Verso l’Universo Eternauta: “Odio Cosmico” e “El Perro Llamador”.

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Terzo appuntamento dedicato all’universo Eternauta, a cura di Damiano Gallinaro, che stiamo pubblicando qualche mese prima della nuova ristampa in formato verticale (a cura della 001 Edizioni).
Per rendere più agevole la lettura abbiamo diviso quest’articolo in due parti; oggi, dunque, leggerete la terza parte e tra 15 giorni il quarta ed ultimo intervento di Damiano sull’Universo Eternauta.

Anche se “Odio Cosmico” e “El Perro Llamador” sono considerate opere minori, scrive Damiano una cosa molto importante: <<Odio Cosmico, il male assoluto, la dittatura, il nazismo, tutto il male dell’Universo, qualcosa di terribile che tornerà di nuovo nelle storie dell’Ultimo Eternauta.>>
Buona lettura e se l’articolo vi piace condividetelo.

Mario Benenati
Curatore del web magazine Fumettomania

INTRO

L’Eternauta si può considerare una delle maggiori opere di letteratura disegnata di tutti i tempi, questo per una serie di motivi. Prima di tutto lo stretto legame della storia di Juan Salvo con la storia personale di Hector German Oesterheld e della sua famiglia, il dramma dei desaparecidos, e della nuova Argentina che sarebbe nata da quel terribile periodo storico. In seconda battuta per il valore universale che la storia ha rappresentato e ancora rappresenta, come racconto della lotta degli oppressi contro gli oppressori, lotta che non sempre purtroppo porta alla vittoria finale e alla redenzione.

Ma l’Eternauta non è solo la prima opera di Oesterheld e Solano Lopez, è molto di più, è un romanzo incompiuto, una seconda parte scritta a pochi mesi dalla scomparsa di Oesterheld, il tentativo di Ongaro di continuare l’opera del grande scrittore argentino, fino alle ultime storie di Matzegui, Pol e Solano Lopez che disegnano un intero Universo Eternauta, spesso difficile da seguire anche nella stessa storia editoriale.

In tre (diventati quattro, Ndr) appuntamenti cercherò di ricostruire la storia editoriale e umana dell’Universo Eternauta, cercando anche di rilevare quali sono le differenze tra le varie incarnazioni di Juan Salvo e come la figura dello stesso e dei suoi comprimari cambia nel corso degli anni al cambiare degli autori e dell’epoca di riferimento.
D. Gallinaro


Copertina ed una tavola interna del volume "Odio Cosmico" (2008)
Copertina ed una tavola interna del volume “Odio Cosmico” (2008). © degli aventi diritti Per gentile concessione. Immagini utilizzati solo ai fini divulgativi

Verso l’Universo Eternauta:
“Odio Cosmico” e “El Perro Llamador”.

di Damiano Gallinaro

Eccoci di nuovo a rincorrere Juan Salvo (Galvez) nel continuum, nello spazio tempo, perso in chissà quali avventure.

Nell’ultima riflessione (che per esigenza di lettura abbiamo sdoppiato, NdR.) abbiamo rivisitato tre opere che seppur diverse l’una dall’altra, hanno traghettato l’Eternauta verso una nuova fase.

Solano Lopez continua negli anni a lavorare sul personaggio, come si è visto a proposito della graphic novel “Il Mondo pentito”, con l’aiuto di nuovi autori e disegnatori, ma si dovrà aspettare qualche anno prima che si inizi a delineare quello che è da considerare, finora, il capitolo finale ufficiale della saga.

Prima di quest’opera però, negli anni molti autori hanno tentato di avvicinarsi al mondo di Juan Salvo, spesso realizzando opere anche interessanti ma che, per vari motivi, non hanno ottenuto l’endorsement né di Solano Lopez né degli eredi di Oesterheld.

Si tratta di tutta una serie di edizioni considerate “pirata” nella cronologia della Doydededitores, anche se c’è un lavoro che fa eccezione.

ODIO COSMICO

Copertina del volume "Odio Cosmico" (2008)

Si tratta di “Odio Cosmico” l’unica delle produzioni pirata ad aver ottenuto nel tempo l’avallo di Solano Lopez e riproposto come “ufficiale” nell’Universo Eternauta e al momento ancora inedita in Italia.

