Torna la sezione Fumettomania story con il primo articolo che faceva parte del n. 7 della fanzine fumettomania, il cui direttore responsabile era il nostro grande amico Luca Boschi.
Tra il 1995 ed il 1996 partecipammo ad Expocartoon a Roma, il cui direttore era Rinaldo Traini, e questo numero fu ricco di interviste e di articoli che nacquero proprio durante i nostri viaggi verso Roma.
Impreziosita da una copertina di Kelly Jones, con il suo Bat-Man gotico, nel n. 7 si passava dal reportage proprio su Expocartoon alle recensioni di alcuni fumetti quali Hammer della STAR COMICS o serie come il Corvo Presenta della GENERAL Press; dai super eroi italiani della PHOENIX di Daniele Brolli, ai fumetti degli Indipendent Pubblisher USA, a Mr. Punch (all’epoca ennesimo nuovo capolavoro, NdR) di Neil Gaiman e Dave McKean.
Non mancarono degli spazi dedicati al fumetto francese, a quello inglese e a quello italiano, con gli inossidabili Nathan Never e Martin Mystère.
Vista la qualità degli articoli presenteremo gli articoli singolarmente, a meno di testi che siano accumunati da argomenti simili, e si comincia proprio Mr. Punch di Neil Gaiman e Dave McKean. Si ringrazia il socio D.A. per aver sistemato le scansioni dei testi di questi articoli.
Breve annuncio
Il 12 settembre abbiamo festeggiato i dieci anni di Fumettomania Factory!
Nel senso che nel 2012 la nostra associazione acquisì ufficialmente l’attuale nome, con il deposito dell’allora nuovo Statuto. Da quel momento iniziammo a ideare alcuni nuovi progetti sul territorio tra cui “Leggendo un Fumetto” giunto oggi alla nona edizione.
A distanza di 10 anni, da allora, cambia anche il nostro logo (sempre per merito del nostro amico Tonino Mancuso) per adeguarsi al nuovo status di associazione di promozione sociale (APS). Eccolo. A noi piace tanto e a voi?
Buona lettura
Mario Benenati, responsabile del sito Fumettomania Factory Magazine
… Continua Fumettomania da 0 a 30, Trent’anni straordinari (anzi 31)!
Fumettomania a Roma: anno 1996
Quell’anno ad Expocartoon fu dedicato uno spazio alle fanzine e fummo presenti anche noi con Giovanni Genovesi, Mario Benenati e vari amici dell’area romana.
Durante la manifestazione incontrammo tanti artisti francesi, apprezzati dal sottoscritto, tra cui Fred, Loisel, Francois Boucq, l’editore e giornalista Claude Moliterni e partecipammo alla serata di premiazione degli Yellow Kid. L’incontro con Fred, Loisel, Francois Boucq fu davvero emozionante (leggerete in merito nelle prossime settimane, NdR), e la mostra su questi autori francesi era molto bella.
Quell’anno pubblicammo, due nuovi numeri della fanzine Fumettomania, il n. 7 del quale state per leggere gli articoli, ed il n. 8 che portammo con noi a Roma all’Expocartoon.
Nota di Mario: quello che state per leggere è l’introduzione del sottoscritto che apriva il numero 7 della fanzine Fumettomania, realizzato digitalmente con software di impaginazione e poi stampato in unica matrice ad altissima risoluzione e fotocopiato.
Questo numero, come il precedente, fu importante grazie all’apporto dei vari collaboratori che vi parteciparono, eper i nuovi iscritti all’associazione, e segnò una bella e proficua stagione che durò fino al 2001.
La cosa che continua a stupirmi, rileggendo anche questo editoriale a distanza di 26 anni (così come accaduto con il precedente anzi questo testo anche di più, con le dovute differenze) è che lo trovo vicino alla situazione attuale del mercato fumettistico.
Editoriale del n. 7 (maggio 1996), aggiornato al 28 settembre 2022
<<Fumetti perduti!
Ci imbattiamo in questi mesi nelle nostre edicole e nelle librerie in una moltitudine di fumetti. Noi per primi ci rendiamo conto che una buona percentuale di questi fumetti non li conosciamo, non li abbiamo mai sfogliati. Quali sono?
Il Cybersix di Trillo e Meglia, per cominciare, che nel giro di pochi mesi ha cambiato prezzo, formato e scadenza (ora bimensile); doveva sparire del tutto per accorgersi che era uno dei migliori fumetti in circolazione?
I fumetti della PHOENIX di Daniele Brolli, per continuare, che sono considerati carta straccia. Ci sono delle buone storie in quelle serie da 1800 lire ( se non hanno aumentato anche loro il prezzo …).
