Quarto ed ultimo appuntamento dedicato all’universo Eternauta, a cura di Damiano Gallinaro, che stiamo pubblicando qualche mese prima della nuova ristampa in formato verticale (a cura della 001 Edizioni).
Scrive Damiano in merito all’edizione italiana: <<Stupisce, però, l’assenza nell’edizione italiana , di un’introduzione, di una breve prefazione e di un apparato critico. Forse la strategia dell’editore è quella di far parlare la storia senza “veicolare” il lettore, libero di farla sua senza pre-visioni.>>
Buona lettura e se l’articolo vi piace condividetelo.
Mario Benenati
Curatore del web magazine Fumettomania
P.S.: Siamo giunti alla conclusione di questo interessante approfondimento, iniziato il 17 settembre. Ringraziamo Damiano per aver publicato sul nostro web magazine.
INTRO
L’Eternauta si può considerare una delle maggiori opere di letteratura disegnata di tutti i tempi, questo per una serie di motivi. Prima di tutto lo stretto legame della storia di Juan Salvo con la storia personale di Hector German Oesterheld e della sua famiglia, il dramma dei desaparecidos, e della nuova Argentina che sarebbe nata da quel terribile periodo storico.
In seconda battuta per il valore universale che la storia ha rappresentato e ancora rappresenta, come racconto della lotta degli oppressi contro gli oppressori, lotta che non sempre purtroppo porta alla vittoria finale e alla redenzione.
Ma l’Eternauta non è solo la prima opera di Oesterheld e Solano Lopez, è molto di più, è un romanzo incompiuto, una seconda parte scritta a pochi mesi dalla scomparsa di Oesterheld, il tentativo di Ongaro di continuare l’opera del grande scrittore argentino, fino alle ultime storie di Matzegui, Pol e Solano Lopez che disegnano un intero Universo Eternauta, spesso difficile da seguire anche nella stessa storia editoriale.
In tre appuntamenti cercherò di ricostruire la storia editoriale e umana dell’Universo Eternauta, cercando anche di rilevare quali sono le differenze tra le varie incarnazioni di Juan Salvo e come la figura dello stesso e dei suoi comprimari cambia nel corso degli anni al cambiare degli autori e dell’epoca di riferimento.
D. Gallinaro

Verso l’Universo Eternauta: Dall’Ultimo Eternauta alla serie Netflix.
di Damiano Gallinaro
L’ULTIMO ETERNAUTA
Ma finalmente, eccoci, siamo arrivati a narrare il capitolo finale della storia di Juan Salvo.
La 001 edizioni ha pubblicato l’opera di Solano e Matzegui in cinque volumi che seguono l’edizione argentina.
Stupisce, però, l’assenza nell’edizione italiana , di un’introduzione, di una breve prefazione e di un apparato critico. Forse la strategia dell’editore è quella di far parlare la storia senza “veicolare” il lettore, libero di farla sua senza pre-visioni.
La storia dell’Ultimo Eternauta raccontata in cinque volumi è complessa, ricca di colpi di scena e simbolismi e quindi difficile da raccontare in poche righe.
Tentiamo però di individuare i punti chiave della storia cercando di evidenziare come la storia si distacchi da quello che era il “mood” originale.
Primo Volume
Nel primo volume della saga intitolato “Martita” , troviamo Juan Salvo che avanza nella folta nevicata che ricopre Buenos Aires. Ma scopriamo che si tratta solo di un ricordo di Martita, uno dei pochi che la ragazza ha conservato. Scopriamo, inoltre che Martita è una studentessa e che si sta recando all’Università per presentare un suo omaggio a coloro che hanno “liberato” il paese.
Nel percorso verso l’Università Martita ha un incidente con un altra macchina guidata da un ragazzo che avrà un ruolo centrale all’interno della storia, Andres. Quest’ultimo anche attratto dalla bellezza della ragazza si propone di riparare il danno e di accompagnarla all’Università.
E’ una giornata particolare quest’8 maggio del 1983 , il giorno in cui si festeggia … lo sbarco della Portentose astronavi aliene.
Scopriamo, quindi che l’Argentina è governata dai “saggi e buoni” Mano e che Martita è la figlioccia di uno dei dirigenti più importanti chiamato dalla ragazza affettuosamente il “Padrino”.
Ma cos’è accaduto? Com’è possibile che l’Argentina sia governata dai Mano e com’è possibile che Martita sia così legata a un Mano? Che fine ha fatto Juan Salvo?
