L’incontro con l’autrice messinese Deborah Allo, avvenuto nei primi giorni di febbraio, aveva aperto i festeggiamenti per i 30 anni di Fumettomania. La seconda occasione per festeggiare sarebbero stati i tre giorni dal 16 al 18 marzo; purtroppo non abbiamo potuto organizzare nulla a causa della quarantena da virus Covid 19.
Nei giorni 16-18 marzo 1990, infatti, eravamo al Palazzetto dello sport di Lucca per l’edizione primaverile del Salone del Fumetto, chiamato LUCCA INCONTRI 90 – Mostra Mercato. Cominciava così, quel giorno di trent’anni fa, la nostra avventura nel mondo del fumetto che continua tutt’ora.
Mario Benenati, Presidente ass. culturale “Fumettomania Factory”
LA NOSTRA PRIMA LUCCA
Dopo 6 mesi passati ad organizzazione e realizzare il numero zero di Fumettomania, con articoli, interviste e fumetti di giovani esordienti, il 16 marzo 1990 era arrivato il momento tanto atteso.
A Lucca ci presentammo come la prima fanzine siciliana stampata in tipografia (non abbiamo notizie di altre fanzine simili), dedicata alla critica ed ai fumetti di giovani esordienti, che partecipava ad un evento nazionale fumettistico con uno stand; nella parte alta del palazzetto dello sport, infatti, c’erano uno sequenza di spazi per realtà amatoriali ed esordienti tra cui la nostra, inserita nello stand D56.
Insieme al sottoscritto, c’era Giuseppe Orlando, barcellonese doc, che al tempo si era spostato da pochi mesi all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Furono 3 giorni indimenticabili, iniziati con l’accoglienza del Patron della manifestazione il mitico Rinaldo Traini (il giorno prima con il palazzetto che ancora un cantiere), e con l’incontro con tanti giovani che, come noi, avevano realizzato tante fanzine (che vendevano all’interno del palazzetto), Marcello Vaccari di Glamazonia Comics, i giovani redattori di “Made in USA“, quelli di “Fumo di China“, Michele Ginevra ed l’Arcicomics di Cremona, poi diventato Centro Fumetto “Andrea Pazienza”, che producevano la fanzine Schizzo, e poi tante altre persone che avevo contattato solo per telefono o per lettera: Alfredo Castelli (che ci inviò una intervista), Luca Boschi (che ci inviò alcune news), Marina Chiossi&Alessandro Pastore (che stavano per distribuirci la fanzine a livello nazionale), ed anche alcuni amici e collaboratori toscani: Giorgio Cambini e Giovanni Luisi.
Ricordo che ad ogni appassionato di fumetti o editore o addetto ai lavori, che incontravo, spiegavo cos’era quella rivista che tenevo tra le mani, e che davo loro in omaggio, quali erano i nostri obiettivi, quali le nostre speranze; sorrido pensando alle stupidaggini che avrò detto in quesi 3 giorni. 🙂
La manifestazione si concluse con tanti incontri (specialmente con tanti giovani esordienti), con alcuni accordi per distribuire la fanzine al livello nazionale e con il diploma di partecipazione che ricevemmo a fine evento. Tutti ricordi bellissimi che si sono impressi nella mia memoria e che mi accompagnano nelle mie attività.
Ma facciamo un passo indietro.
Il numero zero fu realizzato nell’arco di sei mesi. Iniziammo nell’estate del 1989, subito dopo l’esperienza bella e amara della fanzine Comic Book, che aveva visto il sottoscritto lavorare tanto e creare un gruppo. Quel lavoro non era stato inutile perché il nocciolo di quella rivista diventò il gruppo base della nuova fanzine, tramite telefonate, lettere e vedendosi di persona con il gruppo barcellonese e messinese, la rivista fu pensata, impaginata, stampata e spedita ai distributori.
Ricordo come fosse oggi, la scelta della testata e del font (paintbrush script, allora poco usato), ed anche il titolo della rivista che sempre nel 1990 non era utilizzato da nessuno, mentre subito dopo fu il nome di tante fumetterie, ed ancora i titoli delle rubriche ed il materiale da mettere dentro le stesse rubriche.
Ho un ricordo vivido di quando vidi, per la prima volta: le tavole della storia a fumetti di Giuseppe Orlando, e l’illustrazione originale della copertina (che Giuseppe conserva gelosamente); le storie di Otello Castellani, di Cambini-Luisi, inviatemi per posta; quelle di Genovesi, di Bonfiglio e di Arnò, che invece mi furono date brevi mano; il lavoro di lettering di Maria La Spada, sulla storia a fumetti dell’italo-francese Giusto Pinelli, ed ancora le traduzioni dall’inglese di Joe Sottile.
Fu un lavoro di squadra, una squadra di giovani che appassionata di fumetti (quasi tutti) fu trascinata dal sottoscritto affinché fossimo un nuvo spazio culturale legato al fumetto, proveniente dalla Sicilia, che a quel tempo era una periferia nella “cartina geografica del fumetto”.
Ricordo, infine, l’editoriale abbozzato da me, poi ritoccato e modificato e migliorato dal giornalista e prof. Giuseppe Gaglio, che fu anche il direttore responsabile di quel numero zero. editoriale che fu pubblicato anche in lingua francese, visto che alcune copie andavano in Francia e che tentavamo di partecipare ad un prestigioso premio assegnato al Festival de la Bande dessinée d’Angouleme (la manifestazione più importante d’europa, allora ed ancora oggi).