Sandman e soci. Attenzione, non cercateli solo su Il Corvo Presenta della GENERAL Press, ma anche nelle librerie.
Hammer della STAR COMICS, che ha pagato la poca esperienza di chi lo scriveva e la deficienza (intesa come stupidità) di un pubblico che non lo compra. Mondo Naif con Davide Toffolo, Vanna Vinci ed altri autori italiani, che stanno tentando una nuova avventura editoriale dopo la prematura chiusura di Dinamite, altra serie anch’essa interessante.
Ed ancora, i comics americani degli editori indipendenti. Ragazzi non c’è solo la MARVEL con le solite balle. E i fumetti francesi. Già, esistono anche quelli, basta saperli cercare. Non in Italia comunque, qui non ne troverete.
E chissà quanti altri che il nostro edicolante ha rispedito indietro lo stesso giorno ch’erano usciti (ho visto accadere anche questo in alcune rdicole della mia città).
E noi di Fumettomania?
Cerchiamo di occuparci di alcuni di questi fumetti, che riteniamo nostri ‘amici’ e che non vorremo morissero nell’appiattimento della nostra editoria.
Fateci sapere il vostro parere. >>
Il sommario del n. 7 era questo
- Mr. Punch , Il nuovo capolavoro di Neil Gaiman e Dave McKean presentato in anteprima. – pag. 2 (che leggerete oggi)
- Expo Cartoon, presente e futuro – pag. 4
- Il fumetto italiano made in Phoenix – pag. 6
- Death of Groo – pag. 6
- Cosa c’è di nuovo in USA – pag. 7
- Fred in Italia – pag. 8
- Moliterni e la Bande Dessinée – pag.9
- General Press – pag. 10
- Viaggio nella psichedelica – pag. 14
- English Comics – pag. 12
- Un maestro del fumetto italiano – pag. 14
- Nathan Never e Martin Mystère – pag. 15
- Il fumetto a scuola – pag. 16
- Sulle tracce di Fumettomania: Il fumetto a Scuola. – pag 16
- Al di là delle Alpi – pag. 17
- Esordienti in vetrina – pag. 18
Il grande merito di Mr Punch è proprio quello di essere riuscito a tradurre un mondo nel linguaggio di un altro, risultando così un’opera la cui lettura, per la capacità di approfondimento dei caratteri e delle situazioni, non può fare a meno di sorprendere e affascinare. Grazie a Neil Gaiman e a Dave McKean
Mr. Punch, letteratura disegnata o comics?
di Lorenzo Fratini (dicembre 95-gennaio 96)
Ancora oggi per chi si dovesse trovare in Inghilterra, e possibile imbattersi in uno spettacolo ambulante di marionette, “The Punch and Judy Show”, che gode di una grande popolarità e tradizione.
Trattasi di un vero e proprio one man show, per due motivi: innanzitutto perché a dar vita ai diversi personaggi dello spettacolo é una sola persona (che viene chiamato ‘”Maestro”), e inoltre perché tutta la vicenda é imperniata su un protagonista assoluto. Mr Punch, appunto.
Saldamente inguantato sulla mano destra del maestro egli non abbandona mai il palco per l’intera durata della rappresentazione, mentre i vari comprimari si avvicendano sulla mano sinistra; via via che questi si presentano sul palco, Punch, semplicemente, li ammazza: suo figlio, sua moglie Judy, un poliziotto, il boia che dovrebbe giustiziarlo… tutto questo coinvolgendo una platea generalmente composta di soli bambini che rispondono alle sue invocazioni con entusiastici coretti.
Nel racconto di Neil Gaiman lo spettacolo e la storia di Mr Punch si intrecciano con i ricordi d’infanzia del protagonista che ci narra, nel tentativo di dare un senso a chi che ha vissuto e testimoniato, alcuni avvenimenti accaduti nel corso di una estate trascorsa a casa dei nonni.
Ma la rievocazione di cose viste da un bambino ingenuo e fantasioso diventa per l’adulto una inquietante miscela di visione e realtà: i personaggi del teatro delle marionette e di quello della vita rivelano caratteri comuni, le loro vicende strane analogie. Violenza e follia sono cose che il bambino, nella vita come nello spettacolo, é ben lungi dall’afferrare nella loro reale, tragica dimensione.