Martita torna a casa e trova un pacchetto anonimo che contiene un libro scritto da un personaggio che abbiamo incontrato nel primo Eternauta, Heriberto Carlos Nepomuceno Mosca, proprio il Mosca storico dell’invasione.
Martita inizia a leggere la storia raccontata da Mosca e incredula all’ultima pagina trova un messaggio scritto a mano : “ Se vuole sapere di più vada in treno alla Stazione Retiro …”.
Martita curiosa si avvia verso la Metro seguita però di nascosto da Fuentes uno degli scagnozzi del Padrino che tiene sotto continuo controllo la figlioccia.
Entrata nei tunnel della Metro, la ragazza incontra i “Resistenti” ai Mano tra i quali c’e’ un personaggio a noi caro, il buon vecchio Favalli.
Quest’ultimo spiega a Martita che le sono stati cancellati i ricordi con un macchinario creato dalla Genotech una delle industrie controllate dai Mano, che anche i ragazzi che sono con lui non ricordavano e lui era l’unico che ricordava tutto.
Le propone di sottoporsi ad un contro lavaggio delle sue memorie per recupera le “vere” memorie, compresa quella del padre. Martita accetta anche se titubante , ma in quel momento gli scagnozzi del Padrino li trovano e inizia un lungo confronto tra le parti nei tunnel della Metro.
Favalli riesce comunque a sottoporre Martita al trattamento e alcuni ricordi nitidi emergono dal passato, Martita ora vuole solo trovare i suoi genitori, e capire perchè il Padrino l’ha ingannata.
Ma dov’è Juan Salvo?
Perso nel continuum naturalmente, in compagnia di un vecchio … Mano, che agendo con le sue decine di dita sul Cronomaster cerca nello spazio tempo tracce di Elena e Martita.
Juan Salvo viene di nuovo catapultato nel continuum secondo le coordinate impostate dal Mano Naoh, ma Juan Salvo invece di ritrovarsi a Buenos Aires si ritrova di nuovo nella caverna, dove trova un Naoh ancora più vecchio.
Qualcosa è andato male?
No. Juan Salvo racconta di aver incontrato Martita a Buenos Aires e inizia a narrare a Naoh la storia di quell’incontro, della lotta dei resistenti, dell’ambiguo Padrino, del malvagio ibrido umano/mano Borges e della macchinazioni di quest’ultimo con il crudele Lugones.
Secondo Volume
Nel secondo capitolo della saga, “Ushuaia”, troviamo inizialmente Martita a colloquio con il padre annegato dalle emozioni.
Seguiamo poi la lotta tra i resistenti, gli uomini di Borges e Lugones e la fuga dei ragazzi guidati da Favalli attraverso i tunnell verso il fiume.
Favalli, Juan e gli altri si ritovano dopo un lungo tragitto sotterraneo sulla “Torre degli Inglesi” da dove è possibile ammirare tutta Buenos Aires. Scoprono così che l’intera zona è circondata dai tirapiedi di Borges.
Borges e i suoi cercano di entrare nella Torre, la resistenza continua e alla fine i ragazzi riescono a scappare ma perdono di vista Martita? Dove sarà finita? Dovremo attendere per avere risposta alla domanda, perché nel frattempo la macchina su cui viaggiano Favalli e i suoi ragazzi viene trasportata da un raggio traente nel ventre di un’astronave .
Qui Juan Salvo ha un confronto diretto con il Padrino che gli racconta come ha convinto Martita e altri suoi coetanei a legarsi a lui. Mentre avviene questo confronto, l’astronave viaggia verso una località sconosciuta che s’intravede nel finale della storia, la prigione di massima sicurezza di Ushuaia nella Terra del Fuoco.
Terzo Volume
Il terzo libro, intitolato “Vicente Lopez”, dal nome del Barrio in cui si trova la casa di Juan Salvo, inizia con Juan di nuovo nella caverna che divide con il vecchio Naoh. Mentre il Mano armeggia intorno al Cronomaster per cercare di inviare di nuovo Juan nel 1983, l’Eternauta continua a raccontare la sua recente escursione spazio temporale.
Scopriamo che Juan, Favalli e gli altri sono tenuti in sospensione vitale in alcune capsule criogeniche. In modo rocambolesco con l’aiuto inaspettato di alcuni prigionieri, riescono a scappare verso il porto dove trovano un ulteriore aiuto inaspettato in un marinaio il Capitan Vallejo che promette ai resistenti di portarli verso la località di Rio Gallego da dove potranno tentare di ritornare verso Buenos Aires.
