Le nostre pagine ospitano oggi un altro grande autore americano che ha lasciato il suo segno sia nel fumetto USA, sia nei cuori dei lettori degli anni 80 e 90: Mr. Bob Layton, per una saga importantissima di Iron Man e per essere stato il il co-fondatore della Valiant Comics.
Leggiamolo nell’intervista di Filippo Marzo e Vanessa Molina.
Buona lettura
Mario Benenati, curatore di Fumettomania Web Magazine
DIRETTAMENTE DAL NOSTRO INVIATO A MONTERREY (MESSICO),
PRESENTIAMO:
Quattro chiacchiere con
di Filippo Marzo e Vanessa Molina
FILIPPO MARZO: Benvenuto Bob, come stai?
BOB LAYTON: Sto benissimo, Filippo. Grazie per avermi invitato, un saluto a tutti in Italia, è passato molto tempo dall’ultima volta che ci sono stato, ma amo il vostro paese, adoro l’Italia, mi piacerebbe ritornarci un giorno.
FM: Ti associamo spesso alla fantastica storia di Iron Man “ Demone nella bottiglia” (Iron Man 128 Ndr), come è stato trattare il tema dell’alcolismo negli anni 70 ?
BL: I fumetti per me , sono sempre stati un riflesso, di quello che succede nella società. Quando finalmente ho avuto l’opportunità di realizzare Iron Man ho cercato di eliminare i suoi problemi al cuore, perché verso la metà degli anni 70 i trapianti di cuore erano diventati comuni, quindi un ragazzo, così sano e intelligente come Tony Stark, che non aveva potuto neanche sistemare il suo piccolo problema al cuore, non aveva molto senso, ma volevamo creare uno scenario diverso per separare Iron Man, il nuovo Iron Man, quello che stavamo creando, dal resto dei personaggi nell’universo Marvel.
Volevamo creare qualcosa di nuovo, ma sapevamo che dovevamo dargli qualche debolezza interna, qualcosa… e sembrava che nel mondo degli intrighi aziendali e nel jet-set, le stelle del cinema e dei grossi affari, l’alcolismo sarebbe stato qualcosa che avrebbe definito la personalità di Tony, anche per il fatto che allora…
… dobbiamo ricordare che erano gli anni ’70, la gente cominciava appena a parlare di alcolismo apertamente, per la prima volta, la clinica di Betty Ford era stata aperta e le persone stavano andando a discutere apertamente della riabilitazione che era un tema taboo, e quando ho iniziato ho detto di riflettere sempre su ciò che stava succedendo nella società, quindi sembrava una tendenza adatta a quello che avremmo fatto con Tony Stark , per dargli quella debolezza interna, che non fosse solo un semplice problema fisico come una malattia del cuore, ma un problema con il suo carattere, un problema che fosse profondamente radicato in lui come persona, quindi quello era il motivo.
FM: Ti ricordiamo tantissimo per essere stato il co-fondatore della Valiant Comics insieme a Jim Shooter, potresti parlarci di quel periodo?
BL: Oh intendi perché ho lasciato Iron Man all’apice della mia popolarità per andare a fondare una nuova compagnia? Era una scelta “pazza” (esclama in italiano NdR) ? Bhè, un po’. Ma il mio mentore era il grande Dick Giordano, un italiano davvero meraviglioso.
“Dickie” stesso mi aveva sempre detto che bisogna crescere come persona nel settore e non solo come artista, ma si deve capire il business in cui ti trovi, e il modo in cui puoi davvero fare soldi nei fumetti, si doveva tener conto anche dei guadagni, come tenere anche conto del punto di vista artistico.
Alla Marvel avevo la reputazione di essere il ragazzo delle idee, le persone che venivano da me quando si bloccavano su una storia o avevano bisogno di inventare un personaggio o altro, la gente veniva da me perché io avevo rinnovato Hercules ed avevo rinnovato gli X-Men originali, le persone mi cercarono, quindi ,quando hanno avuto i fondi per avviare la Valiant.