Edito da Solano e Doedytores raccoglie in volume una storia alternativa di Juan Salvo.

Era il 1999 quando appare nei chioschi argentini un comic book intitolato “El Eternauta: Odio Cosmico” che però non ottiene l’approvazione di Solano Lopez, nè degli eredi di Oesterheld.

Il progetto, racconta l’editore Javier Doeyo, faceva acqua da tutte le parti e la storia si allontanava molto dai canoni stabiliti per le storie di Juan Salvo.

La serie non superò i tre numeri, e la denuncia da parte dei proprietari del personaggio diede il colpo finale all’esperienza editoriale .

Sembrava tutto finito lì tra lo sconcerto degli autori, convinti di agire nel giusti, ma dopo l’esperienza della graphic novel Il Mondo Pentito, Solano Lopez con l’aiuto di Doeyo iniziò a raccogliere materiale che gli era stato inviato da vari autori e disegnatori nel corso degli anni, al fine di pubblicare un volume celebrativo per i 50 anni dell’Eternauta.

Doeyo propose anche il materiale degli autori di Odio Cosmico, Walther Taborda e Pablo Munoz. Inizialmente Solano Lopez fu tranchant: “non si pubblica niente che sia stato pubblicato senza la nostra autorizzazione”, ma dopo aver visionato il materiale dovette ricredersi e così iniziò a lavorare con gli autori sul prosieguo della storia.

E così che nasce nel 2007 la versione autorizzata di “Odio Cosmico”.

D’altronde, come si evince dalla quarta di copertina, secondo Solano Lopez , Oesterheld aveva intenzione fin dall’inizio di narrare molto più dell’invasione. Aveva, infatti, idea di narrare le avventure di Juan Salvo in altri mondi e altre epoche , da questo la scelta della definizione di “Eternauta”, il viaggiatore dell’eternità nel suo senso più ampio.

Odio Cosmico quindi, è proprio una di queste avventure, che ci fa incontrare Juan perduto e internato in un istituto psichiatrico in un continuum dove El Eternauta (la sua propria storia) è una historieta famosa con centinaia di “followers” , oggetto di culto e tema di conferenze.

Salvato dal suo isolamento dal psicologo Carlos Katz, Juan Salvo gli rivela che una nuova invasione sta per iniziare e lo spinge a organizzare la resistenza che purtroppo non si arriverà a realizzare per l’arrivo improvviso dei Loro.

La storia di questa invasione e di come Juan, Katz e lo sceneggiatore di Comics Kike resisteranno all’invasore , è la storia di Odio Cosmico, una storia che per il disegno e l’ambientazione ricorda atmosfere alla Nathan Never.

Bellissimo il finale dove i Loro si rivelano nella loro terribile essenza:

desideri sapere chi siamo Juan Salvo .. chi sono quelli che ti romentano , perchè diffondiamo in tutta la Galassia il nostro … cerco la parola esatta …”

Juan Salvo interrompe il flusso di pensiero: “odio Cosmico …”

Bene … tenendo conto delle limitazioni del tuo linguaggio si tratta di una bella definizione e molto pertinente. .. Noialtri l’Odio Cosmico , il cancro dell’Universo, gli invasori insaziabili , Loro … la paura assoluta … siamo precisamente questo … La negazione della creazione , della vita , della materia … siamo la morte … la distruzione … il vuoto … esistiamo da sempre e siamo in ogni specie . dai religiosi la nostra antimateria è stata definita il male … l’angelo caduto .. satana … dagli scienziati è stata definita Caos … Big Bang … implosione di stelle … buchi neri … Siamo la razza pura del caos , il predatore necessario dell’Universo , quello che dsitrugge costantemente ciò che è stato costruito … siamo l’equilibro ecologico dell’esistenza … Ricorda Juan Salvo … ricorda …”.

Odio Cosmico, il male assoluto, la dittatura, il nazismo, tutto il male dell’Universo, qualcosa di terribile che tornerà di nuovo nelle storie dell’Ultimo Eternauta.