Prima di scappare Juan riesce a mettere le mani sui registri della Criogenesi e tra i tanti nomi trova anche quello di Elena. Un ulteriore indizio per ritrovarla.
Capitan Vallejo porta come promesso i resistenti a Rio Gallego, e qui per la prima volta incontriamo di nuovo i Gurbos.
Juan, Favalli e gli altri cercano di scappare dai grossi animali e dai redivivi Cascarudos, e in questa lotta che sembra impari, vengono aiutati da alcuni indios. Quando tutto sembra perduto , nel mezzo della battaglia, un uomo misterioso interviene a favore dei resistenti, gli indios lo chiamano Wendeunk (nella tradizione tehuelche il traghettatore che attraversa il fiume dei morti), che altri non e’ che un Mano con alcuni poteri particolari.
Grazie all’intervento del Wendeunk e di un altro Mano che i tehuelche chiamano Nonno Arok , Juan e gli altri hanno la meglio e dopo una lunga battaglia si dirigono verso Buenos Aires.
A Buenos Aires, Juan incontra ancora una volta Martita che però sembra aver subito un nuovo lavaggio del cervello anche se non totale. La ragazza cerca di far avvicinare le due persone che più ama il Padrino e Juan senza molto successo.
Scopriamo in seguito che Martita, come molti altri, non ha subito un nuovo lavaggio del cervello ma che le stato installato una sorta di simbionte che la ragazza espellera’ in modo molto doloroso.
Nel finale, il mano ibrido Borges rivela qualcosa di incredibile a Juan Salvo , sarà proprio lui ad avere un ruolo decisivo nella lotta tra i Loro e un finora sconosciuto gruppo di alieni, i Visitatori che vogliono conquistare il mondo ai danni dei Loro che si sono indeboliti.
Juan, infatti, è un’anomalia, un dilemma, ed è destinato a divenire l’ago della bilancia del conflitto e il Cronomaster é il mezzo per contrastare l’invasore. Juan Salvo dovrà salvare i Loro per salvare il mondo.
Il volume si conclude con un Juan Salvo che ritorna nella caverna che divide con il vecchio Naoh.
Quarto volume
Il quarto volume, “La Ricerca di Elena”, introduce gli ultimi personaggi di questo dramma spazio temporale, e ci saranno anche in questo caso sorprese.
Mentre Juan cerca di comprendere quale sia il suo ruolo reale all’interno della guerra Loro/Visitatori, Martita cerca di portare il Padrino dalla parte dei resistenti.
Nel mondo alieno intanto, Naoh cerca con le forze sempre piu’ scarse che gli restano di rimmettere in uso il Cronomaster. Juan parte per l’ennesimo salto temporale ma invece di essere catapultato a Buenos Aires si ritorva di nuovo nella caverna.
Trova il vecchio Noah morto da tempo che stringe un biglietto tra le mani in cui si scusa perchè probabilmente il Cronomaster è impazzito e ha sbagliato completamente le coordinate.
Ma sarà davvero successo questo?
Juan seppellisce il vecchio Naoh e rivive ancora una volta il distacco da Elena e Martita.
A Buenos Aires, nel frattempo, continuano le macchinazioni di Borges, Lugones e il Padrino che però grazie all’influenza di Martita sembra sempre più orientato verso i “buoni”.
Juan Salvo in un modo che non ci è dato sapere ritorna a Buenos Aires dove il Padrino lo accusa di essere il futuro salvatore dei Loro.
Nel frattempo Favalli e gli altri si sono nascosti in una baracca sul fiume Tigre e da li si preparano per lo scontro finale.
Juan Salvo, intanto, ritrova i registri della criogenesi e torna di nuovo a Ushuaia deciso a ritrovare Elena, ed è in quei luoghi inospitali che incontra un altro personaggio che pensavamo morto o scomparso, il leader militare della resistenza nell’invasione del 1963, il Generale Franco.
Quinto ed ultimo volume
Il quinto capitolo “La Fine del Mondo” è quello più difficile da raccontare. I salti spazio temporali che coinvolgono non solo Juan ma anche la ritrovata Elena confondono la lettura e come accade nella serie Netflix Dark in alcuni frangenti convivono nella stessa linea temporale due Elena o due Juan Salvo.
Ma cerchiamo in breve di narrare la storia sperando di non perderci nel continuum.
Il generale Franco porta Juan ad una base nell’Antartico dove i Mano, che hanno abbandonato Buenos Aires resitituendone il governo ai terrestri con un vero e proprio colpo di scena, hanno ricostruito una parte del loro mondo natale, una città stato chiamata Gelos.
