“Ai giovani e vecchi gamberi di questo mondo”, di Donatella Manna. Speciale Gianni Rodari a fumetti

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Dopo il debutto dello scorso 23 ottobre (nella ricorrenza dei 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari), ecco la seconda puntata dello Speciale dedicato all’indimenticato scrittore e favolista italiano.

La protagonista di oggi è Donatella Manna, Autrice originaria di Santa Lucia del Mela (una bella cittadina collinare vicino Milazzo), che si occupa di ideare, realizzare e promuovere progetti educativi e culturali per i bambini e per il territorio.
A corredo del suo saggio ci sono le prime due opere su 11 realizzati dagli studenti dell’Istituto comprensivo “B. Genovese” di Barcellona P.G. (che avremmo dovuto esporre nella mostra fisica non realizzata). Le due opere, sono due cartelloni disegnati da Serena Bertolami della classe prima D e Elisabetta Puliafito della classe Terza E (scuola media).

Ricordo a chi ci legge che questo SPECIALE sostituisce la mostra espositiva che non abbiamo potuto allestire, presso il Villino Liberty della nostra città, a causa delle nuove restrizioni degli ultimi dpcm del Governo Conte.

Buona lettura a tutti

Mario Benenati
ideatore dei progetti culturali di “Fumettomania Factory”


Logo Fumettomania a colori

GIANNI RODARI A FUMETTI,

logo ufficiale del centenario dalla nascita di Gianni Rodari

La secondo opera che ‘esponiamo’ oggi è un saggio breve.

Titolo : “Ai giovani e vecchi gamberi di questo mondo”

DI DONATELLA MANNA

INTRO

Ho tratto ispirazione dalla favola “Il giovane gambero”di Gianni Rodari e, a partire dalla storia, ho condiviso ricordi e sviluppato considerazioni personali.
Sono presenti citazioni direttamente tratte da “Il giovane gambero ” di G.Rodari

Ci sono momenti che restano impressi nella memoria del bambino/a che eravamo fino a ieri. In realtà, in alcuni casi, quel bambino/a resta dentro di noi per sempre, anche se il tempo cambia i tratti del nostro viso ma mai, guarda caso, i nostri occhi. Ecco, mi è sufficiente chiudere quegli occhi per rivedere me stessa bambina: lunghe trecce incorniciavano le piccole guance rosa e io saltavo gioiosa sul mio lettino. Erano gli anni 80, le famiglie erano semplici e sane, i genitori spesso tanto giovani e mettere a dormire i bambini era già un’impresa. L’era dei tablet e del pc era ancora lontana ma era la voglia di giocare, di fantasticare in giro per casa in inverno e giù nel cortile in estate a tenerci svegli e a generare in noi bambini un’energia incontenibile.

Eppure mia madre, ragazza dolce ma severa, sapeva come mettermi a letto. Le bastava prendere dalla libreria color noce chiaro un libro di favole o di storie per bambini e iniziare a leggere. La magia aveva inizio. La mia passione per i libri nasce prima ancora che io imparassi a leggere. E non sapere ancora leggere era per me solo un insignificante dettaglio che non fermava per nulla i miei propositi serali. Dopo che mia madre aveva terminato di leggere, nel momento in cui sarebbe stato ragionevole dire buonanotte o essermi già addormentata, con rapidità mi impossessavo del libro, insistendo affinchè fosse il mio turno di raccontare. Dunque seguivo le immagini, ripetevo ciò che avevo sentito e, simulando da lettura, modificavo la trama. A volte erano piccoli particolari, altre volte cambiavo l’intreccio o il finale. Io non potevo ancora saperlo ma ero già una sostenitrice del maestro Gianni Rodari! In fondo cosa facevo se non usare la fantasia realizzando le sue amate favole a rovescio?

Ebbene, devo tanto a mia madre, da tutti i punti di vista e da 20 anni porto addosso quel lungo addio a cui, troppo presto, ci ha costretti il destino. Mi dispiace non poterle dire grazie perché, nella sua semplicità, mi ha ispirata, facendomi amare sin da piccola i libri e la lettura. Lei probabilmente agiva in modo inconsapevole, usando ciò che già mi attraeva in modo naturale, i libri, nel tentativo di tenere buona una figlia unica irrequieta. Però se oggi scrivo, leggo, progetto e modero eventi culturali, è anche grazie a lei.

Ma durante l’infanzia non sono solo certi momenti ad essere indelebili ma anche certi personaggi “letterari”. E’ il caso de “Il giovane gambero”, uscito dalla penna del nostro caro Gianni Rodari. Un piccolo gambero con una strana idea nella testa: tentare strade nuove. Praticamente un rivoluzionario! Ecco come essere, sin da piccoli, pericolosi ed insidiosi. In effetti la sua ispirazione nasceva da una lecito interrogativo: Perché i gamberi camminano all’indietro? Non si potrebbe tentare di camminare in avanti? Tra l’altro, se vogliamo dirla tutta, di creature che camminano in avanti il giovane gambero ne aveva viste tante, tra cui le rane, dunque non doveva trattarsi di un progetto impossibile. Il programma era quello di esercitarsi di nascosto così da sbalordire tutti. Faticò tanto prima di riuscire ( si sa, è sempre difficile sradicare vecchie e collaudate abitudini) ma “un po’ alla volta le cose andarono meglio, perché si sa, tutto si può imparare se si vuole”.