Mi hanno offerto la possibilità di andare lì come proprietario (come socio) creare una linea di personaggi. Sì, è stata una scommessa, ovviamente ne è valsa la pena, è stato difficile per i primi due anni ma mi ha dato la possibilità di brillare davvero e creare questa incredibile linea di personaggi che resiste fino ad oggi. Uno dei momenti di maggior orgoglio della mia carriera, senza dubbio.
FM: Cominciamo con alcune domande che ci pone il pubblico. Clive Lynch ti chiede: “Nella tua carriera hai inchiostrato numerosi artisti come John Byrne, Barry Windsor Smith, con chi sei entrato più in sintonia, o hai provato maggiore piacere nel lavorarci?”
BL: Oh Dio! è come scegliere quale figlio amo di più, è come la “Scelta di Sophie” . Okay, qualcuno si offenderà, devo essere onesto, Barry Windsor Smith ed io siamo stati amici molto stretti per molto tempo e lavorare con lui ha cambiato completamente il mio lavoro; ho imparato così tanto da Barry, sul disegno basilare e sulla montaggio, ma ogni volta che inchiostro qualcuno assorbo parte di ciò che ha fatto, perché devi interpretare la matita in una versione inchiostrata finale.
Nessuna matita da sola arriva alla stampa, essere un rifinitore era importante ma dimentica John Byrne, ho lasciato fuori dalla lista John Romita jr! Oh mio Dio ho lasciato fuori un bravo ragazzo italiano con cui ho sempre lavorato. Lo apprezzo molto, nient’altro che amore, lavorerei con Johnny in qualsiasi momento e posto. Era fantastico, lui ed io abbiamo avuto un rapporto meraviglioso, eravamo davvero buoni amici quando eravamo giovani, siamo cresciuti e abbiamo intrapreso le nostre strade, ma vivevamo nello stesso edificio per un periodo.
Ho lavorato con lui, con Barry, ho lavorato con Butch Guice, potrei andare in fondo alla lista di persone che non erano solo artisti fantastici, ma erano anche persone dalle quali ho imparato, ho assorbito la loro conoscenza che ho inculcato nel mio lavoro.
Un momento che mi ha cambiato la vita è stato quando Barry ha avuto un incidente automobilistico negli anni ’80 e aveva entrambe le gambe rotte, quindi non poteva disegnare, e quando lo faceva in piedi, aveva un tavolo adatto realmente non poteva farlo e sai, gli ho suggerito… visto che ancora puoi disegnare, lo puoi fare da seduto così gli ho dato un numero di Iron Man che ho disegnato, che ha inchiostrato e ha modificato tutto, ha aggiustato ogni piccolo errore del disegno che trovava, e mi ha semplicemente sbalordito, era come uno di quei momenti della mia vita in cui ho visto tutto quello che ho fatto male e lui l’ha sistemato.
Ho potuto vedere come ha corretto, ho capito come l’ha aggiustato e mi ha cambiato la vita. L’ho convinto a venir a lavorare alla Valiant con me su Archer & Armstrong e su X-O Manowar, ho sempre imparato da Barry. Dunque: Barry Windsor Smith, John Romita Jr, Butch Guice, e potrei continuare con l’elenco, loro erano artisti meravigliosi, è stato un piacere lavorare con loro.
FM: Il nostro lettore Jason Nosaj chiede: “Hai illustrato tanti personaggi iconici, c’è tra questi uno che non sopporti disegnare?”
BL: Stai parlando con colui che può disegnare Galactus a memoria e di questo ne sono fiero, posso sedermi qui e disegnare la sua armatura a memoria, ma c’è un personaggio che non sopportavo disegnare: Jack of hearts.