Ma prima dobbiamo parlare di un cane che parla alle menti e al cuore, un cane “chiamate”, El perro llamador.


Copertina del volume "EL PERRO LLAMADOR" (2010), ancora inedito in Italia
Copertina del volume “EL PERRO LLAMADOR” (2010), ancora inedito in Italia. © degli aventi diritti Per gentile concessione. Immagine utilizzata solo ai fini divulgativi

EL PERRO LLAMADOR

Un’altra opera ancora oggi inedita in Italia e che fa parte a pieno diritto dell’Universo Eternauta è “El Perro Llamador” edito sempre da Doedy nel 2010.

Nel 1982 Solano Lopez abbozza una breve storia, una di quelle che poteremmo considerare “Una storia di Juan Salvo”, poche cartelle da sviluppare. La propone inizialmente allo sceneggiatore Sergio Kern che sviluppa in effetti, le prime otto tavole della storia.

Per vari motivi il lavoro resta sospeso nel limbo del continuum editoriale per anni fino ai primi anni 2000, quando la prosecuzione dell’opera viene affidata ad altri autori più o meno famosi nel panorama argentino.

L’opera che ne esce fuori è a tratti frammentaria e i diversi stili grafici non aiutano nello scorrere della storia. Si può affermare che più che altro questo lavoro sia servito come laboratorio per lavori futuri, ma anche come vetrina per nuovi e affermati autori chiamati a confrontarsi con un personaggio iconico del fumetto mondiale.

el perro llamador pagina iniziale, disegnata da Solano lopez
el perro llamador pagina iniziale, disegnata da Solano lopez. Per gentile concessione, © degli aventi diritti, immagine utilizzata solo a fini divulgativi

La storia in breve.

Nelle prime otto pagine, che sono quelle originariamente sceneggiate da Sergio Kern e disegnate da Solano Lopez, ritroviamo Juan Salvo su pianeta desolato abitato apparentemente solo da pre adolescenti nudi che cantano continuamente una canzone muta.

I bambini invitano un imbarazzato Juan a seguirlo e lo conducono verso un cratere.

Juan scende con loro, ecco le parole pronunciate dall’Eternauta nella discesa:” Avrei potuto resistere, non erano altro che bambini senza vestiti … però di fronte a questa canzone mormorata sentii per loro un mix di curiosita’ e affetto che andava crescendo mentre scendevo verso il fondo …”.

Nel cratere di quello che sembra un vulcano, Juan trova altri bambini che non sembrano affatto toccati dalla sua presenza e che continuano a fare le cose che stavano facendo come in trance.

Sui muri della caverna, graffiti che ricordano un tempo felice e qualcosa di devastante che ha distrutto questo mondo. I bambini disegnano sui muri un invasore che non conoscono ma il viso disegnato è piu’ concreto di una fotografia.

Ad un certo punto da una fumarola del vulcano giunge una voce misteriosa:” Ti ho ascoltato per tutto il tempo … i pensieri producono suoni piu’ nitidi che la parola pronunciata. I bambini disegnano quel poco che ricordano e quello che io gli racconto quando si avvicinano”.

Ma di chi è questa voce?

Sono un cane” afferma la voce “ in realta’ sono l’anima di un cane che vagava libero per i luoghi dove si riunirono gli ascendenti dei bambini … perche’ non ti avvicini, posso raccontarti altre storie.”

Juan non si fida della voce, ma uno dei bambini si getta nella fumarola e Juan curioso di saper cosa e’ successo si getta anche lui nel vapore.

Le dieci tavole successive sono disegnate da Salvador Sanz, autore di graphic novel come Legion, il suo tratto nitido e apocalittico ci porta a seguire Juan nella discesa agli inferi.

Qualcosa lo ferma nella caduta, cos’e’?

Il cane “chiamante” vuole raccontare a Juan la sua storia ma l’Eternauta ha viaggiato a lungo nello spazio tempo e molte cose assurde ha visto e vissuto e percepisce un pericolo imminente.