Opera numero 1 tratta dai lavori realizzati dagli studenti dell'Istituto comprensivo "B. Genovese"  di Barcellona P.G. Illustrazione di Serena Bertolami della classe prima D (scuola media)
Cartellone numero 1 tratto dai lavori realizzati dagli studenti dell’Istituto comprensivo “B. Genovese” di Barcellona P.G. Foto dell’Illustrazione di Serena Bertolami della classe prima D (scuola media)

Una volta pronto, si presentò dalla sua famiglia perché anche un giovane gambero sente il bisogno, come tutti noi, dell’approvazione dei propri cari. Ma nonostante la bella corsetta in avanti, nessun consenso arrivò da parte dei suoi genitori e dei suoi fratelli, anzi. La madre pianse, i suoi fratelli sghignazzarono e il padre si arrabbiò così tanto che fu severissimo: “Basta così. Se vuoi restare con noi cammina come gli altri gamberi. Se vuoi fare di testa tua, il ruscello è grande, vattene e non tornare più indietro”. Il ruscello sarà anche stato grande ma non abbastanza per contenere l’indignazione della sua famiglia, totalmente contraria alle novità. Magari invece il ruscello non era abbastanza grande per contenere la delusione e l’amarezza del giovane gambero, il cui intento non era di imporre ma di proporre una nuova prospettiva. Il nostro giovane gambero voleva bene ai suoi ma “era troppo sicuro di essere nel giusto” dunque salutò tutti e si avviò per il mondo. Durante il suo cammino incontrò persino delle rane che, udite udite, reputarono addirittura irrispettoso il modo di camminare del gambero. Eppure procedeva soltanto in avanti, nulla di scandaloso! Ho come l’impressione che, in tutti i contesti, cercare di andare avanti o semplicemente “essere avanti” disturba sempre parecchi individui. Ad un certo punto si sentì chiamare da un anziano gambero, con l’aria triste e sola, che gli raccontò che da giovane anche lui si era cimentato in quell’impresa e che per questo era stato emarginato e isolato. Il suo consiglio era chiaro: rassegnarsi a seguire i suoi simili e vivere tranquillo. Nemmeno la triste sorte dell’anziano gambero spaventò il nostro piccolo gambero. Pensate quanto coraggio ha dimostrato! Chi di noi non prova paura di fronte alla prospettiva della solitudine e dell’emarginazione? Chi di noi, malgrado la convinzione e la forza della propria iniziativa, non torna sui suoi passi trovandosi senza appigli e intravedendo seri rischi? Siamo sinceri: la maggior parte. E invece lui, il piccolo e coraggioso gambero, pur rispettando la storia appena udita dall’anziano gambero che era oramai deluso e avvilito dal mondo, ma non ci sta a mollare e decide di continuare fieramente il suo cammino. Noi non sappiamo nulla del futuro del giovane gambero perché “egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. E noi possiamo solo augurargli, di tutto cuore buon viaggio”.

E forse questo dovremmo fare noi adulti, non solo con i bambini, in generale con coloro i quali scelgono percorsi differenti dai nostri: non arrabbiarci con loro, non criticarli, non tentare di fargli cambiare idea, non farli sentire in colpa o difettosi, non ostacolarli ma augurargli solo, con il cuore, buon viaggio. E ancora: Perché è’ così difficile pensare che qualcuno desideri esplorare, provare, tentare modi alternativi di vivere la vita? Eppure “le cose storte di questo mondo” dovrebbero renderci palese che il nostro pianeta così com’è non funziona poi tanto, che gli uomini così come sono provocano spesso infelicità a se stessi e agli altri, uomini e animali. Nonostante ciò, ci ostiniamo a non cambiare atteggiamento e condanniamo gli audaci e i sognatori. Quando invece gli audaci e i sognatori andrebbero guardati sempre con grande ammirazione! Personalmente mi ispirano fiducia. Lo so, può sembrare paradossale, perché non hanno in sé alcuna certezza, non sanno come andrà finire, magari falliranno ma hanno coraggio. Il coraggio di non sprecare la vita, di dirigersi verso gli orizzonti che loro stessi hanno disegnato. I sognatori rappresentano la speranza anche nei momenti più bui: loro non solo non si arrendono ma cercano la luce dove il resto della gente nemmeno osa guardare. E magari quella luce la trovano e, generosamente, nonostante le ostilità subìte, la offrono al mondo. A questi sognatori noi dovremmo volere più bene. Ai giovani e vecchi gamberi del mondo dovremmo volere più bene.