La Marvel aveva un personaggio chiamato Jack of hearts penso fosse stato creato da Keith Giffen, e il suo costume era letteralmente quello di una carta da Poker, accidenti! Era realmente un incubo ebbene, non l’ho più rivisto grazie a Dio non è un personaggio molto popolare perché era molto complicato da disegnare.
FM: Effettivamente un personaggio complesso da disegnare…
FM: Hai co-creato Bloodshoot, il personaggio della Valiant Comics che ultimamente è stato trasportato sul grande schermo.
Cosa ne pensi di questo film e quanto hai collaborato al progetto?
BL: Ero estremamente felice che uno dei personaggi Valiant fosse arrivato sul grande schermo, come sai con Iron Man, Ant-Man e War Machine ho avuto varie esperienze per Marvel Studios. Ma la Valiant era qualcosa di molto personale per me, era letteralmente il frutto del mio ingegno e quello di Kevin Van Hook e dell’artista Don Perlin.
Posso immaginare perché lo abbiano scelto come protagonista di un film, perché non era così comune, e in più hanno dato la parte a Vin Diesel che è una star a livello globale.
Per quanto riguarda la partecipazione, io e gli altri siamo stati invitati sul set e siamo stati lì quando stavano girando, due anni fa ad ottobre in Sudafrica, quindi Kevin ed io siamo andati lì per una settimana e abbiamo incontrato il cast e la troupe e fondamentalmente, li abbiamo visti girare alcune scene e cose del genere, abbiamo partecipato ad una scena, ma non sarà dentro il film, spero che sia all’interno della versione in dvd, c’è una scena tagliata con Kevin e me, un piccolo cameo.
Ma non ho avuto alcun input diretto con il personaggio, perché sai che questa era una versione di bloodshot creata per lo schermo, hanno preso tutte le sue varie incarnazioni dai fumetti e le hanno amalgamate nel personaggio, Ray Garrison, e portarlo sul grande schermo.
Adesso l’accordo per la Valiant è passato con la Paramount, so che sta andando bene, hanno un contratto per i prossimi tre film, non conosco i dettagli ma so che ho influito molto nella creazione del personaggio, sto aspettando nel vedere il risultato, però la convivenza con il cast e la troupe del film è stato fantastico. Abbiamo passato molto tempo insieme.
Ci sono aneddoti divertenti, che non posso raccontare, perché non abbiamo molto tempo ma ve. ne racconto uno velocemente: avevano perso i miei vestiti, avevano perso la mia valigia durante il volo, così ho dovuto usare gli stessi vestiti tutti i giorni, per cinque giorni, e alla fine quando sono arrivati i miei vestiti (avevo una lavatrice e una asciugatrice nel posto dove dormivo, quindi lavavo gli stessi indumenti, ogni giorno usavo le stesse cose).
La domenica arriva la mia valigia, così, sono andato sul set alle 7 di mattina, lunedì mattina e avevo i miei nuovi vestiti, e tutti si sono alzati in piedi e hanno cominciato ad applaudire e tutta la troupe diceva: “finalmente Bob ha dei vestiti nuovi” è stato davvero molto divertente quel momento.
FM: Bob, parlaci dei tuoi prossimi progetti.
BL: Questo è il mio prossimo progetto (ci mostra sullo sfondo un’immagine del titolo NdR). Sarà il mio primo film, scritto e prodotto da me, insieme alla mia compagnia “Box Monkey Pictures” e co-producendo con una compagnia svedese; stiamo lavorando, quasi lo stiamo per finire, stiamo raccogliendo i fondi, abbiamo bloccato tutto per il momento a causa del covid, ma quando finirà la pandemia potremo finalmente iniziare la pre-produzione del film.