I bambini attratti dal cane si avvicinano pericolosamente ad un nuovo cratere, alcuni vengono assorbiti dalle pareti organiche. Il cane racconta di un’invasione, di un cielo che si oscurava sempre più e persone che svanivano, che si vaporizzavano, proprio come lui il cane “chiamante” che invita i bambini a scendere nell’abisso per trovare risposta alle loro domande. Invita Juan a scendere ma lui si oppone decisamente e porta con sè i bambini, non tutti, molti restani nel cratere, solo in tre lo seguono.

Una delle bambine offre un dono all’Eternauta che pottebbe essere un tassello nel puzzle.

El perro llamador, episodio 3 tavola 5, disegnata da Cristian Mallea.
El perro llamador, episodio 3 tavola 5, disegnata da Cristian Mallea.
Per gentile concessione, © degli aventi diritti, immagine utilizzata solo a fini divulgativi

Il terzo capitolo è disegnato da Cristian Mallea e ci porta a seguire Juan e i bambini nella loro fuga disperata. Juan su un’altura trova un casco da motociclista, la bambina lo consegna a Juan e ricominciano il cammino. Si alza un vento improvviso e uno strano mostro attacca Juan e i bambini , una sorta di piovra. I bambini iniziano a cantare a mormorare e tengono a bada il mostro.

Il perro llamador, nel frattempo li segue in forma di vapore e pensa che si stiano dirigendo verso la zona del sognatore incenerito dove li aspetta nuovamente il vento, Juan e gli altri ignorano la voce del cane e il vento ritorna a soffiare.

Uno dei bambini cerca di mettersi il casco ma …

Ci pensa Enrique Santana, che disegna la sua parte del racconto ispirato dalla canzone di LaneganOut the Nowhere“, a tragettarci verso il finale della storia.

Juan riesce ad evitare che il bambino si metta il casco e continuano nel loro cammino, mentre il cane cerca ancora una volta di avvertirli del pericolo ed è in questo frangente che un corvo appare davanti al gruppo di fuggitivi. E’ colui che si fermò sognando nella prateria di cui parlava il cane, e questo essere triste e metidabondo cerca di dare vita ai suoi sogni raccontando una terribile storia.

Inziano a formarsi immagini che il vento cerca di cancellare, immagini dell’arrivo dell’invasore e della distruzione di un mondo.

L’Eternauta chiede al corvo dove si trovi adesso l’Invasore, il corvo risponde con mestizia: ” Chiedilo al vento“, Juan scopre che il vento lo ha eletto per continuare la devastazione e ora dovrà lottare contro di esso e il sacrificio del corvo renderà finalmente liberi i bambini.

Juan Salvo scompare di nuovo ma lo ritroveremo presto.

In appendice trovano posto due storie.

La prima è un inedito crossover tra l’Eternauta e Gilgamesh altro personaggio iconico delle historietas argentine, creato da Lucho Olivera. La storia è scritta da Toni Torres e disegnata da Sergio Mulko.
Mentre la seconda scritta da Mauro Mantella e designata da Enrique Alcatena e Ariel Rodriguez Migueres, s’intitola “La Ballata dei Gurbos ” e narra del primo incontro tra i Mano e la razza di animali giganti sul loro pianeta natale.

3 – CONTINUA tra 15 giorni con “L’ULTIMO ETERNAUTA”


NOTE EXTRA

Per rileggere la prima e la seconda parte di questa triologia critica dedicata all’universo de “L’eternauta” di seguito è indicato il Link da digitare:

Damiano Gallinaro Breve biografia

Antropologo è socio e ricercatore per l’Associazione Nazionale Professionale Italiana Antropologi (ANPIA). Nel 1996 si laurea in Giurisprudenza e  nel 2004 in Teorie e Pratiche dell’Antropologia. Nel 2011, dopo un percorso di ricerca di tre anni ottiene un PhD in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Da sempre appassionato di fumetti ha collaborato alla rivista Glamazonia e nelle sue pause dal lavoro di ricerca antropologica si diletta nello scrivere storie che spera un giorno possano diventare fumetti. E’ sempre più convinto che da grandi poteri nascano grandi responsabilità.

Sotto trovate il link per accedere la suo nuovo sito

https://www.damianogallinaro.it/

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