related to the triangle. We have to point out that the name of Lara’s father is changed from Henshigly to Richard, a name which is a bit inconsistent in the several products: the former is used in the original timeline and in Top Cow comics, while the latter in all the other video games and the films. A metacritical curiouss fact is that Lord Croft is played by Jon Voight, Angelina Jolie’s real father.
As in the video games, Lara finds herself to face the villain organization but later to collaborate with it, while at the end she manages to finally defeat it. Differently from the games, here there are two regular assistants residing in Croft Manor, the tech-geek Bryce (Noah Taylor) and the jack-of-all-trades butler Hillary (Chris Barry, also known for Red Dwarf): they are definitely helpful to offer logistic support for Lara’s researches. In the film there is another “tomb raider”, one of Lara’s ex boyfriends and later a rival of hers, Alex West (Daniel Craig), who here offers his services to Powell’s Illuminati.
Her researches take Lara at first in Cambodia, then in Siberia, always in the dual version of rivalry/collaboration with Powell -who earlier had sent an assault squad in her Manor to steal the watch. Lara understands that some hints are hidden in a poem by William Blake, “Auguries of Innocence” and, by interpreting its lines, she will later have a clue on how activating the devices to turn on/destroy the artefact. Her relationship with her father is crucial not just because of his involvement with Illuminati.
Through several flashbacks (with young Lara portrayed by Rachel Appleton) we understand her bond with her father, especially after the death of her mother. Furthermore, the possibility of time travel would give her the chance to meet him “live” once again, and maybe even saving him from death. During their meeting in Venice, it is this possibility that Powell suggests and that probably tempts Lara to join forces with Illuminati. Nevertheless, in one of the flashbacks, Lord Richard clearly asks Lara to prevent the use of the artefact because, especially if Illuminati used it, it could lead to the end of the world as we know it.
Like in the video games, and like in comics, Lara actually makes her choice by opting for the better good rather than her selfish wish to meet her father once again. In the end of the film, Lara manages to revenge on Powell who had boasted of having killed her father himself, showing as a proof a pocket-watch with her mother’s picture (which had appeared in one of the flashbacks).
From the scenographic point of view, the film is spectacular both in the action scenes and in the outdoor panoramic landscapes (especially the parts set in Cambodia). There is much attention to details, specifically in marking Lara as “British” (for instance, in the scenes in her personal garage, all cars are made in the UK, like the Aston Martin and the Mini).
Angelina Jolie, despite some earlier doubt about her choice (specifically for the fact that an American had to portray a quintessentially British character), is in fact a very convincing Lara Croft, both for the close-ups of her facial expressions and the postures, and also in the more complex action scenes. The fight scenes are worth those of the decent “action movies” and computer graphics is rather noteworthy in displaying the more imaginative scenes, such as the animation of the statues in the Cambodian temple.
Last but not least, we had not spoken of this earlier, there has been a great investment also in the soundtrack with the employment of several famous artists of the ’90s and the first 2000s, such as U2, Nine Inch Nails, Moby, Fatboy Slim, Chemical Brothers and many others, creating in this way a sort of promotional game of mirrors with the videoclips of MTV which at that time were very popular (see the video of “Elevation” of U2, as an example).
Going back to the story, the building of the past of Lara and her background has been a feature mainly of the comics, and also of the last games of the Core Design period. The relationship with her father makes us think about some unresolved “Electra complex”, which is actually there also in the next products. However, here the most important function is the dual option between a selfish/individual goal and a higher and more moral one.
As in the previous products, also here we have a rival secret villain organization with ambitious plans of world domination, though its development and insight are rather weak, even in the character of Powell. The addition of Bryce and Hillary as logistic support are mainly linked to comedy moments, but also to provide easy “deus-ex-machina” narrative devices to unfold some micro-plots. The function of Alex West is a bit more problematic, since it may remind us that of Chase in comics with the usual game of sexual innuendos with Lara, yet almost nothing is said about their previous relationship and there is no further development, in the film, about it.
Lara Croft Tomb Raider: The Cradle of Life (2003)
The love/hate relationship similar to that with Chase is something which is actually developed better in the second film, Lara Croft Tomb Raider: The Cradle of Life (2003), with the character of Terry Sheridan (Gerard Butler).
The story of the film is related more closely to some archaeological theme, specifically Ancient Greece. It opens around Santorini island, where Lara is looking for the Temple of the Moon, that is the place where Alexander the Great has hidden most of the precious treasure collected during his campaigns. Inside it Lara finds a sphere, but there is a group of mercenaries after her who, after the fights, manage to get hold of it and escape, shortly before the whole Temple collapses.
The mercenary group, the Shay Ling, are led by Chen Lo and they have been hired by Nobel prize for physics Jonathan Reiss (Ciarán Hinds), who is looking for Pandora’s Box. We find out later that the sphere is a map to find the Box and it was hidden in the Temple because Alexander the Great had understood the possible danger of that object.
Later in history, an unnamed Pharaoh retrieved the Box himself, but, having had proof of its danger, it had it hidden very far away in a place named “The Cradle of Life” (hence the title). The villainous plan of Reiss, who is an expert on biological wars, is selling the Box to wealthy buyers, making them guilty to have spread the horrible diseases and pandemics stored in it, while he is researching an antidote which he will give just to those considered worthy to survive in the incoming new world order.
Also the British secret services are involved in this, the MI6, because they want to hire Lara in order to stop Reiss, and our protagonist received formal request by the Queen herself (though off-screen). The only support Lara asks for is Terry Sheridan, captive in Kazakhstan and betrayer of the MI6: a lot of money will be offered to Terry along a change of identity and the restoration of British citizenship. Lara needs Terry because she knows he had collaborated in the past with the Shay Ling, so, after having persuaded him, they travel to China towards their lair.