In un hangar della base giace Elena in stasi criogenica.
Nel frattempo Juan raggiunge Favalli e gli altri che nel frattempo hanno trovato un vecchio libro scritto da uno scrittore HGO (che altri non è che Hector German Oesterheld ) che rivelano gli inganni dei Loro.
Juan incontra anche il sempre più ambiguo Borges e gli chiede cosa vuole in cambio della vita di Elena. Borges come risposta lo trascina in un breve viaggio nel tempo, in un luogo chiamato il Portale che è un nesso che unisce tutte le zone della galassia.
Borges spiega a Juan che quella del 1963 non è stata una vera invasione, ma solo un’avanguardia. I Loro, indeboliti dalla guerra contro i Visitatori avevano solo testato la situazione. Avevano bisogno di un luogo in cui riorganizzarsi è la nevicata era da considerarsi solo un antipasto del dramma che la Terra stava per vivere. Ora erano di nuovo al culmine e presto si sarebbero rivelati.
I Loro quindi, si erano ripresi ed erano pronti a dare battaglia ai Visitatori, ed erano riusciti con la nevicata e la successiva presa dell’Argentina a dimostrare la loro forza anche alle potenze mondiali terrestri che non erano riuscite a fare fronte comune.
Quello che i Loro non si aspettavano, però, era la strenua resistenza degli argentini.
Negli anni, spiega Borges, tutte le strategie dei Mano erano state destinate proprio a riportare indietro lui, l’Eternauta, che avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella battaglia.
Ma qui arriva l’ulteriore colpo di scena, I Visitatori nel momento in cui i Mano erano più vulnerabili sono riusciti ad infiltrare un agente sabotatore che altri non è che … Elena Salvo.
Sopresi vero? Forse non quanto Juan che si trova nella posizione di dover cancellare Elena dall’esistenza per salvare gli odiati Loro al fine di salvare però la Terra.
Il seguito del racconto è difficile da riassumere, solo la lettura delle tavole riesce a far apprezzare i continui e rocamboleschi viaggi nel tempo di Juan e Elena, i loro incontri e i loro accordi al fine di salvare il mondo, e i paradossi spazio temporali che questi incontri creano.
Mentre Juan cerca di trovare una soluzione che salvi il Mondo e allo stesso tempo Elena, il Generale Franco che nel frattempo è stato raggiunto da Martita, attraversa l’Antartico per portare la stessa Elena in sospensione criogenica alla base per cosi’ risvegliarla, perchè sarà lei a salvare il mondo.
In uno dei tanti continuum intanto, Juan incontra Elena e viola l’ordine di non intervenire, nel frattempo i Loro iniziano a impossesarsi degli esseri umani , scendendo dal cielo come una sorta di blasfemo Spirito Santo, ed Elena e Juan apparentemente muoiono in una deflagrazione nucleare.
La storia finisce qui?
Neanche a parlarne, le sovrapposizioni e i salti spazio temporali continuano.
Ci ritroviamo nel 1983 in una Buenos Aires sconvolta da un’esplosione nucleare. Elena incontra il Generale Franco a cui chiede di salvare Juan, lei intanto che è per sua stessa ammissione un paradosso temporale, continuerà la missione in un tempo che non è il suo, alla ricerca della Elena del 1983.
Ritroviamo, infine, Elena nell’Antartide mentre a Buenos Aires i Loro prendono completamente il controllo delle menti della gente, davanti a lei c’è Borges che ha ricostruito un portale che consentirà la salvezza dei Loro.
Ma intanto dov’è finito Juan?
E’ da qualche parte del continuum salvato dai Visitatori che chiamano la sua Elena la navigatrice, e anche questi strani personaggi gli ribadisocno che è Lui l’ago della bilancia.
Franco e Martita intanto, nel freddo dell’Antartide, assistono ad una scena surreale, Juan Salvo appare dinanzi a loro e sembra lottare con un nemico sconosicuto, lo chiamano invano, ma scoprono che quello che stanno vedendo sta avvenendo in un altro tempo. Un tempo passato in cui un incredulo Franco viene incaricato di salvare nel futuro Elena che si dovra’ trovare per oscuri motivi nella città dei Mano Gelos.
Ci avviamo confusamente tra un salto e l’altro al gran finale.
Elena è stata portata, inconsapevolmente dai Loro a Gelos proprio nel punto in cui volevano i Visitatori, in un luogo che assomiglia ad una cupola e che Juan chiama Valvola, una zona intermedia tra portali dell’inter-continuum.