Chi eravamo nel 1991?
A Barcellona Pozzo di Gotto, c’erano il sottoscritto (redazione, lettore di fumetti USA ed italiani ed impaginatore della rivista), Salvatore Milone (redazione), Giovanni Genovesi (disegnatore esordiente e lettore di fumetti, Salvatore Bucca (lettore di fumetti della Sergio Bonelli editore), Salvatore Mobilia (disegnatore esordiente), Salvatore Fugazzotto (disegnatore esordiente), Jo Sottile (che si occupava delle traduzioni) ed il prof. e giornalista Giuseppe Gaglio;
– da Milazzo c’era Maria F. La Spada (redazione e letterista della storia di Giusto Pinelli);
– da Messina c’erano Gianfranco Arnò (disegnatore esordiente), Salvatore Ingegneri (per tutti Sasà, sceneggiatore), Salvatore Bonanzinga (lettore di fumetti USA), e Giuseppe Bonfiglio (disegnatore esordiente);
– da Livorno c’erano Giorgio Cambini (lettore e super esperto, già allora del mercato fumettistico USA) e Giovanni Luisi (lettore e disegnatore esordiente),
– da Firenze c’era il barcellonese Giuseppe Orlando (disegnatore esordiente e copertinista del numero zero);
– da Rieti: c’era il caro Otello Castellani, oggi scomparso, anche lui lettore e disegnatore esordiente
– dalla Francia c’era l’amico Hubert Holle (redattore di una fanzine francese).
Ricordo che impaginai la rivista, con il software Pagemaker e con un computer Apple Macintosh LC II, e poi la stessa fu completata con le scansioni e la stampa da una tipografia locale.
Prima ancora di andare in stampa, il sottoscritto contattò telefonicamente e prese degli accordi, da completare, con i più importanti distributori nazionali di fumetti e di prodotti come il nostro : Alessandro Distribuzioni di Bologna, La Borsa del fumetto di Milano, ed altre librerie minori. tra cui: la Casa del Fumetto di Roma, la Libreria del Corso di Torino, Letto Riletto di Parma, e la vicina “La Cassaforte del vecchio papero” di Messina. Quante telefonate e quanti fax!
E poi ci fu il viaggio a Lucca, per partecipare all’edizione primaverile del Festival che ogni anno si realizzava nella cittadina toscana e si realizza tutt’ora (seppure sia molto diverso da quello degli anni 90, del secolo scorso), a cavallo di ottobre e novembre.
Fu un periodo incredibile, quello che vivemmo e durò fino al 1993, fino al numero 4 della rivista. il resto è storia, la nostra piccola storia.
RICORDI AFFETTUOSI
Nell’anniversario della pubblicazione del numero zero di Fumettomania, a trent’anni da quella bella e costruttiva (in ogni senso) esperienza, abbraccio e saluto con tanto affetto tutti gli amici di allora, che sono quasi tutti anche gli amici di oggi, seppure ci vediamo di meno, oppure solo una volta l’anno:
Giuseppe Orlando, Salvatore Milone, Salvatore Bucca, Giovanni Genovesi, Salvatore Fugazzotto, Jo Sottile, Maria F. La Spada, Gianfranco Arnò, Salvatore Ingegneri (per tutti Sasà), Salvatore Bonanzinga, Giorgio Cambini, Giovanni Luisi, Michele Ginevra, Marcello Vaccari, Alfredo Castelli, Luca Boschi, Marina Chiossi&Alessandro Pastore, mi scuso se ho dimenticato qualcuno.
Un pensiero, infine, va anche ai compianti: Otello Castellani, Nuccio di Blasi (titolare della cassaforte del vecchio papero a Messina) e Rinaldo Traini (Patron del Salone Internazionale del fumetto, che si è tenuto a Lucca fino al 1993).
Mario Benenati
FUMETTOMANIA NUMERO ZERO
– rivista di giovani esordienti –
febbraio-marzo 1990
AA.VV., coordinata da Mario Benenati
spillato, 60 pagine, B/N, prezzo: 5000 lire
copertina ad 1 colore dell’illustratore Giuseppe Orlando
Tutte le immagini sono © Associazione culturale “Fumettomania Factory” e sono riproducibili previa richiesta a info@fumettomaniafactory.net
Questo numero zero, oltre visualizzabile sotto, è scaricabile GRATUITAMENTE nel formato digitale dalla piattaforma Hypercomix (tramite l’app omonima per Android) della società Messinese Niwaen srl (https://www.facebook.com/niwaensrl/).
NOTE EXTRA
Niwaen è una società, fondata nel 2014, che opera a 360° nell’ambito dell’intrattenimento digitale, con particolare attenzione al mondo dell’interattività e del multimedia. In Niwaen le idee più innovative si affiancano a esperienze e competenze decennali.
Il progetto principale della società è hyperCOMIX , un sistema evoluto di applicazioni per la lettura, la realizzazione e la commercializzazione di quelli che ci piace chiamare i fumetti 2.0 o più semplicemente iperfumetti.
IL SITO è http://www.niwaen.com/ (anche se al momento ci sono lavori in corso) ma si può scaricare l’app hyperCOMIX per Android.
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