Il titolo è “THE HELIX”, è il primo film firmato Bob Layton, come ho già detto. Avremo una grande stella del cinema ed un cast internazionale all’interno del film, e ripeto, sono molto eccitato, perché amo molto disegnare, ma allo stesso tempo si può fare altro…Dick Giordano, mi ha sempre detto che dovevo espandermi, sempre devo cercare maggior pubblico e fare cose sempre in grande. Questo sarà il mio primo film, realizzato da me e Michele Grant e Marcus Ovnell un regista svedese, e gireremo lì in Svezia. Sono molto emozionato, non posso più aspettare fino al prossimo anno, per poter andare e filmare.
Vi piacerà moltissimo. Ho scritto una storia per tutti i tipi di spettatori, non solo per gli americani; quindi, non è un film americano, è un film scritto da un americano, ma non è per gli americani.
FM: Bob, grazie per il tuo tempo, e per l’opportunità che ci hai concesso nel realizzare questa intervista. Da parte di Comics Reporter e Fumettomania ti salutiamo e ti ringraziamo, ciao!
BL: Siamo un’unica famiglia nel mondo della fantascienza e dei fumetti, siamo una famiglia a livello globale e mi sono appena accorto che sono stato in giro per il mondo molte volte, e tutti siamo uguali e tutti parliamo la stessa lingua, e dite a tutti i miei fans in Italia, che li amo e non vedo l’ora di rivederli.
FM: Ciao, ciao, grazie.
BIOGRAFIA di Bob Layton
Bob Layton è uno tra i maggiori visionari e imprenditori del settore del fumetto.
Ha reinventato Iron Man negli anni ’70, rendendolo una serie Marvel bestseller e dando vita a un nuovo successo. “Demon in a Bottle” è stato votato come “una delle 20 migliori storie a fumetti di tutti i tempi”. Bob ha lanciato la prima miniserie nella storia dei fumetti con “Hercules: Prince of Power” della Marvel; ha co-creato il fumetto “X-Factor“, oltre a War Machine, Il nuovo Ant-Man e il personaggio della DC Comics The Huntress.
Layton è stato artefice dell’originale progetto del Valiant Universe e ne è stato Editor-In-Chief.
Nel 2007, Bob ha cambiato carriera e ha rivolto la sua attenzione al cinema e alla televisione. Bob attualmente lavora con Hollywood per il cinema e la televisione. Bob ha ottenuto credit creativi in sette film Marvel Studios e in una serie di altri riconoscimenti televisivi e cinematografici. Ha co-creato il personaggio di Bloodshot del quale hanno realizzato una versione cinematografica interpretata dalla stella Vin Diesel.
In cantiere ha il progetto della pellicola dal titolo The Helix, scritto e co-prodotto da lui, in uscita nel 2021.
NOTE EXTRA
IL VIDEO DELL’INTERVISTA a BOB LAYTON
In inglese con i sottotitoli in italiano
Nel caso non appaia l’anteprima del video ecco il link da digitare e/o cliccare per vederlo sul canale YouTube di Comics Reporter.
LE ALTRE “QUATTRO CHIACCHIERE”
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Filippo Marzo nasce nel 1975, grande appassionato fin da piccolo di cartoni animati e fumetti, da Topolino a Sturmtruppen fino a Beetle Bailey. Crescendo i suoi gusti si spostano verso i super eroi e il connubio durerà per moltissimi anni.
Collaboratore con fanzine locali, diverse fan page e siti con contenuti cinematografici, visto che il cinema è un’altra sua passione. Piccolo collezionista di opere originali è curatore di due mostre di sketchbook di disegnatori di comics negli anni ’90, sposta ancora una volta i suoi interessi verso il fumetto maturo e dai contenuti artistici sopraffini, con un occhio di riguardo alle case editrici indipendenti, come Eclipse, Tundra, Fantagraphics e Dark Horse.
Fan delle opere di Bill Sienkiewicz, Mike Mignola e John Byrne.
Da qualche anno reporter e corrispondente dall’estero per quanto riguarda Comic Convention che hanno luogo in Messico e negli Stati Uniti.
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