Cosicché nel ricordo egli perde di vista il confine tra la realtà e la fantasia, fino a chiedersi se un confine ci sia mai stato, o se abbia avuto senso immaginarselo. Gaiman con Mr Punch ritorna così a temi e ad atmosfere che ricordano molto da vicino quelle di un altro suo lavoro, Violent Cases (realizzato in coppia con McKean qualche anno fa), altra opera nella quale si assiste alla rievocazione, attraverso il ricordo, di una realtà strana ed inquietante, ormai non più comprensibile: quella della propria infanzia. “Gli adulti si comportano da adulti; vivono in un altro mondo più grande al quale ai bambini è vietato l’accesso” dice il protagonista di Mr Punch.
Parimenti, sembra dirci Gaiman, al mondo dei bambini, al loro modo di percepire la realtà, é vietato l’accesso agli adulti, che non potranno mai guardare tanto a fondo dentro se stessi da potere ricreare quella sensazione di meraviglia e di perenne stupore nei confronti delle cose del mondo che tutti abbiamo conosciuto e di cui tutti conserviamo solo una memoria opaca e confusa.
Ricordi vaghi che non riusciamo ad esprimere ma che influenzano la nostra vita in modo profondo e difficilmente comprensibile. Il grande merito di Mr Punch é proprio quello di essere riuscito a tradurre un mondo nel linguaggio di un altro, risultando cost un’opera la cui lettura, per la capacita di approfondimento dei caratteri e delle situazioni, non può fare a meno di sorprendere e affascinare.
Il merito di restituire appieno certe atmosfere va però diviso equamente tra Neil Gaiman e l’altro grande autore di questo lavoro: Dave McKean, un artista che riesce ad adattarsi al tono ora intimista ora visionario della narrazione con un’elasticità (anche per quanto riguarda l’impiego di tecniche diverse) che lo pone tre passi avanti a qualunque illustratore moderno.
Ma la caratteristica migliore del lavoro di McKean, al di là della sua perizia tecnica, va certamente rintracciata nella eccezionale compenetrazione artistica che si è ormai realizzata tra il suo disegno e la narrazione di Gaiman, dalla quale in gran parte deriva la grande forza evocativa della loro opera, dove il disegno non si limita ad illustrare il testo per aumentare la facilità di lettura attraverso una ridondanza di significato, ma nella quale la parte grafica va a porsi sul piano narrativo, fondendosi armoniosamente con quella letteraria e arricchendola, realizzando così qualcosa di originale e difficilmente traducibile in un altro linguaggio che non sia quello dei comics.
Di fronte a lavori come questo ci si rende conto di come la pur poetica definizione di “letteratura disegnata” con la quale il compianto Hugo Pratt volle definire il fumetto risulti in certi casi inadeguata: quando si vogliono sfruttare appieno le qualità di un medium che è schiavizzato per il 90 per cento da un genere artisticamente non rilevante (eccezioni a parte, ovviamente), allora il fumetto non è letteratura disegnata più di quanto il cinema sia pittura in movimento.
E’ ormai più di un anno che questa graphic novel ha visto la luce in Gran Bretagna. Non se ne è vista ancora una edizione americana, e di una edizione italiana non si è nemmeno sentito parlare; questo non è strano se guardiamo come le case editrici indipendenti, storicamente impegnate nella diffusione di prodotti del genere, siano state soffocate dalla guerra in corso (qui da noi come negli USA) tra le majors, mai come oggi impegnate ad assecondare poche centinaia di migliaia di ragazzini fanatici puntando solo sul genere supereroistico.
Una scelta che, oltre a ripercuotersi in modo disastroso sull’aspetto qualitativo della produzione, mostra ormai tutti i suoi limiti anche dal punto di vista commerciale: la recente crisi che ha causato la chiusura di molti negozi specializzati negli USA lo prova, anche se bisogna considerare con amarezza come purtroppo le prime vittime di questa situazione siano proprio le case editrici più piccole, da sempre in prima linea nel diffondere un prodotto di qualità.
La DARK HORSE è però ancora viva e sta per ristampare Signal to Noise, prima versione americana di una storia realizzata qualche anno fa da Gaiman e McKean per la rivista inglese The Face, vista in Italia su due degli ultimi numeri della rivista Corto Maltese (oggi, manco a dirlo, introvabili); la KICHEN SINK pubblicherà invece i conclusivi numeri 9 e 10 di Cages, l’affascinante e complesso lavoro di McKean che vede finalmente, ad anni di distanza dall’uscita del primo numero, la conclusione.
Il mercato è in crisi, e se lo merita, ma cercando qualcosa di buono si trova sempre.
GLI ARTICOLI CONTINUANO …
L’INTERO NUMERO SETTE DI FUMETTOMANIA
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NOTE EXTRA
FUMETTOMANIA INDEX 1990 -2021
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