Cartellone numero 2 tratto dai lavori realizzati dagli studenti dell’Istituto comprensivo “B. Genovese” di Barcellona P.G. Foto dell’illustrazione di Elisabetta Puliafito della classe Terza E (scuola media)

Biografia

Donatella Manna nasce a Milazzo l’11 marzo 1983. Si diploma al Liceo Classico “G.B. Impallomeni” di Milazzo e successivamente consegue la laurea presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Messina.

Le competenze pedagogiche acquisite vengono perfezionate attraverso una ricca formazione post-laurea in cui approfondisce la relazione e la progettazione educativa e le metodologie d’intervento nei casi di difficoltà relazionali, comportamentali, familiari, scolastiche e dell’apprendimento.

Gli anni trascorsi come docente nella formazione degli adulti e come educatrice per l’infanzia, rafforzano in lei la passione per la pedagogia, intesa come scienza capace di sostenere, promuovere e far evolvere la persona.

Dal 2013 è ospite nelle trasmissioni “Momenti in Radio” e “Momenti in tv” di Francesco Anania, rispettivamente in onda su Radio Milazzo e su AM.

In questi anni ha scritto numerosi articoli pedagogici che sono stati pubblicati sia da riviste scientifiche di settore, sia da testate giornalistiche.

E’ autrice del saggio di pedagogia “Crescere insieme-Piccoli passi pedagogici” (Lombardo Edizioni). Ha inoltre scritto due editoriali nel libro “Splendere per se stessi” di Valentina Di Salvo e sta curando altri progetti letterari attualmente in lavorazione.

Si occupa di ideare, realizzare e promuovere progetti educativi e culturali per i bambini e per il territorio.

E’ inoltre impegnata da anni dal punto di vista civico nella sua città, S. Lucia del Mela.


NOTE EXTRA

Ringraziamenti

Ringrazio tutti coloro che hanno accolto l’invito di Fumettomania e che ammireremo nelle prossime settimane, e cioè:
Lele Corvi di Codogno (LO), Gordiano Lupi di Piombino (PI), Donatella Manna di Milazzo (ME), la protagonista del breve saggio che pubblichiamo oggi, Antonio Barreca di Milazzo, Riccardo Guardone di Catania, Damiano Gallinaro da Roma, Morena Moretti dell‘associazione “Il Pioniere” di Bologna, Mariella Chiaramonte e La Biblioteca Oasi sez. Ragazzi di Barcellona Pozzo di Gotto, Nadia Cortese di Bergamo, Davide Peddis di Oristano, le classi di I, II e III media dell’Istituto comprensivo “B. Genovese” di Barcellona P.G., coordinate dal prof. Santino Raimondo (delle quali oggi vengono pubblicate due opere), Filippo FerrucciEnrico Guerrini e Vincenzo Trama de “Il Foglio Letterario“, Lorenzo Barruscotto di Asti.

E tra alcune settimane ci saranno altri ringraziamenti perché sono in arrivo altri 5 (forse 6) contributi disegnati, tra cui quelli di Maurizio Ribichini, di Roberto Irace, di Ester Cardella, di Giulia Beatrice Fiumara (già collaboratrice del “Il Foglio Letterario“) ed il materiale da parte di Gabriella Strino del Parco della fantasia Gianni Rodari ad Omegna e tanti altri artisti.


Gli altri articoli su Rodari pubblicati nel nostro web magazine:

23-10-2020: Prima opera
https://www.fumettomaniafactory.net/lele-corvi-celebra-gianni-rodari-nella-prima-puntata-dello-speciale-di-fumettomania-factory/

Comunicato stampa del 14-09-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/fumettomania-e-biblioteca-oasi-lanciano-un-grande-progetto-dedicato-a-gianni-rodari/

articolo del 07-04-2020
https://www.fumettomaniafactory.net/gianni-rodari-cipollino-e-i-fumetti-anteprima-del-nuovo-speciale-di-fumettomania-factory/


PRINCIPALI SPAZI VIRTUALI
DEDICATI A GIANNI RODARI

Nel 2020 festeggiamo il centenario della nascita di Gianni Rodari con
https://100giannirodari.com/

Centro Studi Gianni Rodari
Istituto di Ricerca su Rodari a Orvieto

https://centro-studi-gianni-rodari-orvieto.business.sit

Parco della fantasia Gianni Rodari ad Omegna

https://www.rodariparcofantasia.it/
Sito ufficiale (http://www.giannirodari.it/)
La Torta in Rete (http://www.bdp.it/Rodari/)
Rodari in Letteratura.it (http://www.letteratura.it/giannirodari/index.htm)
Biografia di Rodari in Italialibri.net (http://www.italialibri.net/autori/rodarig.html)
L’associazione de “Il Pioniere”, una buona testata fumettistica degli anni ‘50 nella quale Rodari fu Direttore Responsabile. 
http://www.ilpioniere.org

afNews.infoagenzia di stampa di settore, gestita come un blog giornalistico curato da Gianfranco Goria
http://www.afnews.info/wordpress

http://www.afnews.info/wordpress/2020/03/14/rodari-per-divertirci-insieme-ai-bambini/

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