“4 PASSI TRA LE NUVOLETTE”, QUARTA PUNTATA: KRAZY KAT

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Un gatto, un principe, e tante fanciulle ed ho riassunto questi nuovi 4 passi. Carlo con sapienza e maestria ci illustra le origini di Krazy Kat, la saga di Prince valiant, e l’evento di una mostra dedicata alle donne disegnate di Milo Manara.
Nota bene: La tavola di Krazy Kat è stata scaricata da internet , da questa pagina.

Mario Benenati

Quarta puntata : Krazy Kat e il topo innamorato

di Carlo Scaringi

(riproposta. prima pubblicazione 22-12-2011)

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Nel 1910 sull’American Journal di New York cominciarono ad apparire le storie dei Dingbat, una delle tante famiglie di poveri diavoli nell’America ancora povera del primo Novecento. Erano disegnate da George Herriman, un trentenne destinato al successo. Ben presto le vicende degli umani passarono in secondo piano, in tutti i sensi, perchè nel fumetto salirono alla ribalta altri componenti della singolare famiglia, prima confinati nella striscia a fondo pagina, ovvero un gatto domestico dal comportamento spesso imprevedibile (scopriremo in seguito che è una gatta un po’ pazza, da cui il nome di Krazy Kat), un cane burbero e severo, Offissa Pupp, che non solo è innamorato della gatta ma ha anche il pallino dell’ordine e indossa la divisa da poliziotto, e infine un topo che dietro un nome umano come Ignazio cela un comportamento decisamente insolito, forse schizofrenico: anzichè essere intimorito dalla presenza del peggior nemico della sua razza, si diverte a perseguitare e torturare la povera gatta, anche a suon di mattoni che invariabilmente colpiscono Krazy Kat e altrettanto puntualmente gli assicurano un posto in gattabuia, verrebbe da dire. Ma anche dietro le sbarre il testardo Ignazio non cessa di esprimere il suo odio-amore per l’inoffensiva e indifferente Krazy Kat.
Le vicende dell’assortito trio sono state disegnate da Herriman fino al 1944, anno della sua morte, e lì si sono concluse perchè nessun disegnatore ha voluto continuare questa saga poetica unica e irripetibile.
George Herriman, nato nel 1880 a New Orleans, nel 1901 lasciò la panetteria del padre per andare a New York. Le sue doti artistiche furono scoperte da William Randolph Hearst – grande e spregiudicato editore, avversario di Pulitzer – che sapeva valorizzare i suoi uomini. In effetti le storie di Krazy Kat, ambientate nella lunare contea di Coconino in Arizona, hanno rappresentato un fenomeno unico nella storia del fumetto, almeno nel primo Novecento. Pur non avendo mai raggiunto la diffusione di altre celebri strisce (negli anni Trenta, per esempio, i fumetti di Blondieapparivano su un migliaio di giornali, mentre quelli di Krazy Kat appena su 35 ed Herriman era pagato la metà dei suoi colleghi), le sue storie rappresentano il più riuscito tentativo di sposare il fumetto con la poesia, la realtà possibile con l’utopia sperata.

Al tempo di Re Artù

Harold Foster, disegnatore americano nato nel 1892 e morto novantenne, è stato l’autore del primo fumetto di Tarzan, apparso nel 1929, dopo che il personaggio di Burroughs era diventato popolare anche nel cinema. Mentre disegnava le gesta dell’eroe della giungla, Foster inseguiva un altro progetto, una saga medievale che cominciò a pubblicare dal 1937, Prince Valiant, ovvero il Principe Valentino, una lunga storia che sviluppava liberamente le vicende di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Le antiche leggende sono proposte in grandi tavole a colori, senza nuvolette ma con lunghe didascalie e un disegno quanto mai efficace e suggestivo che ricrea ambienti, personaggi e atmosfere dell’epoca. La grande saga è durata migliaia di tavole, fino al 1971 e nel 1953 ha ispirato un film di Henry Hathaway, Il principe coraggioso, con Robert Wagner, Janet Leigh e James Mason.

Milo Manara e le sue donne

Anche se a ben guardare i fumetti di Milo Manara sono pieni di personaggi maschili come lo Scimmiotto, Alessio, Hugo Pratt, il Gaucho, Federico Fellini, Marcello Mastroianni, ecc. lui preferisce le belle ragazze. In oltre quarant’anni di attività ne ha disegnate tante, tantissime, molte anonime altre celebri, come Miele o Claudia protagoniste di famosi cicli (Il profumo dell’invisibile e Il gioco) o come Valerie, appena apparsa nel calendario di un’azienda di caffè, insieme a foto d’autore e ai testi di Vincenzo Cerami. Negli ultimi anni le mostre dedicate alla donne di Manara si sono susseguite annualmente, iniziando da quella realizzata, tra dicembre 2011e e gennaio 2012, nel centro storico di Siena  -“Le stanze della seduzione” – che permise di ripercorrere il lungo itinerario artistico di questo maestro del fumetto italiano (e non solo).

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