During their journey in the middle of China (by motorbikes and with scenes set upon the Great Wall), the two can also speak about their past, and something is clearly said they had been in a relationship for five months. From this moment on the two exchange several innuendo and flirting jokes, however it is clear that Lara does not fully trust him. In a specific sentence, Lara claims that once she found him charming, with a direct echo of the same type of relationship she had, in the comics, with Chase.
The meeting with Chen Lo is at first diplomatic, however it ends with a fight with Lara in which he dies, but meanwhile the sphere is anyway carried away towards Hong Kong to finalise the trade with Reiss. Another trip follows, more fighting scenes within the city and inside a shopping centre, followed by a spectacular escape in parachutes off a skyscraper, but ultimately Lara manages to get hold of the sphere and, thanks to Bryce, she manages to obtain the full mapping which points to Kilimangiaro.
After a sensual moment between Lara and Terry in which they are about to, apparently, make love, she handcuffs him and tells him his help is no more needed, so she shall contact the MI6 to finalise his reward. She tells him she does not trust his greed. Meanwhile Reiss has kidnapped Bryce and Hillary, so he knows the area for the Cradle of Life too.
Once in Africa, thanks to an old friend of hers, Kosa, Lara reaches a group of warriors who, apparently, are the keepers of the Cradle of Life, and she manages to persuade them to show the exact entrance to it, though they warn her that it is further protected by some “Shadow Warriors”. As we said, Reiss is after her too and he forces her to help him by keeping as hostages Bryce and Hillary. After several fights with the Shadow Warriors, Lara and Reiss find the spot where Pandora’s Box is kept and at the exact moment when he is going to get rid of her, Terry arrives -after he had tracked her- and saves her. However Terry also wants to get a lot of money for the Box and is planning to get it and auction it, so Lara has no other choice than killing him.
The ending is a sort of party in the African tribe settlement, and an escape from it on a Jeep to prevent a wedding ceremony in which Bryce and Hillary apparently had been involved into.
It would not be completely correct to analyse these two films as if they were a whole, also because, besides the actors involved in the roles of the protagonists and her most loyal collaborators, most cast of actors and of artistic staff changes from the first to the second. However there are some common elements which remind of the video games, such as the exotic settings, the world-changing artefacts and, above all, the action scenes.
From an aesthetic point of view, though inspired to the classic outfits of Lara Croft, the option is to use a larger variety of clothes, always inspired to the games. Lara changes hairstyles more often too, but normally she wears a long horsetail.
Again, Angelina Jolie is a convincing version of Lara. From a narrative point of view, both films have elements which are developed also in Top Cow-Image comics, such as the painful memories about the loss of her family in the first film and the conflicting and problem relationship (Lara and Terry) in the second. The villains are decently characterised (maybe Reiss better than Powell), as their organizations -though never in detail.
At the end both films just scratch the surface of all the potential of Lara Croft as a character and, as we said, it is likely even the first six video games did not offer much as a narrative hook, so on some things the artistic choices were not particularly daring and just kept as close as possible to the generic original ideas of the games themselves. Ideas based mostly on the sex appeal of the protagonist -scenes with Lara showering or while she changes clothes, and some other cheeky close ups.
Both films had decent commercial success (the first broke some records related to films based on the video games and films with a heroine as a protagonist), but not a good critical response, and, despite Paramount was claiming a third film was in the plans, that was never made -rumours claim Jolie did not want to portray Lara again.
As a matter of fact fifteen years have to pass for a third film, which we shall examine in some time, and meanwhile a lot changes in the character development and for this franchise. This first period we are analysing (the first six video games, the first twenty issues of the comics and the first two films) is characterised by a creative crisis which leads to a transition period.
In the next articles we shall go back to comics which serve also as a bridge between this stage and that known as “Legend”.
end of article 10
Further readings
A.A.V.V., Lara Croft: Tomb Raider, 2001, Paramount Pictures. For full information see: https://www.imdb.com/title/tt0146316/
A.A.V.V., Lara Croft Tomb Raider: The Cradle of Life, 2003, Paramount Pictures. For full information see: https://www.imdb.com/title/tt0325703/
Biography
FABIO CIARAMAGLIA
With an M.A. degree in English Literature, with a dissertation on Shakespeare and comics (2000) and a Ph.D. with a dissertation on Shakespeare and Italian TV (2004), I have always tried to deal with the complex relationship between literature and other media.
I have written for comics magazines, such as Fumo di China and Fumettomania (in its previous printed version), but also translated into Italian a couple of American comics for the publisher Magic Press and some poems. Meanwhile I have begun teaching English language at High School, at first in Rome and then, after 2015, in Trieste.
I have never lost the nerdy attitude even as a teacher, but since 2006 videogames have attracted me more and in some of them, maybe for a personal inclination, I have found several elements which are worth of being analysed, though before this year I had never dared approaching more seriously.
NOTE EXTRA
2 giugno 2023
10 maggio 2023
https://www.fumettomaniafactory.net/tomb-raider-approccio-al-ciclo-conclusivo-di-dan-jurgens/
21 aprile 2023
6 aprile 2023
16 marzo 2023
24 febbraio 2023
7 febbraio 2023
Seconda puntata del 21 gennaio 2023
Prima puntata del 30 dicembre 2022
Nel 2022 Fabio ha pubblicato il lungo ed interessantissimo approfondimento dedicato a “DRAGON AGE dal videogame ai fumetti!“.
Sotto riportiamo l’ultimo articolo (il 27°) pubblicato da Fabio del 28 dicembre 2022
e la PAGINA DEL SITO DEDICATA A FUMETTI E VIDEOGIOCHI