Borges nella Valvola cerca di ingannare Elena raccontandole che è stata abbandonata dai Visitatori e che non si ricongiungerà più con la sua famiglia.
Ma Juan arriva in tempo e con un colpo a sorpresa salva Elena e l’intera umanita’.
E alla fine, mentre i Loro abbandonano i corpi dei terrestri, arrivano finalmente i Visitatori, esseri eterei e pacifici, che un po’ assomigliano agli Hare Krishna, che riconsegnano la Terra al loro destino.
Confusi? Penso di si, vi assicuro che rendere in breve quanto accade nell’ultimo volume dell’Ultimo Eternauta è un impresa quasi impossibile.
Motivo in più per comprare i cinque volumi editi dalla 001 Edizioni e leggerli tutti d’un fiato.
Rimangono le ultime tavole della storia e anche in questo caso le soprese non mancano.
Per tutti è l’inizio di una nuova vita , tutti tornano ai loro affetti, la famiglia Salvo ritorna al luogo in cui tutto è iniziato, il Barrio di Vicente Lopez.
Il Generale Franco non ha però dove andare, nessuno da raggiungere e allora ecco che i Visitatori lo invitano ad unirsi a loro prendendo il posto di Elena e rinsaldare l’allenza.
E non è finita.
Nell’epilogo troviamo due personaggi che hanno avuto un ruolo chiave nella storia seduti su una panchina nel parco, sono il Padrino, che ormai è da considerare tra i buoni e il vecchio Favalli.
Il Padrino riconosce agli umani di essere una specie adattabile ma al tempo stesso smemorata.
E qui Favalli pronuncia la frase più politica dell’intera opera che si lega idealmente al primo Eternauta e a quanto subito dall’intera Argentina negli anni della dittatura:
“ Ecco perché alcuni di noi non lasceranno mai questo paese Mano, perche’ il punto è sempre stato lo stesso: non perdere la memoria”.
La fine ? L’ultimo capitolo dell’Eternauta?
E se invece …
ASPETTANDO LA SERIE NETFLIX
E se la serie Netflix riprendesse le storia da dove questa si è fermata? E se ci raccontasse le storie di un nuovo Eternauta, il Generale Franco?
Poco probabile, come altrettanto probabile è che il Juan Salvo che vedremo nella serie sia più vicino ad una sorta di Dr. Who che ad un paladino che lotta contro l’ingiustizia e la dittatura.
Per ora, però, ancora poco si sa della serie data in uscita nel 2021.
A dirigere la serie tv dovrebbe essere l’argentino Bruno Stagnaro, autore di opere poco note in Italia, tra cui il film Pizza, birra, faso (1997) e le serie tv Okupas (2000) e Un gallo para Esculapio (2017).
Tra i partecipanti al progetto ci sono inoltre la casa di produzione K&S Films e Martín Mórtola Oesterheld, nipote dello scrittore, che avrà il ruolo di consulente creativo, e che dovrebbe garantire il rispetto delle idee di Oesterheld, anche se già è stato dichiarato che la serie, che sarà disponibile tra il 2021 e il 2022, proporrà una versione contemporanea della storia, adattando il fumetto ai giorni nostri.
Da questo annuncio, i media argentini si sono precipitati a diffondere la notizia, chiedendo al pubblico chi sarà il più adatto al personaggio di Salvo. Le opzioni più votate sono Federico d’Elia e Rodrigo de la Serna, che impersona Palermo ne La casa de Papel.
Al momento nessuna altra notizia è trapelata, ci tocca quindi aspettare con fede sperando di rivedere presto altre meravigliose storie di Juan Salvo, L’Eternauta.
4 – FINE
NOTE EXTRA
Per rileggere le prime tre parti di questo approfondimento critico dedicato all’universo de “L’eternauta” di seguito le anteprime, basta cliccare sopra l’immagine:
Damiano Gallinaro Breve biografia

Antropologo è socio e ricercatore per l’Associazione Nazionale Professionale Italiana Antropologi (ANPIA). Nel 1996 si laurea in Giurisprudenza e nel 2004 in Teorie e Pratiche dell’Antropologia. Nel 2011, dopo un percorso di ricerca di tre anni ottiene un PhD in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Da sempre appassionato di fumetti ha collaborato alla rivista Glamazonia e nelle sue pause dal lavoro di ricerca antropologica si diletta nello scrivere storie che spera un giorno possano diventare fumetti. E’ sempre più convinto che da grandi poteri nascano grandi responsabilità.
Sotto trovate il link per accedere la suo nuovo sito